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'''Todi''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Perugia]] in [[Umbria]]. Sorge su un colle alto 411&nbsp;{{mslmM|411|ul=m slm}}<ref>AA.VV., ''Umbria. Piccoli centri della provincia di Perugia'', Perugia e Santa Maria degli Angeli (PG), Provincia di Perugia e Edizioni Porziuncola, 1994, p. 148.</ref> (la sede del Comune è però situata a 400&nbsp;m s.l.m.) che si affaccia sulla media [[valle del Tevere]].
 
Il territorio comunale è per lo più collinare ed è composto da una miriade di piccoli insediamenti. I centri principali, oltre alla città di Todi, sono [[Pantalla]] e la zona di Ponterio-Pian di Porto, che comprende anche l'area industriale della città.
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*Oratorio della Nunziatina, edificio seicentesco un tempo appartenuto a Confraternite cittadine e poi caduto in rovina, fu ristrutturato e riccamente decorato a più riprese da [[Andrea Polinori]] e da altri artisti; all'interno sono due tele settecentesche di [[Francesco Maria Mannucci]] raffiguranti ''San Francesco che riceve le stimmate'' e ''L’estasi di San Bernardo da Chiaravalle''. [[Giuseppe Stufelli]] è invece l'autore della decorazione settecentesca dell'altare del Beato Jacopone. All'altare era in origine una tela con l'Annunciazione, attribuita a [[Lazzaro Baldi]] ed oggi nel Palazzo Vescovile.<ref>Francesco Campagnani, ''Note sulla pittura del Settecento a Todi: il caso di Giacinto Boccanera da Leonessa'', in ''Colligite Fragmenta'. Bollettino di storia, arte e cultura della Diocesi di Orvieto-Todi'', X (2018), pag. 319, n. 3 e 4.</ref>
*Chiesa di Sant'Antonio Abate, corredata di una pala d'altare di [[Bartolomeo Barbiani]], firmata e datata 1619, raffigurante la ''Madonna col Bambino e i Santi Crispino e Crispiniano''. La volta fu affrescata dallo stesso Barbiani, firmata e datata 1642 e da [[Andrea Polinori]].<ref>Liliana Barroero, ''Bartolomeo Barbiani'', in Liliana Barroero, Vittorio Casale, Giorgio Falcidia, Fiorella Pansecchi, Giovanna Sapori e Bruno Toscano (a cura di), ''Pittura del Seicento. Ricerche in Umbria'', catalogo di mostra, Venezia, 1989, pag. 199.</ref>
* Chiesa di San Filippo Benizi, costruita alla metà del Quattrocento come ricovero per un'immagine miracolosa della Madonna col Bambino in trono che prese il nome di Madonna delle Grazie esteso anche alla titolazione della prima chiesa. Tra 1490 e 1507 la chiesa fu ricostruita per ordine dei [[Cavalieri Ospitalieri|Cavalieri di San Giovanni in Gerusalemme]], mentre nel 1590 venne ceduta all'ordine dei Servi di Maria, poi divenuti in pieno possesso proprietari. Nel 1599 il trasferimento dalla chiesa di San Marco delle reliquie di [[Filippo Benizi|San Filippo Benizi]] portò alla nuova dedicazione. All'interno vi è ancora custodita la ''Vergine col Bambino'', del XIV secolo, l'antica immagine della [[Madonna delle Grazie]], sotto l'altare vi sono le ossa di [[san Filippo Benizi]]. Per questa chiesa l'[[Nicolò Alunno|Alunno]] e suo figlio [[Lattanzio di Niccolò|Lattanzio]] dipinsero nel 1491 una pala, della quale rimane solo la predella, oggi nel [[Palazzo Trinci|Museo di Palazzo Trinci]]<ref>Veruska Picchiarelli, ''Niccolò di Liberatore, I Profeti Isaia, Geremia, Daniele ed Ezechiele; il trigramma bernardiniano del nome di Cristo sorretto da due putti; due putti reggicartiglio'', in ''Nicolaus pictor. Nicolò di Liberatore detto l'Alunno. Artisti e botteghe a Foligno nel Quattrocento'', catalogo di mostra a cura di G. Benazzi e E. Lunghi, Foligno 2004, pagg. 233 - 234.</ref>.
* Chiesa dei Santi Filippo e [[Giacomo il Minore|Giacomo]], le prime notizie risalgono al [[1276]], mentre la cripta all'[[XI secolo]] (adibita a luogo di sepoltura). Nel [[XVII secolo|1600]] fu annessa all'adiacente [[monastero]] benedettino. Una volta chiusa la [[cripta]] vi fu adibito un ossario. Anche l'abside fu chiusa per consentire l'apertura di tre finestre e la copertura di due [[volte a crociera]] e la costruzione del [[campanile]] a vela. Nel periodo della sconsacrazione la chiesa venne adibita a falegnameria. Recentemente, in un restauro, si è riportato l'aspetto più o meno originario con gli [[affresco|affreschi]] e gli [[ex voto]] quattrocenteschi.
* [[Chiesa di Santo Stefano (Todi)|Chiesa di Santo Stefano]], situata presso la ''Porta Fratta'', ospitava, secondo la tradizione tuderte, le spoglie dei [[San Felicissimo|santi Felicissimo]], [[Sant'Eraclio|Eraclio]] e Paolino. Solo nel [[1584]], con un'ordinanza comunale, si iniziò la ricerca dei resti sacri, impresa che pare riuscire secoli più tardi, nel [[1766]], quando vennero trovati addirittura 23 corpi. La chiesa è ordinata in modo da raccogliere attraverso la porta d'ingresso le prime luci del mattino, simbolo ecclesiastico della luce divina;
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* Il [[Museo civico di Todi|Museo Civico]], sito all'ultimo piano dei Palazzi del Popolo e del Capitano, è stato restaurato nel [[1997]]. Possiede una collezione di numismatica, archeologia, tessuti, ceramiche, nonché una pinacoteca.
* Il Museo Lapidario della città di Todi, inaugurato nel 2009, presso il Polo Museale delle Lucrezie, dove è conservata una raccolta, tra le più antiche dell'Umbria, di materiali lapidei di età romana, medievale e moderna.
* Il Museo del tesoro del duomo<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/umbria-musei-monumenti/museo-del-tesoro-del-duomo-di-todi|titolo=Museo del Tesoro del Duomo di Todi}}</ref>.
* Il Museo della civiltà contadina<ref>{{Cita web|url=https://cultura.gov.it/luogo/museo-della-civilta-contadina-di-todi|titolo=Museo della civiltà contadina di Todi}}</ref>
* Gipsoteca Enrico Quattrini<ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/umbria-musei-monumenti/gipsoteca-enrico-quattrini|titolo=Gipsoteca Enrico Quattrini}}</ref>
* Casa Dipinta O'Doherty <ref>{{Cita web|url=https://www.museionline.info/umbria-musei-monumenti/la-casa-dipinta|titolo=La Casa Dipinta}}</ref>
 
=== Altri monumenti ===