Molfetta: differenze tra le versioni

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|Panorama = Molfetta - Molfetta - 2024-09-26 13-02-02 001.JPG
|Didascalia =
|Bandiera = Flag of Molfetta-Bandiera.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
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|Divisione amm grado 1 = Puglia
|Divisione amm grado 2 = Bari
|Amministratore locale = TommasoArmando MinerviniGradone
|Partito = [[listacommissario civica]]prefettizio
|Data elezione = 2520-610-20172025
|Data rielezione = 5-7-2022
|Data istituzione =
|Altitudine = 15
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|Gradi giorno = 1202
|Nome abitanti = molfettesi
|Patrono = [[Corrado di Baviera]] [[Madonna dei Martiri]]
[[Madonna dei Martiri]]
|Festivo = 9 febbraio
|Motto = {{maiuscolettoMaiuscoletto|Senatus Populusque Melphictiensis}}
|PIL =
|PIL procapite =
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|Didascalia mappa = Posizione del comune di Molfetta all'interno della città metropolitana di Bari
}}
'''Molfetta''' (pronuncia<small>[[Alfabeto Molfèttafonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|[molˈfetta]}}<ref>{{Cita web|url=http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=41276&r=4330|titolo=Dizionario d'ortografia e di pronunzia|autore=Progetto informatico, realizzazione tecnica, sistemi di backoffice, hosting: Andrea D'Aquino - ad_NOSPAM_@_NOSPAM_netadcom.com|accesso=28 aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180428181757/http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=41276&r=4330|urlmorto=sì}}</ref>, ''Melfétte'' in [[dialetti della Puglia centrale|dialetto locale]]<ref>{{cita libro |autore1=Teresa Cappello|autore2=Carlo Tagliavini|titolo=Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani|città=Bologna|editore=Pàtron|anno=1981}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[città metropolitana di Bari]] in [[Puglia]].
 
== Geografia fisica ==
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Il territorio molfettese risulta abitato sin dalla [[Preistoria]]. A questa fase risalgono, infatti, gli insediamenti più antichi, necropoli e tracce di capanne, rinvenuti nell'area circostante alla città (fondo Azzollini e viciniori) e presso il sito archeologico-naturalistico del [[Pulo di Molfetta|Pulo]], dolina carsica "di crollo" a circa un chilometro e mezzo dal centro urbano.<ref>{{Cita web|url=http://www.pulodimolfetta.it/index.php/neolitico?layout=blog|titolo=neolitico|accesso=26 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111120550/http://www.pulodimolfetta.it/index.php/neolitico?layout=blog|urlmorto=sì}}</ref>
 
Si ritiene che Molfetta sia stata fondata dai [[Antica Grecia|Greci]] attorno al [[IV secolo a.C.]] Successivamente il villaggio passò sotto il dominio dei [[Impero romano|Romani]], che le diedero il nome ''Respa''<ref name=":5">{{Cita web|url=http://web.tiscali.it/pasca/storia.htm|titolo=Storia di Molfetta|accesso=21 maggio 2019}}</ref>. La prima indicazione dell'esistenza di un villaggio tra ''Turenum'' ([[Trani]]) e ''Natiolum'' ([[Giovinazzo]]) è piuttosto tarda e si ritrova nell{{'}}''[[Itinerario antonino|Itinerarium Provinciarum Antonini Augusti]]'', il registro delle stazionestazioni e delle distanze tra le località poste lungo le diverse strade dell'[[Impero romano|impero]]<ref name=":2">{{Cita libro|autore=Michele Romano|titolo=Saggio sulla storia di Molfetta dall'epoca dell'antica Respa sino al 1840}}</ref>. Fin dalla sua fondazione nel [[III secolo a.C.|III secolo a.C]]. fino alla caduta dell'Impero romano d'occidente, il villaggio di Molfetta faceva parte del territorio della vicina [[Ruvo di Puglia]], all'epoca florida [[Polis|polis greca]] e poi [[Municipio (storia romana)|''municipium'' romano]], in epoca greca era conosciuta come Ρυψ (''Rhyps'', pron: Rüps), poi ''Rubi'', in età romana. Respa era strategicamente importante per Ruvo, poiché rappresentava il suo principale porto commerciale e la prima via di comunicazione diretta con la Grecia.<ref>{{Cita libro|autore=Francesco di Palo|titolo=Museo Archeologico Jatta|anno=1993|città=Ruvo di Puglia|p=8}}</ref>
 
=== Medioevo ===
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Anni prima, il [[15 aprile]] del [[1522]], nella città di [[Bruxelles]], l'imperatore [[Carlo V]] aveva ratificato la vendita delle città di [[Giovinazzo]] e Molfetta (essa venne quindi nuovamente [[Feudalesimo|infeudata]]), concordata per il prezzo di 50.000 [[Ducato (moneta)|ducati]] d'oro (per diploma del 5 aprile 1522) in favore di [[Ferrante di Capua|Ferdinando di Capua d'Altavilla]]<ref name=":2" />. Il 3 ottobre del medesimo anno, Carlo V aveva eretto in [[Principato (diritto)|principato]] la città di Molfetta e concesso a Ferdinando di Capua il titolo di [[principe]].<ref name=":0" /><ref name=":3" /> Il [[29 novembre]] [[1523]] Ferdinando di Capua era morto a [[Milano]]. Per testamento del 20 novembre Ferdinando aveva disposto erede universale sua figlia [[Isabella di Capua|Isabella]], che portò in dote il principato di Molfetta a suo marito [[Ferrante I Gonzaga]], [[Contea di Guastalla|conte di Guastalla]].
[[File:"Molfetta" (22263612712).jpg|thumb|upright=1.3|Molfetta in un disegno risalente alla seconda metà del XVII secolo.]]
Alla morte di Ferrante I, il [[principato di Molfetta]] (come pure la [[contea di Guastalla]]) passò a suo figlio [[Cesare I Gonzaga|Cesare I]] che, nell'aprile del [[1560]], si unì in matrimonio con [[Camilla Borromeo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/cesare-i-gonzaga-conte-di-guastalla/|titolo=Césare I Gonzaga conte di Guastalla nell'Enciclopedia Treccani|accesso=20 aprile 2018}}</ref>, sorella del cardinale [[Carlo Borromeo]] e del Conte [[Federico Borromeo]]. Cesare I ebbe {{CnSenza fonte|quattro figli: due (Carlo e Ippolita) nati, forse, da relazioni antecedenti al matrimonio}} e due da Camilla, [[Margherita Gonzaga (1562-1618)|Margherita]] e [[Ferrante II Gonzaga|Ferrante II]], che nel [[1575]] successe al padre nella [[contea di Guastalla]] sotto la tutela della madre.
 
Ferrante II nel [[1587]] sposò [[Vittoria Doria]], figlia di [[Gianandrea Doria|Gian Andrea (di Giannettino) Doria]] e [[Zanobia Del Carretto Doria|Zenobia di Marc'Antonio Dei Carretto]] (o del Caretto)<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ferrante-ii-gonzaga-conte-poi-duca-di-guastalla/|titolo=Ferrante II Gonzaga conte poi duca di Guastalla nell'Enciclopedia Treccani|accesso=20 aprile 2018}}</ref>. Il 10 settembre [[1580]] il principe di Melfi, Gian Andrea Doria, e Ferrante II sottoscrissero i capitoli per il matrimonio. La dote fu stabilita in 100.000 ducati. Il [[22 giugno]] [[1618]] Vittoria Doria fece il suo testamento con il quale dispose erede universale tutti i suoi figli. Alla sua morte Ferrante II lasciò dieci figli, sei maschi e quattro femmine, avuti dal matrimonio con Vittoria Doria<ref>{{Cita web|url=http://genealogy.euweb.cz/gonzaga/gonzaga3.html#F1G|titolo=Gonzaga 3|sito=genealogy.euweb.cz|accesso=20 aprile 2018}}</ref>. Suo successore fu [[Cesare II Gonzaga|Cesare II]]. Nel [[1612]] sposò Isabella, figlia di [[Paolo Giordano I Orsini|Paolo Giordano Orsini]] duca di [[Bracciano]], morta nel [[1623]] all'età di 25 anni. Quest'ultima diede alla luce due figli: Vespasiano e [[Ferrante III Gonzaga|Ferrante III]] che nel [[1647]] sposò [[Margherita d'Este]], figlia di [[Alfonso III d'Este]], duca di [[Modena]]. Per testamento del [[3 gennaio]] [[1632]] Cesare II istituì erede il primogenito [[Ferrante III Gonzaga|Ferrante III]].
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Dopo la seconda guerra mondiale la fisionomia della città venne profondamente modificata, con la costruzione di nuovi quartieri. In seguito al crollo di una palazzina, nel 1964, iniziò un lento abbandono del centro storico<ref name=:0 />, che solo negli ultimi anni sta vedendo dei primi segni di rinascita.<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/05/14/la-rinascita-della-terra-il-centro-storico.html|titolo=La rinascita della 'Terra' il centro storico di Molfetta - la Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|accesso=6 aprile 2018}}</ref>
 
La città è una delle tappe del viaggio di [[Carlo, principe del Galles]], e della [[Diana Spencer|principessa Diana]], nel loro viaggio in Italia. Il 2 maggio [[1985]] la coppia visita l'Istituto Apicella, adibito all'educazione dei bambini [[Sordomutismo|sordomuti]].<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/notizie/lady-diana-e-carlo-a-molfetta-il-filmato-della-visita-storica/|titolo=Lady Diana e Carlo in visita a Molfetta: il filmato che diventa virale|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=6 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/05/03/in-piedi-all-alba-per-amore-di.html|titolo=INIn PIEDIpiedi ALLall'ALBAalba PERper AMOREamore DIdi DIANADiana COSI' TENERA Ecosì SEXYtenera -e lasexy Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|accesso=6 aprile 2018}}</ref>
 
Il 7 luglio [[1992]] viene assassinato il sindaco di Molfetta, [[Giovanni Carnicella]], con un colpo di fucile a canne mozze. L'assassino, tale [[Cristoforo Brattoli]], è un impresario che si era visto negare dal Comune il permesso per organizzare in città un concerto del cantante [[Nino D'Angelo]].<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/07/08/spara-al-sindaco-che-gli-nega-lo.html|titolo=SPARASpara ALal SINDACOsindaco CHEche GLIgli NEGAnega LOlo STADIOstadio - la Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|accesso=6 aprile 2018}}</ref> Alla memoria del sindaco Carnicella è stata conferita la medaglia d'oro al merito civile il 1 aprile 2019.
 
Nel [[2005]] uno studente molfettese scopre, nei pressi della dolina carsica del Pulo, delle orme appartenenti a diverse specie di dinosauri. In particolare vengono ritrovate impronte di [[Ornithopoda|Ornitopodi]], [[Sauropoda|Sauropodi]] e [[Theropoda|Teropodi]].<ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/rubriche/viva-la-storia-di-molfetta-1/la-storia-delle-orme-di-dinosauro/|titolo=La storia delle orme di dinosauro|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=6 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://www.molfettaviva.it/notizie/orme-dei-dinosauri-al-vaglio-la-riqualificazione-del-parco/|titolo=Orme dei dinosauri, al vaglio la riqualificazione del parco|pubblicazione=MolfettaViva|accesso=6 aprile 2018}}</ref>
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Il 7 ottobre [[2013]] viene indagato, insieme ad altri 60 tra funzionari comunali, ex amministratori e politici, l'ex sindaco [[Antonio Azzollini]] in una maxi truffa da 150 milioni di euro legata alla costruzione del nuovo porto commerciale, appaltata nel 2007 e mai terminata.<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/13_ottobre_07/truffa-sequestrato-porto-molfetta-2-arresti-f563812a-2f19-11e3-bfe9-e2443a6320c1.shtml|titolo=Truffa, sequestrato porto di Molfetta: 2 arresti|sito=Corriere della Sera|data=7 ottobre 2013|lingua=it|accesso=13 maggio 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/10/07/news/porto_molfetta-68060612/|titolo=Truffa da 150 milioni per il porto fantasma: sequestrata l'area, due arresti e 60 indagati. Coinvolto anche il senatore Pdl Azzollini - Bari - Repubblica.it|sito=Bari - La Repubblica|data=7 ottobre 2013|accesso=13 maggio 2019}}</ref>
 
Il 20 aprile [[2018]], in occasione del 25º anniversario della morte del vescovo [[Antonio Bello|Dondon Tonino Bello]], Molfetta riceve la visita di [[Papapapa Francesco]] che celebra la messa alla presenza di circa 40.000{{formatnum:40000}} persone.<ref>{{Cita news|url=http://bari.repubblica.it/cronaca/2018/04/20/news/papa_francesco_a_molfetta_e_alessano_nel_nome_di_don_tonino_bello-194357707/|titolo=Papa Francesco ad Alessano e Molfetta nel nome di don Tonino Bello, "Profeta di speranza"|pubblicazione=Repubblica.it|data=20 aprile 2018|accesso=20 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.lastampa.it/2018/04/20/vaticaninsider/il-papa-ad-alessanola-guerra-genera-povert-ma-la-povert-genera-guerra-3eJe06WXuHvmJvLrmJoDML/pagina.html|titolo=Il Papa: “La guerra genera povertà, ma la povertà genera guerra”|pubblicazione=LaStampa.it|accesso=20 aprile 2018}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/video/lecce/1005478/papa-giunto-ad-alessano-tappa-su-luoghi-tonino-bello.html|titolo=Papa Francesco alla volta di Molfetta 2ª tappa su luoghi di don Tonino Bello|accesso=20 aprile 2018}}</ref> Quasi un anno dopo, il 7 aprile [[2019]], viene inaugurato un monumento in piazza Garibaldi per ricordare la venuta del Santo Padre; si tratta di una riproduzione della croce pastorale di Don Tonino, realizzata in [[Acciaio Corten|acciaio COR-TEN]], accanto alla quale viene collocato l'[[Olea europaea|albero di ulivo]] già posizionato sul palco sul quale il Papapapa aveva celebrato la messa.<ref>{{Cita web|url=http://www.quindici-molfetta.it/inaugurato-a-molfetta-il-monumento-che-ricorda-la-visita-di-papa-francesco-per-don-tonino_44572.aspx|titolo=Inaugurato a Molfetta il monumento che ricorda la visita di Papa Francesco per don Tonino|accesso=2 maggio 2019}}</ref>
 
=== Simboli ===
[[File:Molfetta-Stemma.svg|90px|left]]{{Citazione|Senatus Populusque Melphictiensis|Motto inciso sullo stemma}}
Lo stemma e il gonfalone della città di Molfetta sono stati riconosciuti con decreto del Capo del Governo del 26 marzo 1935.<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?2218|titolo=Molfetta|accesso=6 giugno 2025|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref> trascritto nei registri della Consulta Araldica della Presidenza del Consiglio dei Ministri il 28 marzo 1935 e successivamente iscritto al numero 1682 della Tabella per l'Iscrizione nel Libro Araldico degli Enti Morali, fascicolo 11702 busta 159.<ref>{{Cita web|autore=Città di Molfetta|url=https://www.comune.molfetta.ba.it/vivere-il-comune/territorio/stemma|titolo=Stemma|accesso=6 giugno 2025}}</ref>
Lo stemma è costituito da una banda di colore bianco o argento in cui sono incise le lettere S. P. Q. M., il cui significato è ''Senatus Populusque Melphictiensis'', il tutto in campo rosso e circondato da due ramoscelli (la [[Olea europaea|quercia]] a destra e l'[[Laurus nobilis|alloro]] a sinistra). Lo scudo è sormontato dalla [[corona muraria]] di città formata da una cinta muraria e da otto [[torre|torri]], di cui cinque visibili.
 
; Stemma
''Di rosso, alla banda d'argento, caricata delle sigle: S.P.Q.M. Corona di città con 5 torri.''
{{Citazione|Di rosso, alla banda d'argento, caricata delle sigle "S.P.Q.M." [Capo del Littorio.] Ornamenti esteriori da Città.|DCG del 26.03.1935<ref name="DCG">{{cita testo|url= https://www.comune.molfetta.ba.it/documenti/territorio/decreto_presidente_consiglio_dei_minisri_26_marzo_1934.pdf |titolo= Decreto presidente consiglio dei ministri del 26 marzo 1934}}</ref>}}
 
Lo stemma è costituito da una banda di colore bianco o argento in cui sono incise le lettere S. P. Q. M., il cui significato è ''Senatus Populusque Melphictiensis'', il tutto in campo rosso e circondato da due ramoscelli (la [[Olea europaea|quercia]] a destra e l'[[Laurus nobilis|alloro]] a sinistra). Lo scudo è sormontato dalla [[corona muraria]] di città formata da una cinta muraria e da otto [[torre|torri]], di cui cinque visibili.
La sigla SPQM si conforma all'omologo "[[SPQR]]" proprio dell'emblema della città di [[Roma]] e fu aggiunto allo stemma nel [[1911]] (?) su ordinanza dell'amministrazione comunale capeggiata dal sindaco [[Felice Fiore]].<ref>{{Cita web|url=http://www.molfetta.net/araldica/stemma_molfetta.php|titolo= Uno stemma per Molfetta |curatore= Dario R. Uva |accesso=16 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160718233628/http://www.molfetta.net/araldica/stemma_molfetta.php|urlmorto=sì}}</ref>
 
;Gonfalone
Il gonfalone è un drappo di rosso.
{{Citazione|Drappo di colore rosso, riccamente ornato di ricami in oro, caricato dello stemma comunale sopra descritto con l'iscrizione centrata in oro "{{maiuscoletto|comune di molfetta}}". L'asta verticale sarà ricoperta di velluto rosso con bullette dorate poste a spirale; nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome, nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.|DCG del 26.03.1935<ref name="DCG"/>}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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Lo scoppio del [[primo conflitto mondiale]] obbligò nel [[1915]] lo spostamento della sede del ''Seminario Regionale'', fondato nel [[1908]] da [[Papa Pio X]], da [[Lecce]] a Molfetta. Dopo un ulteriore e breve spostamento di sede a [[Terlizzi]], il Seminario Regionale fece ritorno a Molfetta nel [[1918]] nei locali del Seminario Vescovile, dove rimase fino al [[1925]]. Tuttavia esigenze di spazi più ampi costrinsero a pensare a un edificio totalmente nuovo, per la cui progettazione ci si rivolse all'architetto [[Giuseppe Momo]], da anni impegnato in quello specifico genere di costruzioni. I lavori, iniziati nel [[1925]], si protrassero per un anno e mezzo; l'inaugurazione del nuovo Seminario Regionale, intitolato a [[Pio XI]] avvenne il 4 novembre [[1926]].
 
Dotato di una facciata sobria e dignitosa, il Palazzo del Seminario Regionale presenta un interno molto spazioso, da cui si diparte un massiccio scalone centrale, lateralmente al quale si accede a un porticato che introduce in un chiostro delimitato da colonne di [[stile romanico]]. Al centro di una delle quattro sezioni di questo è collocata una fontana in ferro fuso costituita da due vasche sovrapposte.
 
Il Seminario, in cui i giovani di tutta la [[Puglia]] vengono formati in vista dell'[[Ordine sacro]] del [[presbiterato]], ospita al suo interno, dal [[1957]], anche una biblioteca e una ricca raccolta museale.
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Ordinato e catalogato il patrimonio librario, la biblioteca fu aperta al pubblico nel 1927. A causa degli eventi bellici, nel 1944 fu trasferita in un seminterrato di via Vittorio Emanuele.<ref>{{Cita web|url=http://www.internetculturale.it/opencms/opencms/it/main/partner/istituto_0050.html|titolo=Biblioteca comunale Giovanni Panunzio - Molfetta|accesso=16 marzo 2018}}</ref>
 
Ripresa l'attività nel 1951, la biblioteca da allora continua a operare e ad adempiere al tuo ruolo di depositaria della cultura locale. Essa infatti è l'unica regolarmente e continuativamente aperta al pubblico e costituisce il principale punto di riferimento per la documentazione e l'informazione non solo nel proprio ambito territoriale.<br />Quella comunale è una biblioteca a indirizzo prevalentemente umanistico caratterizzata dalla stratificazione di fondi librari eterogenei, provenienti dalle varie donazioni susseguitesi nel tempo.
 
==== Università ====
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=== Mobilità urbana ===
Il trasporto pubblico è gestito dal Comune di Molfetta, garantito con cinqueotto linee di autobus. I trasporti interurbani sono, invece, gestiti dalla [[STP Bari]].
 
== Amministrazione ==
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{{ComuniAmminPrec|20 maggio [[2016]]|25 giugno [[2017]]|Mauro Passerotti||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]}}
{{ComuniAmminPrec|25 giugno [[2017]]|27 giugno [[2022]]|Tommaso Minervini|[[Indipendente (politica)|Indipendente]] di [[Centrismo|centro]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|27 giugno [[2022]]|''in16 carica''ottobre [[2025]]|Tommaso Minervini|[[Indipendente (politica)|Indipendente]] di [[Centrismo|centro]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|19 ottobre [[2025]]|''in carica''|Armando Gradone||[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
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Hanno sede in città, attualmente, la Molfetta Calcio (partecipante al [[Eccellenza Puglia|Girone unico di Eccellenza pugliese]]), Borgorosso Molfetta e [[Molfetta Sportiva 1917]] (attualmente militanti nel Girone A di [[Promozione (calcio)|Promozione Pugliese]]) e Virtus Molfetta ([[Prima Categoria|Girone A di Prima Categoria pugliese]]).<ref>{{cita testo|url=http://www.molfettalive.it/sport/Calcio/436977/sport.aspx|titolo=Cambio alla guida della Virtus Molfetta: ecco Vincenzo Petruzzella}} Molfettalive.it (giovedì 28 luglio 2016) - URL consultato il 21 agosto 2016 -</ref><ref>{{cita testo|url=https://www.tuttocampo.it/Puglia/TerzaCategoria/GironeBBari/Squadra/FulgorMolfetta2009/931242/Scheda|titolo=Fulgor Molfetta 2009}} tuttocampo.it - URL consultato il 21 agosto 2016 -</ref><ref>{{cita testo|url=https://www.tuttocampo.it/Puglia/CalcioA5/GironeUnicoSerieC1/Squadra/AquileMolfetta/1018072/Staff|titolo=Aquile Molfetta}} tuttocampo.it - URL consultato il 21 agosto 2016 -</ref>.
 
=== Calcio a 5 ===
In città ha sede il Real Molfetta Calcio a 5, fondato nel 2024.
 
=== Pallacanestro ===
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* Gerardo de Marco, ''Dalle Ceneri alla Settimana Santa: processioni, statue, marce funebri, tradizioni a Molfetta'', Molfetta, Mezzina, 1975 [SBL0574495 - Testo a stampa].
* Gerardo de Marco, ''Molfetta tra passato e presente: ricordi, appunti e riflessioni dai primi del '900 ad oggi'', Molfetta, Mezzina, 1982 [SBL0608780 - Testo a stampa].
* Gerardo de Marco, ''Un album per Molfetta'', Molfetta, Mezzina, 1985 [NAP0047209 - Testo a stampa].
* Gerardo de Marco, ''La banda musicale di Molfetta: cronologia storica dalle origini ai nostri giorni'' (revisione e divagazioni a cura di Isabella de Marco), Molfetta, Mezzina, 2007 [BA10061077 - Testo a stampa].
* Gerardo de Marco, ''Dalle Ceneri alla Settimana santa: processioni, statue, marce funebri, tradizioni a Molfetta'' (Ristampa), Molfetta, Mezzina, 1987 [NAP0035954 - Testo a stampa].
* Gerardo de Marco, ''Volti e risvolti molfettesi'', Molfetta, Mezzina, 1991 [BRI0401803 - Testo a stampa].