Stifone: differenze tra le versioni

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Che le parole di Robusti avessero un fondamento di realtà lo ha poi rivelato la recente individuazione di quella che era l'area dove le imbarcazioni venivano costruite, situata circa 900 m più a valle dell'abitato. Le dimensioni della struttura cantieristica lasciano tuttavia pensare che non si trattasse di semplici zattere, bensì di qualcosa di imponente realizzato dietro ad una precisa esigenza storica. Gli sforzi di alcuni volontari, riuniti nell'associazione ''Porto di Narni Approdo d'Europa'', sono volti ad accertare quale fosse la reale utilizzazione di quel bacino, potendosi trattare di una scoperta per certi versi unica, qualora si accertasse un collegamento con la [[Guerre puniche|I e la II guerra punica]]. Il sito archeologico giace tuttavia ancora in uno stato di abbandono e non è fruibile ad eventuali visitatori.
 
Il centro storico del paese venne invece edificato principalmente nel periodo che va dal [[XIV secolo|XIV]] al [[XVI secolo]], quando Stifone divenne il fulcro degli interessi agricoli della [[Luigi Silori|famiglia Silori]], uno dei ceti narnesi più rilevanti, che costruì la maggior parte delle abitazioni, destinate alle numerose famiglie di contadini e artigiani che prestavano la propria opera per il "signore"<ref>Albore Livadie C., Ortolani F. ''Il sistema uomo-ambiente tra passato e presente'' Edipuglia, Bari 1999, pag. 322</ref>. Questa conformazione economica e sociale si protrasse fino a dopo la [[prima guerra mondiale]], quando l'industrializzazione della provincia di Terni attrasse la manodopera di Stifone verso il lavoro operaio.
 
==Economia==
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* Edificio del Monte Frumentario;
* Chiesa di S. Marina, contenente due pale d'altare del XVIII secolo;
* Resti del [[Cantierecantiere navale romano di Stifone]];
* Ponte sul Nera;
* Eremo di Santa Betta o Monastero di San Giovanni, di cui restano in parte gli edifici e le cisterne per l'acqua.