L'idiota: differenze tra le versioni
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{{citazione|Da tempo mi tormentava un’idea, ma avevo paura di farne un romanzo, perché è un’idea troppo difficile e non ci sono preparato, anche se è estremamente seducente e la amo. Quest’idea è raffigurare un uomo assolutamente buono. Niente, secondo me, può essere più difficile di questo, al giorno d’oggi soprattutto.}}
È importante sottolineare come l'aggettivo ''buono'' usato nella lettera fosse nell'originale russo ''prekrasnyj'', che indica lo splendore della bellezza e della bontà insieme, corrispondente al concetto greco di ''[[kalokagathia]]''.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmattino.it
== Trama ==
=== Parte I ===
[[File:
Il principe [[Lev Nikolaevič Myškin|Lev Nikolàevič Myškin]] ritorna in [[Impero russo|Russia]] dopo un soggiorno in [[Svizzera]] in una clinica dove si era cercato di guarirlo dall'[[epilessia]]. Rimasto privo di mezzi, alla morte di una zia spera di ricevere in Russia la sua eredità. Durante il viaggio in treno incontra Parfën Rogòžin, il figlio squattrinato di un ricco mercante morto di recente, che, come il principe, torna a reclamare l'eredità, e Lèbedev, un funzionario. Durante la conversazione salta fuori il nome di [[Nastas'ja Filippovna Baraškova|Nastàs'ja Filìppovna]], di cui Rogòžin è follemente innamorato. Dopo essersi accomiatato dagli altri due a San Pietroburgo, dove il principe si ferma per fare visita all'ultima Myškin ancora in vita, Elizavèta Prokòf'evna, egli si reca nell'appartamento di questa e ne incontra il marito, il generale Epančin, e il suo segretario Gavrìla Ardaliònovič. Gavrila gli mostra il ritratto della sua possibile futura sposa, la stessa Nastas'ja amata da Rogožin.
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