Utente:MCLampo/Sandbox/laura Merrick: differenze tra le versioni
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== '''Gli anni negli Stati Uniti d'America''' ==
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Laura, figlia di [[:en:Samuel_Vaughan_Merrick|Samuel Vaughan Merrick]] e Sarah Thomas, nacque ad [[Hallowell]] ([[Maine]]) il 18 settembre 1842 e visse a [[Filadelfia]], nel sobborgo di [[Germantown (Filadelfia)|Germantown]], fino alla fine degli anni Ottanta del XIX secolo.
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Il secondo nome, Towne, si riconduce a un socio del padre, John Towne, con il quale entrò in società nel 1840 fondando la compagnia "Merrick & Towne", che produceva motori a vapore.
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Non abbiamo notizie sull'istruzione di Laura e neppure sugli anni che trascorse in America.
Sul frontespizio di un libro conservato nella biblioteca di Papiano c'è un' annotazione del 1856, che fa riferimento all'ultimo anno della sua carriera scolastica.
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La prima esperienza fu come membro del comitato consultivo per l'insegnamento del ricamo all'interno della Scuola di arti industriali (1878-1880). La "Mostra Internazionale delle Arti, Manifatture e prodotti del suolo e la miniera", la prima grande fiera internazionale che ospitò trentasette nazioni, dette lo slancio per la realizzazione del museo e l'istituzione di una scuola d'arte industriale, con l'obiettivo di migliorare il gusto della popolazione istruendo i ragazzi nell'arte applicata all'industria. I corsi scolastici prevedevano disegno a mano libera, disegno tecnico, geometria, prospettiva, uso della matita, del carboncino e del pennello.
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Una fotografia conservata in uno scrittoio della Villa di Papiano la ritrae seduta su un calesse trainato da un cavallo e guidato con un uomo con il colbacco; sul retro è stato scritto l'appunto "Miss Laura in Russia".
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Conobbe Emilio Torrigiani a Parigi, intorno agli anni Ottanta dell'Ottocento. All'epoca lui aveva circa sessanta anni e si trovava in Francia, dove svolgeva l'attività di [[postiglione]] nella tratta Parigi-Londra. In uno di questi spostamenti incontrò la nobildonna, che sembra fosse stata derubata di alcuni bagagli. Il Torrigiani le offrì il suo aiuto e da questo episodio ebbe inizio la loro amicizia.
Quando decise di acquistare una propria residenza fuori città si affidò a Emilio Torrigiani, che la indirizzò verso un antico casale vicino al suo paese di origine: Papiano. L'acquisto nel 1886, del quale fu incaricato Emilio come prestanome, avvenne pochi mesi dopo la tragica morte della maestra [[Italia Donati]]. '''che relazione c'è tra Donati e Laura ???'''
La proprietà passò a Laura nel 1889. La casa padronale fu oggetto di importanti lavori di ristrutturazione e ampliamento, così come il giardino. L’immagine generale che si ha è quella di un gusto antiquario, affiancato però dall’utilizzo di tecniche all’avanguardia per l’epoca. Commissionò alle Ceramiche Ginori ([[Richard-Ginori]]) persino un depuratore in porcellana che filtrasse l’acqua corrente dalle impurità. L’oggetto, tuttora conservato, porta l’iscrizione «Manifattura Ginori – Filtro Amicrobo».
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Ricoprì un ruolo di rilievo nel paese di Lamporecchio sia dal punto di vista culturale che sociale. Fu un'importante filantropa: dette lavoro ad artigiani, operai e domestiche; sosteneva economicamente chi si trovava in situazioni di indigenza.
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Nel primo decennio del Novecento istituì la “Scuola di merletti e lavori femminili di Lamporecchio”, della quale si è conservato il regolamento stampato nel 1911<ref>{{Cita libro|titolo=Regolamento della scuola di merletti e lavori femminili di Lamporecchio|anno=1911|editore=Tipografia G. Grazzini|città=Pistoia}}</ref>.
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Fino agli anni Sessanta, le ordinazioni dall’America arrivavano a Papiano direttamente a Virginia Torrigiani, sua dama di compagnia, che le trasmetteva alle ricamatrici. La stoffa veniva acquistata a Pistoia sulla [[piazza della Sala]], dalla ditta Camici, uno storico commerciante di tessuti che faceva da capofila per tutte le ricamatrici.
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La Banda Comunale di Lamporecchio, nata agli inizi dell’Ottocento, visse il periodo di massimo splendore nei decenni compresi tra la fine del XIX secolo e l’inizio di quello successivo.
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Ogni anno veniva organizzato un concerto in suo onore, in occasione del quale il direttore della filarmonica, Carmelo Lembo, componeva una diversa opera musicale in omaggio alla signora; gli spartiti sono ancora conservati presso la Villa di Papiano.
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Filantropa e benefattrice, ha generosamente sostenuto attività ed enti e privati nel corso degli anni di cittadinanza lamporecchiana. I suoi finanziamenti percorsero le più svariate destinazioni; non mancarono nemmeno le società calcistiche.
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La seconda società che nel 1925 beneficiò di un suo contributo fu la Società Sportiva Lampo di Lamporecchio. Nell'archivio privato della villa sono conservate, in una busta che recita: "Contiene n°10 azioni di £25 ciascuna della Società Sportiva Lampo di Lamporecchio", le azioni acquistate nel giugno 1925 "pro Campo Sportivo", come si legge a sinistra.
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Nel 1809 la Merrick fondò la Società Operaia di Mutuo Soccorso; la forma di associazionismo della Società Operaia, che aveva trovato nella nobildonna il suo principale socio protettore, si fondava sul senso della dignità e della solidarietà ed era volta ad affrontare i disagi dovuti a malattie, invalidità, guerre, povertà e vecchiaia. Le elargizioni della Merrick permisero di sussidiare i suoi componenti, ma anche il formarsi di un capitale sociale su cui fare affidamento nell'avvenire.
Della Società Operaia la nobildonna fu nominata all'unanimità presidentessa onoraria.
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Alla fine del XIX secolo la [[Pieve di Santo Stefano (Lamporecchio)|Pieve di Santo Stefano]] di Lamporecchio venne abbattuta per essere riedificata in forme rinascimentali e anche in questo caso non mancò di partecipare all'iniziativa, indirizzando una generosa donazione al Comitato per l'ampliamento della Chiesa. I lavori furono eseguiti tra il 1900 e il 1921. Lo stemma Merrick si nota tuttora sul portone di sinistra???.
Nell'archivio privato della Villa di Papiano è conservata una cospicua corrispondenza con confraternite di varia natura, alle quali dispensava offerte destinate a opere di beneficenza. Tra le richieste di contributo troviamo la Regia Arciconfraternita della Misericordia di Pistoia<ref>{{Cita web|url=https://www.misericordia.pistoia.it/|titolo=Misericordia di Pistoia}}</ref>, L'Associazione Nazionale Madri e Vedove dei Caduti in Guerra di Pistoia, la Società di Pubblica Assistenza La Croce Bianca di [[Cerreto Guidi]], la Confraternita della Misericordia di [[Vinci]]<ref>{{Cita web|url=https://www.misericordiavinci.it/|titolo=Misericordia di Vinci}}</ref>. '''le note dovrebbero indicare la fonte da cui è presa l'informazione più che il sito dell'sitituzione.'''
Nel 1916, nel corso della [[Prima guerra mondiale]], il segretario del Comune di Lamporecchio si rivolse a lei perché si impegnasse a far confezionare gratuitamente dei guanti e delle calze di lana da inviare ai militari che si trovavano al fronte.
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== '''''Dimore di Firenze e Roma''''' ==
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La prima testimonianza a Firenze è una firma apposta sul Libro dei Soci del [[Gabinetto Vieusseux|Gabinetto Viesseux]] il 10 ottobre del 1883. Dopo la firma scrisse: "Hotel de la Ville, 1 month, paid". L'hotel si affacciava sul [[Lugarno Vespucci]] ed era frequentato da stranieri. Nel Libro dei Soci rimane traccia anche di un suo soggiorno a Bagno alla Villa, alle Terme di [[Bagni di Lucca]], dal 9 giugno del 1884, per tre mesi.
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In un altro esemplare di biglietti da visita compare la terza residenza in città, una Palazzina Merrick al numero 57 del viale Milton, sul torrente [[Mugnone]].
Di solito trascorreva i mesi invernali a Firenze e usava arrivare a Papiano intorno al mese di aprile. Anche sui ''guest books'' conservati in villa, i primi ospiti compaiono proprio nei mesi primaverili. Ogni stagione tutto il personale di servizio si spostava al suo séguito ed era abitudine (necessaria) prenotare un intero scompartimento del treno per far viaggiare i suoi effetti personali. Due fotografie ritraggono il gruppo di coloro che lavoravano alle sue dipendenze proprio di fronte alla facciata interna della dimora fiorentina. '''Abbiamo la foto??'''
Con il passare degli anni e il sopraggiungere di problemi di salute, la casa in città si dimostrò la residenza più adeguata; il suo decesso, nel 1926, avvenne qui.
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Da alcune ricevute di affitto conservate all'interno dell'archivio privato di Papiano, si evince la sua presenza a Roma fin dal 1902.
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La sua tomba si trova a Philadelphia, al [[:en:Laurel_Hill_Cemetery|Laurel Hill Cemetery]], dove fu sepolta il 1° settembre dello stesso anno. La sua tomba è realizzata in pietra grigia e ha la forma di una croce celtica. Sul basamento a colonna sono incisi il suo nome, l'anno di nascita e quello di morte. Nello stesso luogo sono sepolti i genitori e molti altri membri della famiglia.
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Attualmente la villa è privata, sottoposta a tutela della [[Soprintendenze|Soprintendenza]] Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di [[Provincia di Pistoia|Pistoia]] e [[Provincia di Prato|Prato.]] Alcuni edifici annessi ospitano appartamenti per soggiorni.
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[https://villadipapiano.it/ Sito ufficiale della Villa di Papiano]
[https://www.enciclopediadelledonne.it/edd.nsf/biografie/laura-merrick* Laura Merrick] in ''Enciclopedia delle Donne''
== Note ==
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