Dmitrij Muratov: differenze tra le versioni

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|Cognome = Muratov
|Sesso = M
|PreData = {{russo|Дмитрий Андреевич Муратов}}
|LuogoNascita = Kujbyšev
|LuogoNascitaLink = Samara (Russia)
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=== ''Novaja Gazeta'' e impegno per i diritti umani===
{{quote|Nel nostro paese (e non solo) è comune pensare che i politici che evitano lo spargimento di sangue siano deboli. Mentre minacciare il mondo con la guerra è il dovere dei veri patrioti.|Dmitrij Muratov}}
Nel 1993, Muratov e altri 50 colleghi della ''Komsomolskaja Pravda'' fondarono il loro giornale intitolato ''Novaja Gazeta''. Muratov fu nominato vicedirettore.<ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.rbc.ru/technology_and_media/15/11/2019/5dce8fab9a7947c2d1c81745|titolo=Главным редактором «Новой газеты» вновь избрали Дмитрия Муратова|sito=РБК|lingua=ru}}</ref> Il loro obiettivo era di creare una pubblicazione che fosse "una fonte onesta, indipendente e ricca" per i cittadini russi.<ref>{{Cita web|url=https://cpj.org/awards/muratov-2/|titolo=Dmitry Muratov, Editor of Novaya Gazeta, Russia|lingua=en}}</ref> La missione del giornale era quella di condurre indagini approfondite su questioni relative ai [[diritti umani]], alla corruzione e all'abuso di potere. La redazione di ''Novaja Gazeta'' iniziò con due computer, due stanze, una stampante e nessuno stipendio per i dipendenti. L'ex presidente sovietico [[Michail Gorbačëv]] ha generosamente donato parte del suo premio Nobel per la pace per pagare gli stipendi e i computer per il giornale.
 
Nel dicembre 1994-gennaio 1995, Muratov è stato corrispondente nella zona di guerra della [[prima guerra cecena]].<ref>{{Cita web|url=https://lenta.ru/lib/14160484/|titolo=Муратов, Дмитрий Главный редактор "Новой газеты"|sito=lenta.ru|lingua=ru}}</ref> Nel 1995 è diventato direttore, carica che ha ricoperto fino al 2017, quando ha detto che non si sarebbe candidato per la rielezione. Invece, nel 2019, Muratov è stato rieletto all'incarico.<ref name=":2" /> ''Novaja Gazeta'' è conosciuto come uno dei "pochi giornali veramente critici con influenza nazionale in Russia oggi" dal [[Comitato per la protezione dei giornalisti]]. Muratov ha spesso riferito su argomenti sensibili tra cui violazioni dei diritti umani, corruzione governativa di alto livello e abuso di potere. Le sue convinzioni politiche, come il sostegno alla libertà di stampa, hanno portato a conflitti con i colleghi giornalisti e il governo.<ref name=":1">{{Cita web|cognome=Lundstrom|nome=Hedvig|data=3 giugno 2016|titolo=Biography of 2016 Golden Pen of Freedom Laureate Dmitry Muratov|url=https://archive.wan-ifra.org/articles/2016/06/03/biography-of-2016-golden-pen-of-freedom-laureate-dmitry-muratov|sito=World Association of Newspapers and News Publishers|lingua=en}}</ref>
[[File:Dmitry Medvedev and Dmitry Muratov (2009).jpg|thumb|Muratov intervista il [[presidente della Russia]], [[DmitryDmitrij Medvedev]], nel 2009]]
Nel 2004, il giornale ha pubblicato sette articoli dell'editorialista [[Georgij Rožnov]], che accusava [[Sergej Kirienko]] di aver indebitamente ottenuto 4,8 miliardi di dollari di fondi del [[Fondo Monetario Internazionale]] nel 1998, quando era Primo Ministro della Russia.<ref name="cjeskiriyenko"/> Il giornale ha basato le accuse su una lettera presumibilmente scritta a [[Colin Powell]] e firmata dai membri del [[Congresso degli Stati Uniti]] [[Philip Crane]], [[Mike Pence]], [[Charlie Norwood]], [[Dan Burton]] e [[Henry Bonilla]] e pubblicata sul sito web dell'American Defense Council.<ref name="punkd"/> Il giornale affermò che Kirienko aveva usato alcuni dei fondi sottratti per acquistare immobili negli Stati Uniti. In seguito è stato affermato che la lettera era uno scherzo inventato da The eXile.<ref name="punkd">{{cita news |cognome = Ames |nome = Mark |titolo = Double Punk'd! Meta-Prank Goes Mega-Bad |sito = The eXile |data = 22 luglio 2004 |url = http://www.exile.ru/articles/detail.php?ARTICLE_ID=7406&IBLOCK_ID=35&phrase_id=9479 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20080226060411/http://www.exile.ru/articles/detail.php?ARTICLE_ID=7406&IBLOCK_ID=35&phrase_id=9479 |dataarchivio=26 febbraio 2008|lingua=en}}</ref> In risposta, Kirienko citò in giudizio ''Novaja Gazeta'' e Rožnov per diffamazione, e nel giudicare a favore di Kirienko la Corte ordinò a ''Novaja Gazeta'' di ritirare tutte le pubblicazioni relative alle accuse.<ref name="cjeskiriyenko">{{cita web|autore = Melnikov, Mikhail|titolo = III. Lawsuits against Journalists|pubblicazione = Center for Journalism in Extreme Situations|data = 11–17 ottobre 2004|url = http://www.cjes.ru/bulletin/?bulletin_id=1240&country=Russia&lang=eng|accesso = 31 gennaio 2009|lingua = en|dataarchivio = 9 giugno 2022|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20220609171327/http://www.cjes.ru/bulletin/?bulletin_id=1240&country=Russia&lang=eng|urlmorto = sì}}</ref>
 
Dopo che ''Novaja Gazeta'' ha pubblicato un'inchiesta del giornalista [[Denis Korotkov]] sull'uomo d'affari russo [[Evgenij Prigožin]],<ref name="svoboda_october_2018">{{cita web |titolo=''Novaya Gazeta'' Report: 'Putin's Chef' Involved in Attacks, Killing |url=https://www.rferl.org/a/novaya-gazeta-reports-claims-of-putin-s-chef-involved-in-attacks-killing/29557806.html |data=22 ottobre 2018 |sito=Radio Free Europe/Radio Liberty |accesso=20 novembre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191003075042/https://www.rferl.org/a/novaya-gazeta-reports-claims-of-putin-s-chef-involved-in-attacks-killing/29557806.html |lingua=en }}</ref> legato al Cremlino, nell'ottobre 2018, Denis Korotkov e il caporedattore del giornale sono stati l'obiettivo di minacciose consegne di una testa di ariete mozzata e fiori funebri agli uffici del giornale.<ref>{{cita web|url=https://globalvoices.org/2018/10/18/six-red-carnations-and-one-severed-rams-head-deadly-threats-sent-to-russian-independent-newspaper/|titolo= Six red carnations and one severed ram’s head: Deadly threats sent to Russian independent newspaper |pubblicazione= Global Voices |data= 18 ottobre 2018 | lingua=en}}</ref> ''Novaja Gazeta'' ha pubblicato rapporti sulle purghe anti-gay in [[Cecenia]] nel 2017, dove tre uomini sono stati presumibilmente uccisi e dozzine detenuti e intimiditi. Dopo la pubblicazione, il governo ceceno ha negato l'esistenza di persecuzioni nella Repubblica.<ref name="guardian_Apr_2_2017">{{cita web |titolo=Chechen police 'have rounded up more than 100 suspected gay men' |url=https://www.theguardian.com/world/2017/apr/02/chechen-police-rounded-up-100-gay-men-report-russian-newspaper-chechnya |cognome=Walker |nome=Shaun |data=2 aprile 2017 |pubblicazione=The Guardian |accesso=7 dicembre 2019|lingua=en}}</ref>
 
''Novaja Gazeta'' ha pubblicato rapporti sulle purghe anti-gay in [[Cecenia]] nel 2017, dove tre uomini sono stati presumibilmente uccisi e dozzine detenuti e intimiditi. Dopo la pubblicazione, il governo ceceno di [[Ramzan Kadyrov]] ha negato l'esistenza di persecuzioni nella Repubblica federata, poiché "in Cecenia non esistono gay".<ref name="guardian_Apr_2_2017">{{cita web |titolo=Chechen police 'have rounded up more than 100 suspected gay men' |url=https://www.theguardian.com/world/2017/apr/02/chechen-police-rounded-up-100-gay-men-report-russian-newspaper-chechnya |cognome=Walker |nome=Shaun |data=2 aprile 2017 |pubblicazione=The Guardian |accesso=7 dicembre 2019|lingua=en}}</ref>
Il giornale ha pubblicato il rapporto di [[Elena Milašina]] e l'elenco dei 27 ceceni uccisi il 26 gennaio 2017. Il giornale ha anche indirizzato il rapporto e l'elenco al servizio del governo russo, al Comitato investigativo della Russia e ha chiesto al Comitato di indagare sui dati sulla lista pubblicata. Mentre ''Novaja Gazeta'' indicava i nomi di 27 ceceni uccisi, il giornale suppone che il numero reale potrebbe essere anche maggiore. Il giornale ha detto che i ceceni uccisi erano stati giustiziati il 26 gennaio con colpi di arma da fuoco (alcuni anche brutalmente uccisi per [[asfissia]])<ref name="novaya_23_july_2019">{{cita web |titolo=Подвал имени Кадырова |url=https://novayagazeta.ru/articles/2019/07/23/81341-kazarma-6 |data=23 luglio 2019 |cognome=Милашина|nome=Елена |sito=Новая Газета |accesso=28 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191229132014/https://novayagazeta.ru/articles/2019/07/23/81341-kazarma-6 |lingua=ru }}</ref>) dalle forze di sicurezza dello Stato senza presentare alcuna accusa legale.<ref name="novaya_july_11_2017">{{cita web |titolo=Союз журналистов Чечни опубликовал обращение к "Новой газете" |url=https://novayagazeta.ru/news/2017/07/11/133362-soyuz-zhurnalistov-chechni-opublikoval-otkrytoe-obraschenie-k-novoy-gazete |data=11 luglio 2017 |sito=Новая Газета |lingua=ru |accesso=7 dicembre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191207183329/https://novayagazeta.ru/news/2017/07/11/133362-soyuz-zhurnalistov-chechni-opublikoval-otkrytoe-obraschenie-k-novoy-gazete?utm_source=txt}}</ref>
 
Il giornale ha pubblicato il rapporto di [[Elena Milašina]] e l'elenco dei 27 ceceni uccisi il 26 gennaio 2017. Il giornale ha anche indirizzato il rapporto e l'elenco al servizio del governo russo, al Comitato investigativo della Russia e ha chiesto al Comitato di indagare sui dati sulla lista pubblicata. Mentre ''Novaja Gazeta'' indicava i nomi di 27 ceceni uccisi, il giornale suppone che il numero reale potrebbe essere anche maggiore. Il giornale ha detto che i ceceni uccisi erano stati giustiziati il 26 gennaio con colpi di arma da fuoco (alcuni anche brutalmente uccisi per [[asfissia]])<ref name="novaya_23_july_2019">{{cita web |titolo=Подвал имени Кадырова |url=https://novayagazeta.ru/articles/2019/07/23/81341-kazarma-6 |data=23 luglio 2019 |cognome=Милашина|nome=Елена |sito=Новая Газета |accesso=28 gennaio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191229132014/https://novayagazeta.ru/articles/2019/07/23/81341-kazarma-6 |lingua=ru }}</ref>) dalle forze di sicurezza dello Stato senza presentare alcuna accusa legale.<ref name="novaya_july_11_2017">{{cita web |titolo=Союз журналистов Чечни опубликовал обращение к "Новой газете" |url=https://novayagazeta.ru/news/2017/07/11/133362-soyuz-zhurnalistov-chechni-opublikoval-otkrytoe-obraschenie-k-novoy-gazete |data=11 luglio 2017 |sito=Новая Газета |lingua=ru |accesso=7 dicembre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191207183329/https://novayagazeta.ru/news/2017/07/11/133362-soyuz-zhurnalistov-chechni-opublikoval-otkrytoe-obraschenie-k-novoy-gazete?utm_source=txt}}</ref>
[[File:Dmitry Muratov Four Freedoms Award 2010.jpg|thumb|180px|left|Muratov dopo aver ricevuto il Four Freedoms Award nel 2010]]
Durante il periodo di Muratov alla ''Novaja Gazeta'', sei dei suoi giornalisti sono stati uccisi.<ref name=":1" /> Nel 2000, [[Igor' Domnikov]] fu assassinato in un condominio di Mosca. Nel 2001, [[Viktor Popkov]] morì dopo essere stato ferito nel fuoco incrociato di uno scontro a fuoco in Cecenia.<ref name=":1" /> Nel 2003, [[Jurij Ščekočichin]] morì dopo aver indagato su uno scandalo di corruzione in cui erano coinvolti alti funzionari russi.<ref name=":1" /> [[Anna Politkovskaja]] è stata assassinata nel suo condominio nel 2006 dopo aver trascorso la sua carriera coprendo la Cecenia e il [[Caucaso]] settentrionale.<ref name=":1" /> Nel 2009, sia [[Anastasija Baburova]] che [[Natal'ja Ėstemirova]] sono state uccise a colpi di arma da fuoco.<ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/world/2017/oct/26/russian-opposition-newspaper-will-arm-its-journalists|titolo=Russian opposition newspaper will arm its journalists|data=26 ottobre 2017|lingua=en}}</ref> Dopo aver passato oltre 20 anni come direttore, Muratov si è dimesso dal giornale nel 2017 parlando della natura estenuante della sua gestione.<ref>{{Cita web|url=https://www.themoscowtimes.com/2017/11/13/novaya-gazeta-editor-steps-down-a59561|titolo=After 22 Years, ''Novaya Gazeta'' Editor Dmitry Muratov Steps Down|data=13 novembre 2017|lingua=en}}</ref> La sua assenza è stata comunque breve in quanto ha ripreso la sua posizione nel 2019 dopo che lo staff del giornale ha votato per il suo ritorno.<ref>{{Cita web|url=https://meduza.io/en/news/2019/11/15/russian-media-veteran-dmitry-muratov-returns-to-novaya-gazeta-editor-in-chief-post|titolo=Russian media veteran Dmitry Muratov returns to 'Novaya Gazeta' editor-in-chief post|sito=Meduza|lingua=en}}</ref>
[[File:Dmitry Muratov - Nemtsov Bridge 2021.jpg|thumb|Muratov sul ponte Bol'šoj Moskvoreckij di Mosca ad un presidio in ricordo di [[Boris Nemcov]] nel luogo dove fu [[Assassinio di Boris Nemcov|ucciso]] (27 febbraio 2021)]]
 
Nel 2021 Muratov ha ricevuto il Nobel per la pace. In seguito lui e Novaja Gazeta sono stati dichiarati agenti stranieri.
 
Dopo l'[[Invasione russa dell'Ucraina del 2022|invasione russa dell'Ucraina]] il 24 febbraio 2022, Muratov ha pubblicato due edizioni del suo giornale sia in russo che in ucraino e ha affermato che il suo giornale avrebbe sfidato le regole del cane da guardia dei media russi che, secondo lui, avrebbero portato a una situazione in cui si sarebbero potute segnalare solo le dichiarazioni del governo russo. La legge prevede che i media non diffondano consapevolmente notizie "false", con la [[Federazione Russa]] che decide qual è la verità, "al fine di proteggere gli interessi della Federazione Russa e dei suoi cittadini e mantenere la pace e la sicurezza internazionale". Il 28 marzo 2022 il quotidiano ha sospeso le sue attività di stampa dopo aver ricevuto un secondo avvertimento da [[Roskomnadzor]];<ref>{{Cita web|url=https://www.editorialedomani.it/politica/mondo/guerra-ucraina-russia-novaya-gazeta-sospende-pubblicazioni-giornalismo-liberta-stampa-putin-eeohhbe3|titolo=Cosa è Novaya Gazeta e perché ha sospeso il suo lavoro giornalistico|autore=Youssef Hassan Holgado|sito=www.editorialedomani.it|lingua=it-it|accesso=2023-07-08}}</ref> il 6 aprile 2022 è stata lanciata da [[Riga]] una versione straniera del giornale (Novaja Gazeta Europa) per evitare la censura.
{{quote|La propaganda è come le radiazioni. Non è possibile stare vicino al blocco numero 4 della [[centrale nucleare di Černobyl']] e non rimanere contaminati. Così non si può vivere in Russia e sfuggire agli effetti della propaganda.<ref>Citato in [[Ezio Mauro]], ''La propaganda e i moscerini di Putin'', ''la Repubblica'', 4 aprile 2022, p. 27.</ref>}}
 
Il 7 aprile 2022 Muratov è stato attaccato da uno sconosciuto e coperto di vernice rossa mentre era su un treno da [[Mosca (Russia)|Mosca]] a [[Samara (Russia)|Samara]], presumibilmente come atto di sostegno alle truppe russe.<ref>{{Cita web|url=https://www.open.online/2022/04/07/guerra-ucraina-aggredito-nobel-muratov-novaya-gazeta-foto/|titolo=Aggredito il Nobel russo Muratov, vernice rossa sul giornalista: «Questo è per i nostri ragazzi» - Le foto|autore=Ygnazia Cigna|sito=Open|data=2022-04-07|lingua=it-IT|accesso=2023-07-08}}</ref> Secondo le agenzie di intelligence statunitensi, l'attacco è stato organizzato dai servizi di intelligence russi.
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Pur lavorando spesso all'estero, risiede a Mosca<ref>https://www.vita.it/muratov-agente-straniero-putin-chiude-le-comunicazioni-con-loccidente/</ref> e fa spesso sentire la sua voce in difesa dei prigionieri politici e criticando il governo, presenziando anche a [[Processo farsa|processi farsa]] in sostegno agli imputati.<ref>{{cita news|titolo=Евгений Миронов, Чулпан Хаматова, Иван Ургант призвали отпустить Женю Беркович из СИЗО — «Ciò che devi fare è quello che ho visto» похоронить свою бабушку» |titolotradotto=Evgeny Mironov, Chulpan Khamatova, Ivan Urgant [e altri] chiedono il rilascio di Zhenya Berkovich dalla detenzione - "almeno affinché possa rendere omaggio a sua nonna" |url=https://meduza.io/news/2023/11/20/evgeniy-mironov-chulpan-hamatova-ivan-urgant-prizvali-otpustit-zhenyu-berkovich-iz-sizo-hotya-by-dlya-togo-chtoby-ona-smogla-pohoronit-svoyu-babushku |accesso=20 novembre 2023 |opera=Meduza |lingua=ru}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.avvenire.it/mondo/pagine/ancora-mille-in-cella-non-dimentichiamoli|autore=Raffaella Chiodo Karpinsky|titolo=L'analisi. Ancora mille prigonieri politici nelle celle russe: non dimentichiamoli}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/world/article/2024/jul/08/russian-playwright-and-director-given-six-years-in-jail-for-justifying-terrorism|titolo=Russian playwright and director given six years in jail for "justifying terrorism"}}</ref><ref>{{cita news|titolo=Il co-presidente del gruppo russo per i diritti umani Memorial sotto processo per le critiche all'Ucraina |url=https://www.france24.com/it/live-news/20230608-il-co-presidente-del-gruppo-russo-per-i-diritti-umani-memorial-sotto-processo-per-le-critiche-all-ucraina |opera=France 24 |data=8 giugno 2023}}</ref>
 
Nel giugno 20232022 Muratov ha venduto all'asta la medaglia del premio Nobel e devoluto il ricavato (103,5 milioni di dollari) per i bambini ucraini sfollati dalla guerra.
 
Nel 2025 in seguito allo scambio di maggio di 1000 prigionieri di guerra per parte tra Russia e [[Ucraina]] (perlopiù militari e alcuni civili catturati), ha denunciato le torture contro gli ucraini deportati e i prigionieri politici russi, lanciando un appello a favore dei detenuti: «voglio ricordarli perché abbiamo smesso di sentire le loro grida dalle camere della tortura e dalle sale dei tribunali. Come negli anni '40 gli abitanti di [[Dachau]] si abituarono all'odore del fumo dei forni dei lager»; in un video Muratov ha chiesto, in vista della festa nazionale della Federazione Russa del 12 giugno, ai presidenti [[Vladimir Putin]] e [[Volodymyr ZelenskyZelens'kyj]] di scambiarsi (sul modello dello scambio di [[Ankara]] del 1° agosto 2024) i rispettivi prigionieri civili «sostenitori del "mondo russo" che si trovano in Ucraina in cambio di oppositori della guerra che si trovano nelle prigioni e nei campi russi. Non esiste alcuna prassi di scambio o rilascio di civili reciproci in cambio di civili. Ma è ora di iniziare a farlo. Restituiteli finché sono vivi! Iniziate con gli adolescenti, le donne, i malati, coloro che hanno figli a casa... spero davvero che il reciproco rilascio, l'amnistia, la grazia, lo scambio – chiamatelo come volete – di civili avvicinino anche la pace tanto attesa».<ref>{{cita web|url=https://www.avvenire.it/mondo/pagine/restituiteli-finche-sono-vivi-l-appello-sui-prigionieri-del-premio-nobel-russo|autore=Raffaella Chiodo Karpinsky|titolo=Kiev. «Restituiteli finché sono vivi». L'appello sui prigionieri del premio Nobel russo}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.memorial-italia.it/2025/06/02/25-maggio-2025-dmitrij-muratov-per-favore-scambiate-i-civili/|titolo=Dmitrij Muratov: "Per favore, scambiate i civili?"}}</ref>
 
== Onorificenze ==
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== Note ==
<references/>
 
==Voci correlate==
*[[Novaja Gazeta]]
*[[Diritti umani in Russia]]
 
== Altri progetti ==