Impero spagnolo: differenze tra le versioni

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Fu una monarchia composita, governata prima dai [[Trastámara]], successivamente dagli [[Asburgo]], e infine dai [[Borbone di Spagna]]. Fu formato da [[Ferdinando II di Aragona]] e [[Isabella I di Castiglia]] nel 1492 a seguito della [[scoperta delle Americhe]] e della [[conquista di Granada]], che mise fine alla [[Reconquista]]. Sotto [[Carlo V]], la corona di Castiglia inviò i [[Conquistadores]] ad [[Colonizzazione spagnola delle Americhe|occupare larghe parti delle Americhe]]. Con la sua abdicazione nel 1556 a seguito del diffondersi della [[riforma protestante]], Carlo lasciò il [[Sacro Romano Impero]] al fratello [[Ferdinando I d'Asburgo|Ferdinando I]], mentre la Spagna, le Fiandre e i possedimenti italiani andarono al figlio [[Filippo II di Spagna|Filippo II]]. Filippo annesse poi dei territori nell'Asia orientale (che presero da lui il nome di [[Filippine]]) e divenne anche [[re del Portogallo]] e del suo [[Impero portoghese|impero]] a seguito di una [[Crisi di successione portoghese|crisi di successione]]. Diede quindi inizio al ''[[Siglo de Oro]]'', che perdurò fino alla conclusione della [[guerra franco-spagnola]] e della [[guerra di restaurazione portoghese]].
 
Con la [[guerra di successione spagnola]], i [[Borbone]] divennero la casa Reale di Spagna e con i [[Decreti di Nueva Planta]] la Spagna divenne una nazione unitaria. Tuttavia la loro ascesa in Spagna non muta il declino spagnolo. I [[Paesi Bassi spagnoli|Paesi Bassi]] vengono perduti completamente, i domini italiani passano agli [[Asburgo d'Austria]] o ai Savoia, anche se nel [[1735]] riconquistano i regni di Napoli e di Sicilia dando vita a [[Borbone delle Due Sicilie|un ramo cadetto dei Borbone]], e la Spagna stessa va numerose volte in [[bancarotta]]. Con l'[[campagna di Napoleone in Spagna|invasione napoleonica nel 1808]], l'intero imperoImpero spagnolo in [[Sudamerica]] si disgrega a fronte delle [[guerre d'indipendenza ispanoamericane]]. La Spagna mantenne frammenti del suo impero nei [[Caraibi]] ([[Cuba]] e [[Porto Rico]]); in [[Asia]] ([[Filippine]]), e in [[Oceania]] ([[Guam]], [[Micronesia]], [[Palau (stato)|Palau]], e [[Marianne Settentrionali]]) fino alla [[guerra ispano-americana]] del [[1898]] (in Spagna nota come il disastro del '98).
 
La Spagna costituirà nel [[XIX secolo]] un secondo impero coloniale, in [[Africa]], limitato a parte del [[Marocco spagnolo|Marocco]], [[Sahara spagnolo|Sahara occidentaleOccidentale]] e [[Guinea spagnola|Guinea equatoriale]]. Sarà il più modesto degli imperi europei, ma anche l'ultimo a essere perduto con la [[decolonizzazione]]. La partecipazione spagnola alla ''[[Spartizione dell'Africa|corsa all'Africa]]'' non rivestì un'importanza particolare: il Marocco fu mantenuto fino al [[1956]], mentre la Guinea e il Sahara rispettivamente fino al [[1968]] e al [[1975]].
 
Le [[isole Canarie]], [[Ceuta]], [[Melilla]] e le altre ''[[plazas de soberanía]]'', ancora oggi [[territori d'oltremare]] spagnoli, sono quanto rimane dell'ex imperoImpero spagnolo.
 
== Storia ==
=== La Spagna agli inizi dell'espansione (1402-1492) ===
[[File:Spanish kingdoms 1360.jpg|miniatura|sinistra|I regni spagnoli nel [[XIV secolo|XIV]] e [[XV secolo]].]]
Nel [[XV secolo]] la [[monarchia spagnola]] non si poteva ancora ritenere tra le principali potenze d'[[Europa]]: divisa fra [[Castiglia]] ed [[Aragona]], assorbita dallo sforzo di eliminare gli ultimi avamposti islamici nella penisola, non era sullo stesso piano di [[Francia medievale|Francia]], [[Austria]] o [[Impero ottomano]], impegnati già in sanguinosi conflitti per estendere all'estero la loro influenza.
 
Sul finire del [[Quattrocento]] però, il regno dei [[Moriscos (Iberia)|Moriscos]] in [[Andalusia]] era divenuto uno Stato-cliente della [[Castiglia]], tollerato solo perché arricchiva le casse di quest'ultima inviando tributi in oro, i cosiddetti ''[[parias]]'', provenienti dalla regione del [[Niger]].
 
I Castigliani inoltre avevano iniziato ad intervenire militarmente al di fuori dei confini nazionali già dal [[1402]], quando re [[Enrico III di Castiglia|Enrico III]], in competizione con i [[Portogallo|portoghesi]] per i porti africani, ordinò all'esploratore normanno [[Jean de Béthencourt]] di colonizzare le [[isole Canarie]], il cui diritto di possesso era stato ottenuto nel [[1344]] da [[papa Clemente VI]], ma venne riconosciuto solo col [[Trattato di Alcáçovas|Trattatotrattato di Alcaçovas]].
[[File:Aragonese Empire.PNG|miniatura|sinistra|verticale=0.7|L'imperoIl aragonese[[Regno d'Aragona]] alla sua massima estensione.]]
La situazione politica svoltò decisamente con il matrimonio dei due ''[[Maestà Cattolica|Reyes Católicos]]'', [[Ferdinando II d'Aragona]] e [[Isabella I di Castiglia]], anche se non crearono un vero e proprio Stato unitario, bensì una confederazione di regni con proprie amministrazioni, che a partire dall'ascesa al trono del nipote [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] (Carlo I come re di Spagna) furono retti da un unico monarca in regime di [[unione dinastica]].
La formale fusione delle due casate portò prepotentemente la [[Spagna]] alla ribalta dello scenario internazionale: all'improvviso, non solo la penisola iberica (ad eccezione del [[Portogallo]]) era riunita sotto un'unica autorità, ma l'annessione dei possedimenti aragonesi nel [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]], fece sì che da [[Brindisi]] a [[Cadice]] lo spazio marittimo passò sotto completo controllo delle flotte spagnole, e di conseguenza anche i traffici commerciali che vi transitavano.
 
Una Spagna riunificata non poteva accettare sul proprio territorio la presenza, seppur fortemente limitata da un legame clientelare, di uno Stato straniero, per giunta musulmano; così le forze di [[Castiglia]] ed [[Aragona]] terminarono la ''[[Reconquista]]'' cacciando definitivamente i [[Mori (storia)|Mori]] dalla [[penisola iberica]] ([[1492]]).
Raggiunto l'obiettivo che aveva guidato generazioni di cavalieri e spadaccini, la nobiltà spagnola assetata di terre e potere era ansiosa di abbracciare una nuova causa per la quale scendere sul campo di battaglia, e le prime occasioni furono le scoperte di [[Cristoforo Colombo]] in [[Americhe|America]] e la rinnovata rivalità con la [[Francia]].
 
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=== Gli albori dell'Impero (1492-1513) ===
Gli [[Aragona|aragonesi]] avevano costituito un piccolo impero marittimo intorno al [[marMar Mediterraneo|Mediterraneo]] occidentale, riuscendo a conquistare le isole principali ed a porre sul trono di [[Regno di Napoli|Napoli]] un membro della famiglia, ma nel [[1494]] [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]], [[re di Francia]], scese con l'esercito nell'[[Italia meridionale]] tentando l'impresa di soggiogare tutta la penisola.
 
Gli scontri che ne seguirono videro la fanteria spagnola, comandata dal ''Gran Capitán'' [[Gonzalo Fernández de Córdoba]], prevalere sui cavalieri francesi, creando il nerbo dell'invincibili armate spagnole del [[XVI secolo|XVI]] e [[XVII secolo]]. Dopo l'invasione del meridione, la politica estera durante il regno di [[Ferdinando II d'Aragona|Ferdinando II]] mirò all'affermazione della supremazia spagnola sull'[[Italia]], volta a contenere le ambizioni dei francesi.
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Intanto già nei primi anni del Cinquecento era stata completata la colonizzazione del primo insediamento spagnolo in America, la ricca [[Hispaniola]]. Incoraggiati dal successo gli esploratori cercarono ogni possibile zona adatta alla colonizzazione, e presto dalla base caraibica partirono avventurieri per nuove conquiste; da lì [[Juan Ponce de León]] prese [[Porto Rico]] e [[Diego Velázquez de Cuéllar|Diego Velázquez]], [[Cuba]]. Sul continente il primo insediamento fu [[Darién]] nel [[Panama]], costituito nel [[1512]] da [[Vasco Núñez de Balboa]].
 
Fu ancora Balboa che nel [[1513]] attraversò l'[[istmo di Panama]] e divenne il primo europeo a vedere l'[[oceanoOceano Pacifico]] da oriente. Quando la sua spedizione giunse sull'oceano, Balboa proclamò che tutte le terre bagnate da quel mare fossero assegnate alla [[Corona spagnola]].
 
==== Effetti economici sulla Spagna ====
I proventi dell'oro e dell'argento americano, che affluivano regolarmente alla piazza commerciale governativa di [[Siviglia]], divennero ben presto la principale risorsa per la madrepatria. Inizialmente la [[Spagna]] trasse benefici da questa situazione: le città (soprattutto i porti del sud) crebbero velocemente, il volume di commerci ricevette un notevole impulso e fiorirono le industrie; ma il continuo afflusso di metalli preziosi provocò, negli ultimi decenni del [[XVI secolo]], l'aumento del tasso di [[inflazione]], a dispetto di un basso sviluppo dell'impianto manifatturiero.
 
La nobiltà spagnola, che si accaparrava la maggior parte dei guadagni, per via di un pregiudizio aristocratico che voleva disonorevole il lavoro manuale, preferiva investirli in beni immobili od in obbligazioni statali (''juros''), piuttosto che nell'avvio di attività economiche produttive.
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In questo modo la [[Spagna]] si trovò impreparata alla crescente domanda di beni e materiali lavorati proveniente dalle colonie, e divenne dipendente dall'estero per le loro forniture. Il denaro e le materie prime che transitavano per i forzieri dei possidenti spagnoli si dirigevano verso i commercianti di tutta [[Europa]] in cambio di prodotti finiti, arricchendo anche i banchieri che li finanziavano, primi fra tutti i [[Repubblica di Genova|genovesi]]. Il Cinquecento è infatti anche noto in Spagna come ''el siglo de los Genoveses'' ("il secolo dei genovesi").
 
Ebbe inizio un lento processo di impoverimento dell'economia spagnola, che invece alimentava le fortune di quelle europee (tra tutte, soprattutto quelle dell'[[Regno d'Inghilterra|Inghilterra]], della [[Regno di Francia|Francia]] e dei [[Paesi Bassi]], che nel [[Seicento]] raggiunsero il picco di prosperità), denotando una pessima capacità della classe dirigente di [[Madrid]] di gestire la ricchezza ed il vantaggio sugli altri paesiPaesi concorrenti generato dalla colonizzazione delle [[Americhe]].
 
=== L'età d'oro: l'Impero su cui il sole non tramonta mai (1521-1643) ===
Il XVI e [[XVII secolo sono identificati con la cosiddetta "età d'oro" (in spagnolo ''[[siglo de Oro]]''), periodo durante il quale tocca l'apicese assoluto della sua potenza, regnando quasi egemone su due continenti. Durante il flusso di oro ed argento nel solo [[XVI secolo]] affluirono dalla [[Nuova Spagna]] l'equivalente di 1,5 trillionimiliardi di [[Dollaro|dollari]]<ref>{{Cita pubblicazione|data=30 maggio 2018|titolo=Spanish Empire|rivista=Wikipedia|lingua=en|accesso=30 maggio 2018|url=https://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Spanish_Empire&oldid=843659356}}</ref> (valutazioni del [[1990]], oltre 115 volte il [[PIL]] degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]). Il centro dei traffici non fu però [[Madrid]] ma [[Siviglia]], che nel XVI secolo divenne anche il principale centro di potere.
 
Nel grande sistema imperiale spagnolo [[Napoli]], tra il [[1504]] e il [[1713]], costituì la più rilevante «anomalia»: essa fu infatti non solo la città più vasta e popolata della penisola italiana, ma di tutti i territori, europei ed extraeuropei, dominati dal monarca iberico, madrepatria compresa.<ref>{{Cita libro |autore=José Vicente Quirante Rives |titolo=Viaggio Napoletano in Spagna |editore=Tullio Pironti |anno=2016}}</ref> Oltremodo culturalmente la città partenopea divenne un centro così florido che, negli istanti più illustri del ''siglo de Oro'', oltrepassò, per la sua facoltà di attirare le personalità più estrose dell'Impero, la corte madrilena.<ref>Alla prefazione del testo: {{Cita libro |autore=Monika Bosse |autore2=André Stoll |titolo=Napoli Viceregno spagnolo. Una capitale della cultura alle origini dell'Europa moderna |editore=Vivarium |città=Napoli |anno=2001}}</ref>
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* Accesso ai prodotti [[Americhe|americani]] ([[oro]], [[argento]], [[zucchero]]) e [[asia]]tici ([[porcellana]], [[spezie]], [[seta]])
* Diminuire il potere della [[Francia]], contenendola nei suoi confini orientali.
* Mantenere l'[[egemonia]] degli [[Asburgo]] cattolici in [[Sacro Romano Impero Germanico|Germania]], difendendo il [[Cattolicesimocattolicesimo]] contro la [[Riforma protestante]]
* Difendere l'[[Europa]] contro l'[[Islam]], soprattutto dall'[[Impero ottomano]].
 
=== L'imperialismo in Europa ===
[[File:Habsburg Map 1547.jpg|miniatura|sinistra|verticale=2|Mappa dei domini [[Asburgo|asburgici]] in [[Europa]] dopo la [[battaglia di Mühlberg]] (24 aprile [[1547]]).]]
[[File:Utrecht Treaty.png|miniatura|sinistra|verticale=2|Cessioni in conseguenza della [[Trattato di Utrecht|Pacepace di Utrecht]] (11 aprile [[1713]]).]]
[[File:Unione Iberica 1640.png|miniatura|destra|verticale=2|Mappa dell'Impero Ispanoispano-Portogheseportoghese all'epoca dell'[[Unione Iberica]] delle due corone (1581–1640). In rosso scuro i territori spagnoli, in rosso-arancio quelli portoghesi.]]
[[File:Bandera de España 1760-1785.svg|miniatura|verticale=0.7|[[Bandiera della Spagna]] 1760 - 1785.]]
 
Gli anni successivi al 1492 furono cruciali sotto questo punto di vista.
Le acquisizioni territoriali in [[Europa]] e la [[scoperta del Nuovo Mondo]] aprirono due fronti per la potenza nascente.
Sul volgere del [[Cinquecento]] si stava aprendo una massiccia campagna di conquista che raggiunse il culmine con il regno di [[Filippo II di Spagna|Filippo II]], il primo [[Imperatoreimperatore di Spagna]].
 
Alla metà del [[XVI secolo]], l'intera parte occidentale del continente era soggiogata all'egemonia di Madrid, che lo controllava con la forza del suo esercito (nel [[1530]] contava oltre 150.000 uomini, di gran lunga il più numeroso d'[[Europa]]), finanziato dall'argento americano, ed una stretta rete di alleanze dinastiche con i vari rami della famiglia asburgica.
 
Alla morte di [[Carlo V]], l'Impero sul continente aveva raggiunto la massima estensione, lasciava ai figli domini da [[Algeri]] ai [[Paesi Bassi]], che comprendevano numerose fortezze in [[Nordafrica]], il [[meridione d'Italia]] con [[Sicilia]] e [[Sardegna]], il Milanese, l'Austria con vastissime estensioni nell'[[Europa centrale]], la [[Franca Contea]], i [[Paesi Bassi]] ed il [[Belgio]].
 
La suddivisione dell'Impero europeo agli eredi Filippo e Massimiliano, che ressero rispettivamente [[Spagna]] e [[Nuovo Mondo]] il primo, e [[Sacro Romano Impero]] il secondo, disgregò il solido blocco territoriale ma favorì la suddivisione del conflitto con l'altra superpotenza internazionale: l'[[Impero ottomano]].
 
I turchi solitamente si alleavano con i francesi, l'unica entità politica in grado di contrastare con efficacia gli spagnoli e questo segreto sodalizio frenò le mire espansionistiche sul Mediterraneo di Sua Cattolicissimacattolicissima Maestàmaestà, i cui eserciti, nonostante alcuni successi nelle spedizioni contro [[Tunisi]] nel [[1535]] e [[1573]], subirono molti rovesci, sia nel tentativo di difendere le postazioni in [[Algeria]] e [[Tunisia]] sia quando fecero una spedizione contro la roccaforte islamica di [[Gerba]].
 
Il [[Mediterraneo occidentale]] rimase però sempre un lago spagnolo grazie alla schiacciante vittoria delle flotte cristiane coalizzate di Spagna, Genova, Venezia e del Papato contro le navi del Sultanosultano, a [[Battaglia di Lepanto|Lepanto nel 1571]] (la battaglia ebbe grande risonanza in [[civiltà occidentale|Occidente]], anche se gli ottomani si ripresero subito e riuscirono a conquistare l'[[isola di Cipro]], possedimento veneziano). Si era raggiunto l'apice della parabola dell'imperialismo spagnolo nel [[Vecchio continente]].
 
==== La decadenza ====
L'ostilità di [[Regno di Francia|Francia]] e [[Impero britannico|Inghilterra]], gli interessi economici ormai sull'altra sponda dell'[[Atlantico]] e la fragilità della nuova via di comunicazione dell'Impero tra la Francia e la Germania sostituitasi all'insicura rotta Spagna-Paesi Bassi, portarono già al termine del [[XVI secolo]] all'indebolimento della supremazia in Europa, che rimaneva forte solo in Italia, concretizzatosi con l'indipendenza olandese del [[1648]].
 
Durante i tentativi di soffocamento della rivolta nei Paesi Bassi, giunti all'acme con l'esecuzione dei capi ribelli Egemont e Hornes, si rivelò il volto più cruento dell'imperialismo ispanico europeo quando le truppe del re scatenarono violentissime campagne di repressione uccidendo sommariamente migliaia di persone e imprigionandone altrettante.
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Da quel momento l'influenza andò sempre lentamente calando, in corrispondenza all'ascesa degli inglesi, dei francesi e degli stessi olandesi che crearono anch'essi imperi intercontinentali.
 
Gli ultimi possedimenti europei al di fuori della [[penisola iberica]] furono persi con la [[Trattato di Utrecht|pace di Utrecht]] del [[1713]], durante la [[guerra di successione spagnola]], spartiti tra gli austriaci ed i Savoia, ma l'Impero continuava ad esistere già da tempo solo oltremare.
 
=== L'imperialismo nel Nuovo Mondo ===
[[File:Spanish Galleon.jpg|miniatura|sinistra|[[Galeone|Galeone spagnolo]].]]
[[File:ImperioDeFelipeII.svg|miniatura|destra|L'imperoImpero spagnolo di [[Filippo II di Spagna|Filippo II]], [[Filippo III di Spagna|III]] e [[Filippo IV di Spagna|IV]] inclusi tutti i territori rivendicati e il "mare chiuso" ({{latino|mare clausum}}) spagnolo.]]
[[File:Imperios Español y Portugués 1790.svg|miniatura|sinistra|L'imperoImpero spagnolo e [[Impero portoghese|quello portoghese]] nel 1790.]]
Le testimonianze dei primi esploratori sul Nuovo Mondo suscitarono in patria grande entusiasmo tra gli avventurieri in cerca di fortuna all'estero, i primi che diedero l'impulso alla spinta colonizzatrice che ha animato le spedizioni verso le ignote terre oltreoceano.
Nel 1493 fu fondata una base ad Hispaniola nella speranza di trovarvi oro e con l'intenzione di creare una base commerciale per i traffici con la [[Cina]], che si riteneva vicina.
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L'espansione degli insediamenti sulla costa pacifica portò al contatto con le [[civiltà precolombiane]], i [[Maya]], gli [[Aztechi]] e gli [[Inca]].
Esse avevano acquisito uno sviluppo tecnologico paragonabile all'[[antico Egitto]], avevano creato potenti imperi in [[Messico]] ed in [[Perù]] ma la superiorità militare e la feroce astuzia degli europei permise ad esigui drappelli di soldati guidati da [[Hernán Cortés]] e [[Francisco Pizarro]] nel 1520 e 1530, di conquistare [[Tenochtitlán]] e [[Cuzco]], imponendo definitivamente l'autorità spagnola su tutta la fascia centro-meridionale delle [[Americhe]] escluso il [[Brasile]] che era portoghese per via della linea di demarcazione tra le due potenze del trattato di Tordesillas.
 
L'ampliamento dei confini in [[Sudamerica]] non si arrestò fino al 1558, ottenuti il [[Guatemala]], la [[Colombia]] ed il [[Cile]] centrale. [[File:Fundacion de Santiago.jpg|thumb|upright|[[Pedro de Valdivia]] fonda [[Santiago indel Cile]]]]
"La via per l'Oriente da Occidente" attraverso lo [[Strettostretto di Magellano]] fu scoperta trent'anni più tardi del viaggio di [[Cristoforo Colombo|Colombo]] ma ancora prima di allora la rotta pacifica da [[Manila]], nelle [[Filippine]], prese nel 1564, ad [[Acapulco]] scambiando seta ed argento era frequentata dai galeoni spagnoli.
 
==== Lo sterminio degli amerindi ====
La situazione delle genti native, riluttanti a sottomettersi soprattutto nelle [[Antille]], non ebbe sensibili miglioramenti, anzi dal [[1511]] quando la prima [[nave negriera]] africana approdò ad [[Hispaniola]], e soprattutto a causa delle nuove malattie portate dagli europei, infatti i popoli americani, isolati dal resto del mondo per millenni, non avevano ancora avuto il tempo di sviluppare gli anticorpi necessari a resistere a questi morbi che ormai in Eurasia si erano sviluppati nel frattempo.
Ebbero la medesima sorte anche gli abitanti della [[Nuova Spagna]] (Messico), stimati in 25 milioni nel [[1520]], scesi in 75 anni a un milione e mezzo (riduzione circa del 90%). In Perù la riduzione fu meno drastica ma comunque significativa, quasi il 30%.<ref>{{cita libro|titolo=Estudios sobre la historia colonial de hispanoamérica|autore=Mario Góngora|editore=Editorial Universitaria, 1998|isbn=9789561113817|url=http://books.google.it/books?id=1dPIXTZ3xJkC&dq=abolicion+encomienda&hl=it&source=gbs_navlinks_s}}</ref>
 
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Infatti se politicamente le altre potenziali concorrenti alla corsa per la conquista dei territori oltreoceano, già gravate da problemi interni, per due secoli non ebbero la forza di competere con le flotte iberiche, l'impatto sull'economia fu devastante: ingenti quantità di metalli preziosi convertiti in danaro furono immessi sullo stagnante mercato europeo, gonfiando le casse di commercianti e banchieri arricchiti dalle spese sempre maggiori che il mantenimento di un impero di tali dimensioni comportava.
[[File:Tomato.jpg|miniatura|I [[Pomodoro|pomodori]]: uno dei prodotti alimentari importati dall'[[America]].]]
Prodotti sconosciuti come il [[mais]], il [[cacao]], i [[Peperone|peperoni]], le [[Zucca|zucche]], le [[Solanum tuberosum|patate]], i [[Fagiolo|fagioli]] e i [[Pomodoro|pomodori]], in uso dalle popolazioni native americane migliorarono la dieta alimentare degli europei, rendendoli più resistenti alle malattie, ma il processo di scambio avvenne anche in senso inverso ed a lungo termine portò effetti benefici nonostante gli spagnoli imponessero la monocoltura per trarre profitto dalle esportazioni a scapito di una sensibile diminuzione della quantità e della qualità di cibo a disposizione dei locali.
 
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=== La decolonizzazione ===
Nonostante le perdite territoriali in Europa, la Spagna mantenne sempre uno stretto controllo sulle regioni d'oltremare. Il [[trattato di Utrecht]] lasciò sostanzialmente intatto l'impero (tranne qualche acquisizione inglese e francese nei [[Caraibi]]) ed i suoi monopoli commerciali. Il tentativo alla base del trattato era quello di creare un equilibrio di forze tra le superpotenze dell'epoca, ma per tutto il [[XVIII secolo]] vi furono gravi attriti con il [[Portogallo]] in [[Uruguay]] e con la [[Regno di Gran Bretagna|Gran Bretagna]] in [[Georgia (Stati Uniti d'America)|Georgia]].
Le successive guerre coloniali portarono alla perdita della [[Florida]] per mano inglese, e di altre zone caraibiche.
 
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I [[creoli]] erano i discendenti dei colonizzatori europei.
 
Gli [[indios]] erano gli eredi dei popoli autoctoni; costituirono il motore e la principale risorsa per l'emancipazione del [[Sudamerica]].
 
==== La prima fase ====
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Nel [[1811]] [[Venezuela]] e [[Paraguay]] furono proclamati indipendenti, mentre le giunte comunali di [[Santiago del Cile]] e di [[Buenos Aires]] si comportarono di fatto come istituzioni staccate della Spagna.
 
Questo processo si interruppe violentemente per effetto della restaurazione della monarchia, voluta nel [[1815]] al [[Congresso di Vienna]] dalle potenze assolutistiche, e che in breve tempo liquidò tutti i nuovi regimi dell'[[America Latina]], tranne la dittatura di [[José Gaspar Rodríguez de Francia|José Francia]] nel [[Paraguay]] e la giunta della futura capitale argentina, che proclamò l'indipendenza delle [[Province Unite del Rio de la Plata]] nel [[1816]].
 
==== L'indipendenza dell'America meridionale ====
Ufficialmente l'[[Argentina]], la prima provincia spagnola resasi indipendente, divenne uno Stato a sé nel [[1810]].
 
L'ondata rivoluzionaria riprese vigore nel [[1817]] grazie al fondamentale apporto di eccellenti personalità, e dilagò in due ondate: dal nord, vigorosamente contrastata dai presidi dell'esercito nei monti colombiani, guidata da [[Simón Bolívar]] che partì dal [[Venezuela]]; e dal sud, condotta dall'"[[Esercitoesercito delle Ande]]" di [[José de San Martín]], fino al [[Cile]].
 
In [[Messico]] inizialmente si verificò una rivoluzione sociale capeggiata da [[Miguel Hidalgo y Costilla]], un curato di campagna sostenitore della libertà per indigeni e meticci, ma, nonostante la costituzione di un breve governo, Hidalgo venne scomunicato, sconfitto, fatto prigioniero e giustiziato.
Seguì una controrivoluzione che terminò con la presa del potere da parte del conservatore [[Agustín de Iturbide]], autoproclamatosi imperatore con il nome di Agustín I.
 
====I territori persi con gli Stati Uniti====
Alla fine del [[XIX secolo]] la Spagna dovette affrontare una guerra per difendere i propri territori coloniali dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Nel 1898 perse la [[guerra ispano-americana]] e dovette lasciare [[Cuba]] che divenne una sorta di protettorato americano, cedendo agli USA le [[Filippine]], [[Puertorico]] e l'isola di [[Guam]] nel Pacifico.
 
Infine [[Panama]] divenne indipendente nel [[1903]], con il sostegno militare degli Stati Uniti.
 
====I territori in Africa====
Nel [[XIX secolo]], anche la Spagna cercò di prendere parte alla corsa al [[colonialismo]] in [[Africa]]. Occupò la [[Guinea spagnola]] nel 1843, nel 1860 la provincia di [[Ifni]] e il [[Sahara spagnolo]] nel [[1885]].
Infine il [[Marocco spagnolo]] nel [[1912]].
 
Ancora oggi detiene due enclave spagnole in Africa Occidentalenord-occidentale: i territori di [[Ceuta]] e [[Melilla]].
 
=== Eredità dall'Impero spagnolo ===