Merano: differenze tra le versioni
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|Divisione amm grado 2 = Bolzano
|Amministratore locale = Katharina Zeller
|Partito = [[Südtiroler Volkspartei|SVP]]-[[Lista civica]] "Merano Coraggiosa"
|Data elezione = 18-05-2025
|Data istituzione =
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}}
'''Merano''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|
== Geografia fisica ==
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A sud Merano dista 30 km dal capoluogo di provincia, Bolzano, al quale è collegata da una superstrada a 4 corsie, conosciuta come "[[MeBo]]", e da una [[Ferrovia Bolzano-Merano|linea ferroviaria]]. A ovest comincia la [[Val Venosta]], con la [[ferrovia della Val Venosta]], a sud-ovest la Val d'Ultimo e a nord-est la [[Val Passiria]].
Alla periferia di Merano sorgono il paese e il [[Castel Tirolo
== Origini del nome ==
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== Storia ==
[[File:Stadtsiegel meran.jpg|min|sinistra|Sigillo della città di Merano con l'aquila tirolese, del 1363 (''Sigillvm civitatis Merani'')]]
[[File:Meran2.jpg|min|sinistra|Vista verso sud]]
In [[epoca romana]] la zona dell'attuale Merano è detta ''Maia'' e si trova sul confine tra la [[provincia romana|provincia]] della [[Rezia]] e la Regio X [[Venetia et Histria]], ai margini settentrionali del [[municipium]] di [[Trento]]. In [[Tarda antichità|epoca tardo-antica]] vi si sviluppa il ''castrum Maiense'', un insediamento fortificato localizzato a partire dalla rocca dell'attuale castel San Zeno
Merano si sviluppa notevolmente sotto la famiglia d'arme divenuta allora proprietaria del castello di Tirolo. La dinastia assume il nome di [[conti del Tirolo]] nel corso del Duecento, in particolare con [[Conte del Tirolo|Alberto III di Tirolo]] e con [[Mainardo II di Tirolo-Gorizia]], quando l'antico nucleo urbanistico assume la sua caratteristica fisionomia. Di quel periodo rimane l'imponente [[Torre delle Polveri|torre ''Ortenstein'']] (anche nota come torre delle Polveri - ''Pulverturm'' - perché usata dal [[XVI secolo]] come deposito di esplosivi), sede un tempo del [[burgravio]] principesco.<ref>Norbert Wackernell, ''Der Pulverturm über Meran: [[Bergfried]] der Burg Ortenstein - Wehrgräben, Türme und Mauern am Küchelberg'', in «[[Der Schlern]]», 71, 1997, pp. 241-250.</ref>
Merano diviene città nel corso del [[XIII secolo]] e acquisisce diritti cittadini nel 1317.<ref>Franz Huter, ''Alpenländer mit Südtirol'' (Handbuch der historischen Stätten Österreich, 2), 2ª ediz., Stuttgart, Kröner, 1978, ISBN 3-520-27902-9, pp. 590–591.</ref> Nel [[XIV secolo]], grazie anche ai privilegi concessi da [[Leopoldo III d'Asburgo|Leopoldo III]], divenuto per eredità anche Conte del Tirolo, si sviluppa molto il settore commerciale. Ne è anche testimone l'attività intensa di [[notaio|notai]] nel Tre e Quattrocento.<ref>{{cita pubblicazione | cognome1 = Sato | nome1 = Hitomi | cognome2 = Hannes | nome2 = Obermair | titolo = Il notariato di Merano nel secondo Quattrocento. A proposito del progetto di ricerca Political Societies in Medieval Alps: Mountain Towns and Surrounding Localities (Fostering Joint International Research) |rivista = Studi di Storia Medioevale e di Diplomatica | editore = Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Milano – Bruno Mondadori | città = Milano | numero = III | data= 2019 | pp= 373-384 | doi = 10.17464/9788867743612 }}</ref>
Con il trasferimento della sede dei nuovi conti d'Asburgo ad [[Innsbruck]] nel [[1420]] la città perde la sua primaria importanza come centro economico, pur rimanendo formalmente capitale della [[contea del Tirolo]] fino al [[1848]]. Solo con le guerre di liberazione del Tirolo del [[1809]], guidate da [[Andreas Hofer]] della [[val Passiria|Passiria]], Merano ritorna al centro dell'attenzione: sul monte Benedetto (''Segenbühel''), sopra Merano, i tirolesi combattono vittoriosamente una battaglia contro i Francesi e i Bavaresi nell'ambito della guerriglia da loro condotta contro le truppe franco-bavaresi, che alla fine di una lunga battaglia combattuta al Bergisel di Innsbruck, Andreas Hofer, non ottenuto il promesso appoggio dell'imperatore asburgico, perde per nettissima inferiorità di forze la battaglia finale e verrà pochi mesi dopo giustiziato a Mantova, mentre la figlia dell'imperatore d'Austria va in sposa a Napoleone quale pegno di pace.
[[File:
Nella seconda metà dell'[[Ottocento]] Merano diviene un importante [[Stazione termale|luogo di cura]] e villeggiatura dell'[[Impero austro-ungarico]], grazie anche al collegamento ferroviario inaugurato nel [[1881]] e completato con la [[Stazione di Merano|stazione ferroviaria]] su disegno di von Chabert del [[1905]].<ref>Magdalena Schmidt, ''Plätze Merans / Piazze di Merano'', Comune di Merano, 2011, pp.
[[File:Jesenska-Kafka-Tafel Meran-Untermais.jpg|min|Pannello esplicativo sulla permanenza meranese di Franz Kafka e il legame con Milena Jesenská]]
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Se si prescinde dal caso di [[Sinigo]], la frazione meridionale sorta attorno alla bonifica del fondovalle e alla fabbrica della Montecatini, gli investimenti per l’edilizia popolare saranno spesso tardivi e comunque non inquadrabili in un progetto di promozione dell’immigrazione.
Tra le due guerre Merano riprende il suo volto di città internazionale. Negli anni
A metà settembre 1943 scattano i rastrellamenti degli ebrei. A seguito delle [[leggi razziali fasciste]] del 1938, la popolazione ebraica della provincia, residente in maggioranza a Merano, si era già oltremodo assottigliata. I più si erano trasferiti altrove e in città erano rimaste circa sessanta persone. Ventidue di esse (seguite poi da altre) sono arrestate dal SOD (''Sicherheits- und Ordnungsdienst'') per ordine delle SS tedesche e avviate, il 16 settembre, ai campi di sterminio.<ref>{{cita testo|autore=Sabine Mayr |curatore=Georg Grote, [[Hannes Obermair]] |titolo=The Annihilation of the Jewish Community of Meran |opera=A Land on the Threshold. South Tyrolean Transformations, 1915–2015 |editore=Peter Lang |città=Oxford-Bern-New York |anno=2017 |isbn=978-3-0343-2240-9 |pagine=pp. 53–75|cid=Mayr}}</ref> Si tratta della prima deportazione di ebrei avvenuta su territorio italiano.
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==== Mura e Porte ====
{{Vedi anche|Porte di Merano}}
[[File:Meran Passeirer Tor 2015.jpg|min|sinistra|Porta Passiria
Verso la fine del XIII secolo la città fu dotata di mura citate anche nel primo ordinamento cittadino del 1317. Esse racchiudevano l'attuale centro storico e, nella parte meridionale, fungevano anche da difesa contro le piene del torrente Passirio che non aveva argini. I passaggi attraverso le mura avvenivano esclusivamente in quattro porte
==== Ponte Romano ====
{{Vedi anche|Ponte Romano (Merano)}}
Il cosiddetto ''Ponte Romano'', in verità solamente seicentesco, detto anche ''Ponte di Pietra'' (in ted. ''Steinerner Steg''), è il ponte più antico ancora conservato della città di Merano, risalendo al 1617. Fu edificato sul luogo dove in precedenza erano esistiti altri ponti, per lo più realizzati in legno. È chiuso al traffico e collega il quartiere Steinach a Maia Alta superando il torrente Passirio.
==== Teatro Civico ====
{{Vedi anche|Teatro Civico (Merano)}}
[[File:Meran Stadttheater 2017.jpg|min|Facciata del Teatro civico
Inaugurato nel 1900 è un [[teatro (architettura)|teatro]] civico realizzato su progetto dell'architetto [[Martin Dülfer]] (1859-1942) di [[Monaco di Baviera]]<ref>{{de}} Dieter Klein, ''Martin Dülfer. Wegbereiter der deutschen Jugendstilarchitektur'' (Arbeitshefte des Bayerischen Landesamtes für Denkmalpflege, 8), Monaco, Lipp, 1993
==== Stazione di Merano ====
{{Vedi anche|Stazione di Merano}}
Eretta in stile architettonico ''[[Jugendstil]]'' viennese su modello di Konstantin Ritter von Chabert<ref>Magdalene Schmidt, ''Plätze Merans / Piazze di Merano'', Comune di Merano, 2011, p. 16 e ss. (con piantine e disegni).</ref> con piazza antistante disegnata dall'urbanista [[Theodor Fischer]]<ref name="A" />.
=== Architetture militari ===
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* "Villa Acqui" in via O. Huber, oggi sede della Agenzia delle Entrate;
* inizialmente chiamata "Venosta", poi dedicata al capitano degli Alpini "Leone Bosin", caduto in Albania nel 1941 e medaglia d'argento al valore militare, la struttura venne realizzata negli anni 1938-1939 e ha chiuso nel 1991 lasciando nei pressi del raccordo stradale con la MeBo il terreno libero riconvertito oggi a zona produttiva. L'amministrazione comunale di Merano nel giugno 2016 ha posizionato una targa commemorative presso l'incrocio fra via Zuegg e via Brogliati alla memoria di Bosin;
*il 1º aprile 1946 a Merano si ricostituisce il [[6º Reggimento Alpini]].<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/caserma-bosin-scoperta-una-targa-a-ricordo-dell-immobile-militare-1.285250|titolo=Caserma Bosin, scoperta una targa a ricordo
Merano è stata sede della [[Brigata alpina "Orobica"]] fino al 1991; ora invece è di stanza il [[Reggimento logistico "Julia"]], unità logistica operativa dell'Esercito Italiano il cui Comando è dislocato alla caserma "Battisti".<ref>{{
=== Passeggiate ===
[[File:Tappeinerweg Saxifraga.jpg|min|[[Passeggiata Tappeiner]]]]
Merano è una città che possiede passeggiate molto sviluppate, in posizione panoramica. La più famosa è la [[passeggiata Tappeiner]], che a mezza costa del Monte Benedetto
== Società ==
=== Ripartizione linguistica ===
La popolazione meranese è
{| class="wikitable"
! Dichiarazione appartenenza
! 1971<ref name="astat.provincia.bz.it">{{Cita web|url=https://astat.provincia.bz.it/it/news-pubblicazioni-info.asp?news_action=4&news_article_id=573571|titolo=News & pubblicazioni {{!}} Istituto provinciale di statistica {{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige|autore=Südtiroler Informatik AG {{!}} Informatica Alto Adige SPA|sito=Istituto provinciale di statistica
! 1981<ref name="astat.provincia.bz.it"/>
! 1991<ref name="Astat Censimento della popolazione 2001 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2002">
! 2001<ref name="Astat Censimento della popolazione 2001 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2002" />
! 2011<ref name="Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012">
!2024<ref name="Astat Censimento della popolazione 2024 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - dicembre 2024">
|-
| [[Lingua italiana|Gruppo linguistico italiano]]
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|}
Prima dell'approvazione del [[Pacchetto per l'Alto Adige]] Merano era una città a maggioranza italofona (58,6% al censimento del 1961) e lo rimase fino al 1981. Dal 2024 la maggioranza dei residenti è nuovamente di madrelingua italiana. Anche se non vi sono dati ufficiali in merito, è notevole la presenza di famiglie pluri- e mistilingui localmente chiamati ''krautwalsch''.<ref>{{Cita web
=== Religione ===
A Merano vive una piccola [[Ebraismo|comunità ebraica]] con una propria [[sinagoga]], inaugurata nel [[1901]] ed un piccolo [[Museo ebraico (Merano)|museo]].<ref>Sabine Gamper, ''Meran - eine Kurstadt von und für Juden? Ein Beitrag zur Tourismusgeschichte Merans 1830-1930'', Innsbruck, Università di Innsbruck, 2001.</ref> Vi sono anche una chiesa dedicata al [[Chiesa ortodossa russa|culto russo-ortodosso]], completata nel [[1897]] all'interno della Casa ''Borodine'' su progetto dell'architetto Tobias Brenner e dedicata a [[San Nicola]] taumaturgo<ref>Bianca Marabini-Zoeggeler e Michail Talalay (a cura di), ''Die russische Kolonie in Meran - hundert Jahre russisches Haus "Borodine"'', Bolzano, Raetia, 1997.</ref> e, dalla seconda metà dell'Ottocento, una comunità e una [[Protestantesimo|chiesa evangelica luterana]], eretta nel [[1885]] su progetto dell'architetto Johann Vollmer di [[Berlino]] e preceduta da una casa di preghiera (''Bethaus'') del [[1862]], fondata da Thilo von Tschirsky nel quartiere di Steinach.<ref>Hans H. Reimer, ''Lutherisch in Südtirol: Geschichte der Evangelischen Gemeinde Meran. Eine Spurensuche zum Protestantismus in Südtirol und im Trentino'', Bolzano, Edition Raetia, 2009, ISBN 978-88-7283-332-2.</ref> Un tempo c'erano una chiesetta anglicana e una piccola comunità anglo-americana.
La bellissima chiesa evangelica è tra i monumenti più apprezzati e visitati della città. La religione evangelica ha un rapporto speciale con questo territorio, se si pensa che alcune
=== Evoluzione demografica ===
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di 7.356 persone, pari al 17,53% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera per sesso}}</ref>
== Cultura ==
[[File:Mercatini Natale Merano.jpg|min|I Mercatini di Natale a Merano, sul Lungo Passirio]]Dal 1986 a Merano si svolgono le Settimane Musicali Meranesi (''Meraner Musikwochen''), ideate nel 150º anniversario della fondazione della città come luogo di cure termali. Il Festival si svolge all´interno del padiglione del Kurhaus dove orchestre di fama internazionale si alternano nel corso della estate musicale.
MeranoJazz è un importante festival jazz organizzato dal comune di Merano che si svolge annualmente nel mese di luglio, a partire dal 1997. La programmazione si concentra su noti musicisti e formazioni della scena nazionale e mondiale. Dal 2002 comprende la Mitteleuropean Jazz Academy<ref>[http://www.meranojazz.it/ www.meranojazz.it]</ref>, un workshop per musicisti jazz che, all'interno di un contesto internazionale, mira ad unire concettualmente l'area culturale italiana e tedesca, coinvolgendo insegnanti delle due aree linguistiche. Inoltre, ogni anno è presente presso la Jazz Academy un artist in residence di fama mondiale.
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[[File:MeranLaubengasse.jpg|min|[[Via dei Portici (Merano)|Via dei Portici]]]]
* Il museo del turismo [[Touriseum]] è stato inaugurato nel 2003 e mostra l'evoluzione storica del turismo in Alto Adige.
* Il [[museo delle Donne]]
* [[Kunst Meran/Merano Arte]] è un museo di arte contemporanea gestito da un'associazione senza scopo di lucro. Si trova sotto i portici.
* Il museo civico fondato nel 1899 è il più antico museo dell'Alto Adige. È stato riaperto nel 2015 nella nuova sede di [[Palais Mamming Museum]].
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==Geografia antropica==
=== Quartieri ===
[[File:Merano inverno.jpg|min|sinistra|Vista del nucleo cittadino in inverno]]
Merano è divisa in diversi quartieri. Il vecchio nucleo di Merano con il centro storico e il quartiere Steinach si trovano sulla riva destra orografica del [[Passirio]]; le frazioni di [[Maia Alta]] == Economia ==
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Negli anni 2000 è stato dato il via alla costruzione di [[piste ciclabili dell'Alto Adige]]; a Merano ad esempio transita la [[ciclabile della Val Venosta]], che dal [[passo di Resia]] conduce a [[Bolzano]] oltre alla [[ciclabile della Val Passiria]] che conduce a [[San Leonardo in Passiria]].<ref>[http://www.lifeintravel.it/ciclabile-val-passiria-piste-ciclabili-dell-alto-adige.html Ciclabile Val Passiria: da Merano a San Leonardo in bici], su lifeintravel.it</ref>
Dal 25 novembre del 2019 a Merano è iniziata la prima sperimentazione su scala nazionale di un autobus elettrico a conduzione autonoma. La sperimentazione è nata dal progetto Mentor, finanziato dal programma di cooperazione europea Interreg V/A Italia-Svizzera, con capofila i comuni di Merano e Briga-Glis, in Svizzera.<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/mobilita/2019/11/25/a-merano-primo-bus-elettrico-senza-autista_aea6e75c-9880-4bd6-963a-1607d4058b1d.html|titolo=A Merano primo bus elettrico senza autista - Ambiente & Energia|sito=ANSA.it|data=25 novembre 2019
== Amministrazione ==
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{| class="wikitable" float="center" style="text-align: center; font-size:100%;"
|-
!width=155px; |<small>Presidente</small>▼
|-▼
!colspan=2|<small>Partito</small>▼
!
! colspan="4" |<small>Partito</small>
!<small>Periodo</small>
!<small>Elezione</small>
▲|-
▲! colspan=7| <small>Nomina da parte del Consiglio comunale (1948-1995)</small>
|-
| '''Francesco Voltolini'''
Riga 363:
| '''Claudia Chistè'''
| bgcolor={{Colore partito|Lista civica}}|
| colspan=3| [[Lista civica]]<ref name="ref_A">Lista Chistè.</ref>
| [[1994]]-[[1995]]
| <small>''(1990)''</small>
|-
! colspan=7|
▲!colspan=2|<small>Partito</small>
!colspan=2|<small>Coalizione</small>
!<small>Periodo</small>
!<small>Elezione</small>
|-
| rowspan=2|'''Franz Alber'''
Riga 397 ⟶ 403:
| rowspan=2|[[Verdi del Sudtirolo/Alto Adige|Verdi - Grüne - Vërc]]
| bgcolor={{Colore partito|Centro-sinistra in Italia}}|
| [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] - [[Verdi del Sudtirolo/Alto Adige|VGV]] - [[lista civica|l. civica]]<ref>Alleanza per Merano.</ref> - [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
| rowspan=2|[[2015]]-[[2020]]
|[[Elezioni amministrative in Italia del 2015|2015]]
|-
| bgcolor={{Colore partito|Sinistra (politica)}}|
| [[Verdi del Sudtirolo/Alto Adige|VGV]] - [[Team K|TK]] - [[lista civica|l. civica]]<ref>Sinistra Ecosociale.</ref>
|[[Elezioni comunali in Trentino-Alto Adige del 2020|2020]]
|-
| colspan=5| '''Anna Bruzzese''' <small>''([[Commissario prefettizio|Commiss. prefettizio]])''</small>
| [[2020]]-[[2021]]
|
|-
| '''Dario Dal Medico'''
| bgcolor={{Colore partito|Lista civica}}|
| [[Lista civica]]<ref>La Civica per Merano.</ref>
| bgcolor={{Colore ombra partito|Südtiroler Volkspartei}}|
| [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] - [[liste civiche|l. civiche]]<ref name="ref_B" />
Riga 419 ⟶ 425:
| '''Katharina Zeller'''
| bgcolor={{Colore partito|Südtiroler Volkspartei}}|
| [[Südtiroler Volkspartei]]<ref name=zeller>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/tgr/bolzano/articoli/2025/05/zeller-batte-dal-medico--b6684ecb-252d-47a8-9e68-0e7ac881db58.html|titolo=Zeller batte Dal Medico: 57,4% dei voti contro il 42,6% del sindaco uscente. Dopo 10 anni la Svp si riprende la città del Passirio|sito=Rai Bolzano
| bgcolor="{{Colore ombra partito|Südtiroler Volkspartei}}" |
| [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] - [[liste civiche|l. civica]]<ref>Merano Coraggiosa.</ref>
▲| -
| dal [[2025]]
| [[Elezioni comunali in Trentino-Alto Adige del 2025#Merano|2025]]
|}
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{{div col}}
* {{de}} Cölestin Stampfer, ''Geschichte von Meran, der alten Hauptstadt des Landes Tirol, von der ältesten Zeit bis zur Gegenwart'', Innsbruck 1889, Sändig Reprint, 2009
* {{de}} Bernhard Mazegger, ''Chronik von Mais, seiner Edelsitze, Schlösser und Kirchen'', Merano, Pleticha 1895, ristampa a cura dell'Arbeitskreis Chronik von Mais, 1985.
* {{de}} Bruno Pokorny (a cura di), ''Meran, hundert Jahre Kurort 1836–1936. Festschrift der alten Hauptstadt des Landes zum hundertjährigen Bestande als Kurort'', Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 1936.
* {{de}} Otto Stolz, ''Meran und das Burggrafenamt im Rahmen der Tiroler Landesgeschichte'' ([[Schlern-Schriften]], 142), Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 1956.
* {{de}} Elias Prieth, ''Beiträge zur Geschichte der Stadt Meran im 16. Jahrhundert'', Merano, Poetzelberger, 1957.
* {{de}} Franz-Heinz Hye, ''Meran/Merano''. Österreichischer Städteatlas, Lieferung 3, Vienna, [[Österreichische Akademie der Wissenschaften]], 1988.
* {{de}} Renate Abram, ''Das Meraner Stadttheater'', Lana, 1989.
* {{de}} Karl Christoph Moeser, Franz Huter (a cura di), ''Das älteste Tiroler Verfachbuch (Landgericht Meran 1468–1471)'' (Acta Tirolensia 5), Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 1990
* {{lingue|de|it|ru}} Bianca Marabini-Zoeggeler e Michail Talalay (a cura di), ''Die russische Kolonie in Meran - hundert Jahre russisches Haus "Borodine" / Russkaja kolonija v Merano / La colonia russa a Merano'', Bolzano, Raetia, 1997
* Katia Occhi, ''I borgomastri di Merano tra '400 e '500'', in ''[[Geschichte und Region/Storia e regione]]'' 7, 1998, pp. 135–160.
* {{de}} Ferruccio Delle Cave, Bertrand Huber, Elke Waldboth, ''Meran – ein literarischer Spaziergang durch die Passerstadt'', Bolzano, Athesia, 1998
* {{de}} Renate Abram, ''Das Kurhaus Meran – ein Blick in die Geschichte der Kurstadt'', Lana, Tappeiner, 1999
* {{lingue|de|it}} Ewald Kontschieder, Josef Lanz (a cura di), ''Meran und die Künstler'' (versione in italiano: ''Artisti a Merano''), Bolzano, Athesia, 2001, ISBN 978-88-8266-115-1.
* [[Paolo Valente]], ''Il muro e il ponte. Frammenti dell'anima multiculturale di una piccola città europea. Italiani a Merano prima della Grande Guerra'', Trento, Temi, 2003.
* Paolo Valente, ''Nero e altri colori. Frammenti dell'anima multiculturale di una piccola città europea. Italiani a Merano tra Austria e Italia (1914–1938)'', Trento, Temi, 2004.
* Paolo Valente, ''Porto di mare. Frammenti dell'anima multiculturale di una piccola città europea. Italiani (e molti altri) a Merano tra esodi, deportazioni e guerre (1934–1953)'', Trento, Temi, 2005.
* [[Alessandro Banda]], ''La città dove le donne dicono di no'', Milano, Guanda, 2005.
* {{cita testo|autore=Sabine Mayr |curatore=Georg Grote, [[Hannes Obermair]] |titolo=The Annihilation of the Jewish Community of Meran |opera=A Land on the Threshold. South Tyrolean Transformations, 1915–2015 |editore=Peter Lang |città=Oxford-Bern-New York |lingua=en|anno=2017 |isbn=978-3-0343-2240-9 |
* Paolo Valente, ''[[La città sul confine]]. Storie meranesi di uomini e fantasmi'', Milano, Oge, 2006.
* Paolo Valente, ''[[Leggende meranesi]]''<span>, Merano, Alphabeta 2014
* {{lingue|de|it}} Alessandro Baccin, ''Meran entdecken'' (versione in italiano: ''Merano: guida alla città sconosciuta''), Merano, Tangram Verlag, 2007
* Paolo Valente, ''Merano. Breve storia della città sul confine'', Bolzano, Edition Raetia, 2008.
* Paolo Valente, ''[[Sinigo]]. Con i piedi nell'acqua. Storia di un insediamento italiano nell'Alto Adige degli anni venti'', Merano, Alpha&Beta, 2010.
* {{de}} Renate Abram: ''Meraner Symphonie. 150 Jahre Kurmusik'', Bolzano, Athesia, 2009
* {{de}} Hans H. Reimer, ''Lutherisch in Südtirol: Geschichte der Evangelischen Gemeinde Meran. Eine Spurensuche zum Protestantismus in Südtirol und im Trentino'', Bolzano, Edition Raetia, 2009
* {{de}} Anna Pixner-Pertoll, ''Ins Licht gebaut: Die Meraner Villen, ihre Gärten und die Entwicklung der Stadt (1860–1920)'', Bolzano, Edition Raetia, 2009
* {{de}} Gertraud Zeindl, ''Meran im Mittelalter. Eine Tiroler Stadt im Spiegel ihrer Steuern'' (Tiroler Wirtschaftsstudien, 57), Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 2009
* {{de}} Gerhard Peter Thielemann, ''Adalbert Erlebach - das Leben und die Kunst des Meraner Architekten'', Bolzano, Athesia, 2010
* {{lingue|de|it}} Magdalene Schmidt, Walter Gadner: ''Plätze Merans / Piazze di Merano'', Comune di Merano / Stadtgemeinde Meran, Merano 2011.
* ''Prospettive di futuro. Merano 1945-1965'', a cura di Markus Neuwirth e Tiziano Rosani, Lana, Tappeiner, 2012 (e la recensione di [[Arnaldo Di Benedetto]], in «[[Giornale storico della letteratura italiana]]», CXXX, 2013, pp. 306–9).
* Anna Pixner Pertoll, Romano Guagni, Damian Pertoll, ''Il salone verde. I parchi, le passeggiate e i viali di Merano'', Edition Raetia, Bolzano, 2017, ISBN 978-88-7283-602-6.
* {{cita pubblicazione | cognome1 = Sato | nome1 = Hitomi | cognome2 = Obermair | nome2 = Hannes |wkautore2 = Hannes Obermair| titolo = Il notariato di Merano nel secondo Quattrocento. A proposito del progetto di ricerca Political Societies in Medieval Alps: Mountain Towns and Surrounding Localities (Fostering Joint International Research) | url = https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/12639/11835 | rivista = Studi di Storia Medioevale e di Diplomatica | editore = Dipartimento di Studi Storici
* Patrick Rina, Veronika Rieder (a cura di), ''Kafka a Merano. Cultura e politica intorno al 1920
* {{de}} ''Kultur in Bewegung. Meran 1965–1990.'' A cura di [[Kunst Meran/Merano Arte]], Markus Neuwirth e Ursula Schnitzer, Kunst Meran/Merano Arte, Merano 2020
* {{lingue|de|it}} Pietro Umberto Fogale, Johannes Ortner, ''Merano/o. Straßennamen und ihre Geschichte / Storie di strade'' (Merabilia, 2), Bolzano, Athesia, 2020
* {{de}} Albert Fischer, ''Brennpunkte kirchlichen Lebens in der jahrhundertealten Großpfarrei Tirol-Meran'', Bolzano, Athesia, 2024, ISBN 978-88-68398156.
{{div col end}}
Riga 521 ⟶ 527:
* {{cita web|http://www.trauttmansdorff.it/|Giardini di Castel Trauttmansdorff}}
* {{cita web|http://www.meranodintorni.com/it/|Sito ufficiale del Meranerland}}
* {{cita web |
* {{cita web|1=http://www.kuenstlerbund.org/de/lyrikpreis|2=Meraner Lyrikpreis (premio di poesia lirica di Merano)|lingua=de|accesso=6 maggio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120417203239/http://www.kuenstlerbund.org/de/lyrikpreis|urlmorto=sì}}
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