Castelgomberto: differenze tra le versioni
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}}
'''Castelgomberto''' (''Castelgonberto'' in [[lingua veneta|veneto]]<ref>{{cita libro|AA. |VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani |1990 |UTET |Torino}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Vicenza]] in [[Veneto]].
== Geografia fisica ==
{{...|centri abitati}}
== Origini del nome ==
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Negli ultimi decenni del Novecento sono stati ritrovati nelle campagne di Castelgomberto, modesti reperti e frammenti di epoca romana, poi andati dispersi. È stata fatta l'ipotesi che alcune strade attraversassero questo territorio, mettendo in comunicazione la [[Valle dell'Agno]] con il passo di [[Priabona]] a nord e con il valico della Bocca ad est.
Sotto l'altare della chiesetta di San Fermo è stata ritrovata nel 1992 una stele funeraria romana con iscrizione latina, parte di un'ara dedicata ai [[Mani (religione romana)|Mani]], sulla quale è incisa l'epigrafe<ref>L'epigrafe, tradotta in italiano, dice:
La stele era già conosciuta sul finire del 1500 ma giudicata un falso. Negli anni
=== Medioevo ===
Nel 1986, durante i lavori di scavo per la costruzione di un condominio nella periferia sud del capoluogo, sono venuti alla luce materiali in metallo e numerose ossa umane<ref>Le armi e gli oggetti trovati sono ora depositati nel Museo Civico "Giuseppe Zannato" di Montecchio Maggiore.</ref>, materiale che consente di ipotizzare l'esistenza di una piccola necropoli longobarda nella pianura alluvionale di Castelgomberto<ref name= Comune />.
Dai documenti rimasti relativi alla zona di Castelgomberto si ha notizia di un castello in località Chiuse, dove nel medioevo esisteva un abitato che formava una villa a sé, ma che poi finì per essere assorbito civilmente ed ecclesiasticamente nell'unica villa di Castelgomberto. Questo castello — del quale rimangono alcuni resti delle
Sull'origine del castello di Chiuse manca ogni dato anche approssimativo; la località però si trovava all'inizio di una via che nei documenti veniva chiamata strada "ungarica"<ref>Come quella che saliva alla chiesa di [[Monteviale]] dove esisteva il castello dell'omonima villa.</ref>, il che porterebbe a pensare che il toponimo facesse riferimento alle scorrerie degli [[Ungari]] nel X secolo. Se così fosse si potrebbe datare l'origine del castello di Chiuse – così come di quello di Monteviale – a tale epoca, costruiti per [[Incastellamento|incastellare]] e difendere le rispettive chiese<ref>P. Meda, ''Castelgomberto - Le sue chiese e i suoi oratori - Notizie Storiche'', Vicenza, 1935; ''Notizie storiche e leggendarie di Castelgomberto'', Vicenza, 1935.</ref>.
I documenti dimostrano che quello di Chiuse fu un castello vescovile: infatti viene citato in tutti i diplomi imperiali, a cominciare da quello di [[Ottone III di Sassonia|Ottone III]] nel 1000, fino a quello di [[Ottone IV di Brunswick|Ottone IV]] nel 1200. In un atto d'investitura vescovile del 1288 e in un altro del 1306 si trova ricordato il castello, situato vicino a Chiuse<ref>'' in pertinentiis Clusarum … sub monte castri … in fratti castri … in contratti montis de castro de Clusis''.</ref>. A parte queste e altre investiture di [[feudi]] [[decima]]li, della giurisdizione del feudo i vescovi investirono i [[Trissino (famiglia)|Trissino]]<ref name = CGomberto />.
Nella zona di Castelgomberto, durante il periodo medievale, oltre i [[Trissino (famiglia)|Trissino]] che dominavano tutta la vallata dell'Agno, furono importanti due famiglie che presero il nome dalle località: i Da Chiuse e i Da Castelgomberto. I due centri abitati nel XIV secolo gradualmente si fusero; il nucleo urbanistico più antico si sviluppò in corrispondenza della Crosara e di via Villa.
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture civili ===▼
Fu iniziata nel 1656 e ultimata dieci anni dopo. Il progetto del grandioso edificio è attribuito ad [[Antonio Pizzocaro]]. I portici posteriori sono del secolo successivo. Lo spazio davanti alla facciata venne dotato di uno splendido giardino all'italiana, con la grande e famosa peschiera attorno alla quale fanno da cornice alcuni pregevoli gruppi scultorei di soggetto biblico e classico, attribuiti alla bottega del [[Orazio Marinali|Marinali]]. All'interno erano conservati arredamenti d'epoca e pregevoli dipinti di [[Giambattista Tiepolo]] e [[Nicolò Bambini]], provenienti dal palazzo Porto Sandi di Venezia, e Francesco Rosa.▼
L'inizio dei lavori risale agli anni 1430. Il palazzo, eretto in forme gotiche, venne portato a termine intorno alla metà del Quattrocento. Gli elementi quattrocenteschi superstiti sono la loggia, che dal pianterreno fu in seguito spostata all'ultimo piano, ed alcune finestre che si aprono sul retro dell'ala padronale. Subì un radicale restauro nei primissimi anni del Settecento, come dimostra la lapide inserita nel timpano sul fianco dell'edificio che costeggia Via Villa.▼
Costruito nel [[1967]] dall'omonima ditta, è di proprietà del Comune di Castelgomberto.▼
=== Architetture religiose ===
[[File:Duomo di Castelgomberto e vecchio campanile.jpg|thumb|Duomo dei santi Pietro e Paolo e la ''campanella'']]
* La "Campanella" è il vecchio campanile, situato nella piazza comunale, tutto ciò che rimane della chiesa di Santa Cecilia, smontata nel 1950 e riassemblata nell'unica frazione di [[Valle (Castelgomberto)|Valle]]. Così la piazza ha la singolarità di due campanili. Non se ne conosce l'epoca di costruzione, ma la torre originaria risale probabilmente al XV secolo. Nel XVII secolo il campanile fu innalzato e strutturato nella pregevole forma con cui si presenta ora. Ospita una campana
* Chiesa di San Fermo e Rustico è la chiesa che possiede una delle più antiche documentazioni scritte: in una pergamena del 1191 appare come centro di una comunità di penitenti laici. Era proprietà del monastero veronese di [[Chiesa di Santa Maria in Organo|Santa Maria in Organo]] e tale rimase fino alla soppressione napoleonica del 1810.Dedicata fin dalle origini ai [[Fermo e Rustico|santi Fermo e Rustico]], vide nascere e poi svilupparsi anche i culti di [[san Bovo]] e della Madonna. Il piccolo edificio medievale mutò radicalmente aspetto all'inizio del Settecento, quando venne ingrandito e ristrutturato. Al suo interno sono conservate due tele rappresentanti i Santi Lorenzo, Cristoforo e Bovo. I restauri degli anni novanta hanno portato alla scoperta sotto un altare di una lapide con l'epigrafe di una bambina di epoca romana, figlia di un funzionario che aveva una ''domus'' poco distante. Sono anche visibili le tracce che i soldati napoleonici lasciarono quando occuparono la chiesa<ref>Silvano Fornasa, ''La chiesa campestre di S. Fermo nella storia di Castelgomberto'', Castelgomberto, 1994.</ref>.▼
▲La "Campanella" è il vecchio campanile, situato nella piazza comunale, tutto ciò che rimane della chiesa di Santa Cecilia, smontata nel 1950 e riassemblata nell'unica frazione di [[Valle (Castelgomberto)|Valle]]. Così la piazza ha la singolarità di due campanili. Non se ne conosce l'epoca di costruzione, ma la torre originaria risale probabilmente al XV secolo. Nel XVII secolo il campanile fu innalzato e strutturato nella pregevole forma con cui si presenta ora. Ospita una campana.<ref>Dina Tamiozzo, ''Il campanile della Chiesa di Santa Cecilia di Castelgomberto: immagini, documenti e testimonianze di un simbolo'', Castelgomberto, 1992</ref>.
▲Dedicata fin dalle origini ai [[Fermo e Rustico|santi Fermo e Rustico]], vide nascere e poi svilupparsi anche i culti di [[san Bovo]] e della Madonna. Il piccolo edificio medievale mutò radicalmente aspetto all'inizio del Settecento, quando venne ingrandito e ristrutturato. Al suo interno sono conservate due tele rappresentanti i Santi Lorenzo, Cristoforo e Bovo. I restauri degli anni novanta hanno portato alla scoperta sotto un altare di una lapide con l'epigrafe di una bambina di epoca romana, figlia di un funzionario che aveva una ''domus'' poco distante. Sono anche visibili le tracce che i soldati napoleonici lasciarono quando occuparono la chiesa<ref>Silvano Fornasa, ''La chiesa campestre di S. Fermo nella storia di Castelgomberto'', Castelgomberto, 1994</ref>.
[[File:Chiesa di San Giorgio e San Valentino, lato.jpg|thumb|Chiesa di San Giorgio e Valentino]]
* Chiesa di Santo Stefano Si presume che la chiesa sia coeva al
* Chiesetta di San Gaetano Eretta nel 1670, è a due navate e in origine il titolo principale era di [[Sant'Antonio da Padova]] cui era dedicato l'altare maggiore. L'altare della navata secondaria era dedicato a [[San Gaetano Thiene]] che, con il tempo, divenne il titolare della chiesetta. Intorno alla metà dell'
* Chiesa di Santa Maria Maddalena sorta per volontà di Bellancio Da Castelgomberto, esponente di spicco della nobiltà rurale locale, che la fece erigere nel febbraio del 1296 nelle sue proprietà a espiazione dei suoi peccati. In seguito sorse anche un piccolo monastero, il terzo nella Castelgomberto medievale<br />. Con il passaggio delle proprietà dai Da Castelgomberto ai [[Piovene (famiglia)|Piovene]] nei primi decenni del
▲Si presume che la chiesa sia coeva al Castello dei Da Castelgomberto che sorgeva sul colle omonimo (secoli XI-XII). È nominata per la prima volta in un documento del 1233. Era fin dalle origini dotata di beni propri e risulta officiata da un sacerdote già nei primissimi anni del Trecento. Questi due elementi, le proprietà fondiarie e la presenza di un rettore, danno corpo e peso alle generiche affermazioni che Santo Stefano fosse un [[Priorato]]. Restaurata alla fine dell'800 è ben conservata; pregevole l'altare settecentesco.
▲Eretta nel 1670, è a due navate e in origine il titolo principale era di [[Sant'Antonio da Padova]] cui era dedicato l'altare maggiore. L'altare della navata secondaria era dedicato a [[San Gaetano Thiene]] che, con il tempo, divenne il titolare della chiesetta. Intorno alla metà dell'800 fu aggiunto il pregevole atrio quadrato con colonne, aperto su due lati. Subì un radicale restauro nel 1932, tuttora è ben conservata.
==== Chiesa di Santa Maria Maddalena ====▼
▲Con il passaggio delle proprietà dai Da Castelgomberto ai [[Piovene (famiglia)|Piovene]] nei primi decenni del 400, la chiesa divenne la cappella della famiglia. Caduta in rovina probabilmente nel XVI, secolo i Piovene intervennero erigendola poco lontano, attigua alla villa padronale. Fu terminate nel 1614 come riporta la lapide sulla facciata. Divenne in seguito proprietà dei [[Da Porto]] e poi [[Da Schio]] e come tale fu sempre dotata di beni e arredi. Dà il nome all'antica [[fiera]] di [[Santa Maria Maddalena]] istituita dai Piovene nel 1798, che andava a sostituire la più antica fiera di [[Fermo e Rustico|San Fermo]] che si teneva il 9 agosto.
[[File:Castelgomberto fraz. Valle Regina Pacis..jpg|thumb|Oratorio Regina Pacis]]
[[File:Castelgomberto, fraz. Valle, Ciesa S. Cecilia.jpg|thumb|Chiesa di Santa Cecilia in frazione Valle]]
▲=== Architetture civili ===
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* [[Leone di San Marco]] nella rotatoria.
==Società==
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Castelgomberto}}
== Cultura ==
=== Eventi ===
* Il mercato settimanale al [[mercoledì]] in Piazza Marconi.
{{...|centri abitati}}
== Geografia antropica ==
Nel comune di Castelgomberto c'è una sola frazione prevista dallo statuto del
Altre località o contrade sono: Berti Alti, Berti Bassi, Brunetti, Buso, Canton, Capitello - Monte Schiavi, Carletti, Conca, Fortuna, Gasparella Grumi, Giuriati, Grumi, Monte Schiavi, Nicoletti, Palazzetto, Partiloca, Pendina, Pilotto, San Fermo, Sandri, Sottoriva, Tamiozzi, Val di Barco, Valle, Vallorona, Vanzetti.
== Infrastrutture e trasporti ==
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== Bibliografia ==
* ''Castelgomberto: aspetti storici, architettonici, paesaggistici'', a cura dell'amministrazione comunale di Castelgomberto, 1997.
* {{cita libro|titolo=I castelli medievali del vicentino|autore1=Antonio Canova |autore2 =Giovanni Mantese|editore= Accademia Olimpica|città=Vicenza|anno=1979|cid= Canova, 1979}}
* Renato Cevese, ''Tre ville nella Valle dell'Agno'', in ''Storia della Valle dell'Agno: l'ambiente, gli uomini, l'economia'', a cura di Gianni Cisotto, Valdagno, Comune, 2002.
* Armando De Guio, ''L'insediamento di Castegomberto nel quadro dell'occupazione protostorica del territorio vicentino'', estr. da Archeologia Veneta, 1980.
* Silvano Fornasa, ''La chiesa campestre di S. Fermo nella storia di Castelgomberto'', Castelgomberto, 1994.
* Dina Tamiozzo, ''Il campanile della Chiesa di Santa Cecilia di Castelgomberto: immagini, documenti e testimonianze di un simbolo'', Castelgomberto, 1992.
* Dina Tamiozzo, ''La prima guerra mondiale a Castelgomberto e Sovizzo: testimonianze e documenti'', 1998.
* Dina Tamiozzo, ''Le pietre della memoria "Capitèi a Castelgomberto''", 2001
* Dina Tamiozzo, ''Un'eredità che incanta'', Elica Cooperativa Sociale, 2008.
== Voci correlate ==
* [[Valle dell'Agno]]
== Altri progetti ==
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