Graffitismo: differenze tra le versioni

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Il '''graffitismo'''<ref>{{Cita web|url=https://www.sapere.it/enciclopedia/graffitismo.html|titolo=graffitismo|accesso=2022-09-22}}</ref><ref>{{Treccani|graffitismo}}</ref> (in [[lingua inglese|inglese]] '''''graffiti writing''''') è una manifestazione sociale e culturale di [[pittura murale]] diffusa in tutto il mondo, basata sull'espressione della propria creatività tramite interventi pittorici sul tessuto urbano, frequentemente considerati atti [[Vandalismo|vandalici]] e puniti secondo le leggi vigenti. Talvolta è correlato a essa l'atto dello scrivere il proprio nome d'arte (''[[Tag (firma)|tag]]'') e il numero della strada in cui si viveva, come se fosse un logo. Il fenomeno, ricordando la pittura dei [[Murale|murali]], è da alcuni ad essa accostato, poiché numerosi graffitisti<ref>{{Treccani|graffitista|graffitista|v=x}}</ref> (in inglese ''writer'') dipingono mezzi pubblici o edifici di interesse storico e artistico.
 
Generalmente, i graffitisti più vicini a un lavoro di ricerca artistica tendono a esprimersi in campi più protetti, come nelle "hall of fame", spazi a disposizione dei graffitisti in cui dipingere legalmente (siano questi muri esplicitamente dedicati dalle amministrazioni comunali) all'espressione della cosiddetta "arte della bomboletta" (''spray-can art'') un modo, questo, per cercare di arginare il dilagare del fenomeno nel contesto dei centri storici o di quartieri residenziali - o siano luoghi siti in periferie degradate o di poco interesse o difficilmente raggiungibili in cui, per un tacito accordo con gli organi deputati al controllo dell'ordine pubblico, si lascia ai graffitisti "carta bianca" e una relativa tranquillità per dipingere).
 
Ogni graffitista, quale che siano la sua inclinazione e provenienza, ricerca e studia un'evoluzione personale, per arrivare a uno stile proprio in modo tale da distinguersi dagli altri.
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== Graffiti metropolitani ==
[[File:ATAC CAF LineLinea B 400 (lato B)5.jpg|miniatura|Graffiti presenti su un treno della Metro di Roma]]
[[File:ATAC CAF LineGraffiti A 362 (lato B)393.jpg|miniatura|Graffiti presenti su un treno della Metro di Roma]]
Il "graffitismo" è un fenomeno difficilmente classificabile seguendo schemi tradizionali, essendo intrinsecamente presenti in questo una componente legata a un'espressività artistica e una forte componente di autoaffermazione che passa dalla rottura delle regole e dalla noncuranza delle leggi.
Nasce come parte della sottocultura dei ghetti newyorkesi (conosciuta come hip-hop) negli anni '70 (è questo il periodo in cui acquisisce un carattere ben definito rispetto alle prime manifestazioni assimilabili al graffitismo), ma ne supera in breve tempo i confini (geografici e culturali). Dietro alle forme e all'evoluzione delle lettere c'è spesso un lungo studio, fatto di bozze preparatorie e ispirazioni provenienti dall'ambiente che circonda il writer stesso, di conseguenza ogni nazione e ogni città ha scuole di stili diversi: lo stile tedesco (tendente per lo più al [[Wild Style (writing)|Wild Style]] newyorkese con lettere sottili e intrecciate o fortemente accostate), lo stile brasiliano, lo stile romano (lettere tondeggianti, tendenti al bomb-style e al [[Throw up]] ma più studiato) e via dicendo.
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== Origini del graffitismo ==
[[File:Graffiti in Catanzaro Lido 07.jpg|thumb|Graffiti su una fontana di [[Catanzaro Lido]]]]
Sebbene le sue origini si possono farfare risalire all'abitudine dei soldati alleati nel corso degli [[anni 1940|anni quaranta]] di disegnare lo scarabocchio [[Kilroy was here]], il graffitismograffittismo nasce a [[Filadelfia]] nei tardi [[anni 1960|anni sessanta]] sui treni e si sviluppa in seguito a [[New York]] negli [[anni 1970|anni settanta]] fino a raggiungere una prima maturità stilistica a metà degli [[anni 1980|anni ottanta]].
 
''TAKI 183'' è un ''writer'' dei primi anni '70 che, insieme a Rammellzee, apre la strada al graffitismo ed allo sviluppo dell'Aerosol-art a New York. Un esempio italiano è Carlo Torrighelli, meglio noto come ''[[C.T. (writer)|C.T.]]'' (1909-1983), che opera a [[Milano]] sempre negli anni '70, nella zona di [[Parco Sempione (Milano)|Parco Sempione]]<ref>[http://books.google.it/books?id=0_t2dt9ToaMC&pg=PT73&lpg=PT73&dq=%22Carlo+Torrighelli%22&source=bl&ots=kxMwb-sYu3&sig=m5hY97nPSc0sCLbEf4PAlsXACzk&hl=it&sa=X&ei=6a6CUNlIyYbiBNO3gMgC&ved=0CDQQ6AEwAQ Giancarlo Ascari, Matteo Guarnaccia] Bur, 2010</ref>.
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Una crew, che in inglese comune significa equipaggio, è il termine usato nello slang per indicare un gruppo, spesso composto da amici, legati dal writing ma non solo ed esclusivamente da questo. Sinonimi sono il francesismo "clique", lo slang bolognese "balotta", gli inglesi "connection" e "squad" (mutuato dal linguaggio militare). Nella crew è sicuramente importante la stima e il rispetto reciproco tra i suoi componenti, non mancano comunque raggruppamenti fatti ad hoc, come i "TFP" ("The Fantastic Partners") di Cope2: nei quali potevano entrare solamente i migliori studenti dell'ambiente newyorkese, che dimostrassero di essere "king", re incontrastati, in materia di writing.
 
Il nome di una crew viene scelto in base agli interessi del gruppo di amici, generalmente accordandosi sulla connotazione che si vuole dare alla propria, futura, immagine. Molte volte il nome di una crew è un acronimo, che può anche avere più di un significato, come ad esempio UA (United Artists) della quale è un rappresentante significativo [[Darco]].
 
[[File:Graffitiensaopaulo.jpg|thumb|Graffiti in [[Sao Paulo]], [[Brasile]].]].
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Nei casi previsti dal secondo comma si procede d'ufficio.}}
 
Nell'aprile del 2016 [[Manu Invisible]] viene assolto in primo e secondo grado<ref>{{Cita web|url=http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/02/23/news/graffiti_arte_manu_invisible_cassazione-134049542/|titolo=Milano, in Cassazione si apre il primo processo contro un writer: finora è sempre stato assolto - Repubblica.it|sito=web.archive.org|data=2016-08-21|accesso=2022-12-25|dataarchivio=21 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160821051906/http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/02/23/news/graffiti_arte_manu_invisible_cassazione-134049542/|urlmorto=sì}}</ref> e in seguito dalla [[Corte di cassazione]] per mancanza di reato<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/07/street-artist-prosciolto-in-cassazione-si-tratta-del-primo-caso-in-italia/2617372/|titolo=Street artist prosciolto in Cassazione, si tratta del primo caso in Italia|sito=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=2016-04-07|lingua=it-IT|accesso=2022-12-25}}</ref>, segnando un precedente in Italia riguardo al riconoscimento artistico dell'[[arte di strada]] e del fenomeno del graffitismo in ambito istituzionale. Tuttavia, l'artista di strada [[Alice Pasquini]], invece, è stata condannata nello stesso periodo ad una multa da 800 euro<ref>{{Cita web|autore =|url =http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2016/02/25/condanna-alice-arte-non-e-parametro_d9b4a99a-e43b-4874-8407-cee24c173973.html|titolo =Condanna AliCè, 'arte non è parametro'|accesso =30 set 2019|data =25 feb 2016|urlmorto =|urlarchivio =|dataarchivio =}}</ref>, segnale che mette in luce le contraddizioni dell'opinione pubblica.
 
In [[Argentina]] l'arte di strada è stata duramente perseguita durante la dittatura militare, che ha governato dal 1976 al 1983. La sconfitta militare contro il [[Regno Unito]], a seguito della [[Guerra delle Falkland|guerra delle Malvine]], favorì la caduta del regime e il ritorno alla democrazia, e da allora la repressione del fenomeno si è assai attenuata, riconoscendo l'arte di strada come una forma di espressione popolare<ref>''Graffiti Argentina'', a cura di Maximiliano Ruiz, Thames & Hudson 2008, ISBN 978-0-500-51441-2</ref>.