Palazzo Pontificio: differenze tra le versioni
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Il '''Palazzo Pontificio''' di [[Castel Gandolfo]] (o '''Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo'''<ref>{{cita web|url=http://www.museivaticani.va/content/museivaticani/it/visita-i-musei/scegli-la-visita/ville-pontificie-e-giardini/ville-pontificie-di-castel-gandolfo/il-palazzo-apostolico-di-castel-gandolfo.html | titolo = Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per la prima volta apre al pubblico | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170130150018/http://www.museivaticani.va/content/museivaticani/it/visita-i-musei/scegli-la-visita/ville-pontificie-e-giardini/ville-pontificie-di-castel-gandolfo/il-palazzo-apostolico-di-castel-gandolfo.html | urlmorto = no}}</ref>) è un [[museo]] appartenente alla [[Santa Sede]]. Sino al pontificato di
Esso si trova all'interno della [[Zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia|zona extraterritoriale]] delle [[Ville Pontificie di Castel Gandolfo]], sui [[Colli Albani]], circa venti chilometri a sud di [[Roma]].
L'[[Zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia|extraterritorialità]] delle Ville Pontificie, frequentate per la villeggiatura dai papi fin dai tempi di [[Urbano VIII]], era stata concessa alla Santa Sede con la legge delle Guarentigie, nel 1871 (assieme alla basilica e al palazzo del Laterano, a Roma), ed è stata riconfermata con i [[Patti Lateranensi]] nel [[1929]]. I pontefici
Il palazzo è parte integrante dell'area di oltre 55 ettari che costituisce il complesso delle [[Ville pontificie di Castel Gandolfo|Ville Pontificie]].
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Acquisito dalla [[Camera apostolica]] nel luglio [[1596]] e incorporato come patrimonio inalienabile della [[Santa Sede]] il 27 maggio [[1604]],<ref>[[Gaetano Moroni]], ''[[#Bibliografia|op. cit.]]'', p. 158.</ref> il territorio di [[Castel Gandolfo]] fu prescelto come luogo di villeggiatura da molti [[Papa|papi]], a cominciare da [[papa Urbano VIII|Urbano VIII]] che, subito dopo la sua elezione a pontefice ([[1623]]), diede avvio alla costruzione di un edificio sul sito della [[Villa di Domiziano (Castel Gandolfo)|villa romana dell'imperatore Domiziano]], probabilmente sorta a sua volta sull'acropoli dell'antica [[Alba Longa]].
Il progetto del Palazzo Pontificio (il ''suburbano recesso'', come venne allora chiamato) fu affidato a [[Carlo Maderno]] che lo realizzò con l'aiuto dei suoi assistenti Bartolomeo Breccioli e Domenico Castelli ([[1629]]). Benché promotore della sua costruzione, papa Urbano VIII non vi abitò mai preferendo risiedere nella vicina
Trascurata per circa un secolo, la villa di Castel Gandolfo tornò ad essere frequentata nel [[XVIII secolo|Settecento]] con [[papa Benedetto XIV]], che la ristrutturò apportandovi modifiche e nuove decorazioni. Altrettanto fece [[papa Clemente XIV]], che inoltre acquistò la limitrofa Villa Cybo ([[1773]]) ampliando a parco l'originario giardino di papa Urbano VIII. Occupata e gravemente danneggiata dalle truppe napoleoniche, fu restaurata dai pontefici [[Pio VII]] e [[Pio VIII]]. In seguito fu particolarmente utilizzata come residenza estiva da [[Papa Gregorio XVI|Gregorio XVI]] e poi, almeno fino al [[1870]], da [[Papa Pio IX|Pio IX]]; entrambi i pontefici vi apportarono ulteriori migliorie. Dal 1870 però, con la fine dello [[
[[File:John Paul II George W. Bush July 2001.jpg|thumb|Il presidente statunitense [[George W. Bush|George Bush]] e la moglie [[Laura Bush|Laura]] con [[papa Giovanni Paolo II]] in visita a Castel Gandolfo il 23 luglio 2001]]
Nel [[1929]], con la nascita dello [[Città del Vaticano|Stato della Città del Vaticano]] e il relativo trattato, le ville papali di Castel Gandolfo (cui ora si aggiungeva la vicina Villa Barberini), pur rimanendo giuridicamente territorio italiano, furono dichiarate [[Extraterritorialità|dominio extraterritoriale]] pontificio; e proprio con [[papa Pio XI]] il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo ritornò ad essere la residenza estiva dei papi. Pio XI fece anche realizzare dall'architetto [[Giuseppe Momo]] i collegamenti fra le tre proprietà, confinanti ma divise dalla rete stradale pubblica: una loggia per unire il Palazzo Apostolico a Villa Cybo e un cavalcavia per mettere in comunicazione il giardino di quest'ultima con quello di Villa Barberini. Nel [[1934]], inoltre, lo stesso pontefice fece allestire all'ultimo piano del Palazzo Apostolico, sotto la torre, la sede dell'osservatorio astronomico vaticano, noto anche come [[Specola Vaticana]]. Con l'ulteriore acquisto di alcuni terreni verso [[Albano Laziale]], vi si poté installare infine una piccola azienda agricola cosicché l'insieme delle proprietà pontificie a Castel Gandolfo, tutte collegate fra di loro, costituisce oggi un unico vasto parco, la cui estensione di circa 55 ettari è superiore a quella dello stesso stato vaticano. Lo stesso palazzo ha visto, nel [[1958]] e nel [[1978]], i decessi di due papi, rispettivamente [[Papa Pio XII|Pio XII]] e [[Papa Paolo VI|Paolo VI]].
Il palazzo venne in seguito utilizzato abitualmente dai papi come residenza nei periodi di riposo, tanto che [[Giovanni Paolo II]] definì Castel Gandolfo il «Vaticano Due»;<ref>{{Cita news|autore=|url=https://it.zenit.org/articles/inaugurata-la-statua-di-giovanni-paolo-ii-al-policlinico-gemelli/|titolo=Inaugurata la statua di Giovanni Paolo II al Policlinico Gemelli|pubblicazione=Zenit|data=30 giugno 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181016172942/https://it.zenit.org/articles/inaugurata-la-statua-di-giovanni-paolo-ii-al-policlinico-gemelli/}}</ref> in tali occasioni la recita domenicale dell'[[Angelus]] avveniva all'interno del cortile. Nel [[2010]], durante il pontificato di [[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]] si
Il 21 ottobre [[2016]], per decisione di [[papa Francesco]], il Palazzo Pontificio ha dismesso le sue vesti di residenza estiva papale ed è diventato ufficialmente un museo.
Il successore di Francesco, [[papa Leone XIV]], dopo la sua elezione nel [[2025]], ha deciso di trascorrere le vacanze estive a Castel Gandolfo, stabilendosi però a [[Ville pontificie di Castel Gandolfo#Villa Barberini|Villa Barberini]].<ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2025-07/papa-leone-xiv-trasferimento-castel-gandolfo-estate.html|titolo="Benvenuto!", Papa Leone arrivato a Castel Gandolfo tra applausi e saluti della gente|pubblicazione=Vatican News|data=6 luglio 2025}}</ref>
== Descrizione ==
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{{Citazione|Urbano VIII<br />Papa<br />livellate le gallerie<br />e le altre [necessità] ad uso della Villa<br />sistemate<br />la residenza suburbana<br />dei pontefici<br />fondò<br />nell'anno del Signore 1629<br />settimo del suo pontificato| |URBANUS VIII<br />PONTIFEX MAXIMUS<br />SEMITIS COMPLANATIS<br />COETERISQUE AD USUM VILLAE<br />COMPARATIS<br />SUBURBANAS AEDES<br />COMMODITATI PONTIFICUM<br />EXTRUXIT<br />ANNO DOMINI MDCXXIX<br />PONTIFICATUS VII|lingua= la}}
[[File:Castel_Gandolfo_BW_1.JPG|miniatura|Piazza della Libertà vista dal portale del Palazzo Pontificio]]
{{Citazione|Alessandro VII papa<br />la residenza di Urbano VIII<br />per ristorare l'animo ed il corpo nel breve soggiorno<br />con la salubrità e l'amenità<br />del cielo e del sole<br />pose allargò migliorò nell'anno 1660| |ALEXANDER VII PONTIFEX MAXIMUS<br />AEDES AB URBANO VIII<br />OB COELI SOLIQUE<br />SALUBRITATEM AMOENITATEMQUE<br />ANIMO CORPORIQUE BREVI SECESSI REFICIENDIS<br />POSITAS AMPLIAVIT INSTRUXIT ABSOLVIT ANNO MDCLX|lingua= la}}Dal Cortile delle udienze, lo scalone d'onore conduce al piano nobile del palazzo. Le sale sono disposte secondo l'ordine gerarchico del cerimoniale vaticano, riprendendo lo schema della [[Logge di Raffaello|Seconda Loggia]] nel [[Palazzo Apostolico|Palazzo Apostolico Vaticano]].<ref name=notapp/> La prima sala infatti è il Salone degli Svizzeri, o dei Tedeschi, locale un tempo destinato al corpo di guardia (analogamente al più vasto Salone dei Corazzieri del [[Palazzo del Quirinale]]). Fino ai restauri di Pio XI degli
Seguono la Sala dei [[Parafrenieri pontifici|Palafrenieri]], che ospita i [[Sediari pontifici]] e quella delle Guardie Nobili, contenenti ricordi della presenza di Pio IX.<ref name=notapp/> La seguente Sala dei Camerieri di Cappa e Spada ospita copie di quadri di [[Bartolomé Esteban Murillo]] e [[Guido Reni]].<ref name=notapp/> Nella successiva Sala dei Bussolanti c'è copia della bolla del [[Concordato del 1801|concordato di Fontainebleau del 1801]] ed un ritratto di Pio VII e del suo segretario di Stato [[Ercole Consalvi]] di [[Jean-Baptiste Wicar]].<ref name=notapp/> Seguono la Sala del Trono, risalente all'epoca di [[Innocenzo X]], e la Sala del [[Concistoro]], fatta decorare da Pio IX con [[tappezzeria]] [[Damasco (tessuto)|damascata]] e pavimenti di marmi policromi: oggi ospita due [[Arazzo|arazzi]] della celebre manifattura [[Gobelin]] di [[Bruxelles]] raffiguranti la [[Fuga in Egitto|fuga della Sacra Famiglia in Egitto]].<ref name=notapp/> Successivamente vi è la Galleria di Benedetto XIV, ampliamento già fatto costruire da Alessandro VII ma decorata nel Settecento con dipinti a [[guazzo]] di [[Pier Leone Ghezzi]].<ref name=notapp/> Da lì si accede alla Cappella Papale di Urbano VIII, una delle più antiche stanze del palazzo, affrescata da Simone Lagi e [[Stucco|stuccata]] dai [[Taddeo Zuccari|fratelli Zuccari]].<ref name=notapp/>
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