Zelda Sayre Fitzgerald: differenze tra le versioni
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===Francis Scott Fitzgerald===
[[File:F. Scott Fitzgerald, 1921.png|thumb|[[Francis Scott Fitzgerald]] ritratto nel [[1921]] da [[Gordon Bryant]] per ''[[Shadowland Magazine]]'']]▼
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▲[[File:F. Scott Fitzgerald, 1921.png|thumb|[[Francis Scott Fitzgerald]] ritratto nel [[1921]] da [[Gordon Bryant]] per ''[[Shadowland Magazine]]'']]
Zelda e Scott si incontrarono nel luglio 1918, durante un ballo del Country Club di Montgomery. Francis Scott subito si innamorò della personalità di Zelda, con cui parlava dei suoi progetti di diventare famoso; addirittura, plasmò il personaggio di Rosalind Connage in ''[[Di qua dal Paradiso]]'' basandosi sulla fidanzata, di cui rappresenta un fedele ritratto. Scrisse che «tutte le critiche su Rosalind terminano nella sua bellezza»<ref>{{cita|Cline|p. 45|Cline}}.</ref> e disse a Zelda che «l'eroina ti somiglia in più di quattro modi diversi».<ref>{{cita|Milford|p. 32|Milford}}.</ref> La fiducia che Zelda nutriva nei confronti di Francis Scott emerge nella sua scelta di mostrargli il diario, che lo ispirò addirittura nella redazione del [[soliloquio]] finale del protagonista Amory Blaine nel cimitero.<ref>{{cita|Cline|p. 65|Cline}}.</ref>
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Scott e Zelda diventarono in poco tempo delle celebrità a New York, sia per il successo riscosso da ''Di qua dal Paradiso'' che per il loro comportamento selvaggio. Vennero addirittura cacciati da due celebri hotel di New York, il Biltmore e il Commodore, per il loro evidente stato di [[ubriachezza]].<ref>{{cita|Cline|p. 87|Cline}}.</ref> Il loro comportamento anticonformista, che scandalizzava gli anziani ed esaltava i giovani, si manifestava nei modi più disparati: Zelda, una volta, si immerse nella fontana di [[Union Square (Manhattan)|Union Square]], ed entrambi i coniugi una volta attesero la scrittrice [[Dorothy Parker]] sedendo su un taxi. La Parker ricordò la coppia positivamente: «sembra che siano entrambi appena usciti dal sole: la loro gioventù è impressionante. Tutti vogliono incontrarli».<ref>{{cita|Milford|p. 67|Milford}}.</ref> La loro esistenza era scandita dall'alcol, dai debiti e da una vita tanto folle quanto irresponsabile, tanto che i due erano descritti dai giornali di New York come gli emblemi della giovinezza e del successo - ''enfants terribles'' dell'[[età del jazz]].<ref>{{cita|Milford|p. 69|Milford}}; {{cita|Cline|p. 81|Cline}}; {{cita|Bruccoli|p. 131|Bruccoli}}.</ref>
Il [[San Valentino (festa)|San Valentino]] del 1921, mentre Scott lavorava al suo secondo romanzo, ''[[Belli e dannati (romanzo)|Belli e dannati]]'', Zelda scoprì di [[gravidanza|essere incinta]]. Il bambino venne alla luce nella casa di Scott a [[Saint Paul]],<ref>{{cita|Cline|p. 109|Cline}}; {{cita|Curnutt|p. 32|Curnutt}}.</ref> nel [[Minnesota]], il 26 ottobre 1921: fu così che nacque Frances, affettuosamente chiamata dai genitori "Scottie". Al termine dell'[[anestesia]], Zelda addirittura disse: «oh mio Dio, sono ubriaca. Mark Twain. Non è intelligente? Ha il singhiozzo! Spero che sia bella e sciocca - una bella bambina sciocca».<ref>{{cita|Milford|p. 84|Milford}}; {{cita|Cline|p. 116|Cline}}.</ref> Molte delle frasi dette da Zelda furono fonte d'ispirazione per i personaggi de ''[[Il grande Gatsby]]''; il personaggio Daisy Buchanan riflette fedelmente le speranze che la Sayre nutriva per la figlia.
Scott non fu mai un uomo casalingo, non amando particolarmente le faccende domestiche.<ref>{{cita|Bruccoli|p. 139|Bruccoli}}.</ref> Di conseguenza, nel 1922, i coniugi assunsero una balia per la bambina, una lavandaia e due donne delle pulizie.<ref>{{cita|Milford|p. 95|Milford}}.</ref>
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Nell'aprile 1925 tornò a Parigi, dove Scott divenne amico di [[Ernest Hemingway]]. Sebbene il vincolo d'amicizia che legò Hemingway e Scott Fitzgerald si rivelasse ben saldo, Zelda considerava lo scrittore indegno della propria stima, tanto che non esitò a descriverlo come «frocio dalla schiena pelosa», dalla «personalità fasulla come un assegno in bianco».<ref>{{cita|Milford|p. 122|Milford}}.</ref> Hemingway, similmente, disse a Scott che la moglie era pazza.<ref>{{cita|Milford|p. 116|Milford}}.</ref><ref>{{cita|Bruccoli|p. 226|Bruccoli}}.</ref> L'antipatia nutrita dai due fu probabilmente consolidata anche dal fatto che Scott raccontò di Jozan sia ad Hemingway che a sua moglie. Ciononostante, fu proprio grazie a Hemingway che i Fitzgerald vennero inseriti con successo nel mondo della [[generazione perduta]], che contava fra le proprie file [[Gertrude Stein]], [[Alice Toklas]], [[Robert McAlmon]] ed altri.<ref name=jozan/>
L'ambiente coniugale fu turbato violentemente quando Zelda additò Scott come «frocio», interpretando l'amicizia con Hemingway come una relazione [[omosessualità|omosessuale]]. Non vi è alcuna prova dell'eventuale omosessualità di Scott, ma per riaffermare la propria virilità egli non esitò a fare sesso con una
===Malattia===
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Nel 1938 Scott fece ritorno a Asheville: le sue sceneggiature non piacquero e non gli venne rinnovato il contratto a Hollywood. Per recuperare un minimo di serenità, Scott e Zelda decisero di fare una vacanza a [[Cuba]], che però si rivelò subito un disastro: vari furono i conflitti, e Scott ne uscì così provato che al ritorno fu ricoverato.<ref>{{cita|Milford|p. 327|Milford}}.</ref> A partire da questo momento, i Fitzgerald non si videro mai più.<ref>{{cita|Milford|p. 329|Milford}}; {{cita|Curnutt|p. 43|Curnutt}}.</ref> Scott fece ritorno a Hollywood, mal pagato e misconosciuto; Zelda, nel frattempo, proseguiva la propria permanenza nella clinica, dalla quale venne dimessa nel marzo 1940.<ref>{{cita|Milford|p. 337|Milford}}.</ref> A dicembre dello stesso anno, tuttavia, Scott fu colto da una crisi cardiaca che provocò la sua morte. Zelda non riuscì a prendere parte al funerale, tenutosi a [[Rockville (Maryland)|Rockville]], nel [[Maryland]].<ref>{{cita|Milford|p. 350|Milford}}.</ref>[[File:F. Scott and Zelda Fitzgerald grave.png|thumb|La lapide di Zelda e Scott]]
Dopo la morte del coniuge, Zelda si dedicò alla revisione del romanzo al quale l'uomo stava lavorando, ''[[Gli ultimi fuochi (romanzo)|Gli ultimi fuochi]]''; l'opera, seppur lasciata incompiuta, venne pubblicata postuma da [[Edmund Wilson]]. Nel frattempo, fece ritorno all'Highland Hospital, approfittando della degenza per scrivere il suo secondo romanzo: ''Caesar's Things''. Quest'ultimo, tuttavia, non venne mai completato. Durante la notte del 10 marzo 1948, infatti, un incendio divampò dalle cucine: le fiamme divorarono l'intero sanatorio. Fu così che morì Zelda Fitzgerald, la quale
Zelda e Scott furono sepolti insieme nel cimitero di Rockville, nel Maryland. Sulla loro tomba si volle che venisse ricordata la loro attività letteraria, con l'iscrizione funebre che coincide con l'ultima frase de ''Il grande Gatsby'':
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