Seconda intifada: differenze tra le versioni

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{{conflitto
|Tipo = Guerra
|Nome del conflitto = Seconda intifadaIntifada
|Parte_di = del [[conflitto israelo-palestinese]]
|Immagine = Flickr - Israel Defense Forces - Standing Guard in Nablus.jpg
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}}
 
La '''secondaSeconda intifadaIntifada''' (all'epoca denominata dal governo palestinese '''intifadaIntifada di al-Aqṣā''', {{arabo|انتفاضة الأقصى}}) è stata la rivolta palestinese esplosa a [[Gerusalemme]] il 28 settembre del [[2000]], in seguito estesa a tutta la Palestina, e proseguita fino all’inizio del 2005. <ref>{{Cita web|url=https://canadafreepress.com/article/the-end-of-the-second-intifada|titolo=The End of the Second Intifada?|accesso=20 dicembre 2024}}</ref> Secondo la versione palestinese l'episodio iniziale fu la reazione a una visita, ritenuta dai palestinesi provocatoria, dell'allora capo del [[Likud]] [[Ariel Sharon]] (accompagnato da una delegazione del suo partito e da centinaia di poliziotti israeliani in tenuta antisommossa) al [[Monte del Tempio]], luogo sacro per i [[musulmani]] e gli [[ebrei]] situato nella Città Vecchia.<ref>{{Cita news|autore=Michael Schulson|url=https://www.washingtonpost.com/news/acts-of-faith/wp/2017/12/06/questions-about-jerusalem-you-were-afraid-to-ask/|titolo=Why Jerusalem is so important to Muslims, Christians and Jews|pubblicazione=The Washington Post|data=14 maggio 2018}}</ref> Secondo la versione israeliana, invece, la visita di Sharon al Monte del Tempio del 28 settembre del 2000 sarebbe servita solo da pretesto per far scoppiare una rivolta già pianificata in precedenza, in quanto l’intifada sarebbe stata ideata da Arafat nell’estate dello stesso anno, in seguito al fallimento del [[vertice di Camp David]] (come testimoniato da Abdel-Elah Atira, membro del Consiglio Rivoluzionario di Fatah, e da Suha Arafat, vedova del leader palestinese).<ref>{{Cita web|url=https://www.memri.org/tv/fatah-revolutionary-council-member-atira-arafat-told-us-start-both-intifadas|titolo=Fatah Revolutionary Council Member Abdel-Elah Atira: Arafat Hinted to Us to Start the Intifada|accesso=20 dicembre 2024}}</ref><ref>{{Cita news|autore=JPOST.COM STAFF|url=https://www.jpost.com/Middle-East/Suha-Arafat-admits-husband-premeditated-Intifada|titolo=Suha Arafat admits husband premeditated Intifada|pubblicazione=The Jerusalem Post|data=29 dicembre 2012}}</ref> L'Intifada fu una successione di fatti violenti che aumentarono rapidamente di intensità e proseguirono per anni, assumendo i caratteri di una guerra d'attrito, una vera e propria guerra terroristica di logoramento, una campagna di attentati suicidi e agguati armati contro civili israeliani che sconvolse nel profondo la società israeliana, causando la morte di oltre 700 civili.<ref>{{Cita news|autore=Herb Keinon|url=https://www.jpost.com/arab-israeli-conflict/the-second-intifada-a-defining-event-that-reshaped-the-nation-642644|titolo=The Second Intifada: A defining event that reshaped the nation|pubblicazione=The Jerusalem Post|data=17 settembre 2020}}</ref>
 
L’ondata di attentati e violenze, perpetrate da gruppi guidati da Fatah, la fazione di Arafat al governo, e dal gruppo islamista Hamas, minò definitivamente la credibilità politica del leader palestinese agli occhi dell’opinione pubblica israeliana, e interruppe drammaticamente il cammino verso la pace intrapreso con gli [[accordi di Oslo]] e proseguito con il vertice di Camp David.<ref>{{Cita news|autore=Jonathan S. Tobin|url=https://www.israele.net/ventanni-fa-lintifada-cambio-tutto-ma-per-tanti-osservatori-stranieri-e-storia-antica-e-da-dimenticare|titolo=Vent’anni fa l’intifada cambiò tutto, ma per tanti osservatori stranieri è storia antica e da dimenticare|pubblicazione=Israele.net|data=16 ottobre 2020}}</ref>
 
La [[Monte del Tempio|Spianata delle Moschee]] (il luogo della [[Moschea della Roccia]], ed anche il Monte del Tempio per gli ebrei) è un luogo da sempre reclamato sia dagli [[ebrei]], perché insistente sul luogo ove sorgeva il [[Tempio di Salomone]], sia dai musulmani, essendo il punto da cui [[Maometto]] sarebbe asceso al Paradiso su di un cavallo alato nel suo ''[[Isra e miraj|miʿrāj]]''. Il gesto di Ariel Sharon intendeva rivendicare la sovranità israeliana o ebraica sul luogo; ciò avveniva in un momento di altissima tensione tra le popolazioni dovuto al recente fallimento dei negoziati di Camp David. L'episodio fu elemento scatenante di una guerra "calda" che è passata alla storia come "Seconda Intifada".
 
== Cause e svolgimento ==
{{P|Il testo, peraltro del tutto privo di fonti, sembra focalizzato sulle sole argomentazioni di parte palestinese|storia|dicembre 2023}}
{{dx|[[File:Sumayya and her cat in front of her demolished home 2002, 2nd Intifada.jpg|thumb|left|Una bambina [[palestinese]] e la sua casa distrutta, campo profughi di Balatah]]}}{{Campagnabox conflitto arabo-israeliano}}La provocazione di Ariel Sharon fu il ''[[casus belli]]''. Le ragioni storiche erano piuttosto il lento accumulo di tensioni tra il 1993 e il 2000, dovuto allo stallo del processo di pace, che faceva intravedere un fallimento degli [[accordi di Oslo]]. La tensione avrebbe raggiunto il culmine nel luglio del 2000 con il fallimento del [[vertice di Camp David]].
 
I primi problemi erano sorti poco dopo gli accordi di Oslo quando, oltre ad un clima di forte opposizione politica al processo di pace fomentato da gruppi della destra israeliana, avvennero alcuni gravissimi fatti di violenza. Il più grave fu l'uccisione del [[primo ministro israeliano]] [[Yitzhak Rabin]] da parte di un estremista religioso ebreo. L'anno prima un colono ebreo, [[Baruch Goldstein]], aprì il fuoco sulla folla nella [[Tomba dei Patriarchi]] di [[Hebron]], con intento suicida, compiendo una [[Massacro di Hebron del 1994|strage]]. Questo fatto fu il primo di una lunga successione di attentati. Alla morte del primo ministro Rabin la guida del governo passò nelle mani di [[Shimon Peres]]. Colui che era stato il principale architetto degli accordi di Oslo, però, nella gestione della crisi commise alcuni gravi errori: nel 1996 ordinò un bombardamento di rappresaglia in Libano contro le milizie [[Hezbollah]] ([[operazione Grappoli d'ira]]) che si risolse però in una strage di rifugiati palestinesi e ricevette una condanna dall'ONU. In un clima di scontento e perdita di fiducia dell'opinione pubblica israeliana, le elezioni furono vinte dalla destra e divenne primo ministro [[Benjamin Netanyahu]], un irriducibile oppositore del processo di pace che era, soprattutto, considerato un interlocutore inaffidabile da parte dei leader arabi.
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== Esito ==
Non c'è accordo su quando si possa considerare conclusa la secondaSeconda intifadaIntifada: si può sottolineare una distensione nei rapporti fra [[Israele]] e [[Autorità Nazionale Palestinese|ANP]] nel 2004, fino a quando la morte di [[Arafat]] e la caduta in coma di [[Ariel Sharon|Sharon]] non hanno rivoluzionato lo scenario. La successiva vittoria elettorale degli estremisti palestinesi di [[Hamas]] ha poi aperto un conflitto interno irrisolto con i moderati di [[Fatah]], mentre i rapporti fra il nuovo [[governo israeliano]] e l'ANP tornavano a farsi tesi.
 
In generale la fine dell'intifadaIntifada è stimabile nel 2005.
 
== Conseguenze politiche e sociali ==
[[Yasser Arafat|Yāser ʿArafāt]] dal dicembre del 2001 fu confinato di fatto dall'[[esercito israeliano]] nella sede dell'[[Autorità Nazionale Palestinese]] (ANP) di [[Ramallah|Rāmallāh]], in [[Cisgiordania]]. Uscirà di qui solo per andare a morire a [[Parigi]], il 4 novembre 2004.
 
La provocazione sulla spianata fu per Sharon una mossa politica molto utile; infatti, di lì a pochi mesi ci furono le elezioni e il suo partito stravinse: secondo l'elettorato israeliano il Likud poteva dare risposte al bisogno di sicurezza della popolazione nato dall'inizio delle violenze della secondaSeconda intifadaIntifada. Sharon diventò così capo del governo e restò in carica fino all'aprile del 2006, quando non fu più in grado di esercitare la sua funzione per i gravissimi motivi di salute.
 
Le cifre della secondaSeconda intifadaIntifada, aggiornate al 15 febbraio 2006, parlano di un totale di {{M|4995}} morti di cui {{M|3858}} di parte palestinese e 1022 di parte israeliana. Al 28 settembre 2006, a sei anni esatti dall'inizio della Seconda Intifada, molti mezzi di comunicazione riportarono la cifra di 4312 morti [[palestinesi]] e di 1084 morti [[israeliani]]. A sette anni dall'inizio i morti palestinesi sono saliti, secondo il Centro Palestinese di Statistica, a 5000 unità.
 
== Note ==
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* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Conflitto israelo-palestinese}}
{{Attacchi terroristici contro israeliani}}
{{Controllo di autorità}}
 
{{Portale|guerra|storia}}
 
[[Categoria:Seconda Intifada| ]]