David (Michelangelo): differenze tra le versioni
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{{Opera d'arte
|immagine =
|grandezza immagine =
|titolo = David
|artista = [[Michelangelo Buonarroti]]
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|materiale = [[Marmo bianco di Carrara|Marmo bianco]]<ref>{{cita web |url = http://www.accademia.org/it/esplora-il-museo/le-opere/il-david-di-michelangelo/ |titolo = Il David di Michelangelo |sito = Accademia.org |accesso = 26 novembre 2014}}</ref>
|altezza = 520
|città = Firenze
|ubicazione = [[Galleria dell'Accademia]]
}}
Il '''''David
Largamente considerato un capolavoro della scultura mondiale, è uno degli emblemi del [[Rinascimento]] nonché simbolo di Firenze e dell'Italia all'estero<ref>{{cita|''Galleria dell'Accademia''|p. 67|Galleria dell'Accademia}}.</ref>. L'opera, che ritrae l'[[Davide|eroe biblico]] nel momento in cui si appresta ad affrontare [[Golia]], originariamente fu collocata in [[Piazza della Signoria]], come simbolo della [[Repubblica fiorentina]] vigile e vittoriosa contro i nemici.▼
▲Il David di Michelangelo è una scultura realizzata in [[marmo]] (altezza 5,20 m incluso il basamento di 108 cm) da [[Michelangelo Buonarroti]], databile tra il 1501 e l'inizio del 1504 circa e conservata nella [[Galleria dell'Accademia]] a Firenze.
▲Largamente considerato un capolavoro della scultura mondiale, è uno degli emblemi del [[Rinascimento]] nonché simbolo dell'Italia all'estero<ref>{{cita|''Galleria dell'Accademia''|p. 67|Galleria dell'Accademia}}.</ref>. L'opera, che ritrae l'[[Davide|eroe biblico]] nel momento in cui si appresta ad affrontare [[Golia]], originariamente fu collocata in [[Piazza della Signoria]], come simbolo della [[Repubblica fiorentina]] vigile e vittoriosa contro i nemici.
Considerato l'[[Idea#Platone|ideale]] di bellezza maschile nell'arte<ref name="autogenerato1">[http://kigeiblog.myblog.it/archive/2010/01/04/il-david-di-michelangelo-storia-e-descrizione-di-una-emozion.html Il David di Michelangelo - Storia e descrizione di una emozione: L'arte con kigeiblog<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120728234934/http://kigeiblog.myblog.it/archive/2010/01/04/il-david-di-michelangelo-storia-e-descrizione-di-una-emozion.html |data=28 luglio 2012 }}</ref><ref>[http://www.firenze-online.com/visitare/informazioni-firenze.php?id=108 David di Michelangelo Firenze<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> così come la ''[[Nascita di Venere|Venere]]'' di [[Sandro Botticelli]] è considerata il canone di bellezza femminile<ref>[http://www.firenzedautore.it/paesi/firenze-16.aspx Firenze e dintorni Toscana - Firenze d'Autore<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, molti ritengono che il ''
== Storia ==
===Premesse===
Nell'ambizioso piano di decorazione scultorea del [[Duomo di Firenze]] fu deciso, tra il 1410 e il 1415, di includere una serie di ''Profeti dell'Antico Testamento'' da collocare lungo tutto il sistema delle tribune absidali, alla base di dove sarebbe poi sorta la [[cupola del Brunelleschi]]. Per risaltare sufficientemente a tale altezza, si decise di predisporre figure colossali, alte circa tre volte il vero, che non avevano raffronti nella statuaria post-classica. Si sa che [[Donatello]] eseguì un ''Giosuè'' in terracotta per questa serie, che rimase in opera fino al XVII secolo quando probabilmente si ruppe e andò perduta. Una seconda statua fu affidata allo stesso scultore, ma l'impresa non dovette andare oltre l'ordine di un blocco di marmo, e si sa di una terza statua che sarebbe dovuta essere ricoperta di placche di metalliche e che rimase probabilmente solo a livello di studio grafico. L'inizio dei lavori alla cupola verso il 1420, col conseguente enorme sforzo economico e progettuale, fecero sospendere il programma scultoreo, perfino nella [[facciata del Duomo di Firenze|facciata]]<ref>Richard Goldthwaite, ''La costruzione della Rirenze rinascimentale'', Bologna, Il Mulino, 1984, pp. 25-26.</ref>.
Doveva però restare nella disponibilità dell'Opera quel grande blocco di marmo per il secondo ''Profeta'', eccezionale per dimensioni ma di qualità non eccelsa<ref name="B94">{{cita|Baldini|p. 94}}.</ref>, che nel 1463-1464 fu affidato ad [[Agostino di Duccio]] per farne un ''David''<ref>Alcune fonti ricordano come lo scultore consegnasse effettivamente un "Gigante", allogato al aprile 1463 e consegnato nel novembre successivo, a cui seguì nell'agosto del 1464 l'allogazione del ''David''; tuttavia non vi è traccia di questo primo gigante, ed è quindi possibile che si tratti dello stesso progetto; cfr. Treccani, DBI, ''[https://www.treccani.it/enciclopedia/agostino-di-duccio_(Dizionario-Biografico)/?search=AGOSTINO%20di%20Duccio%2F Agostino di Duccio]''.</ref>. La sbozzatura tuttavia, portata avanti da un suo aiuto, Bartolomeo di Pietro da Settignano detto il Baccellino, ebbe un cattivo esito, che fece abbandonare presto l'impresa (1466)<ref>[https://www.treccani.it/enciclopedia/agostino-di-duccio_(Dizionario-Biografico)/?search=AGOSTINO%20di%20Duccio%2F Treccani]</ref>. Passato un altro decennio quel blocco venne affidato ad [[Antonio Rossellino]] nel 1476, ma anche questo tentativo non diede frutti<ref>[https://www.treccani.it/enciclopedia/gamberelli-antonio-detto-antonio-rossellino_(Dizionario-Biografico)/?search=GAMBERELLI%2C%20Antonio%2C%20detto%20Antonio%20Rossellino%2F Treccani]</ref>.
Il problema principale dell'abbozzo era la fragilità del marmo, dovuta alla sua scarsa qualità, alla presenza di numerose fenditure e fori, detti ''taroli'', e alla tendenza intrinseca di quella tipologia di marmo alla [[cottura (marmo)|cottura]], cioè alla perdita di coesione dei cristalli. Si riteneva che la forma del blocco fosse un altro ostacolo: eccessivamente alta e stretta, insufficiente per un pieno sviluppo anatomico della figura. Il blocco era friabile specialmente nella zona sotto l'attuale braccio sinistro e si temeva che una volta scolpito non fosse in grado di reggere il peso della figura sulle sole gambe<ref name="G46">{{cita|Alvarez Gonzáles|p. 46}}.</ref>.▼
=== Un difficile incarico ===
Il 16 agosto del 1501 i consoli dell'[[Arte della Lana]] e l'[[Opera del Duomo di Firenze]] affidarono infine questa impresa al giovane Michelangelo, appena reduce dal suo primo successo romano della celebre ''[[Pietà vaticana]]''. Il completamento di quello che i fiorentini erano soliti già chiamare "il Gigante"<ref name="G141">{{cita|Alvarez Gonzáles|p. 141}}.</ref> era una missione quasi impossibile, sia per le caratteristiche non ottimali del materiale, sia perché era stato sgrossato rozzamente ("''male abbozatum et sculptum''"), limitando le possibilità di intervento<ref name="B94"/>.
▲Il problema principale dell'abbozzo era la fragilità del marmo, dovuta alla sua scarsa qualità, alla presenza di numerose fenditure e fori, detti
=== La scultura ===
[[File:Leonardo da vinci, Study of David by Michelangelo (detail).jpg|thumb|verticale|[[Leonardo da Vinci]], studio del ''David'' di Michelangelo (dettaglio), [[Royal Library]], [[castello di Windsor|Windsor]]]]
Nonostante le difficili premesse, Michelangelo, poco più che venticinquenne, non si scoraggiò e, conscio del prestigio che gli avrebbe garantito un successo, accettò la sfida, affrontando il blocco
L'inizio dei lavori risale al 9 settembre 1501, quando l'artista
Il soggetto sarebbe stato rappresentato nudo, come altre statue religiose dell'artista, e in un'iconografia innovativa, senza la testa di Golia ai piedi (presente come da tradizione nel ''[[David (Donatello, bronzo)|David]]'' di [[Donatello]] e in [[David (Verrocchio)|quello]] di [[Verrocchio]]), quindi prima della micidiale sfida. Michelangelo provvide a stuccare e ricoprire le venature e i taroli della statua con malta di [[calce]] restituendo alla superficie la levigatezza tipica delle sue sculture giovanili<ref name=B94/>.
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L'esecuzione dovette essere circondata da un'aura di mistero e da una trepidante attesa nei fiorentini, consci dei successi romani dell'artefice e curiosi di sapere l'esito di una prova così difficoltosa. Lo stretto riserbo venne sciolto solo la vigilia della festa di San Giovanni, patrono cittadino, il 23 giugno 1503, quando venne aperto il recinto e invitata la popolazione ad ammirare il capolavoro ormai in via di completamento<ref name="G142">{{cita|Alvarez Gonzáles|p. 142}}.</ref>.
Il 26 gennaio 1504 la statua
A maggio del 1504 la statua fu trasportata nella sua sede definitiva. Michelangelo vi lavorò quindi tre anni, creando un'opera leggendaria che conteneva nella sua vicenda tutte le premesse per il mito: l'enorme difficoltà tecnica, l'innegabile bellezza del risultato e le
=== La collocazione ===
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Nella commissione che doveva scegliere il luogo di esposizione dell'opera figuravano, tra gli altri, gli artisti famosi attivi in città: [[Sandro Botticelli]], [[Filippino Lippi]], [[Leonardo da Vinci]], [[Pietro Perugino]], [[Lorenzo di Credi]], [[Antonio da Sangallo il Vecchio|Antonio]] e [[Giuliano da Sangallo]], [[Simone del Pollaiolo]], [[Andrea della Robbia]], [[Cosimo Rosselli]], [[Davide Ghirlandaio]], [[Francesco Granacci]], [[Piero di Cosimo]], [[Andrea Sansovino]]. Le ipotesi plausibili erano diverse: Botticelli, isolatamente, preferiva una collocazione nei pressi del Duomo<ref name="G142" />; l'araldo del Comune, sostenuto ''in primis'' da Filippino Lippi, prevedeva una collocazione a lato della porta principale di [[Palazzo Vecchio]], affacciata sulla piazza; altri suggerirono anche al centro del suo cortile; un'altra strada indicava una collocazione sotto la [[Loggia della Signoria]]<ref name="B94" />.
Le ragioni della seconda opzione, proposta da [[Giuliano da Sangallo]], erano essenzialmente conservative, poiché il marmo della statua era [[#Il problema del marmo|debole e "chotto"]]
La posizione leonardesca rimase minoritaria e alla fine prevalse la posizione di Filippino Lippi
=== La sistemazione ===
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Nel 1512 una saetta colpì il basamento, che preoccupò per le "crettature", cioè i segni di cedimento, all'altezza delle caviglie, ma in definitiva non ci furono danni<ref name="B94" />.
Il 26 aprile 1527, durante la terza cacciata dei [[Medici]] da Firenze, ci furono tumulti in città e un gruppo di repubblicani, asserragliati in Palazzo Vecchio, per difendersi dagli oppositori lanciarono dalle finestre pietre, tegole e mobili, che andarono a cadere anche sul ''David'', causando gravi danni, quali la
Nel 1813 il dito medio della mano destra fu ricostruito in seguito a un danneggiamento. Nel 1843 lo scultore [[Lorenzo Bartolini]], direttore delle "Regie Fabbriche", incaricò [[Aristodemo Costoli]] del restauro, che fu eseguito col metodo drastico che allora era comunemente adottato: pulitura a base di [[acido cloridrico]] e di ferri taglienti per togliere le croste superficiali. L'intervento nel corso degli anni si rivelò nefasto: si registrarono danni irreparabili alla superficie del marmo.
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=== Il trasferimento ===
[[File:David by Michelangelo in Florenz.jpg|thumb|verticale|La copia attualmente in [[piazza della Signoria]] (1910)]]
Nel 1872, viste le condizioni precarie di conservazione, fu deciso il ricovero della statua nella [[Galleria dell'Accademia]] a Firenze. Per accogliere la grande statua venne incaricato l'architetto [[Emilio De Fabris]] di costruire una nuova Tribuna scenograficamente posta al termine della Galleria dei Quadri antichi, con un'illuminazione propria, garantita in alto da un lucernario. Nell'agosto del 1873 la statua venne imbracata in un complesso carro ligneo, il cui modellino è visibile nel museo della [[Casa Buonarroti]], e scorse su rotaie per le vie del centro fino all'Accademia, ancora una volta tra imponenti misure di sicurezza, accompagnata dal clamore popolare<ref name="G142" />.
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Il 22 luglio 1882 il Museo michelangiolesco venne finalmente inaugurato e la statua rivelata alla fruizione del pubblico<ref name="G12" />.
In piazza della Signoria, nel 1910, venne collocata una copia della statua, realizzata dallo scultore [[Luigi Arrighetti]], vincitore di un apposito concorso indetto per la sua realizzazione<ref name="michelangelobuonarrotietornato.com">{{Cita news|lingua=it
=== Vicende recenti e il restauro ===
Nel 1991 un vandalo con problemi psichici, Piero Cannata, danneggiò la statua con un martello. Un fatto simile era accaduto vent'anni prima alla ''[[Pietà vaticana]]'', che fu pazientemente [[Restauro della Pietà di Michelangelo|restaurata]]. In confronto a quell'atto, però, i danni al David furono assai più limitati: la scheggiatura dell'alluce e delle prime due dita del piede sinistro, che venne subito completato adoperando i frammenti originali e servendosi dei numerosi calchi esistenti per reintegrare la lacuna in maniera identica all'originale.
Una nuova copia della statua fu offerta da Firenze a [[Gerusalemme]] nel 2004 per celebrare il terzo millennio dalla conquista della città da parte di [[Davide|David]]. La proposta scatenò la protesta di alcuni religiosi ortodossi che consideravano il nudo michelangiolesco non degno di un eroe biblico e anzi troppo vicino a un ideale estetico classicista e dunque pagano; alla fine un compromesso fu raggiunto, optando per una riproduzione della [[David (Verrocchio)|versione di Verrocchio]], che è vestita.{{Citazione necessaria}}▼
In occasione dell'[[Expo 2020]], ritardato di un anno a causa della [[Pandemia di COVID-19 in Italia|pandemia di COVID-19]], è stata realizzata una fedele riproduzione della statua mediante la [[Stampa 3D|stampa in 3D]], e la notizia di questo ambizioso progetto ha subito fatto il giro del mondo. Una delle difficoltà maggiori è stata dettata dalle dimensioni: le stampanti 3D infatti hanno la possibilità di stampare solo oggetti di dimensioni limitate. Essendo in scala 1:1 si è deciso quindi di stamparla in 14 parti diverse, che in totale hanno un peso di circa 400 kg. L'opera è stata realizzata utilizzando avanzate tecniche di scansione laser, che hanno permesso di riprodurre fedelmente anche i più piccoli dettagli. L'opera è stata esposta a [[Dubai]], da ottobre 2021 a marzo 2022, nel padiglione italiano.▼
A partire dal 2003 il monumento è stato sottoposto a un accuratissimo lavaggio e [[#Il restauro moderno e lo stato di conservazione|restauro]] a cura del laboratorio di restauro dell'[[Opificio delle pietre dure]] di [[Firenze]]. Questo lungo lavoro è stato realizzato per celebrare il cinquecentenario della realizzazione dell'opera nel 2004. Il contestato metodo di restauro imposto dal comitato scientifico portò alle dimissioni della restauratrice incaricata, che rifiutò di eseguire restauri con liquidi sull'opera di Michelangelo<ref>{{Cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/03/28/polemiche-sul-david-parronchi-si-dimette.html|titolo=Polemiche sul David Parronchi si dimette|data=28 marzo 2003}}</ref>. Critiche all'intervento di restauro, definito non necessario, sono arrivate anche dagli USA<ref>{{Cita web|url=https://www.nove.firenze.it/a311130934-dagli-usa-critiche-al-restauro-del-david-di-michelangelo.htm|titolo=Dagli USA critiche al restauro del David di Michelangelo|data=13 novembre 2003}}</ref>. Al termine dei lavori sono stati esposti accanto al ''David'' opere e installazioni di artisti contemporanei internazionali (fra i quali [[Jannis Kounellis]]), con un accostamento originale che ha suscitato clamore e interesse in tutto il mondo.
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Nel 2009 il Comune di Firenze, guidato dall'allora sindaco [[Leonardo Domenici]], propose un nuovo trasferimento del ''David'' per decongestionare il turismo nel centro cittadino, proponendo come sede alternativa la [[Stazione Leopolda (Firenze)|Stazione Leopolda]]<ref>{{Cita web |url=http://firenze.repubblica.it/dettaglio/Il-David-nella-citta-della-musica/1414571 |titolo=Spostiamo il David |accesso=4 settembre 2010 |dataarchivio=17 novembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111117145431/http://firenze.repubblica.it/dettaglio/Il-David-nella-citta-della-musica/1414571 |urlmorto=sì }}</ref>. La proposta, presa più che altro come una provocazione, non venne ascoltata, ma fu all'origine di un contenzioso tuttora aperto tra Comune e Stato.
Con ricerche d'archivio fatte in quell'occasione, saltò infatti fuori che nell'atto di donazione di Palazzo Vecchio dallo Stato al Comune (1871) era incluso l'Arengario (cioè la platea rialzata davanti al palazzo) e tutte le statue presenti, compreso quindi il ''David''<ref name="W2">[http://www.ilgiornale.it/interni/firenze_scontro_david_il_ministero_e_stato_ma_renzi_no_e_nostro/politica-firenze-renzi-beni_culturali-michelangelo-comune-ministero-david/14-08-2010/articolo-id=467164-page=0-comments=1 Scontro sul David]</ref>. Ciò ha indotto l'allora neoeletto sindaco [[Matteo Renzi]] a intraprendere una contesa legale con lo Stato rivendicando la proprietà della statua, che
Dal canto suo lo Stato ha risposto, tramite i suoi legali, che la statua non era compresa nella donazione, non essendo elencata negli inventari, poiché era già sottinteso il suo trasferimento all'Accademia, al quale infatti il Comune allora non si oppose<ref name="W2" />.
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[[File:Michelangelo's David 2.JPG|thumb|Veduta laterale]]
Il soggetto del ''David'', fortemente radicato nella tradizione figurativa
[[File:Michelangelo's David.JPG|left|thumb|Veduta laterale]]
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Nella realizzazione degli occhi Michelangelo perfezionò la tecnica di perforare le pupille affinché potessero evitare la luce e creare un gioco di ombre che rende gli occhi molto più penetranti. Difficile è dire perché Michelangelo rompe con la tradizione che vuole Davide rappresentato con la testa di Golia tagliata oltre che non possente e muscoloso ma adolescente e minuto (nelle opere di [[Ghiberti]], [[Donatello]] e [[Verrocchio]]). Di certo ci sono che il masso era fragile e già sbozzato e quindi forse non permetteva la creazione agile della testa; che il David di Michelangelo doveva rappresentare la neonata Repubblica e si doveva distinguere dal [[David (Donatello, bronzo)|David]] di [[Donatello]] che invece sanciva la consacrazione divina dei Medici tiranni (e non a caso con la nascita della repubblica era stato portato via da [[Palazzo Medici]]); che la religiosa conoscenza della sacre scritture in Michelangelo era approfondita e che la scelta di un eroe consapevolmente forte era ratificata dal passo della [[Bibbia]] in cui Davide dichiara di aver ucciso orsi e leoni con l'aiuto di Dio e di non aver timore di [[Golia]] ([[Libro di Samuele|Samuele]] 17:34-37); la tesi è che la forza di David non proviene solo dalla fede religiosa in Dio, come altre versioni artistiche dell'eroe, gracile e quasi femmineo, sembrano avallare. In ogni caso Michelangelo non ha lasciato nessuno schizzo o documento né altre opere del periodo che testimonino le motivazioni delle scelte fatte, tra l'altro in autonomia, perché l'incarico non era per una statua di tale "grandezza" né per essere posizionata davanti a Palazzo Vecchio.
Per evitare di porre il peso della statua sulla parte sinistra del blocco, più debole, Michelangelo
Il corpo atletico, al culmine della forza giovanile, si manifesta tramite un accuratissimo studio dei particolari anatomici, dalla torsione del collo attraversato da una vena, alla struttura dei tendini, dalle venature su mani e piedi, alla tensione muscolare delle gambe, fino alla perfetta muscolatura del torso.
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[[File:%27David%27_by_Michelangelo_JBU08.JPG|thumb|Particolare della mano]]
Tra i riferimenti a statue precedenti gli storici colsero analogia coi ''[[Dioscuri di Montecavallo]]''<ref>Bertini, 1942-44.</ref>, con le rappresentazioni di ''Ercole'' su sarcofagi romani o sul [[pulpito del battistero di Pisa]] di [[Nicola Pisano]]<ref>De Tolnay, 1943.</ref>; lo scatto laterale del volto concentrato era già stato usato da [[Donatello]], nel ''[[San Giorgio (Donatello)|San Giorgio]]''; per quanto riguarda
[[File:%27David%27 by Michelangelo Fir JBU013.jpg|left|thumb|Particolare del volto]]
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Vennero monitorati anche i "cretti", cioè le microscopiche crepe, concentrate all'altezza delle caviglie, apparse, secondo le fonti storiche, dopo il fulmine del 1512 e accentuate anche dal fatto che nella collocazione originaria la statua sporgeva di circa 28 centimetri rispetto al baricentro a causa del dissesto del terreno.
La statua inoltre mostrava ancora residui del calco tratto in gesso, tracce di [[encausto]] steso in funzione protettiva nel 1813, macchie di [[cera]] depositata in occasione di cerimonie pubbliche durante i secoli di esposizione, e anche delle macchie brune di ossidi di ferro lasciati durante la costruzione di un gabbiotto protettivo nel 1872.
Alcuni particolari del ''David'' sono veri e propri rifacimenti di diverse epoche: parte della fionda e della mano destra sono successivi ai danneggiamenti del 1527, il dito medio della mano destra è del 1813, il mignolo del piede destro è del 1851.
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Oltre alla dovuta pulitura i restauratori hanno cercato di ottenere una maggiore uniformità cromatica e una migliore leggibilità al capolavoro michelangiolesco.
==Repliche==
Nel 1846, [[Leopoldo II di Lorena]] commissionò al bronzista [[Clemente Papi]] un calco in [[Gesso (materiale)|gesso]], oggi conservato presso la Gipsoteca dell'[[Istituto d'Arte di Firenze]]: questo calco fu ed è tuttora di importanza fondamentale, perché da questo sarebbero derivate tutte le successive copie, evitando all'originale i rischi che l'operazione di calco comporta<ref name=PAO>[https://www.palazzospinelli.org/architetture/scheda.asp?denominazione=&ubicazione=michelangiolo&button=&proprieta=&architetti_ingegneri=&pittori_scultori=¬e_storiche=&uomini_illustri=&ID=2690 Claudio Paolini, scheda web]</ref>.
Il gesso doveva servire a creare una copia in [[bronzo]], da collocare al posto dell'originale nella piazza: il bronzo poteva infatti garantire la perfetta copia nello stampo derivato dal gesso, e non era infrequente in quegli anni affidare a materiali diversi la creazione di opere sostitutive, come avvenne per esempio anche per le nicchie esterne [[Orsanmichele]]. Gli alti costi per la traduzione in bronzo e le difficoltà tecniche dell'impresa per le dimensioni della figura portarono a una lunga interruzione dei lavori, e solo nel 1866 (aperti i locali della nuova fonderia reale nei pressi di [[porta San Gallo]] e resosi disponibile il bronzo di una serie di cannoni dismessi dagli arsenali militari di Firenze) Clemente Papi potette procedere al getto, a spese del governo della Toscana e del Governo del Regno d'Italia. Vista l'eccezionalità dell'impresa il bronzo fu quindi inviato e presentato all'[[Esposizione Universale di Parigi del 1867]] dove, oltre all'unanime plauso, fu premiato dalla giuria con una medaglia al merito. Tuttavia la realizzazione fu giudicata non consona per essere collocata in piazza della Signoria, reputando che il bronzo avrebbe alterato i rapporti cromatici dello spazio. Nel 1868 il governo donò quindi al Comune di Firenze la copia, lasciando all'amministrazione il compito di trovare una adeguata sistemazione, collocandolo solo il 13 settembre del 1875 al [[piazzale Michelangelo]] nel ''Monumento a Michelangelo''<ref name=PAO/>.
In piazza della Signoria si dovette attendere il 1910, quando venne completata una copia marmorea, realizzata dallo scultore [[Luigi Arrighetti]], vincitore di un apposito concorso indetto per la sua realizzazione<ref name="michelangelobuonarrotietornato.com"/><ref name="pressreader.com"/>.
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▲In occasione dell'[[Expo 2020]], ritardato di un anno a causa della [[Pandemia di COVID-19 in Italia|pandemia di COVID-19]], è stata realizzata una fedele riproduzione della statua mediante la [[Stampa 3D|stampa in 3D]], e la notizia di questo ambizioso progetto ha subito fatto il giro del mondo. Una delle difficoltà maggiori è stata dettata dalle dimensioni: le stampanti 3D infatti hanno la possibilità di stampare solo oggetti di dimensioni limitate. Essendo in scala 1:1 si è deciso quindi di stamparla in 14 parti diverse, che in totale hanno un peso di circa 400 kg. L'opera è stata realizzata utilizzando avanzate tecniche di scansione laser, che hanno permesso di riprodurre fedelmente anche i più piccoli dettagli. L'opera è stata esposta a [[Dubai]], da ottobre 2021 a marzo 2022, nel padiglione italiano.
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|url=https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900281988|titolo=David, statua 1501-1504|opera=Catalogo generale dei Beni Culturali|editore=Ministero della cultura}}
* {{cita web | 1 = http://www.restaurodeldavid.it | 2 = Restauro del ''David'' | accesso = 6 aprile 2019 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160304122910/http://www.restaurodeldavid.it/ | dataarchivio = 4 marzo 2016 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://michelangelo_buonarroti.historiaweb.net/david_michelangelo_buonarroti.html | 2 = Particolari storici sull'opera | accesso = 20 maggio 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080611162408/http://michelangelo_buonarroti.historiaweb.net/david_michelangelo_buonarroti.html | dataarchivio = 11 giugno 2008 | urlmorto = sì }}
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