Merano: differenze tra le versioni

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|Divisione amm grado 2 = Bolzano
|Amministratore locale = Katharina Zeller
|Partito = [[Südtiroler Volkspartei|SVP]]-[[Lista civica]] "Merano Coraggiosa"
|Data elezione = 18-05-2025
|Data istituzione =
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}}
 
'''Merano''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|IPAAFI]]</small>: {{IPA|/meˈrano/|it}}<ref>{{dipi|Merano}}</ref>; {{tedescolang|deu|''Meran''}} in [[lingua tedesca|tedesco]], <small>IPAAFI</small>: {{IPA|[ˌmeːˈʁɑːn]|de}}; {{ladinolang|lld|''Maran''}} in [[lingua ladina|ladino]], <small>IPAAFI</small>: {{IPA|[maˈraŋ]|lld}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia autonoma di Bolzano]] in [[Trentino-Alto Adige]]. È inoltre [[capoluogo]] della [[comunità comprensoriale]] del [[Burgraviato]].
 
== Geografia fisica ==
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== Storia ==
[[File:Stadtsiegel meran.jpg|min|sinistra|Sigillo della città di Merano con l'aquila tirolese, del 1363 (''Sigillvm civitatis Merani'')]]
[[File:Meran2.jpg|min|sinistra|Vista verso sud]]
In [[epoca romana]] la zona dell'attuale Merano è detta ''Maia'' e si trova sul confine tra la [[provincia romana|provincia]] della [[Rezia]] e la Regio X [[Venetia et Histria]], ai margini settentrionali del [[municipium]] di [[Trento]]. In [[Tarda antichità|epoca tardo-antica]] vi si sviluppa il ''castrum Maiense'', un insediamento fortificato localizzato a partire dalla rocca dell'attuale castel San Zeno (''Zenoburg''). Nella cappella del ''castrum'' furono sepolti san [[Valentino di Mais|Valentino]] di [[Rezia]] (alla fine del [[V secolo]]) e san [[Corbiniano di Frisinga]] (attorno al [[730]]). È invece del 857 la prima menzione del nome di ''Mairania''.<ref>Beda Weber, ''Meran und seine Umgebungen. Oder: Das Burggrafenamt von Tirol&nbsp;– Für Einheimische und Fremde'', Innsbruck, Wagner, 1845, p. 6.</ref>
 
Merano si sviluppa notevolmente sotto la famiglia d'arme divenuta allora proprietaria del castello di Tirolo. La dinastia assume il nome di [[conti del Tirolo]] nel corso del Duecento, in particolare con [[Conte del Tirolo|Alberto III di Tirolo]] e con [[Mainardo II di Tirolo-Gorizia]], quando l'antico nucleo urbanistico assume la sua caratteristica fisionomia. Di quel periodo rimane l'imponente [[Torre delle Polveri|torre ''Ortenstein'']] (anche nota come torre delle Polveri - ''Pulverturm'' - perché usata dal [[XVI secolo]] come deposito di esplosivi), sede un tempo del [[burgravio]] principesco.<ref>Norbert Wackernell, ''Der Pulverturm über Meran: [[Bergfried]] der Burg Ortenstein - Wehrgräben, Türme und Mauern am Küchelberg'', in «[[Der Schlern]]», 71, 1997, pp. 241-250.</ref>
 
Merano diviene città nel corso del [[XIII secolo]] e acquisisce diritti cittadini nel 1317.<ref>Franz Huter, ''Alpenländer mit Südtirol'' (Handbuch der historischen Stätten Österreich, 2), 2ª ediz., Stuttgart, Kröner, 1978, ISBN 3-520-27902-9, pp. 590–591.</ref> Nel [[XIV secolo]], grazie anche ai privilegi concessi da [[Leopoldo III d'Asburgo|Leopoldo III]], divenuto per eredità anche Conte del Tirolo, si sviluppa molto il settore commerciale. Ne è anche testimone l'attività intensa di [[notaio|notai]] nel Tre e Quattrocento.<ref>{{cita pubblicazione | cognome1 = Sato | nome1 = Hitomi | cognome2 = Hannes | nome2 = Obermair | titolo = Il notariato di Merano nel secondo Quattrocento. A proposito del progetto di ricerca Political Societies in Medieval Alps: Mountain Towns and Surrounding Localities (Fostering Joint International Research) |rivista = Studi di Storia Medioevale e di Diplomatica | editore = Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Milano – Bruno Mondadori | città = Milano | numero = III | data= 2019 | pp= 373-384 | doi = 10.17464/9788867743612 }}</ref>
Con il trasferimento della sede dei nuovi conti d'Asburgo ad [[Innsbruck]] nel [[1420]] la città perde la sua primaria importanza come centro economico, pur rimanendo formalmente capitale della [[contea del Tirolo]] fino al [[1848]]. Solo con le guerre di liberazione del Tirolo del [[1809]], guidate da [[Andreas Hofer]] della [[val Passiria|Passiria]], Merano ritorna al centro dell'attenzione: sul monte Benedetto (''Segenbühel''), sopra Merano, i tirolesi combattono vittoriosamente una battaglia contro i Francesi e i Bavaresi nell'ambito della guerriglia da loro condotta contro le truppe franco-bavaresi, che alla fine di una lunga battaglia combattuta al Bergisel di Innsbruck, Andreas Hofer, non ottenuto il promesso appoggio dell'imperatore asburgico, perde per nettissima inferiorità di forze la battaglia finale e verrà pochi mesi dopo giustiziato a Mantova, mentre la figlia dell'imperatore d'Austria va in sposa a Napoleone quale pegno di pace.
[[File:KarteMerano derMKL Bd. Umgebung11 von1890 Meran(128501333).jpg|min|Carta dei dintorni di Merano nel 18881890|sinistra]]
Nella seconda metà dell'[[Ottocento]] Merano diviene un importante [[Stazione termale|luogo di cura]] e villeggiatura dell'[[Impero austro-ungarico]], grazie anche al collegamento ferroviario inaugurato nel [[1881]] e completato con la [[Stazione di Merano|stazione ferroviaria]] su disegno di von Chabert del [[1905]].<ref>Magdalena Schmidt, ''Plätze Merans / Piazze di Merano'', Comune di Merano, 2011, pp. 16ss16 e ss.</ref> Conseguentemente la città si espande al di fuori del perimetro delle mura su modelli urbanistici di derivazione [[Vienna|viennese]] e [[Salisburgo|salisburghese]] e con l'apporto dell'urbanista tedesco [[Theodor Fischer]].<ref name="A">Winfried Nerdinger, ''Theodor Fischer - Architekt und Städtebauer 1862-1938'', Berlino, 1988.</ref><ref>Anna Pixner-Pertoll, ''Ins Licht gebaut: Die Meraner Villen, ihre Gärten und die Entwicklung der Stadt (1860–1920)'', Bolzano, Edition Raetia 2009.</ref> Dopo la [[prima guerra mondiale]] Merano, come tutta la parte meridionale del Tirolo, viene annessa all'[[Italia]]. Tra le due guerre vi viene realizzato l'[[ippodromo di Maia]]. {{dx|[[File:F Behrens – Kaiserfest.jpg|min|Arrivo dell'imperatore Francesco Giuseppe I e l'arciduca Francesco Ferdinando a Merano, 1900<br />(F. Behrens)]]}} Merano ha un'antica tradizione turistica. Molti sono infatti gli ospiti della politica e della cultura che hanno passato le loro vacanze nella città, per esempio l'imperatrice [[Elisabetta di Baviera|Sissi]] e gli scrittori [[Franz Kafka]] e [[Gottfried Benn]].<ref>Vedi Ferruccio Delle Cave et al., ''Meran - ein literarischer Spaziergang durch die Passerstadt'', Bolzano, Athesia, 1998. ISBN 88-7014-954-4</ref> Questo soprattutto perché scienziati e medici hanno sempre consigliato la città per il suo clima mite e quasi mediterraneo e per la qualità dell'aria. Nel [[1914]] viene ampliato il [[Kurhaus di Merano|Kurhaus]], opera dell'architetto Friedrich Ohmann che era legato alla [[Sezession|Secessione]] viennese.<ref>Reinhard Pühringer, ''Ohmann, Friedrich'', in "Neue Deutsche Biographie", vol. 19, Berlino, Duncker & Humblot, 1999, pp. 492s492 e s.</ref>
[[File:Jesenska-Kafka-Tafel Meran-Untermais.jpg|min|Pannello esplicativo sulla permanenza meranese di Franz Kafka e il legame con Milena Jesenská]]
 
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Se si prescinde dal caso di [[Sinigo]], la frazione meridionale sorta attorno alla bonifica del fondovalle e alla fabbrica della Montecatini, gli investimenti per l’edilizia popolare saranno spesso tardivi e comunque non inquadrabili in un progetto di promozione dell’immigrazione.
 
Tra le due guerre Merano riprende il suo volto di città internazionale. Negli anni ’30'30 diviene meta di molte famiglie ebree in fuga dal resto d’Europa. Questa situazione va in crisi a partire dal 1938, con la persecuzione fascista, e soprattutto dopo il settembre 1943, con l'occupazione tedesca nel contesto della creazione dell'[[Operationszone Alpenvorland]].
 
A metà settembre 1943 scattano i rastrellamenti degli ebrei. A seguito delle [[leggi razziali fasciste]] del 1938, la popolazione ebraica della provincia, residente in maggioranza a Merano, si era già oltremodo assottigliata. I più si erano trasferiti altrove e in città erano rimaste circa sessanta persone. Ventidue di esse (seguite poi da altre) sono arrestate dal SOD (''Sicherheits- und Ordnungsdienst'') per ordine delle SS tedesche e avviate, il 16 settembre, ai campi di sterminio.<ref>{{cita testo|autore=Sabine Mayr |curatore=Georg Grote, [[Hannes Obermair]] |titolo=The Annihilation of the Jewish Community of Meran |opera=A Land on the Threshold. South Tyrolean Transformations, 1915–2015 |editore=Peter Lang |città=Oxford-Bern-New York |anno=2017 |isbn=978-3-0343-2240-9 |pagine=pp. 53–75|cid=Mayr}}</ref> Si tratta della prima deportazione di ebrei avvenuta su territorio italiano.
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==== Mura e Porte ====
{{Vedi anche|Porte di Merano}}
[[File:Meran Passeirer Tor 2015.jpg|min|sinistra|Porta Passiria (''Passeirer Tor'')]]
Verso la fine del XIII secolo la città fu dotata di mura citate anche nel primo ordinamento cittadino del 1317. Esse racchiudevano l'attuale centro storico e, nella parte meridionale, fungevano anche da difesa contro le piene del torrente Passirio che non aveva argini. I passaggi attraverso le mura avvenivano esclusivamente in quattro porte (''Stadttore'').
 
==== Ponte Romano ====
{{Vedi anche|Ponte Romano (Merano)}}
Il cosiddetto ''Ponte Romano'', in verità solamente seicentesco, detto anche ''Ponte di Pietra'' (in ted. ''Steinerner Steg''), è il ponte più antico ancora conservato della città di Merano, risalendo al 1617. Fu edificato sul luogo dove in precedenza erano esistiti altri ponti, per lo più realizzati in legno. È chiuso al traffico e collega il quartiere Steinach a Maia Alta superando il torrente Passirio.
 
==== Teatro Civico ====
{{Vedi anche|Teatro Civico (Merano)}}
[[File:Meran Stadttheater 2017.jpg|min|Facciata del Teatro civico (''Stadttheater'')]]
Inaugurato nel 1900 è un [[teatro (architettura)|teatro]] civico realizzato su progetto dell'architetto [[Martin Dülfer]] (1859-1942) di [[Monaco di Baviera]]<ref>{{de}} Dieter Klein, ''Martin Dülfer. Wegbereiter der deutschen Jugendstilarchitektur'' (Arbeitshefte des Bayerischen Landesamtes für Denkmalpflege, 8), Monaco, Lipp, 1993., ISBN 3-87490-531-4.</ref> e si contraddistingue per le forme [[Eclettismo|eclettiche]] da fine secolo, ispirate allo [[Jugendstil]] internazionale. Nel periodo del [[fascismo]] fu intitolato a [[Giacomo Puccini]].
 
==== Stazione di Merano ====
{{Vedi anche|Stazione di Merano}}
Eretta in stile architettonico ''[[Jugendstil]]'' viennese su modello di Konstantin Ritter von Chabert<ref>Magdalene Schmidt, ''Plätze Merans / Piazze di Merano'', Comune di Merano, 2011, p. 16 e ss. (con piantine e disegni).</ref> con piazza antistante disegnata dall'urbanista [[Theodor Fischer]]<ref name="A" />.
 
=== Architetture militari ===
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* "Villa Acqui" in via O. Huber, oggi sede della Agenzia delle Entrate;
* inizialmente chiamata "Venosta", poi dedicata al capitano degli Alpini "Leone Bosin", caduto in Albania nel 1941 e medaglia d'argento al valore militare, la struttura venne realizzata negli anni 1938-1939 e ha chiuso nel 1991 lasciando nei pressi del raccordo stradale con la MeBo il terreno libero riconvertito oggi a zona produttiva. L'amministrazione comunale di Merano nel giugno 2016 ha posizionato una targa commemorative presso l'incrocio fra via Zuegg e via Brogliati alla memoria di Bosin;
*il 1º aprile 1946 a Merano si ricostituisce il [[6º Reggimento Alpini]].<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/caserma-bosin-scoperta-una-targa-a-ricordo-dell-immobile-militare-1.285250|titolo=Caserma Bosin, scoperta una targa a ricordo dell’immobiledell'immobile militare|pubblicazione= [[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|data=23 giugno 2016}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/un-ricordo-di-leone-bosin-1.302418|titolo=Un ricordo di Leone Bosin|pubblicazione= Alto Adige |data=22 agosto 2016}}</ref>
 
Merano è stata sede della [[Brigata alpina "Orobica"]] fino al 1991; ora invece è di stanza il [[Reggimento logistico "Julia"]], unità logistica operativa dell'Esercito Italiano il cui Comando è dislocato alla caserma "Battisti".<ref>{{citaCita web|url= https://www.difesa.it/Protocollo/AOO_Difesa/Esercito/Pagine/E25802.aspx |titolo= Reggimento Logistico "Julia"|sito=Ministero della Difesa|urlmortoaccesso=13 giugno 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20231018212800/https://www.difesa.it/Protocollo/AOO_Difesa/Esercito/Pagine/E25802.aspx|dataarchivio=18 ottobre 2023|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Passeggiate ===
[[File:Tappeinerweg Saxifraga.jpg|min|[[Passeggiata Tappeiner]]]]
Merano è una città che possiede passeggiate molto sviluppate, in posizione panoramica. La più famosa è la [[passeggiata Tappeiner]], che a mezza costa del Monte Benedetto (''Segenbühel'') collega Quarazze a [[castel San Zeno]]. Da questa passeggiata è facilmente raggiungibile la [[Torre delle Polveri]] e anche la [[passeggiata Gilf]], che si snoda sui due lati del Passirio poco prima del suo ingresso in città.
 
== Società ==
=== Ripartizione linguistica ===
La popolazione meranese è grossoin modo,leggera per metà dichiaratamaggioranza appartenente al gruppo linguistico italiano e perquasi la metà a quello tedesco:
{| class="wikitable"
! Dichiarazione appartenenza
! 1971<ref name="astat.provincia.bz.it">{{Cita web|url=https://astat.provincia.bz.it/it/news-pubblicazioni-info.asp?news_action=4&news_article_id=573571|titolo=News & pubblicazioni {{!}} Istituto provinciale di statistica {{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige|autore=Südtiroler Informatik AG {{!}} Informatica Alto Adige SPA|sito=Istituto provinciale di statistica|lingua=it|accesso=2 novembre 2021}}</ref>
! 1981<ref name="astat.provincia.bz.it"/>
! 1991<ref name="Astat Censimento della popolazione 2001 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2002">[{{cita testo|url=https://astat.provincia.bz.it/downloads/mit17_02.pdf |titolo= Istituto provinciale di statistica (ASTAT) |{{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige<!-- Titolo generato automaticamente -->]|urlmorto=sì}}</ref>
! 2001<ref name="Astat Censimento della popolazione 2001 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2002" />
! 2011<ref name="Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012">[{{cita testo|url=https://astat.provinz.bz.it/downloads/mit38_2012.pdf |titolo= Istituto provinciale di statistica (ASTAT) |{{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige<!-- Titolo|urlmorto= generato automaticamente -->]}}</ref>
!2024<ref name="Astat Censimento della popolazione 2024 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - dicembre 2024">[{{cita web|url= https://astat.provincia.bz.it/it/news-pubblicazioni-info.asp?news_action=300&news_image_id=1160211 |titolo = Pubblicazioni |sito=Istituto provinciale di statistica (ASTAT) |{{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige<!-- Titolo generato automaticamente -->]}}</ref>
|-
| [[Lingua italiana|Gruppo linguistico italiano]]
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|}
 
Prima dell'approvazione del [[Pacchetto per l'Alto Adige]] Merano era una città a maggioranza italofona (58,6% al censimento del 1961) e lo rimase fino al 1981. Dal 2024 la maggioranza dei residenti è nuovamente di madrelingua italiana. Anche se non vi sono dati ufficiali in merito, è notevole la presenza di famiglie pluri- e mistilingui localmente chiamati ''krautwalsch''.<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Südtiroler Informatik AG – Informatica Alto Adige SPA|url=https://astat.provincia.bz.it/it/news-pubblicazioni-info.asp?news_action=4&news_article_id=687700|titolo=News & pubblicazioni {{!}} Istituto provinciale di statistica {{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige|sito=Istituto provinciale di statistica|accesso=6 dicembre 2024}}</ref>
 
=== Religione ===
A Merano vive una piccola [[Ebraismo|comunità ebraica]] con una propria [[sinagoga]], inaugurata nel [[1901]] ed un piccolo [[Museo ebraico (Merano)|museo]].<ref>Sabine Gamper, ''Meran - eine Kurstadt von und für Juden? Ein Beitrag zur Tourismusgeschichte Merans 1830-1930'', Innsbruck, Università di Innsbruck, 2001.</ref> Vi sono anche una chiesa dedicata al [[Chiesa ortodossa russa|culto russo-ortodosso]], completata nel [[1897]] all'interno della Casa ''Borodine'' su progetto dell'architetto Tobias Brenner e dedicata a [[San Nicola]] taumaturgo<ref>Bianca Marabini-Zoeggeler e Michail Talalay (a cura di), ''Die russische Kolonie in Meran - hundert Jahre russisches Haus "Borodine"'', Bolzano, Raetia, 1997.</ref> e, dalla seconda metà dell'Ottocento, una comunità e una [[Protestantesimo|chiesa evangelica luterana]], eretta nel [[1885]] su progetto dell'architetto Johann Vollmer di [[Berlino]] e preceduta da una casa di preghiera (''Bethaus'') del [[1862]], fondata da Thilo von Tschirsky nel quartiere di Steinach.<ref>Hans H. Reimer, ''Lutherisch in Südtirol: Geschichte der Evangelischen Gemeinde Meran. Eine Spurensuche zum Protestantismus in Südtirol und im Trentino'', Bolzano, Edition Raetia, 2009, ISBN 978-88-7283-332-2.</ref> Un tempo c'erano una chiesetta anglicana e una piccola comunità anglo-americana.
La bellissima chiesa evangelica è tra i monumenti più apprezzati e visitati della città. La religione evangelica ha un rapporto speciale con questo territorio, se si pensa che alcune Radioradio locali sono in seguito diventate celebri e seguite sia in zona che in Europa, in particolare la già citata ERF Radio che dispone ormai di un numero considerevole di sale di registrazione e diffusione di programmi religiosi e culturali prodotti e diffusi in diverse lingue ovunque nel continente europeo.
 
=== Evoluzione demografica ===
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di 7.356 persone, pari al 17,53% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera per sesso}}</ref>
 
== Cultura ==
[[File:Mercatini Natale Merano.jpg|min|I Mercatini di Natale a Merano, sul Lungo Passirio]]Dal 1986 a Merano si svolgono le Settimane Musicali Meranesi (''Meraner Musikwochen''), ideate nel 150º anniversario della fondazione della città come luogo di cure termali. Il Festival si svolge all´interno del padiglione del Kurhaus dove orchestre di fama internazionale si alternano nel corso della estate musicale.
 
MeranoJazz è un importante festival jazz organizzato dal comune di Merano che si svolge annualmente nel mese di luglio, a partire dal 1997. La programmazione si concentra su noti musicisti e formazioni della scena nazionale e mondiale. Dal 2002 comprende la Mitteleuropean Jazz Academy<ref>[http://www.meranojazz.it/ www.meranojazz.it]</ref>, un workshop per musicisti jazz che, all'interno di un contesto internazionale, mira ad unire concettualmente l'area culturale italiana e tedesca, coinvolgendo insegnanti delle due aree linguistiche. Inoltre, ogni anno è presente presso la Jazz Academy un artist in residence di fama mondiale.
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[[File:MeranLaubengasse.jpg|min|[[Via dei Portici (Merano)|Via dei Portici]]]]
* Il museo del turismo [[Touriseum]] è stato inaugurato nel 2003 e mostra l'evoluzione storica del turismo in Alto Adige.
* Il [[museo delle Donne]] (''Frauenmuseum'') fornisce una visione d'insieme sulle diverse epoche della storia della donna.
* [[Kunst Meran/Merano Arte]] è un museo di arte contemporanea gestito da un'associazione senza scopo di lucro. Si trova sotto i portici.
* Il museo civico fondato nel 1899 è il più antico museo dell'Alto Adige. È stato riaperto nel 2015 nella nuova sede di [[Palais Mamming Museum]].
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==Geografia antropica==
=== Quartieri ===
[[File:Merano inverno.jpg|min|sinistra|Vista del nucleo cittadino in inverno]]
Merano è divisa in diversi quartieri. Il vecchio nucleo di Merano con il centro storico e il quartiere Steinach si trovano sulla riva destra orografica del [[Passirio]]; le frazioni di [[Maia Alta]] (''Obermais'') e [[Maia Bassa]] (''Untermais''), si trovano di fronte sulla riva sinistra del fiume. [[Quarazze]] (''Gratsch'') e Labers sono distretti rurali: il primo occupa l'estremo nord-ovest dell'area urbana ai piedi delle pendici del [[gruppo Tessa]], mentre [[Labers]] si estende sulle pendici del Montezoccolo (''Tschögglberg'') a est. [[Sinigo]], con la sua zona industriale e commerciale, è separata dal resto della città a sud.
 
== Economia ==
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Negli anni 2000 è stato dato il via alla costruzione di [[piste ciclabili dell'Alto Adige]]; a Merano ad esempio transita la [[ciclabile della Val Venosta]], che dal [[passo di Resia]] conduce a [[Bolzano]] oltre alla [[ciclabile della Val Passiria]] che conduce a [[San Leonardo in Passiria]].<ref>[http://www.lifeintravel.it/ciclabile-val-passiria-piste-ciclabili-dell-alto-adige.html Ciclabile Val Passiria: da Merano a San Leonardo in bici], su lifeintravel.it</ref>
 
Dal 25 novembre del 2019 a Merano è iniziata la prima sperimentazione su scala nazionale di un autobus elettrico a conduzione autonoma. La sperimentazione è nata dal progetto Mentor, finanziato dal programma di cooperazione europea Interreg V/A Italia-Svizzera, con capofila i comuni di Merano e Briga-Glis, in Svizzera.<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/mobilita/2019/11/25/a-merano-primo-bus-elettrico-senza-autista_aea6e75c-9880-4bd6-963a-1607d4058b1d.html|titolo=A Merano primo bus elettrico senza autista - Ambiente & Energia|sito=ANSA.it|data=25 novembre 2019|lingua=it|accesso=29 novembre 2019}}</ref>
 
== Amministrazione ==
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{| class="wikitable" float="center" style="text-align: center; font-size:100%;"
|-
! colspan=7| <small>NominaSindaci daeletti parte deldal Consiglio comunale (1948-1995)</small>
!width=155px; |<small>Presidente</small>
|-
!colspan=2|<small>Partito</small>
!colspanwidth=2155px; |<small>CoalizioneSindaco</small>
! colspan="4" |<small>Partito</small>
!<small>Periodo</small>
!<small>Elezione</small>
|-
! colspan=7| <small>Nomina da parte del Consiglio comunale (1948-1995)</small>
|-
| '''Francesco Voltolini'''
Riga 363:
| '''Claudia Chistè'''
| bgcolor={{Colore partito|Lista civica}}|
| colspan=3| [[Lista civica]]<ref name="ref_A">Lista Chistè.</ref>
| [[1994]]-[[1995]]
| <small>''(1990)''</small>
|-
! colspan=7| <small>Elezione diretta del Sindaco (dal 1995)</small>
| -
!width=155px; |<small>PresidenteSindaco</small>
!colspan=2|<small>Partito</small>
!colspan=2|<small>Coalizione</small>
!<small>Periodo</small>
!<small>Elezione</small>
|-
| rowspan=2|'''Franz Alber'''
Riga 397 ⟶ 403:
| rowspan=2|[[Verdi del Sudtirolo/Alto Adige|Verdi - Grüne - Vërc]]
| bgcolor={{Colore partito|Centro-sinistra in Italia}}|
| [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] - [[Verdi del Sudtirolo/Alto Adige|VGV]] - [[lista civica|l. civica]]<ref>Alleanza per Merano.</ref> - [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
| rowspan=2|[[2015]]-[[2020]]
|[[Elezioni amministrative in Italia del 2015|2015]]
|-
| bgcolor={{Colore partito|Sinistra (politica)}}|
| [[Verdi del Sudtirolo/Alto Adige|VGV]] - [[Team K|TK]] - [[lista civica|l. civica]]<ref>Sinistra Ecosociale.</ref>
|[[Elezioni comunali in Trentino-Alto Adige del 2020|2020]]
|-
| colspan=5| '''Anna Bruzzese''' <small>''([[Commissario prefettizio|Commiss. prefettizio]])''</small>
| [[2020]]-[[2021]]
| -
|-
| '''Dario Dal Medico'''
| bgcolor={{Colore partito|Lista civica}}|
| [[Lista civica]]<ref>La Civica per Merano.</ref>
| bgcolor={{Colore ombra partito|Südtiroler Volkspartei}}|
| [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] - [[liste civiche|l. civiche]]<ref name="ref_B" />
Riga 419 ⟶ 425:
| '''Katharina Zeller'''
| bgcolor={{Colore partito|Südtiroler Volkspartei}}|
| [[Südtiroler Volkspartei]]<ref name=zeller>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/tgr/bolzano/articoli/2025/05/zeller-batte-dal-medico--b6684ecb-252d-47a8-9e68-0e7ac881db58.html|titolo=Zeller batte Dal Medico: 57,4% dei voti contro il 42,6% del sindaco uscente. Dopo 10 anni la Svp si riprende la città del Passirio|sito=Rai Bolzano|lingua=it|data=18 maggio 2025|accesso=21 maggio 2025}}</ref>
| bgcolor="{{Colore ombra partito|Südtiroler Volkspartei}}" |
| bgcolor=|
| [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] - [[liste civiche|l. civica]]<ref>Merano Coraggiosa.</ref>
| -
| dal [[2025]]-''in carica''
| [[Elezioni comunali in Trentino-Alto Adige del 2025#Merano|2025]]
|}
Riga 456 ⟶ 462:
{{div col}}
 
* {{de}} Cölestin Stampfer, ''Geschichte von Meran, der alten Hauptstadt des Landes Tirol, von der ältesten Zeit bis zur Gegenwart'', Innsbruck 1889, Sändig Reprint, 2009., ISBN 978-3-253-03039-0.
* {{de}} Bernhard Mazegger, ''Chronik von Mais, seiner Edelsitze, Schlösser und Kirchen'', Merano, Pleticha 1895, ristampa a cura dell'Arbeitskreis Chronik von Mais, 1985.
* {{de}} Bruno Pokorny (a cura di), ''Meran, hundert Jahre Kurort 1836–1936. Festschrift der alten Hauptstadt des Landes zum hundertjährigen Bestande als Kurort'', Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 1936.
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* {{de}} Elias Prieth, ''Beiträge zur Geschichte der Stadt Meran im 16. Jahrhundert'', Merano, Poetzelberger, 1957.
* {{de}} Franz-Heinz Hye, ''Meran/Merano''. Österreichischer Städteatlas, Lieferung 3, Vienna, [[Österreichische Akademie der Wissenschaften]], 1988.
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* {{lingue|de|it|ru}} Bianca Marabini-Zoeggeler e Michail Talalay (a cura di), ''Die russische Kolonie in Meran - hundert Jahre russisches Haus "Borodine" / Russkaja kolonija v Merano / La colonia russa a Merano'', Bolzano, Raetia, 1997., ISBN 88-7283-109-1.
* Katia Occhi, ''I borgomastri di Merano tra '400 e '500'', in ''[[Geschichte und Region/Storia e regione]]'' 7, 1998, pp.&nbsp;135–160.
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* {{lingue|de|it}} Ewald Kontschieder, Josef Lanz (a cura di), ''Meran und die Künstler'' (versione in italiano: ''Artisti a Merano''), Bolzano, Athesia, 2001, ISBN 978-88-8266-115-1.
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* Paolo Valente, ''Nero e altri colori. Frammenti dell'anima multiculturale di una piccola città europea. Italiani a Merano tra Austria e Italia (1914–1938)'', Trento, Temi, 2004.
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* [[Alessandro Banda]], ''La città dove le donne dicono di no'', Milano, Guanda, 2005.
* {{cita testo|autore=Sabine Mayr |curatore=Georg Grote, [[Hannes Obermair]] |titolo=The Annihilation of the Jewish Community of Meran |opera=A Land on the Threshold. South Tyrolean Transformations, 1915–2015 |editore=Peter Lang |città=Oxford-Bern-New York |lingua=en|anno=2017 |isbn=978-3-0343-2240-9 |pagine=pp. =53–75|cid=Mayr}}
* Paolo Valente, ''[[La città sul confine]]. Storie meranesi di uomini e fantasmi'', Milano, Oge, 2006.
* Paolo Valente, ''[[Leggende meranesi]]''<span>, Merano, Alphabeta 2014., </span>ISBN 978-88-7223-229-3.
* {{lingue|de|it}} Alessandro Baccin, ''Meran entdecken'' (versione in italiano: ''Merano: guida alla città sconosciuta''), Merano, Tangram Verlag, 2007., ISBN 978-88-902852-0-2.
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* {{de}} Renate Abram: ''Meraner Symphonie. 150 Jahre Kurmusik'', Bolzano, Athesia, 2009., ISBN 978-88-8266-578-4.
* {{de}} Hans H. Reimer, ''Lutherisch in Südtirol: Geschichte der Evangelischen Gemeinde Meran. Eine Spurensuche zum Protestantismus in Südtirol und im Trentino'', Bolzano, Edition Raetia, 2009., ISBN 978-88-7283-332-2.
* {{de}} Anna Pixner-Pertoll, ''Ins Licht gebaut: Die Meraner Villen, ihre Gärten und die Entwicklung der Stadt (1860–1920)'', Bolzano, Edition Raetia, 2009., ISBN 978-88-7283-355-1.
* {{de}} Gertraud Zeindl, ''Meran im Mittelalter. Eine Tiroler Stadt im Spiegel ihrer Steuern'' (Tiroler Wirtschaftsstudien, 57), Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 2009., ISBN 978-3-7030-0465-0.
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* {{lingue|de|it}} Magdalene Schmidt, Walter Gadner: ''Plätze Merans / Piazze di Merano'', Comune di Merano / Stadtgemeinde Meran, Merano 2011.
* ''Prospettive di futuro. Merano 1945-1965'', a cura di Markus Neuwirth e Tiziano Rosani, Lana, Tappeiner, 2012 (e la recensione di [[Arnaldo Di Benedetto]], in «[[Giornale storico della letteratura italiana]]», CXXX, 2013, pp.&nbsp;306–9).
* Anna Pixner Pertoll, Romano Guagni, Damian Pertoll, ''Il salone verde. I parchi, le passeggiate e i viali di Merano'', Edition Raetia, Bolzano, 2017, ISBN 978-88-7283-602-6.__NOINDEX__
* {{cita pubblicazione | cognome1 = Sato | nome1 = Hitomi | cognome2 = Obermair | nome2 = Hannes |wkautore2 = Hannes Obermair| titolo = Il notariato di Merano nel secondo Quattrocento. A proposito del progetto di ricerca Political Societies in Medieval Alps: Mountain Towns and Surrounding Localities (Fostering Joint International Research) | url = https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/12639/11835 | rivista = Studi di Storia Medioevale e di Diplomatica | editore = Dipartimento di Studi Storici dell’Universitàdell'Università degli Studi di Milano – Bruno Mondadori | città = Milano | numero = III | data= 2019 | pp= 373-384 | doi = 10.17464/9788867743612 }}
* Patrick Rina, Veronika Rieder (a cura di), ''Kafka a Merano. Cultura e politica intorno al 1920.'', Concon contributi di [[Helena Janeczek]], [[Ulrike Kindl]], [[Guido Massino]], [[Hannes Obermair]], Reiner Stach ''[[et al.]]'', Bolzano, Edition Raetia, 2020., ISBN 978-88-7283-744-3.
* {{de}} ''Kultur in Bewegung. Meran 1965–1990.'' A cura di [[Kunst Meran/Merano Arte]], Markus Neuwirth e Ursula Schnitzer, Kunst Meran/Merano Arte, Merano 2020., ISBN 978-88-94541106.
* {{lingue|de|it}} Pietro Umberto Fogale, Johannes Ortner, ''Merano/o. Straßennamen und ihre Geschichte / Storie di strade'' (Merabilia, 2), Bolzano, Athesia, 2020., ISBN 978-88-6839-492-9.
* {{de}} Albert Fischer, ''Brennpunkte kirchlichen Lebens in der jahrhundertealten Großpfarrei Tirol-Meran'', Bolzano, Athesia, 2024, ISBN 978-88-68398156.
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* {{cita web|http://www.trauttmansdorff.it/|Giardini di Castel Trauttmansdorff}}
* {{cita web|http://www.meranodintorni.com/it/|Sito ufficiale del Meranerland}}
* {{cita web | 1url = http://www.catastoalberi.comune.merano.bz.it/ | 2titolo = Giardineria Comunale Merano - Catasto alberi | accesso = 9 ottobre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130713024329/http://catastoalberi.comune.merano.bz.it/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web|1=http://www.kuenstlerbund.org/de/lyrikpreis|2=Meraner Lyrikpreis (premio di poesia lirica di Merano)|lingua=de|accesso=6 maggio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120417203239/http://www.kuenstlerbund.org/de/lyrikpreis|urlmorto=sì}}