Simone Veil: differenze tra le versioni

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|predecessore5 =
|successore5 = [[Jean-Marie Vanlerenberghe]]
|legislatura5 = [[Europarlamentari della Francia della I legislatura|I]], [[Europarlamentari della Francia della II legislatura|II]] [[Europarlamentari della Francia della III legislatura|III]]
|gruppo parlamentare5 = [[Gruppo Liberale e Democratico|LD]]
|sito5 = https://www.europarl.europa.eu/meps/it/1174/SIMONE_VEIL/history/3
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}}
 
Nata in una famiglia [[Ebrei|ebrea]], fu deportata nel [[campo di concentramento di Auschwitz]] durante la [[seconda guerra mondiale]]. Sopravvissuta, intraprese la carriera di magistratamagistrato, divenendo nel 1970 la prima donna segretaria generale del Consiglio superiore della magistratura (CSM). Nel 1974 fu nominata ministra della Salute, diventando la seconda donna in Francia a essere nominata ministra dopo [[Germaine Poinso-Chapuis]], durante il suo incarico fece adottare la legge francese di depenalizzazione dell'[[aborto]], che viene chiamata [[legge Veil]]. Fu poi [[europarlamentare]], diventando la prima persona eletta a suffragio universale a diventare [[presidente del Parlamento europeo]] nel 1979, e mantenendo tale incarico fino al 1982. Venne quindi nominata ministra di Stato, per diventare infine membro del [[Consiglio costituzionale (Francia)|Consiglio costituzionale]] dal 1998 al 2007.<ref>{{Cita web|url=https://www.legiondhonneur.fr/en/decores/simone-veil/679 |titolo=Simone Veil |autore= |sito=legiondhonneur.fr |data= |lingua=fr |accesso=18 giugno 2023}}</ref>
 
== Biografia ==
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=== La deportazione ===
Appartenente ad una famiglia [[ebraismo|ebraica]], durante l'[[Campagna di Francia|occupazione nazista]] subì dure persecuzioni. Nonostante questo riuscì a conseguire la maturità nel marzo [[1944]] ma subito dopo<ref name="Veil1" /> fu deportata insieme alla madre ed alla sorella Miou nel [[campo di concentramento di Auschwitz]].<ref name="Veil1" /> Con la sorella, fu l'ultima sopravvissuta, con il numero 78651 tatuato sul braccio; prima fu deportata ad [[Auschwitz]], poi nel luglio 1944 nel campo di Bobrek, e infine, dopo un passaggio di nuovo ad Auschwitz, fu inviata a [[Bergen-Belsen]] con una delle [[marce della morte]],<ref name="Veil1" /><ref name="Veil2007">Veil, S. (2007). Une vie. Essais - Documents. Stock. ISBN 978-2-234-06692-2., p. 76-85</ref>, in quanto il campo era stato liberato dai sovietici il 27 gennaio 1945, il cui anniversario è l'attuale [[Giorno della Memoria]] in tutti gli [[Stati membri dell'Unione europea|Stati]] dell'[[Unione europea]]. Fu liberata il 15 aprile dall'esercito britannico.<ref name="Veil2007"/>
 
Laureata in [[giurisprudenza]], [[magistrato|magistrata]], sposò nel 1946 [[Antoine Veil]] dal quale ebbe tre figli. Fu tra i soci fondatori e presidente onoraria della [[Shoah Foundation|Fondation pour la Mémoire de la Shoah]], organizzazione no-profit che si occupa della promozione della [[memoria collettiva|memoria]] e degli studi sulla tragedia della [[Olocausto|Shoah]].<ref>{{Cita web|url=http://www.fondationshoah.org/memoire/collection/discours-2002-2007-simone-veil|titolo=Discours 2002-2007 - Simone Veil|editore=Fondation pour la Mémoire de la Shoah|lingua=fr|accesso=30 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170630113923/http://www.fondationshoah.org/memoire/collection/discours-2002-2007-simone-veil|dataarchivio=30 giugno 2017}}</ref>
 
=== Carriera politica ===
{{dx|[[File:Simone Veil (1993) by Erling Mandelmann.jpg|thumb|upright|sinistra|Simone Veil nel 1993]] }}
Abbandonata nel 1974 la carriera di magistrata, dopo l'elezione di [[Valéry Giscard d'Estaing]] a [[presidente della Repubblica francese]], fu nominata [[Ministero della solidarietà e della salute|ministra della salute]] nel governo di [[Jacques Chirac]], confermata nell'incarico in quello successivo di [[Raymond Barre]]. Ebbe anche l'incarico della famiglia e della sicurezza sociale. La nomina di Simone Veil rappresentò una novità, anche perché fu una delle prime donne ministra. In quel periodo riuscì a ottenere l'approvazione della legge sull'[[aborto]], sia pure subendo nel corso di un lungo ed estenuante dibattito all'[[Assemblea nazionale (Francia)|Assemblée Nationale]] violenti attacchi da parte dei deputati più oltranzisti (un parlamentare del centro-destra arrivò a deporre un feto sotto formalina sul banco dei ministri).
 
Nel luglio 1979, lasciò il governo Barre per guidare la lista dell'[[Unione per la Democrazia Francese]] alle prime elezioni a [[suffragio universale]] per il [[Parlamento europeo]]. Fu la capofila dello schieramento europeista, liberale e centrista, sostenuto apertamente da Giscard d'Estaing. Alla prima riunione del [[Parlamento europeo]] a [[Strasburgo]] nel luglio del 1979 fu eletta [[Presidente del Parlamento europeo|presidente dell'assemblea]].<ref>{{Cita libro|autore=Tulli, Umberto|titolo=Un Parlamento per l'Europa. Il Parlamento europeo e la battaglia per la sua elezione, 1948-1979|annooriginale=2017|editore=Le Monnier}}</ref> Durante il suo discorso d'investitura rende omaggio a [[Louise Weiss]] e dichiara esplicitamente di voler ridare prestigio e rinforzare i poteri del Parlamento europeo<ref>{{Cita web|url=https://www.cvce.eu/obj/discours_de_simone_veil_strasbourg_17_juillet_1979-fr-174d384d-d5c7-4c02-ad78-b1f6efc9740a.html |titolo=Discours de Simone Veil (Strasbourg, 17 juillet 1979)|autore=|sito=cvce.eu|data=14 maggio 2014|lingua=fr|accesso=3 novembre 2021}}</ref>. Venne eletta al secondo turno ottenendo 192 voti, tre più della maggioranza richiesta, dal blocco comprendente liberali, democristiani, conservatori inglesi e una parte dei gollisti. Restò in carica fino al gennaio 1982. Fu rieletta al Parlamento europeo nel [[1984]], stavolta con la lista unitaria di centro-destra RPR-UDF capeggiata da lei (in qualità di illustre esponente dell'UDF) e da [[Jacques Chirac]] (in qualità di leader del RPR). Alle elezioni del 1989 si ripresentò nella formazione ''Le Centre pour l'Europe'', lista concorrente con l'Unione UDF-RPR. Il suo percorso l'ha portata a essere ormai considerata una delle madri dell'Europa<ref>{{Cita web|url=https://www.franceculture.fr/politique/ces-femmes-qui-ont-construit-lunion-europeenne|titolo=Ces femmes qui ont construit l'Union européenne|autore=Audrey Tison|sito=.franceculture.fr|data=8 marzo 2019|lingua=fr|accesso=3 novembre 2021}}</ref>.
 
[[File:Simone Veil (1993) by Erling Mandelmann.jpg|thumb|upright|sinistra|Simone Veil nel 1993]]
Nel marzo del 1993 fu nominata ministra di Stato, ministra della sanità, degli affari sociali e delle aree urbane nel governo di [[Édouard Balladur]].<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/esteri/17_giugno_30/francia-morta-89-anni-simone-veil-e71cd100-5d75-11e7-a3ba-28ae329eb765.shtml|titolo=Francia, morta a 89 anni Simone Veil|editore=[[Corriere della Sera]]|data=30 giugno 2017|accesso=30 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170630184239/http://www.corriere.it/esteri/17_giugno_30/francia-morta-89-anni-simone-veil-e71cd100-5d75-11e7-a3ba-28ae329eb765.shtml|dataarchivio=30 giugno 2017}}</ref> In quanto ministra di Stato, aveva una posizione protocollare che la collocava immediatamente dopo il primo ministro. Restò in carica fino al maggio 1995: avendo sostenuto la candidatura di [[Édouard Balladur]] alla presidenza della Repubblica, decide di lasciare il governo dopo l'elezione di Chirac. Tuttavia il primo ministro [[Alain Juppé]] le propone di presiedere l'Alto consiglio all'integrazione, e Veil accetta iscrivendosi contemporaneamente all'UDF.<ref>{{Cita libro|titolo=La merveilleuse histoire de Simone Veil |autore=Eva Wernert, Jean-Louis de Valmigere |url=https://books.google.be/books?id=FndmEAAAQBAJ&pg=PT94&dq=Simone+Veil+entre++UDF+1995&hl=fr&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwi02dGQjpOLAxXS3gIHHf_OBE8Q6AF6BAgJEAM#v=onepage&q=Simone%20Veil%20entre%20%20UDF%201995&f=false |editore=HC éditions |anno=2022 |p=Cap 5 |ISBN=9782357205789}}</ref> Nel marzo 1998 fu nominata membro del [[Consiglio costituzionale (Francia)|Consiglio costituzionale]] dal presidente del Senato [[René Monory]]. Il suo mandato durò nove anni e terminò nel marzo del 2007.
 
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}}{{Onorificenze
|immagine = Order of the Republic (Tunisia) - ribbon bar.gif
|nome_onorificenza = Grand'Ufficiale dell'Ordine della Repubblica (Tunisia)
|collegamento_onorificenza = Ordine della Repubblica (Tunisia)
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