Merano: differenze tra le versioni

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|Divisione amm grado 2 = Bolzano
|Amministratore locale = Katharina Zeller
|Partito = [[Südtiroler Volkspartei|SVP]]-[[Lista civica]] "Merano Coraggiosa"
|Data elezione = 18-05-2025
|Data istituzione =
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}}
 
'''Merano''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|IPAAFI]]</small>: {{IPA|/meˈrano/|it}}<ref>{{dipi|Merano}}</ref>; {{tedescolang|deu|''Meran''}} in [[lingua tedesca|tedesco]], <small>IPAAFI</small>: {{IPA|[ˌmeːˈʁɑːn]|de}}; {{ladinolang|lld|''Maran''}} in [[lingua ladina|ladino]], <small>IPAAFI</small>: {{IPA|[maˈraŋ]|lld}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia autonoma di Bolzano]] in [[Trentino-Alto Adige]]. È inoltre [[capoluogo]] della [[comunità comprensoriale]] del [[Burgraviato]].
 
== Geografia fisica ==
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== Storia ==
[[File:Stadtsiegel meran.jpg|min|sinistra|Sigillo della città di Merano con l'aquila tirolese, del 1363 (''Sigillvm civitatis Merani'')]]
[[File:Meran2.jpg|min|sinistra|Vista verso sud]]
In [[epoca romana]] la zona dell'attuale Merano è detta ''Maia'' e si trova sul confine tra la [[provincia romana|provincia]] della [[Rezia]] e la Regio X [[Venetia et Histria]], ai margini settentrionali del [[municipium]] di [[Trento]]. In [[Tarda antichità|epoca tardo-antica]] vi si sviluppa il ''castrum Maiense'', un insediamento fortificato localizzato a partire dalla rocca dell'attuale castel San Zeno. Nella cappella del ''castrum'' furono sepolti san [[Valentino di Mais|Valentino]] di [[Rezia]] (alla fine del [[V secolo]]) e san [[Corbiniano di Frisinga]] (attorno al [[730]]). È invece del 857 la prima menzione del nome di ''Mairania''.<ref>Beda Weber, ''Meran und seine Umgebungen. Oder: Das Burggrafenamt von Tirol&nbsp;– Für Einheimische und Fremde'', Innsbruck, Wagner, 1845, p. 6.</ref>
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Merano si sviluppa notevolmente sotto la famiglia d'arme divenuta allora proprietaria del castello di Tirolo. La dinastia assume il nome di [[conti del Tirolo]] nel corso del Duecento, in particolare con [[Conte del Tirolo|Alberto III di Tirolo]] e con [[Mainardo II di Tirolo-Gorizia]], quando l'antico nucleo urbanistico assume la sua caratteristica fisionomia. Di quel periodo rimane l'imponente [[Torre delle Polveri|torre ''Ortenstein'']] (anche nota come torre delle Polveri - ''Pulverturm'' - perché usata dal [[XVI secolo]] come deposito di esplosivi), sede un tempo del [[burgravio]] principesco.<ref>Norbert Wackernell, ''Der Pulverturm über Meran: [[Bergfried]] der Burg Ortenstein - Wehrgräben, Türme und Mauern am Küchelberg'', in «[[Der Schlern]]», 71, 1997, pp. 241-250.</ref>
 
Merano diviene città nel corso del [[XIII secolo]] e acquisisce diritti cittadini nel 1317.<ref>Franz Huter, ''Alpenländer mit Südtirol'' (Handbuch der historischen Stätten Österreich, 2), 2ª ediz., Stuttgart, Kröner, 1978, ISBN 3-520-27902-9, pp. 590–591.</ref> Nel [[XIV secolo]], grazie anche ai privilegi concessi da [[Leopoldo III d'Asburgo|Leopoldo III]], divenuto per eredità anche Conte del Tirolo, si sviluppa molto il settore commerciale. Ne è anche testimone l'attività intensa di [[notaio|notai]] nel Tre e Quattrocento.<ref>{{cita pubblicazione | cognome1 = Sato | nome1 = Hitomi | cognome2 = Hannes | nome2 = Obermair | titolo = Il notariato di Merano nel secondo Quattrocento. A proposito del progetto di ricerca Political Societies in Medieval Alps: Mountain Towns and Surrounding Localities (Fostering Joint International Research) |rivista = Studi di Storia Medioevale e di Diplomatica | editore = Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Milano – Bruno Mondadori | città = Milano | numero = III | data= 2019 | pp= 373-384 | doi = 10.17464/9788867743612 }}</ref>
Con il trasferimento della sede dei nuovi conti d'Asburgo ad [[Innsbruck]] nel [[1420]] la città perde la sua primaria importanza come centro economico, pur rimanendo formalmente capitale della [[contea del Tirolo]] fino al [[1848]]. Solo con le guerre di liberazione del Tirolo del [[1809]], guidate da [[Andreas Hofer]] della [[val Passiria|Passiria]], Merano ritorna al centro dell'attenzione: sul monte Benedetto (''Segenbühel''), sopra Merano, i tirolesi combattono vittoriosamente una battaglia contro i Francesi e i Bavaresi nell'ambito della guerriglia da loro condotta contro le truppe franco-bavaresi, che alla fine di una lunga battaglia combattuta al Bergisel di Innsbruck, Andreas Hofer, non ottenuto il promesso appoggio dell'imperatore asburgico, perde per nettissima inferiorità di forze la battaglia finale e verrà pochi mesi dopo giustiziato a Mantova, mentre la figlia dell'imperatore d'Austria va in sposa a Napoleone quale pegno di pace.
[[File:KarteMerano derMKL Bd. Umgebung11 von1890 Meran(128501333).jpg|min|Carta dei dintorni di Merano nel 18881890|sinistra]]
Nella seconda metà dell'[[Ottocento]] Merano diviene un importante [[Stazione termale|luogo di cura]] e villeggiatura dell'[[Impero austro-ungarico]], grazie anche al collegamento ferroviario inaugurato nel [[1881]] e completato con la [[Stazione di Merano|stazione ferroviaria]] su disegno di von Chabert del [[1905]].<ref>Magdalena Schmidt, ''Plätze Merans / Piazze di Merano'', Comune di Merano, 2011, pp. 16ss16 e ss.</ref> Conseguentemente la città si espande al di fuori del perimetro delle mura su modelli urbanistici di derivazione [[Vienna|viennese]] e [[Salisburgo|salisburghese]] e con l'apporto dell'urbanista tedesco [[Theodor Fischer]].<ref name="A">Winfried Nerdinger, ''Theodor Fischer - Architekt und Städtebauer 1862-1938'', Berlino, 1988.</ref><ref>Anna Pixner-Pertoll, ''Ins Licht gebaut: Die Meraner Villen, ihre Gärten und die Entwicklung der Stadt (1860–1920)'', Bolzano, Edition Raetia 2009.</ref> Dopo la [[prima guerra mondiale]] Merano, come tutta la parte meridionale del Tirolo, viene annessa all'[[Italia]]. Tra le due guerre vi viene realizzato l'[[ippodromo di Maia]]. {{dx|[[File:F Behrens – Kaiserfest.jpg|min|Arrivo dell'imperatore Francesco Giuseppe I e l'arciduca Francesco Ferdinando a Merano, 1900<br />(F. Behrens)]]}} Merano ha un'antica tradizione turistica. Molti sono infatti gli ospiti della politica e della cultura che hanno passato le loro vacanze nella città, per esempio l'imperatrice [[Elisabetta di Baviera|Sissi]] e gli scrittori [[Franz Kafka]] e [[Gottfried Benn]].<ref>Vedi Ferruccio Delle Cave et al., ''Meran - ein literarischer Spaziergang durch die Passerstadt'', Bolzano, Athesia, 1998. ISBN 88-7014-954-4</ref> Questo soprattutto perché scienziati e medici hanno sempre consigliato la città per il suo clima mite e quasi mediterraneo e per la qualità dell'aria. Nel [[1914]] viene ampliato il [[Kurhaus di Merano|Kurhaus]], opera dell'architetto Friedrich Ohmann che era legato alla [[Sezession|Secessione]] viennese.<ref>Reinhard Pühringer, ''Ohmann, Friedrich'', in "Neue Deutsche Biographie", vol. 19, Berlino, Duncker & Humblot, 1999, pp. 492s492 e s.</ref>
[[File:Jesenska-Kafka-Tafel Meran-Untermais.jpg|min|Pannello esplicativo sulla permanenza meranese di Franz Kafka e il legame con Milena Jesenská]]
 
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==== Ponte Romano ====
{{Vedi anche|Ponte Romano (Merano)}}
Il cosiddetto ''Ponte Romano'', in verità solamente seicentesco, detto anche ''Ponte di Pietra'' (in ted. ''Steinerner Steg''), è il ponte più antico ancora conservato della città di Merano, risalendo al 1617. Fu edificato sul luogo dove in precedenza erano esistiti altri ponti, per lo più realizzati in legno. È chiuso al traffico e collega il quartiere Steinach a Maia Alta superando il torrente Passirio.
 
==== Teatro Civico ====
{{Vedi anche|Teatro Civico (Merano)}}
[[File:Meran Stadttheater 2017.jpg|min|Facciata del Teatro civico]]
Inaugurato nel 1900 è un [[teatro (architettura)|teatro]] civico realizzato su progetto dell'architetto [[Martin Dülfer]] (1859-1942) di [[Monaco di Baviera]]<ref>{{de}} Dieter Klein, ''Martin Dülfer. Wegbereiter der deutschen Jugendstilarchitektur'' (Arbeitshefte des Bayerischen Landesamtes für Denkmalpflege, 8), Monaco, Lipp, 1993., ISBN 3-87490-531-4.</ref> e si contraddistingue per le forme [[Eclettismo|eclettiche]] da fine secolo, ispirate allo [[Jugendstil]] internazionale. Nel periodo del [[fascismo]] fu intitolato a [[Giacomo Puccini]].
 
==== Stazione di Merano ====
{{Vedi anche|Stazione di Merano}}
Eretta in stile architettonico ''[[Jugendstil]]'' viennese su modello di Konstantin Ritter von Chabert<ref>Magdalene Schmidt, ''Plätze Merans / Piazze di Merano'', Comune di Merano, 2011, p. 16 e ss. (con piantine e disegni).</ref> con piazza antistante disegnata dall'urbanista [[Theodor Fischer]]<ref name="A" />.
 
=== Architetture militari ===
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* "Villa Acqui" in via O. Huber, oggi sede della Agenzia delle Entrate;
* inizialmente chiamata "Venosta", poi dedicata al capitano degli Alpini "Leone Bosin", caduto in Albania nel 1941 e medaglia d'argento al valore militare, la struttura venne realizzata negli anni 1938-1939 e ha chiuso nel 1991 lasciando nei pressi del raccordo stradale con la MeBo il terreno libero riconvertito oggi a zona produttiva. L'amministrazione comunale di Merano nel giugno 2016 ha posizionato una targa commemorative presso l'incrocio fra via Zuegg e via Brogliati alla memoria di Bosin;
*il 1º aprile 1946 a Merano si ricostituisce il [[6º Reggimento Alpini]].<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/caserma-bosin-scoperta-una-targa-a-ricordo-dell-immobile-militare-1.285250|titolo=Caserma Bosin, scoperta una targa a ricordo dell’immobiledell'immobile militare|pubblicazione= [[Alto Adige (quotidiano)|Alto Adige]]|data=23 giugno 2016}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/un-ricordo-di-leone-bosin-1.302418|titolo=Un ricordo di Leone Bosin|pubblicazione= Alto Adige |data=22 agosto 2016}}</ref>
 
Merano è stata sede della [[Brigata alpina "Orobica"]] fino al 1991; ora invece è di stanza il [[Reggimento logistico "Julia"]], unità logistica operativa dell'Esercito Italiano il cui Comando è dislocato alla caserma "Battisti".<ref>{{citaCita web|url= https://www.difesa.it/Protocollo/AOO_Difesa/Esercito/Pagine/E25802.aspx |titolo= Reggimento Logistico "Julia"|sito=Ministero della Difesa|urlmortoaccesso=13 giugno 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20231018212800/https://www.difesa.it/Protocollo/AOO_Difesa/Esercito/Pagine/E25802.aspx|dataarchivio=18 ottobre 2023|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Passeggiate ===
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== Società ==
=== Ripartizione linguistica ===
La popolazione meranese è grossoin modo,leggera per metà dichiaratamaggioranza appartenente al gruppo linguistico italiano e perquasi la metà a quello tedesco:
{| class="wikitable"
! Dichiarazione appartenenza
! 1971<ref name="astat.provincia.bz.it">{{Cita web|url=https://astat.provincia.bz.it/it/news-pubblicazioni-info.asp?news_action=4&news_article_id=573571|titolo=News & pubblicazioni {{!}} Istituto provinciale di statistica {{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige|autore=Südtiroler Informatik AG {{!}} Informatica Alto Adige SPA|sito=Istituto provinciale di statistica|lingua=it|accesso=2 novembre 2021}}</ref>
! 1981<ref name="astat.provincia.bz.it"/>
! 1991<ref name="Astat Censimento della popolazione 2001 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2002">[{{cita testo|url=https://astat.provincia.bz.it/downloads/mit17_02.pdf |titolo= Istituto provinciale di statistica (ASTAT) |{{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige<!-- Titolo generato automaticamente -->]|urlmorto=sì}}</ref>
! 2001<ref name="Astat Censimento della popolazione 2001 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2002" />
! 2011<ref name="Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012">[{{cita testo|url=https://astat.provinz.bz.it/downloads/mit38_2012.pdf |titolo= Istituto provinciale di statistica (ASTAT) |{{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige<!-- Titolo|urlmorto= generato automaticamente -->]}}</ref>
!2024<ref name="Astat Censimento della popolazione 2024 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - dicembre 2024">[{{cita web|url= https://astat.provincia.bz.it/it/news-pubblicazioni-info.asp?news_action=300&news_image_id=1160211 |titolo = Pubblicazioni |sito=Istituto provinciale di statistica (ASTAT) |{{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige<!-- Titolo generato automaticamente -->]}}</ref>
|-
| [[Lingua italiana|Gruppo linguistico italiano]]
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|}
 
Prima dell'approvazione del [[Pacchetto per l'Alto Adige]] Merano era una città a maggioranza italofona (58,6% al censimento del 1961) e lo rimase fino al 1981. Dal 2024 la maggioranza dei residenti è nuovamente di madrelingua italiana. Anche se non vi sono dati ufficiali in merito, è notevole la presenza di famiglie pluri- e mistilingui localmente chiamati ''krautwalsch''.<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Südtiroler Informatik AG – Informatica Alto Adige SPA|url=https://astat.provincia.bz.it/it/news-pubblicazioni-info.asp?news_action=4&news_article_id=687700|titolo=News & pubblicazioni {{!}} Istituto provinciale di statistica {{!}} Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige|sito=Istituto provinciale di statistica|accesso=6 dicembre 2024}}</ref>
 
=== Religione ===
A Merano vive una piccola [[Ebraismo|comunità ebraica]] con una propria [[sinagoga]], inaugurata nel [[1901]] ed un piccolo [[Museo ebraico (Merano)|museo]].<ref>Sabine Gamper, ''Meran - eine Kurstadt von und für Juden? Ein Beitrag zur Tourismusgeschichte Merans 1830-1930'', Innsbruck, Università di Innsbruck, 2001.</ref> Vi sono anche una chiesa dedicata al [[Chiesa ortodossa russa|culto russo-ortodosso]], completata nel [[1897]] all'interno della Casa ''Borodine'' su progetto dell'architetto Tobias Brenner e dedicata a [[San Nicola]] taumaturgo<ref>Bianca Marabini-Zoeggeler e Michail Talalay (a cura di), ''Die russische Kolonie in Meran - hundert Jahre russisches Haus "Borodine"'', Bolzano, Raetia, 1997.</ref> e, dalla seconda metà dell'Ottocento, una comunità e una [[Protestantesimo|chiesa evangelica luterana]], eretta nel [[1885]] su progetto dell'architetto Johann Vollmer di [[Berlino]] e preceduta da una casa di preghiera (''Bethaus'') del [[1862]], fondata da Thilo von Tschirsky nel quartiere di Steinach.<ref>Hans H. Reimer, ''Lutherisch in Südtirol: Geschichte der Evangelischen Gemeinde Meran. Eine Spurensuche zum Protestantismus in Südtirol und im Trentino'', Bolzano, Edition Raetia, 2009, ISBN 978-88-7283-332-2.</ref> Un tempo c'erano una chiesetta anglicana e una piccola comunità anglo-americana.
La bellissima chiesa evangelica è tra i monumenti più apprezzati e visitati della città. La religione evangelica ha un rapporto speciale con questo territorio, se si pensa che alcune Radioradio locali sono in seguito diventate celebri e seguite sia in zona che in Europa, in particolare la già citata ERF Radio che dispone ormai di un numero considerevole di sale di registrazione e diffusione di programmi religiosi e culturali prodotti e diffusi in diverse lingue ovunque nel continente europeo.
 
=== Evoluzione demografica ===
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di 7.356 persone, pari al 17,53% della popolazione.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera per sesso}}</ref>
 
== Cultura ==
[[File:Mercatini Natale Merano.jpg|min|I Mercatini di Natale a Merano, sul Lungo Passirio]]Dal 1986 a Merano si svolgono le Settimane Musicali Meranesi (''Meraner Musikwochen''), ideate nel 150º anniversario della fondazione della città come luogo di cure termali. Il Festival si svolge all´interno del padiglione del Kurhaus dove orchestre di fama internazionale si alternano nel corso della estate musicale.
 
MeranoJazz è un importante festival jazz organizzato dal comune di Merano che si svolge annualmente nel mese di luglio, a partire dal 1997. La programmazione si concentra su noti musicisti e formazioni della scena nazionale e mondiale. Dal 2002 comprende la Mitteleuropean Jazz Academy<ref>[http://www.meranojazz.it/ www.meranojazz.it]</ref>, un workshop per musicisti jazz che, all'interno di un contesto internazionale, mira ad unire concettualmente l'area culturale italiana e tedesca, coinvolgendo insegnanti delle due aree linguistiche. Inoltre, ogni anno è presente presso la Jazz Academy un artist in residence di fama mondiale.
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Negli anni 2000 è stato dato il via alla costruzione di [[piste ciclabili dell'Alto Adige]]; a Merano ad esempio transita la [[ciclabile della Val Venosta]], che dal [[passo di Resia]] conduce a [[Bolzano]] oltre alla [[ciclabile della Val Passiria]] che conduce a [[San Leonardo in Passiria]].<ref>[http://www.lifeintravel.it/ciclabile-val-passiria-piste-ciclabili-dell-alto-adige.html Ciclabile Val Passiria: da Merano a San Leonardo in bici], su lifeintravel.it</ref>
 
Dal 25 novembre del 2019 a Merano è iniziata la prima sperimentazione su scala nazionale di un autobus elettrico a conduzione autonoma. La sperimentazione è nata dal progetto Mentor, finanziato dal programma di cooperazione europea Interreg V/A Italia-Svizzera, con capofila i comuni di Merano e Briga-Glis, in Svizzera.<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/mobilita/2019/11/25/a-merano-primo-bus-elettrico-senza-autista_aea6e75c-9880-4bd6-963a-1607d4058b1d.html|titolo=A Merano primo bus elettrico senza autista - Ambiente & Energia|sito=ANSA.it|data=25 novembre 2019|lingua=it|accesso=29 novembre 2019}}</ref>
 
== Amministrazione ==
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{| class="wikitable" float="center" style="text-align: center; font-size:100%;"
|-
! colspan=7| <small>NominaSindaci daeletti parte deldal Consiglio comunale (1948-1995)</small>
!width=155px; |<small>Presidente</small>
|-
!colspan=2|<small>Partito</small>
!colspanwidth=2155px; |<small>CoalizioneSindaco</small>
! colspan="4" |<small>Partito</small>
!<small>Periodo</small>
!<small>Elezione</small>
|-
! colspan=7| <small>Nomina da parte del Consiglio comunale (1948-1995)</small>
|-
| '''Francesco Voltolini'''
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| '''Claudia Chistè'''
| bgcolor={{Colore partito|Lista civica}}|
| colspan=3| [[Lista civica]]<ref name="ref_A">Lista Chistè.</ref>
| [[1994]]-[[1995]]
| <small>''(1990)''</small>
|-
! colspan=7| <small>Elezione diretta del Sindaco (dal 1995)</small>
| -
!width=155px; |<small>PresidenteSindaco</small>
!colspan=2|<small>Partito</small>
!colspan=2|<small>Coalizione</small>
!<small>Periodo</small>
!<small>Elezione</small>
|-
| rowspan=2|'''Franz Alber'''
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| rowspan=2|[[Verdi del Sudtirolo/Alto Adige|Verdi - Grüne - Vërc]]
| bgcolor={{Colore partito|Centro-sinistra in Italia}}|
| [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] - [[Verdi del Sudtirolo/Alto Adige|VGV]] - [[lista civica|l. civica]]<ref>Alleanza per Merano.</ref> - [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
| rowspan=2|[[2015]]-[[2020]]
|[[Elezioni amministrative in Italia del 2015|2015]]
|-
| bgcolor={{Colore partito|Sinistra (politica)}}|
| [[Verdi del Sudtirolo/Alto Adige|VGV]] - [[Team K|TK]] - [[lista civica|l. civica]]<ref>Sinistra Ecosociale.</ref>
|[[Elezioni comunali in Trentino-Alto Adige del 2020|2020]]
|-
| colspan=5| '''Anna Bruzzese''' <small>''([[Commissario prefettizio|Commiss. prefettizio]])''</small>
| [[2020]]-[[2021]]
| -
|-
| '''Dario Dal Medico'''
| bgcolor={{Colore partito|Lista civica}}|
| [[Lista civica]]<ref>La Civica per Merano.</ref>
| bgcolor={{Colore ombra partito|Südtiroler Volkspartei}}|
| [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] - [[liste civiche|l. civiche]]<ref name="ref_B" />
Riga 420 ⟶ 425:
| '''Katharina Zeller'''
| bgcolor={{Colore partito|Südtiroler Volkspartei}}|
| [[Südtiroler Volkspartei]]<ref name=zeller>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/tgr/bolzano/articoli/2025/05/zeller-batte-dal-medico--b6684ecb-252d-47a8-9e68-0e7ac881db58.html|titolo=Zeller batte Dal Medico: 57,4% dei voti contro il 42,6% del sindaco uscente. Dopo 10 anni la Svp si riprende la città del Passirio|sito=Rai Bolzano|lingua=it|data=18 maggio 2025|accesso=21 maggio 2025}}</ref>
| bgcolor="{{Colore ombra partito|Südtiroler Volkspartei}}" |
| bgcolor=|
| [[Südtiroler Volkspartei|SVP]] - [[liste civiche|l. civica]]<ref>Merano Coraggiosa.</ref>
| -
| dal [[2025]]-''in carica''
| [[Elezioni comunali in Trentino-Alto Adige del 2025#Merano|2025]]
|}
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{{div col}}
 
* {{de}} Cölestin Stampfer, ''Geschichte von Meran, der alten Hauptstadt des Landes Tirol, von der ältesten Zeit bis zur Gegenwart'', Innsbruck 1889, Sändig Reprint, 2009., ISBN 978-3-253-03039-0.
* {{de}} Bernhard Mazegger, ''Chronik von Mais, seiner Edelsitze, Schlösser und Kirchen'', Merano, Pleticha 1895, ristampa a cura dell'Arbeitskreis Chronik von Mais, 1985.
* {{de}} Bruno Pokorny (a cura di), ''Meran, hundert Jahre Kurort 1836–1936. Festschrift der alten Hauptstadt des Landes zum hundertjährigen Bestande als Kurort'', Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 1936.
* {{de}} Otto Stolz, ''Meran und das Burggrafenamt im Rahmen der Tiroler Landesgeschichte'' ([[Schlern-Schriften]], 142), Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 1956.
* {{de}} Elias Prieth, ''Beiträge zur Geschichte der Stadt Meran im 16. Jahrhundert'', Merano, Poetzelberger, 1957.
* {{de}} Franz-Heinz Hye, ''Meran/Merano''. Österreichischer Städteatlas, Lieferung 3, Vienna, [[Österreichische Akademie der Wissenschaften]], 1988.
* {{de}} Renate Abram, ''Das Meraner Stadttheater'', Lana, 1989.
* {{de}} Karl Christoph Moeser, Franz Huter (a cura di), ''Das älteste Tiroler Verfachbuch (Landgericht Meran 1468–1471)'' (Acta Tirolensia 5), Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 1990., ISBN 3-7030-0219-0.
* {{lingue|de|it|ru}} Bianca Marabini-Zoeggeler e Michail Talalay (a cura di), ''Die russische Kolonie in Meran - hundert Jahre russisches Haus "Borodine" / Russkaja kolonija v Merano / La colonia russa a Merano'', Bolzano, Raetia, 1997., ISBN 88-7283-109-1.
* Katia Occhi, ''I borgomastri di Merano tra '400 e '500'', in ''[[Geschichte und Region/Storia e regione]]'' 7, 1998, pp.&nbsp;135–160.
* {{de}} Ferruccio Delle Cave, Bertrand Huber, Elke Waldboth, ''Meran&nbsp;– ein literarischer Spaziergang durch die Passerstadt'', Bolzano, Athesia, 1998., ISBN 88-7014-954-4.
* {{de}} Renate Abram, ''Das Kurhaus Meran&nbsp;– ein Blick in die Geschichte der Kurstadt'', Lana, Tappeiner, 1999., ISBN 88-7073-273-8.
* {{lingue|de|it}} Ewald Kontschieder, Josef Lanz (a cura di), ''Meran und die Künstler'' (versione in italiano: ''Artisti a Merano''), Bolzano, Athesia, 2001, ISBN 978-88-8266-115-1.
* [[Paolo Valente]], ''Il muro e il ponte. Frammenti dell'anima multiculturale di una piccola città europea. Italiani a Merano prima della Grande Guerra'', Trento, Temi, 2003.
* Paolo Valente, ''Nero e altri colori. Frammenti dell'anima multiculturale di una piccola città europea. Italiani a Merano tra Austria e Italia (1914–1938)'', Trento, Temi, 2004.
* Paolo Valente, ''Porto di mare. Frammenti dell'anima multiculturale di una piccola città europea. Italiani (e molti altri) a Merano tra esodi, deportazioni e guerre (1934–1953)'', Trento, Temi, 2005.
* [[Alessandro Banda]], ''La città dove le donne dicono di no'', Milano, Guanda, 2005.
* {{cita testo|autore=Sabine Mayr |curatore=Georg Grote, [[Hannes Obermair]] |titolo=The Annihilation of the Jewish Community of Meran |opera=A Land on the Threshold. South Tyrolean Transformations, 1915–2015 |editore=Peter Lang |città=Oxford-Bern-New York |lingua=en|anno=2017 |isbn=978-3-0343-2240-9 |pagine=pp. =53–75|cid=Mayr}}
* Paolo Valente, ''[[La città sul confine]]. Storie meranesi di uomini e fantasmi'', Milano, Oge, 2006.
* Paolo Valente, ''[[Leggende meranesi]]''<span>, Merano, Alphabeta 2014., </span>ISBN 978-88-7223-229-3.
* {{lingue|de|it}} Alessandro Baccin, ''Meran entdecken'' (versione in italiano: ''Merano: guida alla città sconosciuta''), Merano, Tangram Verlag, 2007., ISBN 978-88-902852-0-2.
* Paolo Valente, ''Merano. Breve storia della città sul confine'', Bolzano, Edition Raetia, 2008.
* Paolo Valente, ''[[Sinigo]]. Con i piedi nell'acqua. Storia di un insediamento italiano nell'Alto Adige degli anni venti'', Merano, Alpha&amp;Beta, 2010.
* {{de}} Renate Abram: ''Meraner Symphonie. 150 Jahre Kurmusik'', Bolzano, Athesia, 2009., ISBN 978-88-8266-578-4.
* {{de}} Hans H. Reimer, ''Lutherisch in Südtirol: Geschichte der Evangelischen Gemeinde Meran. Eine Spurensuche zum Protestantismus in Südtirol und im Trentino'', Bolzano, Edition Raetia, 2009., ISBN 978-88-7283-332-2.
* {{de}} Anna Pixner-Pertoll, ''Ins Licht gebaut: Die Meraner Villen, ihre Gärten und die Entwicklung der Stadt (1860–1920)'', Bolzano, Edition Raetia, 2009., ISBN 978-88-7283-355-1.
* {{de}} Gertraud Zeindl, ''Meran im Mittelalter. Eine Tiroler Stadt im Spiegel ihrer Steuern'' (Tiroler Wirtschaftsstudien, 57), Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 2009., ISBN 978-3-7030-0465-0.
* {{de}} Gerhard Peter Thielemann, ''Adalbert Erlebach - das Leben und die Kunst des Meraner Architekten'', Bolzano, Athesia, 2010., ISBN 978-88-8266-683-5.
* {{lingue|de|it}} Magdalene Schmidt, Walter Gadner: ''Plätze Merans / Piazze di Merano'', Comune di Merano / Stadtgemeinde Meran, Merano 2011.
* ''Prospettive di futuro. Merano 1945-1965'', a cura di Markus Neuwirth e Tiziano Rosani, Lana, Tappeiner, 2012 (e la recensione di [[Arnaldo Di Benedetto]], in «[[Giornale storico della letteratura italiana]]», CXXX, 2013, pp.&nbsp;306–9).
* Anna Pixner Pertoll, Romano Guagni, Damian Pertoll, ''Il salone verde. I parchi, le passeggiate e i viali di Merano'', Edition Raetia, Bolzano, 2017, ISBN 978-88-7283-602-6.__NOINDEX__
* {{cita pubblicazione | cognome1 = Sato | nome1 = Hitomi | cognome2 = Obermair | nome2 = Hannes |wkautore2 = Hannes Obermair| titolo = Il notariato di Merano nel secondo Quattrocento. A proposito del progetto di ricerca Political Societies in Medieval Alps: Mountain Towns and Surrounding Localities (Fostering Joint International Research) | url = https://riviste.unimi.it/index.php/SSMD/article/view/12639/11835 | rivista = Studi di Storia Medioevale e di Diplomatica | editore = Dipartimento di Studi Storici dell’Universitàdell'Università degli Studi di Milano – Bruno Mondadori | città = Milano | numero = III | data= 2019 | pp= 373-384 | doi = 10.17464/9788867743612 }}
* Patrick Rina, Veronika Rieder (a cura di), ''Kafka a Merano. Cultura e politica intorno al 1920.'', Concon contributi di [[Helena Janeczek]], [[Ulrike Kindl]], [[Guido Massino]], [[Hannes Obermair]], Reiner Stach ''[[et al.]]'', Bolzano, Edition Raetia, 2020., ISBN 978-88-7283-744-3.
* {{de}} ''Kultur in Bewegung. Meran 1965–1990.'' A cura di [[Kunst Meran/Merano Arte]], Markus Neuwirth e Ursula Schnitzer, Kunst Meran/Merano Arte, Merano 2020., ISBN 978-88-94541106.
* {{lingue|de|it}} Pietro Umberto Fogale, Johannes Ortner, ''Merano/o. Straßennamen und ihre Geschichte / Storie di strade'' (Merabilia, 2), Bolzano, Athesia, 2020., ISBN 978-88-6839-492-9.
* {{de}} Albert Fischer, ''Brennpunkte kirchlichen Lebens in der jahrhundertealten Großpfarrei Tirol-Meran'', Bolzano, Athesia, 2024, ISBN 978-88-68398156.
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* {{cita web|http://www.trauttmansdorff.it/|Giardini di Castel Trauttmansdorff}}
* {{cita web|http://www.meranodintorni.com/it/|Sito ufficiale del Meranerland}}
* {{cita web | 1url = http://www.catastoalberi.comune.merano.bz.it/ | 2titolo = Giardineria Comunale Merano - Catasto alberi | accesso = 9 ottobre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130713024329/http://catastoalberi.comune.merano.bz.it/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web|1=http://www.kuenstlerbund.org/de/lyrikpreis|2=Meraner Lyrikpreis (premio di poesia lirica di Merano)|lingua=de|accesso=6 maggio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120417203239/http://www.kuenstlerbund.org/de/lyrikpreis|urlmorto=sì}}