Re Artù: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m clean up |
m clean up, replaced: Impero Romano → Impero romano, fix pagina= |
||
(5 versioni intermedie di 4 utenti non mostrate) | |||
Riga 20:
}}
{{Citazione|Qui giace Artù, re una volta e re in eterno|Iscrizione tombale di re Artù da ''[[La morte di Artù]]'', libro XXI|HIC IACET ARTHURUS REX QUONDAM REXQUE FUTURUS|lingua=la|lingua2=it}}
'''Re Artù''' (noto anche come '''Artù Pendragon'''
Artù è una figura centrale nelle leggende che costituiscono la [[materia di Bretagna]] (anche ''ciclo bretone'' o ''ciclo arturiano''), dove appare come la figura del [[monarca]] ideale sia in [[pace]] sia in [[guerra]], che vive in un [[Loegria|regno metà reale e metà incantato]] (un regno pieno di creature magiche, maghi e incantesimi, armi incantate e grandi avventure) con capitale la sua grande fortezza di [[Camelot]].
Riga 118:
Ricordi e rielaborazioni della tradizione romanzesca non sono l'unico aspetto importante della leggenda moderna di re Artù. Sono stati effettuati anche tentativi di rappresentarlo come una vera figura storica appartenente al [[VI secolo]], togliendoli gli aspetti "romantici". Come Taylor e Brewer hanno notato, questo ritorno alla tradizione medievale di Goffredo di Monmouth e alla ''Historia Brittonum'' è una tendenza recente che è diventata dominante nella letteratura arturiana negli anni successivi alla fine della [[seconda guerra mondiale]], grazie alla figura leggendaria del re britannico che si oppone agli invasori germanici.<ref>{{cita|Taylor e Brewer, 1983}}, capitolo nove; vedi anche {{cita|Higham, 2002|pp. 21-22, 30}}.</ref> La serie radiofonica di [[Clemence Dane]], ''The Saviors'' (1942), fa uso dell'Artù storico per incarnare lo spirito della resistenza eroica, similmente a come farà [[Robert Cedric Sherriff]] nel suo ''The Long Sunset'' (1955).<ref>{{cita|Thompson, 1996|p. 141}}.</ref> Questa tendenza a mettere Artù in un contesto storico è evidente anche nei romanzi storici e fantastici pubblicati in questo periodo [120]. Negli ultimi anni, il personaggio di Artù rappresentato come un vero e proprio eroe del V secolo ha fatto il suo ingresso nelle versioni cinematografiche legate alla leggenda, in particolare le serie televisive ''[[Artù re dei Britanni]]'' (1972-73), ''[[Merlin (serie televisiva)|Merlin]]'' (2008-12), ''[[Camelot (serie televisiva)|Camelot]]'' (2011) e nei film ''[[King Arthur (film)|King Arthur]]'' (2004), ''[[L'ultima legione (film)|L'ultima legione]]'' (2007) e ''[[King Arthur - Il potere della spada]]'' (2017).
== Aspetto
Le fonti medievali forniscono scarse informazioni sull'aspetto fisico di Re Artù. Nella [[La morte di Artù]] di [[Thomas Malory]], l'unico dettaglio significativo riguarda i suoi occhi, descritti come grigi. La ''[[Historia Regum Britanniae]]'' di Goffredo di Monmouth si sofferma invece sull'equipaggiamento militare, citando una ''lorica hamata'' e un elmo dorato recante l'effige di un drago. [[Robert Wace|Wace]], nel suo ''[[Roman de Brut]]'', descrive Artù come un uomo alto, forte, invincibile in battaglia, con pelle chiara, capelli biondi e una barba che ne caratterizza la maturità. Layamon aggiunge ulteriori tratti: lo immagina cresciuto in Bretagna, di sguardo penetrante e figura imponente, dotato di un’eleganza che non intacca il suo valore di guerriero.
La personalità di Artù varia sensibilmente a seconda delle tradizioni letterarie. Nelle cronache di Goffredo, è un giovane di bontà innata, generoso e retto, amato da tutti. È guidato da un forte senso della giustizia, generoso al punto da adornare la sua corte di ricchezze che riflettono la prosperità del regno. Secondo [[Layamon]], fu un padre per i giovani e un conforto per gli anziani, severo con gli avventati e nemico dell’ingiustizia. Wace lo rappresenta anche come assetato di gloria e desideroso di compiere imprese memorabili, tratteggiandolo come un sovrano cortese e idealizzato.<ref>Francesco Marzella, ''Re Artù'', capitolo 1.4; Laterza, pubblicato il 7 febbraio 2025, ISBN 8858155505.</ref>
Nelle prime opere, Artù è descritto come un feroce condottiero che combatte streghe e giganti, mentre nei romanzi cortesi continentali emerge una figura più passiva e dignitosa, a volte percepita come debole. Nei testi di [[Chrétien de Troyes]] e Malory, il re appare saggio ma distante, incapace di opporsi alle tensioni della sua corte, come quando reagisce con silenziosa mestizia al tradimento di Ginevra e Lancillotto. Tuttavia, come osserva Norris J. Lacy, la sua autorità e prestigio restano intatti nonostante le sue debolezze.
Nell'
▲Nell'[[Età vittoriana]], in particolare negli [[Idilli del re]], Artù divenne un simbolo di virilità ideale il cui tentativo di stabilire un regno perfetto sulla terra fallì, infine, a causa della debolezza umana.
== Artù figura storica ==
Riga 149 ⟶ 141:
* Il luogo natale di Artù si tramanda essere [[Tintagel]], in [[Cornovaglia]]. Fu [[Goffredo di Monmouth]] il primo a proporre tale località, ma lo storico scrisse circa cinque secoli dopo gli eventi dell'epoca arturiana e a Tintagel nessun ritrovamento archeologico risulta riconducibile direttamente ad Artù.<ref name="Ibidem"/>
* Premesso che Artù, nell'epoca storica in cui è probabilmente vissuto, non si vestiva come un sovrano medioevale ma come un legionario romano e che la sua reggia non fosse un castello, ma più probabilmente un accampamento romano, non si conosce esattamente il luogo in cui egli teneva la propria corte, che - assai più probabilmente - era un consiglio di guerra. Tra il 1989 ed il 1997 una serie di scavi archeologici presso l'antica città romana di [[Viroconium]] evidenzia un notevole ingrandimento del centro abitato tra il 400 ed il 650 d.C., dimostrando che era abitata da una popolazione romano - britannica anche dopo il tritiro delle legioni da parte del morente [[impero romano]]. Oggigiorno il sito archeologico si ubica presso il villaggio di [[Wroxeter]], circa otto chilometri a sud-est di [[Shrewsbury]], un modesto insediamento, ma all'epoca dei fatti di Artù, era addirittura più densamente popolato di [[Londinium]], [[Londra]], in piena decadenza. La corte di Artù si trovava in un luogo noto come "[[Camelot]]", in un castello posto in riva a un fiume, nel mezzo d'una fitta e umida foresta, dove la luce solare penetrava appena. Una descrizione troppo vaga dal punto di vista geografico per anche solo tentare di proporre una identificazione.<ref name="Ibidem"/> Tale località appare, in un fugace accenno, per la prima volta, nel poema ''[[Lancillotto o il cavaliere della carretta]]'', scritto all'incirca nel [[1170]] da [[Chrétien de Troyes]], quando Goffredo di Monmouth, circa cinquant'anni prima, scriveva di una cittadina del [[Galles]], [[Caerleon]].<ref name="Ibidem"/> A parte il non trascurabile fatto che esiste una località omonima nel [[Monmouthshire]], nei secoli seguenti si sono proposte tutta una serie di nomi di città per la mitica Camelot: Sir [[Thomas Malory]] la identifica con [[Winchester (Hampshire)|Winchester]] nello [[Hampshire]] e - a cavallo tra il [[1500]] e il [[1600]] - si sono fatti i nomi di [[Carlisle]], in [[Cumbria]], [[Camelford]] in Cornovaglia, una collina nel [[Somerset]], ove sorge la parrocchia di [[Queen's Camel]],<ref>{{cita libro|lingua=en|titolo=The American People Encyclopedia|città=New York|anno=1964|editore=Grolier Incorporated|volume=vol. IV|p=153}}</ref> e la città di [[Colchester]]<ref>{{cita news |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/09/27/re-artu-un-grande-generale.html |titolo=Re Artù |pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |data=27 settembre 1994 |accesso=2022-04-21}}</ref> nell'[[Essex]], il cui nome latino "Camulodunum" ben potrebbe aver dato origine al nome Camelot.
* Il luogo di sepoltura di Artù, ovvero la brumosa isola di [[Avalon]] è un altro luogo che invano s'è cercato d'identificare geograficamente nel corso dei secoli. All'epoca di Goffredo di Monmouth s'era soliti individuare la tomba del monarca con l'[[abbazia di Glastonbury]], nel [[Somerset]]. Prima dell'anno [[1000]], in effetti, [[Glastonbury]] era un'isola circondata da paludi. Altre interpretazioni medioevali la riscontrano in un'isola prospiciente le coste del [[Galles]] nordoccidentale, [[Bardsey Island]]. Curiosamente però, l'isola degli eroi celtici defunti deriva il suo nome, assai probabilmente, dal sostantivo celtico "[[Ymys yr Afallan]]", ovvero l'"Isola delle mele", una sorta di [[Campi Elisi]] celtici, o - alternativamente - potrebbe esser connessa al termine celtico generico per "[[oltretomba]]", "[[Affallach]]", che significa "Il sovrano della morte".<ref>{{cita libro|lingua=en|titolo=The American People Encyclopedia|città=New York|anno=1964|editore=Grolier Incorporated|volume=II|
* Il più antico riferimento alla battaglia finale in cui Artù venne ferito a morte si trova negli [[Annales Cambriae]], che riporta la data del 537: "lo scontro di Camlann nel quale Artù e Medraut (Mordred) morirono"<ref>{{cita web|lingua=en|autore=August Hunt|anno=2005|titolo=From Glein to Camlann: The life and death of King Arthur|accesso=24 gennaio 2024|url=http://www.facesofarthur.org.uk/articles/guestdan2.htm}} Studi su Vortigern.</ref> senza peraltro specificare se nella battaglia i due guerrieri fossero su schieramenti opposti ("Hoc anno, Gueith camlann in qua Arthur et Medraut corruerunt, et mortalitas in Brittannia et in Hibernia fuit"). Il nome della località, in tale cronaca, è riportato in duplice versione in lingua bretone, come "Gwaith Camlan" e/o "Brwydr Camlan". I resoconti successivi si trovano nell'Historia Regum Britanniae di Goffredo di Monmouth, dove già compare il tema del tradimento di Mordred nei confronti di Artù e nella storia gallese "Il sogno di Rhonabwy". La [[brughiera]] ove rimase ferito a morte re Artù, [[Camlann]], sicuramente non è da identificarsi con la città di [[Salisbury]] delle narrazioni medioevali tarde. Potrebbe esser identificata con la piana di [[Queen's Camel]], nel [[Somerset]], ma - anche in questo caso - non è univoca l'identificazione, poiché altri propongono i dintorni delle città di [[Birdoswald]], limitrofa al fortino romano di [[Banna (castrum)|Banna]], o di [[Castlesteads]], anch'essa prossima al forte romano di [[Camboglanna]] del [[Vallo di Adriano]] entrambi in [[Cumbria]]. Il cronista gallese altomedievale Nennio identifica il luogo con il villaggio di [[Cambuslang]], oggigiorno un rione periferico della città scozzese di [[Glasgow]], anch'essa non troppo distante dal Vallo di Adriano. Alternativamente, gli storici ritengono probabile anche la contea dello [[Shropshire]], una contea al confine tra [[Inghilterra]] e [[Galles]], seppur non si siano avviate campagne di scavi archeologici a conferma di detta ipotesi. In tale regione esiste, però, un luogo che ben si adatta con il racconto tradizionale del sito ove Artù (menzionato col nome di "Owain Danwyn") trovò la morte, descritto per la prima volta in un resoconto del 800 d.C., e non troppo distante dall'identificazione della reggia di Camelot, nell'ipotesi che essa coincidesse con il sito romano - britannico di Viroconium, pure esso ubicato in tale contea (a 20 km in direzione nord - occidentale). Qui, alcuni storici<ref name=PeK /> collocano il luogo dell'ultima battaglia di Artù, a [[Rhyd-y-Groes]], in una piana sul [[fiume Camlad]], dove, peraltro, sono presenti i resti di un fortino romano.<ref name="Ibidem"/>
* Infine, altrettanto poco accordo tra gli storici aleggia circa il pianoro ove si tramanda che Artù abbia conseguito la sua più prestigiosa vittoria, durante la [[battaglia del Monte Badon]]. A parte coloro che situano l'ubicazione del sito nell'ex [[Valentia (provincia romana)|provincia romana di Valentia]], al di là del [[Vallo di Adriano]], in [[Scozia]] presso le [[Lowlands scozzesi|Lowlands]], tra le moderne [[Edimburgo]] e [[Glasgow]], a [[Livingston (Regno Unito)|Livingston]], oppure a [[Bamburgh]], sulla costa del [[Mare del Nord]], i luoghi da secoli in competizione per assicurarsi la sede mitologica della battaglia sono la città di [[Bath]] con l'adiacente [[Salisbury Hill]], la collina rintracciata da Goffredo di Monmouth, nel Somerset, e le colline di [[Badbury Hillfort]] e di [[Badbury Rings]], nell'[[Oxfordshire]].<ref name="Ibidem"/>
Riga 162 ⟶ 154:
* Un'altra teoria è quella secondo cui il nome di ''Artù'' sarebbe in realtà un titolo portato da [[Owain Ddantgwyn]], che sembrerebbe essere stato un re di [[Rhos]]. C'è poi l'ipotesi che egli sarebbe in realtà un re dell'[[età del bronzo]], circa 2300 a.C.: estrarre una [[Spada nella roccia|spada da una roccia]] sarebbe infatti una [[metafora]] della costruzione di una [[spada]] e della sua estrazione dalla forma dopo la [[Colata in sabbia|fusione]].
* Altre supposizioni si basano sul fatto che Artù fosse [[Artuir mac Áedán]], figlio di re [[Áedán mac Gabráin]] della [[Dalriada]], un ''[[signore della guerra]]'' [[Scozia|scozzese]] che guidò gli [[Scoti]] di [[Dalriada]] contro i [[pitti (popolo)|Pitti]]. Secondo questa teoria, Artù avrebbe quindi svolto le sue azioni di [[guerra]] soprattutto nella [[regione geografica|regione]] tra il [[Vallo di Adriano]] e quello di [[Vallo Antonino|Antonino]] (area del [[Regno dei Gododdin|Gododdin]]). Per alcuni Artù potrebbe addirittura essere stato lo stesso [[Áedán mac Gabráin]]. E c'è chi pensa<ref>{{Cita web |url=http://legendofkingarthur.com/ |titolo=legendofkingarthur.com |accesso=25 gennaio 2006 |dataarchivio=17 gennaio 2006 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060117001629/http://www.legendofkingarthur.com/}}</ref> che Artù avrebbe comandato una coalizione di celti [[Cristianesimo|cristiani]] contro gli invasori [[paganesimo|pagani]], riuscendo a tenerli lontani per un centinaio d'anni circa.
* In un articolo apparso su ''[[Focus Storia]]'' si cita la possibilità che la figura di re Artù possa essere stata ispirata dall'ultimo comandante militare di un territorio romano che sopravvisse allo smembramento dell'[[Impero
A ogni modo, si hanno svariati omonimi, o persone con nomi simili, nella sua generazione e si può pensare che siano poi stati riuniti dalle credenze popolari e tramandati come se fossero un'unica entità. Ed ecco così spuntare Arthnou, un [[principe]] di [[Tintagel]] (in [[Cornovaglia]]), che visse nel [[VI secolo]], oppure [[Athrwys|Athrwys ap Meurig]], re del [[Regno di Morgannwg|Morgannwg]] (odierno [[Glamorgan]]) e del [[Regno del Gwent|Gwent]] (due aree del Galles). Artù potrebbe quindi essere un semplice ''collage'' di tutte queste figure [[mitologia|mitologiche]] o storiche.
|