Modello (moda): differenze tra le versioni

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m (GR) File renamed: File:Atmosphere Models 2014.jpgFile:Atmosphere Models pose at a Costume Party, Rockachic, Culver City, California.jpg Criterion 2 (meaningless or ambiguous name) · Disambig title, which could also refer to climatalogical models, trade show etc..
 
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[[File:Astrid Andersen 01.jpg|thumb|Modelli durante una sfilata]]
[[File:Carl Schweninger the Younger – The Artist and His Model.jpg|thumb|Modella in posa per un [[dipinto]]]]Un '''modello''' ('''modella''' al femminile; detto anche '''indossatore''' o '''indossatrice''' o, con un [[francesismo]], '''''mannequin''''', "manichino") è una persona che [[Sfilata di moda|sfila]] in specifiche occasioni per mostrare al pubblico abiti e [[Accessorio|accessori]] di [[Moda (abbigliamento)|moda]];<ref>{{Treccani|indossatore|indossatore|v=yes|accesso=3 aprile 2021}}</ref> nel campo della [[fotografia]] è in uso anche il termine '''fotomodello''' o '''fotomodella'''.
La [[professione]] di modella/o deve la sua formazione a [[Charles Frederick Worth]], il quale, oltre essere il primo stilista a ideare abiti lavorando su persone fisiche, negli [[Anni 1860|anni '60]] del XIX secolo rivoluzionò l'industria della [[moda]] presentando una collezione su donne vere.
 
== Storia ==
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Nell'Europa del XIV secolo, la moda era stata mostrata in [[miniatura]] ai clienti (spesso reali) dalle bambole alla moda, prima che i vestiti fossero realizzati a misura d'uomo<ref>Tom Tierney:''{{cita testo|url=https://books.google.se/books?id=5HFtDQAAQBAJ&pg=PA17&dq=Mme+Palmyre+%E2%80%8E&hl=sv&sa=X&ved=0ahUKEwiQn_X0qoLqAhUsxaYKHQQ_D4AQ6AEISDAD#v=onepage&q=Mme%20Palmyre%20%E2%80%8E&f=false|titolo=Great Fashion Designs of the Victorian Era Paper Dolls in Full Color}}''</ref>.
 
Il modello come professione fu fondata per la prima volta nel 1853 da [[Charles Frederick Worth]], il "padre dell'alta moda", quando chiese a sua moglie, [[Marie Vernet Worth]], di modellare gli abiti da lui disegnati<ref>{{Cita web|url=https://www.hugedomains.com/domain_profile.cfm?d=ModelWorker.com|titolo=ModelWorker.com is for sale|sito=HugeDomains|lingua=en|accesso=10 novembre 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.independent.co.uk/life-style/fashion/features/fabulous-faces-of-fashion-a--century-of-modelling-1678417.html|titolo=Fabulous faces of fashion: A century of modelling - Features, Fashion - The Independent|sito=web.archive.org|data=28 maggio 2011|accesso=10 novembre 2022|dataarchivio=28 maggio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110528025946/http://www.independent.co.uk/life-style/fashion/features/fabulous-faces-of-fashion-a--century-of-modelling-1678417.html|urlmorto=sì}}</ref>. Il termine "house model" è stato coniato per descrivere questo tipo di lavoro. Alla fine, questa è diventata una pratica comune per le case di moda parigine. Non c'erano requisiti standard di misurazione fisica per un modello e la maggior parte dei [[Progettista|designer]] usava donne di taglie diverse per dimostrare la varietà nei loro modelli.
 
Con lo sviluppo della [[fotografia di moda]], la professione di modella si è espansa in tale settore. Le modelle rimasero abbastanza anonime e relativamente mal pagate fino alla fine degli anni '40, quando le prime tre top model del mondo, la britannica Barbara Goalen, l'italiana Bettina Graziani e la svedese [[Lisa Fonssagrives]] iniziarono a guadagnare somme molto elevate. Negli anni Quaranta e Cinquanta Graziani è stata la donna più fotografata in Francia e la regina incontrastata della couture, mentre Fonssagrives è apparsa su oltre 200 copertine di ''Vogue''; il riconoscimento del suo nome ha portato all'importanza di ''Vogue'' nel plasmare le carriere delle modelle. Una delle modelle più popolari negli anni '40 era Jinx Falkenburg che veniva pagata 25 dollari l'ora, una grossa somma all'epoca<ref>{{Cita web|url=http://www.oldmagazinearticles.com/Fashion_1940s_Modeling|titolo=fashion models 1940s,fashion modeling in 1940,Forties Fashion modeling agencies,first fashion modeling agency in New York,John Powers modeling agency,girls of the John Roberts Powers modeling agency,Powers Girls Photographs,popular 1940s fashion model mag|sito=web.archive.org|data=1º aprile 2011|accesso=10 novembre 2022|dataarchivio=1 aprile 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110401102507/http://www.oldmagazinearticles.com/Fashion_1940s_Modeling|urlmorto=sì}}</ref>; negli anni '50, anche Wilhelmina Cooper, Jean Patchett, Dovima, Dorian Leigh, Suzy Parker, Evelyn Tripp e Carmen Dell'Orefice hanno dominato la moda<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Cathy|cognome=Horyn|url=https://www.nytimes.com/2002/02/04/nyregion/jean-patchett-75-a-model-who-helped-define-the-50-s.html|titolo=Jean Patchett, 75, a Model Who Helped Define the 50's|pubblicazione=The New York Times|data=4 febbraio 2002|accesso=10 novembre 2022}}</ref>. Dorothea Church è stata tra le prime modelle nere del settore a ottenere riconoscimenti a Parigi, mentre [[Alla Ilchun]], musa di Christian Dior, fu la prima modella [[asia]]tica di successo.<ref>{{Cita web|url=https://brightside.me/articles/the-story-of-a-kitchen-maid-that-became-the-favorite-model-of-christian-dior-798703/|titolo=The Story of a Kitchen Maid That Became the Favorite Model of Christian Dior|sito=Bright Side — Inspiration. Creativity. Wonder.|data=29 agosto 2020|lingua=en|accesso=16 novembre 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://vintagenewsdaily.com/alla-ilchun-the-kazakh-muse-of-christian-dior/|titolo=Alla Ilchun: The Kazakh Muse of Christian Dior|autore=|sito=Vintage News Daily|data=13 luglio 2021|lingua=en|accesso=16 novembre 2023}}</ref> Tuttavia, queste modelle erano sconosciute al di fuori della comunità della moda. Le misure di Wilhelmina Cooper erano 38"-24"-36" mentre le misure di [[Chanel Iman]] erano 32"-23"-33"<ref>{{cita web|url=http://www.fashionmodeldirectory.com/models/Chanel_Iman|titolo=Chanel Iman – Fashion Model – Profile on FMD|editore=Fashionmodeldirectory.com|accesso=19 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120830212536/http://www.fashionmodeldirectory.com/models/chanel_iman/|urlmorto=}}</ref>. Nel 1946, Ford Models è stata fondata da Eileen e Gerard Ford a New York, rendendola una delle agenzie di modelli più antiche del mondo.
 
=== Gli anni '60 e l'inizio dell'industria ===
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Non è stato fino agli anni '90 che è stata istituita la professione di modella glamour moderna. Durante questo periodo, l'industria della moda stava promuovendo modelli con donne dall'aspetto androgino, che hanno lasciato un vuoto. Diversi modelli, ritenuti troppo commerciali e sinuosi, erano frustrati dagli standard del settore e adottarono un approccio diverso. Modelli come [[Victoria Silvstedt]] hanno lasciato il mondo della moda e hanno iniziato a fare la modella per riviste maschili<ref>{{cita web|url=http://victoriasilvstedt.com/Biography/tabid/53/Default.aspx|titolo=Biography|editore=Victoriasilvstedt.com|accesso=19 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120918175550/http://victoriasilvstedt.com/Biography/tabid/53/Default.aspx|urlmorto=}}</ref>. Nei decenni precedenti, posare nude per ''Playboy'' ha portato le modelle a perdere le loro agenzie e sponsorizzazioni<ref>{{Cita libro|autore=Rebel Heart: An American Rock 'n' Roll Journey|titolo=Rebel Heart: An American Rock 'n' Roll Journey: Bebe Buell, Victor Bockris: 9780312266943: Amazon.com: Books|isbn=0312266944|data=13 agosto 2001|url=https://archive.org/details/rebelheart00bebe}}</ref>. ''Playboy'' è stato un trampolino di lancio che ha catapultato le carriere di Victoria Silvstedt, [[Pamela Anderson]] e Anna Nicole Smith. Pamela Anderson è diventata così popolare grazie alle sue pubblicazioni su ''Playboy'' che è stata in grado di ottenere ruoli in ''Home Improvement'' e ''Baywatch''.
 
Con i modelli che sono diventati un appuntamento fisso nei tabloid britannici, modelli glamour come Jordan, ora noto come Katie Price, sono diventati nomi familiari. Nel 2004, i clienti abituali di Page 3 guadagnavano da £ 30.000 a 40.000<ref name="bbc3651850" />, dove lo stipendio medio di un modello non di Page 3, a partire dal 2011, era compreso tra £ 10.000 e 20.000<ref>{{cita news|url=https://www.bbc.co.uk/news/uk-england-sussex-14887743|titolo=BBC News – Sussex benefit cheat glamour model Dionne Stenner fined|editore=Bbc.co.uk|data=12 settembre 2011|accesso=19 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111223074929/http://www.bbc.co.uk/news/uk-england-sussex-14887743|urlmorto=}}</ref>. All'inizio degli anni 2000, modelle glamour e aspiranti modelle glamour sono apparse in reality show televisivi come il ''[[Grande Fratello (programma televisivo)|Grande Fratello]]'' per guadagnare fama<ref>{{cita web|url=http://www.nowmagazine.co.uk/blogs/tv-addict/536672/big-brother-only-glamour-models-allowed/1|titolo=Big Brother: Only glamour models allowed – now|editore=Nowmagazine.co.uk|data=7 giugno 2012|accesso=19 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120628120844/http://www.nowmagazine.co.uk/blogs/tv-addict/536672/big-brother-only-glamour-models-allowed/1|urlmorto=}}</ref>. Diversi ex concorrenti delle varie stagioni del ''Grande Fratello'' hanno sfruttato i loro [[15 minuti di fama|quindici minuti di fama]] in carriere di successo da modella glamour. Tuttavia, il mercato del glamour è diventato saturo a metà degli anni 2000 e numerose riviste maschili tra cui ''Arena'', ''Stuff'' e ''FHM'' negli Stati Uniti sono fallite<ref>{{Cita web|url=http://www.corporate.mediacorp.sg/press_release/pr_1241083106.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101216021022/http://www.corporate.mediacorp.sg/press_release/pr_1241083106.htm|data=30 aprile 2009|editore=MediaCorp|titolo=MediaCorp launches Style: Men, ARENA to be closed}}</ref>. Durante questo periodo, c'era una tendenza crescente di modelle glamour, tra cui Kellie Acreman e Lauren Pope, che diventavano DJ per integrare le loro entrate. In un'intervista del 2012, [[Keeley Hazell]] ha affermato che andare in topless non è il modo migliore per raggiungere il successo e che "[lei] è stata fortunata ad essere in quell'1% di persone che lo ottengono e hanno davvero successo"<ref>{{cita web|url=http://www.bbc.co.uk/newsbeat/11962064|titolo=Newsbeat – Revealed: 'My body makes money'|editore=BBC|data=10 dicembre 2010|accesso=19 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120102172321/http://www.bbc.co.uk/newsbeat/11962064|urlmorto=}}</ref>.
 
=== Modelli d'arte ===
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==== Modelli d'atmosfera<ref>{{Cita web|url=https://goldenegg.online/atmosphere-models/|titolo=Atmosphere Models - Golden Egg Online|data=27 febbraio 2021|lingua=en|accesso=10 novembre 2022}}</ref> ====
[[File:Atmosphere Models 2014pose at a Costume Party, Rockachic, Culver City, California.jpg|alt=Modelle d'atmosfera a una festa in costume|miniatura|Modelle d'atmosfera a una festa in costume]]
I modelli di atmosfera (''atmosphere models'') vengono assunti dai produttori di eventi a tema per migliorare l'atmosfera del loro evento. Di solito sono vestiti con costumi che esemplificano il tema dell'evento e sono spesso posizionati strategicamente in vari luoghi intorno alla sede. È normale che gli ospiti dell'evento si facciano fotografare con modelli di atmosfera.
 
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Sebbene rappresentassero la diversità, una grande lacuna nell'industria della moda, è stato solo fino agli anni '70 che le modelle nere hanno avuto una presenza sostanziale nel mondo della moda. Conosciuto come il movimento "Black is Beautiful", gli anni '70 sono diventati l'era del modello nero. Con la crescente privazione dei diritti civili e la disuguaglianza razziale, gli Stati Uniti hanno riconosciuto l'urgenza di aprire le "porte di accesso sociale e visibilità ai neri americani". Il mondo della moda è stata la porta del cambiamento sociale<ref name=":12">{{Cita pubblicazione|nome=Scarlett L.|cognome=Newman|data=2017|titolo=Black Models Matter: Challenging the Racism of Aesthetics and the Facade of Inclusion in the Fashion Industry|rivista=CUNY Academic Works|url=https://academicworks.cuny.edu/gc_etds/2143|via=Academic Works}}</ref>. "''Il mondo della moda era considerato allo stesso modo un luogo in cui la cultura poteva trovare segni di progresso razziale. Le espressioni di bellezza e glamour erano importanti. Le buone relazioni razziali richiedevano di prendere nota di chi vendeva rossetti e minigonne da donna, il che significava che gli inserzionisti iniziavano a cercare modelli neri''"<ref name=":12" />. I modelli neri erano considerati il veicolo del cambiamento sociale. Le agenzie stavano iniziando a esplorare le modelle nere e a concentrarsi anche sul cambiamento sociale a cui stavano contribuendo<ref name=":22">{{Cita web|url=https://www.biography.com/news/naomi-campbell-famous-black-models|titolo=Naomi Campbell and 10 Black Models Who Owned the Runway|cognome=Haynes|nome=Clarence|sito=Biography|data=24 giugno 2019|accesso=11 ottobre 2019}}</ref>. Life Magazine nell'ottobre 1969, ha trattato il loro numero con Naomi Sims, una delle modelle nere più influenti del settore. La sua ascesa alla fama l'ha portata a lavori su riviste internazionali e progetti individuali con designer di tutto il mondo. Nel numero di Life Magazine, Black Beauty, una nuova agenzia che rappresentava le modelle nere, aveva una diffusione nella rivista che presentava 39 modelle nere. Ciascuno dei modelli aveva le proprie caratteristiche uniche, consentendo all'espressione nera di progredire attraverso questa storica diffusione della rivista<ref name=":12" />.
[[File:Tyra_Banks_1995.jpg|alt=Tyra Banks|miniatura|[[Tyra Banks]]]]
Con la presenza del movimento sia nelle riviste che in passerella, i designer hanno iniziato a rendersi conto della necessità di includere modelli neri sulle loro passerelle e pubblicità. Eleanor Lambert, creatrice della Fashion Week, ha organizzato una cena e una [[Raccolta di fondi|raccolta fondi]] per aumentare la visibilità della moda americana e restaurare la [[reggia di Versailles]]<ref name=":12" />. Cinque stilisti francesi e cinque americani si sono dati battaglia in passerella, sfoggiando la moda, e per gli americani anche modelli neri. Oscar de la Renta ha dichiarato che "sono state le modelle nere a fare la differenza". Pat Cleveland, Bethann Hardiason, Billie Blair, Jennifer Brice, Alva Chinn e Ramona Saunders, sono state tra le tante modelle nere che hanno aiutato il Team America a vincere e sbalordire la competizione francese. Questa competizione ha reso il modello nero un fenomeno mondiale. I francesi stavano iniziando ad accogliere la diversità in passerella e nella loro pubblicità. Con il riconoscimento che Versaillies aveva dato, la presenza nera nel mondo della modellistica si è svolta negli anni '80 e '90. I modelli erano ora conosciuti per nome e per la pubblicità che arrivava con i designer per cui stavano modellando. Con l'ascesa della top model, modelle come [[Naomi Campbell]] e [[Tyra Banks]] hanno aperto la strada al successo nero<ref name=":12" />.
 
Entro la metà degli anni '90, la presenza dei neri nel mondo della moda era drasticamente diminuita. I designer hanno iniziato a favorire un'estetica coerente e hanno scelto modelli bianchi più magri. Questa realtà è stata spianata da modelle come [[Kate Moss]] e [[Stella Tennant]] che hanno fornito un look più coerente per la passerella. In questo momento, "''il numero di modelle nere che lavorano nella presentazione di passerelle di alto profilo... è diventato così terribile che hanno iniziato ad apparire storie sui media mainstream sull'imbiancatura della passerella''"<ref>{{Cita web|url=https://www.thecut.com/2013/09/givhan-confronting-the-lack-of-black-models.html|titolo=Robin Givhan: Confronting the Lack of Black Models on the Runway|cognome=Givhan|nome=Robin|sito=The Cut|data=6 settembre 2013|accesso=15 ottobre 2019}}</ref>. In risposta, modelli come Campbell, Iman e Bethann Hardison, hanno unito le forze in tutta la "Diversity Coalition" nel tentativo di "chiamare e accusare importanti case di moda per aver snobbato i modelli neri e asiatici in passerella, pubblicazioni editoriali e campagne”<ref name=":12" />. La mancanza di rappresentanza era, in parte, dovuta alla convinzione che "le ragazze di colore non spingono i prodotti", che "incoraggiava le persone che lavorano direttamente e indirettamente nel settore a denunciare le ingiustizie che si verificano al suo interno ". Negli anni '90, era abbastanza chiaro che i migliori designer preferivano semplicemente una nuova estetica che escludesse i modelli di colore, il che portava solo il 6% delle modelle in passerella a essere donne di colore<ref name=":12" />. La missione principale della Campbell's Diversity Coalition era "accelerare l'inclusione sulla passerella richiamando deliberatamente i designer che hanno compiuto atti di razzismo sulla passerella"<ref name=":12" />. Secondo Campbell, è stata una loro scelta non includere modelli neri sulla passerella e desiderare una passerella in uniforme che si traducesse in un atto razzista. Nonostante uno sforzo così drammatico per escludere la presenza nera dal mondo della moda, modelli come [[Tyra Banks]] e [[Veronica Webb]] hanno persistito. Banks non solo ha dominato le passerelle da adolescente, ma ha conquistato innumerevoli piattaforme di cultura pop. Essendo la prima modella nera a coprire Sports Illustrated, Banks è stata una delle modelle più importanti nei primi anni 2000. Covering Sports Illustrated, Elle, Essence, Vogue e passeggiate per Chanel, Chrisitan Diore Claude Motnanta, Banks stava davvero dominando il mondo della moda. Inoltre, ha recitato in ''Fresh Prince of Bel Air'' e ha creato il suo reality show chiamato America's Next Top Model<ref name=":22" />. Modelle come Joan Smalls, Winne Harlow, Slick Woods, Jasmine Sanders e altri stanno continuando la lotta per la presenza dei neri nel mondo della moda e usando i loro successori come ispirazione.
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=== Modelle con disabilità ===
{{C|Mancata trattazione generale dell'argomento|moda|gennaio 2024|argomento2=lavoro}}
Alcune agenzie di moda ingaggiano modelli e modelle con disabilità fisica o psichica.<ref>{{Cita web|url=https://thephotostudio.com.au/modelling/20-disabled-models-and-how-they-got-their-starts/|titolo=20 Disabled Models And How They Got Their Starts|autore=Monique Courtney|sito=The Photo Studio|data=13 giugno 2018|lingua=en-AU|accesso=6 aprile 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.teenvogue.com/story/cover-story-representation-fashion-industry-jillian-mercado-mama-cax-chelsea-warner|titolo=Fashion Is Becoming More Diverse — Except When It Comes to Disabled People|autore=Condé Nast|sito=Teen Vogue|data=5 settembre 2018|lingua=en|accesso=6 aprile 2024}}</ref>.
 
[[Madeline Stuart]] (Brisbane, 13 novembre 1996), modella australiana con [[sindrome di Down]],<ref>{{Cita web|url=https://www.disabilinews.com/madeline-stuart-la-famosissima-modella-con-sindrome-di-down/|titolo=Madeline Stuart, biografia della famosissima modella con sindrome di Down|sito=DisabiliNews.com|data=21 aprile 2020|accesso=19 novembre 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://mode.newsgo.it/madeline-stuart-modella-con-la-sindrome-di-down/|titolo=Madeline Stuart, modella con la sindrome di down|autore=Marta Ruffini|sito=Mode|data=30 maggio 2015|accesso=19 novembre 2022}}</ref> è stata descritta come la prima modella professionista al mondo con tale sindrome.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.telegraph.co.uk/fashion/people/madeline-stuart-downs-syndrome-model-bridal-shoot/|titolo=Down’s Syndrome model Madeline Stuart sparks an emotional reaction with a new bridal shoot|pubblicazione=The Telegraph|data=10 marzo 2016|accesso=19 novembre 2022}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cortivo.it/cortivoinforma/disabili/madeline-stuart-prima-modella-sindrome-down/|titolo=Madeline Stuart {{!}} La Prima Modella con Sindrome di Down|autore=Giulia Segalla|sito=cortivoinforma|data=25 luglio 2019|accesso=19 novembre 2022}}</ref> È apparsa sulla passerella della [[settimana della moda di New York]] e ha anche sfilato per la [[settimana della moda di Parigi]], la [[settimana della moda di Londra]], [[Runway Dubai]], la settimana della moda russa, la settimana della moda [[Mercedes-Benz|Mercedes Benz]] in Cina e molte altre.<ref>{{Cita web|url=https://www.independent.co.uk/life-style/fashion/news/madeline-stuart-down-syndrome-model-stars-in-a-romantic-wedding-shoot-a6923376.html|titolo=Model Madeline Stuart continues to challenge perceptions of disability with her latest photoshoot|sito=The Independent|data=11 marzo 2016|lingua=en|accesso=19 novembre 2022}}</ref>