Profondo rosso: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
vandalo generi, rb manuale
 
(26 versioni intermedie di 14 utenti non mostrate)
Riga 7:
|anno uscita = 1975
|durata = 127 min
|genere = Horrorhorror
|genere 2 = Thriller
|genere 3 = Giallo
Riga 49:
}}
 
'''''Profondo rosso''''' è un [[film horror]] del [[1975]] diretto da [[Dario Argento]].
 
Considerato uno dei capolavori del regista, l'opera segna, all'interno del suo percorso artistico, il passaggio fondamentale tra la fase [[thriller]], incominciata nel [[1970]] con ''[[L'uccello dalle piume di cristallo]]'', e quella [[Cinema dell'orrore|horror]], proseguita poi nel [[1977]] con ''[[Suspiria]]''.
Riga 56:
 
== Trama ==
Durante una conferenza sul paranormale in un teatro, la sensitiva tedesca Helga Ulmann percepisce la presenza di un omicida tra il pubblico e, spaventata, è costretta a interrompere la seduta. Impaurita, diceconfidandosi acon un suo collega, lodell'identità psichiatradel Giordanisospetto, organizzatoreil dellaquale serata,purtroppo di sapere chi èirrompe la persona da lei percepita; la scoperta le sarà però fatale in quanto quella sera il killer, che era rimasto nascostostessa nel teatrosuo eappartamento avevauccidendola ascoltato le parole della sensitiva nascosto tra le tende del teatrobrutalmente, entra in casa sua e la uccide brutalmente dopo averla colpita diverse volte con una mannaia. L'assassinio è preceduto dalla registrazione di un'inquietante ninna nanna per bambini, di cui la stessa sensitiva aveva fatto menzione durante la conferenza.
 
Il pianista jazz Marc Daly, che abita nello stesso stabile di Helga, ha appena finito di provare con la sua orchestra e si trova nellain piazzastrada sottocon casail suasuo con l'amico Carlo, anch'egli abile pianista, ma con gravi problemi di alcolismo. Qui ie dueode sentonoimpotente le gridaurla della vittima. e Marc la vede mentre viene scaraventata contro il vetro della finestra dalla quale stava chiedendo aiuto.Una Precipitatosivolta nell'appartamento, può solo constatareconstatarne la morte di Helga e vedere l'assassino di spalle mentre si allontana. Il commissario Calcabrini interroga Marc, più come sospettato che come testimone, ma non sembra interessarsi molto delle parole dell'uomo. Quando torna a casa a notte inoltrata, Marc trova l'amico Carlo ancora in piazza, pesantemente ubriaco, e gli confida di aver notato un quadro entrando nell'appartamento del delitto, quadro che poi è misteriosamente scomparso. Carlo commenta che quel quadro forse è stato fatto sparire perché nascondeva qualcosa di importante.
 
Anche la giovane giornalista Gianna Brezzi è interessata alle indagini sull'omicidio, dal quale spera di ricavare un buon articolo, e inizia a indagare con Marc, che inizialmente mal sopporta il comportamento spregiudicato e disinvolto della ragazza che, al contrario, sembra fin da subito attratta dal pianista.
 
Marc va a trovare Carlo a casa, ma non lo trova, e si ferma a chiacchierare con la madre di Carlo, una ex attrice che sembra presentare segni di demenza. Lei lo indirizza da un amico del giovane. Questi, dichiaratamente omosessuale, ha un rapporto molto ambiguo con Carlo, il quale si dichiara come non eterosessuale. Marc parla ancora con l'amico riguardo al quadro sparito, incuriosito dalle sue parole. Carlo tuttavia dà la colpa al suo stato di ubriachezza e gli consiglia di dimenticare questa brutta storia e fuggire per non essere preso di mira dall'assassino. La sera stessa, mentre Marc si esercita al pianoforte, l'assassino riesce a entrare in casa sua. Marc avverte la sua presenza sentendo la stessa canzoncina che aveva preceduto la morte di Helga: sta per essere aggredito, ma una telefonata di Gianna gli permette di barricarsi nella sala approfittando dell'effetto sorpresa. Il killer fugge, non prima di averlo minacciato di morte.
 
Il giorno seguente, Giordani dichiara che si tratta probabilmente di un paziente schizofrenico, che si serve della ninna nanna per ricreare il clima di un precedente omicidio. Il brano tra l'altro avrebbe un collegamento con la "leggenda della villa del bambino urlante", come riportato nel saggio ''Fantasmi di oggi e leggende nere dell'età moderna''. Attraverso il libro, Marc risale all'autrice Amanda Righetti, ma l'assassino, che sembra spiare i suoi movimenti, la rintraccia prima di lui. La sventurata scrittrice viene brutalmente assassinata in casa sua e il suo volto viene ustionato nell'acqua bollente della vasca da bagno. Marc troverà il cadavere qualche ora dopo. Avvertita Gianna, inizia a temere che si possa sospettare di lui; la giornalista gli consiglia di scappare, ma Marc non ne vuole sapere e tra il pianista e la giornalista inizia a nascere qualcosa. Marc avverte Giordani, che il giorno successivo, in un sopralluogo sulla scena, riesce con un'intuizione a ricostruire la dinamica della morte di Amanda: prima di morire, la donna aveva scritto sul muro il nome di chi l'aveva uccisa sfruttando il vapore prodotto dall'acqua calda.
Riga 72:
Dopo aver saputo che Gianna è fuori pericolo nonostante la coltellata, Marc torna a casa: camminando per la piazza si rende conto dell'estraneità di Carlo all'omicidio della sensitiva, in quanto si trovava con lui in quel momento. Gli tornano in mente le parole dell'amico riguardo al quadro scomparso, sicché torna sulla scena del delitto, per rendersi conto che non c'è mai stato un quadro in quel punto, ma uno specchio, e che quello che Marc aveva visto era il volto dell'assassino, ovvero l'anziana madre di Carlo, che lo ha seguito e appare davanti a lui per ucciderlo. La donna, malata di mente, aveva assassinato suo marito, che voleva riportarla in clinica contro la sua volontà, davanti al loro figlioletto, per poi murare il cadavere nella villa; Carlo l'aveva coperta in tutti quegli anni, ma rimasto traumatizzato al contempo aveva realizzato i disegni raffiguranti il delitto. Marc tenta la fuga ma viene raggiunto dalla donna, che lo ferisce alla spalla con una mannaia. Durante la colluttazione, il medaglione di lei s'impiglia nell'inferriata dell'ascensore. L'uomo, sanguinante, preme il pulsante di rimando, e la cabina, tirando con sé la collana, decapita la donna, ponendo fine alla catena degli efferati omicidi.
 
L'ultimo fotogramma, su cui parte la sigla di coda, mostra l'immagine di uno sgomento Marc riflessa nella pozza di sangue conseguente alla decapitazione della donna: il "profondo rosso" che dà il nome a tutta la pellicola.
 
== Produzione ==
Riga 86:
[[File:Marta - profondo rosso.png|thumb|[[Clara Calamai]], interprete della madre di Carlo]]
 
In un primo momento Dario Argento pensò di affidare il ruolo di Marc ascritturare [[Lino Capolicchio]]. L'attorenel peròruolo nondi potéprotagonista, accettareil quale dovette declinare a causa di un grave incidente automobilistico che lo bloccòtenne in convalescenza per alcuni mesi, nonostante Argentoil regista fosse disposto a rimandare le riprese.<ref>{{Cita web|url=https://www.filmtv.it/post/34976/aneddoti-e-curiosita-by-dizionario-del-turismo-cinematografi/|titolo=Aneddoti e curiosità by Dizionario del Turismo Cinematografico: L'occasione mancata di Lino Capolicchio in PROFONDO ROSSO di Dario Argento! {{!}} FilmTV.it|sito=FilmTV|data=2017-09-09|lingua=it|accesso=2023-05-18}}</ref>
 
LaNon casuale la scelta di [[Clara Calamai]], (unadiva dellecinematografica maggioridegli diveanni deltrenta cinemae italianoquaranta, duranteal ilfine [[Fascismo|ventennio fascista]]) perdi interpretare l'assassina non è casuale: Argento voleva infattirealisticamente un'attrice anziana, un tempo famosa ma in seguitopoi dimenticata, in parte per la lunga assenza dallo schermo, in parte perché passata di moda. Nella scena in cui Marc si reca per la prima volta in casa della madre di Carlo, le foto che questa gli mostra non sonoLe immagini fittizie ma sono proprio le vere fotografie di [[Clara Calamai]], che la ritraggono suinel setfilm deisono suoiinfatti filmdelle degliautentiche [[Annifoto 1930|annidi trenta]]scena e [[Anni 1940|quaranta]]dell'attrice.<ref>"Spaghetti Nightmares" di Luca M. Palmerini e Gaetano Mistretta</ref> ''Profondo rosso'' fuè l'ultimala pellicolasua interpretataultimissima dall'attriceapparizione primasul delgrande suo definitivo ritiro dal cinemaschermo. Nella versione in lingua inglese il personaggio della Calamai viene presentato conha il nome di Marta (reso graficamente anglicizzato nei crediti in Martha), mentree in quella in lingua italiana, il nome di battesimo della donna non è mai menzionatocome (anche nei titoli, diè codaaccreditata ilquale personaggio viene semplicemente indicato come ''"madre di Carlo'')".
 
Nella scena della telefonata tra Marc (nel bar) e Gianna (nella sede del giornale), il giovane cheda lalei donna fermafermato per prendere appunti è interpretato da Fabio Pignatelli, all'epoca bassista della band dei [[Goblin]], gli autori della colonna sonora.
 
Le mani guantate dell'assassino, coperte da guanti, sono in realtà quelle del regista Dario Argento<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=palBsTFHXE4 Speciale Profondo Rosso (Dario Argento 1975) - YouTube]</ref>, che avevaespediente utilizzato lo stesso espediente anche in altri film.
 
=== Riprese ===
Riga 111:
In una scena del film, quando Gianna entra in casa di Marc, trova la foto di una donna su un mobile: chiede chi sia, e alle risposte evasive di lui reagisce buttando lo scatto fotografico nel cestino. La donna rappresentata nella foto è stata scambiata per [[Marilù Tolo]], come sostenuto dalla stampa dell'epoca, ma Argento sostiene nella sua autobiografia ''Paura'' che si trattava della fidanzata del direttore di produzione.<ref name=":0">{{Cita libro|autore = Dario Argento|titolo = Paura|anno = 2014|editore = Einaudi|città = }}</ref>.
 
Gli inquietanti quadri nell'appartamento di Helga Ulmann sono opera di [[Enrico Colombotto Rosso]].<ref name="A" /> Mentre iI disegni fattiinfantili dadi Carlo e dadi Olga si devono aall'architetto fiorentino Giorgio Galletti, architetto fiorentino che fu compagno di liceo di Daria Nicolodi. <ref> https://www.carmillaonline.com/2017/04/05/universo-dario-argento/ </ref>
 
== Colonna sonora ==
Riga 123:
All'epoca, per chi aveva appena visto ''[[L'esorcista]]'', la colonna sonora di ''Profondo rosso'' riecheggiava il brano ''[[Tubular Bells]]'', di [[Mike Oldfield]], musica resa celeberrima appunto dal film di [[William Friedkin]], uscito in Italia nella stessa stagione cinematografica, solo cinque mesi prima, il 4 ottobre 1974. Di recente, Argento in effetti ha dichiarato che suggerì ai Goblin di ispirarsi proprio a ''Tubular Bells''.<ref name=":0" />
 
Tale tema musicale riscosse molto successo anche in termini di vendite, riuscendo addirittura ad arrivare alla prima posizione della classifica dei 45 giri più venduti in Italia di quel periodo, vendendo oltre quattro milioni di copie.<ref>Claudio Simonetti intervistato da ''Repubblica'', 5 aprile 2025</ref>
 
Nel complesso, la colonna sonora dei Goblin vendette oltre quattro milioni di copie.<ref>Claudio Simonetti intervistato da ''Repubblica'', 5 aprile 2025</ref>
 
== Distribuzione ==
Riga 134 ⟶ 132:
Sulla scia del grande successo che ebbe nelle sale cinematografiche, a fine anni settanta fu stampata e distribuita in Italia una edizione di bassa qualità in [[super 8 millimetri|super 8]], non autorizzata e accorciata di circa 40 minuti. Si tratta tuttavia di una stampa relativamente rara. Analoga sorte toccò ad altri titoli del regista, quali ''[[L'uccello dalle piume di cristallo]], [[4 mosche di velluto grigio]]'' e ''[[Suspiria]]''<ref>Gian Luca Mario Loncrini</ref>.
 
L'8 luglio 2009 è stata organizzata una proiezione pubblica del film a Torino, in quella [[piazza C.L.N.]] teatro, nel film, degli incontri notturni tra [[David Hemmings]] e [[Gabriele Lavia]] oltreché del primo omicidio e dell'epilogo, alla presenza di Dario Argento; Claudio Simonetti si è occupato della sonorizzazione dal vivo del film.
 
Il 28 novembre 2014 il film restaurato è stato proiettato al [[Torino Film Festival]]. Alla proiezione ha partecipato anche il regista, che ha annunciato il ritorno al cinema, nel 2015, della pellicola restaurata in occasione del quarantennale dall'uscita del film nelle sale. Nel 2018 il film è stato ridistribuito in versione restaurata anche in [[Francia]], con il divieto alla visione che è stato abbassato ai minori di 12 anni.
Riga 145 ⟶ 143:
 
=== Doppiaggio ===
Pur essendo una produzione tutta italiana il film venne girato in lingua inglese – tranne i dialoghi di Clara Calamai,<ref>Il personaggio di [[Clara Calamai]] nella versione in lingua inglese viene presentato con il nome di Martha mentre in quella italiana il nome di battesimo della donna non viene mai menzionato e anche nei titoli di coda il personaggio viene indicato semplicemente come ''madre di Carlo''.</ref> che recita in italiano, come si vede bene dal labiale – e solo successivamente fu doppiato in [[post-produzione]], sotto la direzione di [[Mario Maldesi]]<ref>{{Cita web|url=https://www.antoniogenna.net/doppiaggio/voci/vocimmald.htm|titolo=IL MONDO DEI DOPPIATORI - La pagina di MARIO MALDESI|sito=www.antoniogenna.net|accesso=2025-09-05}}</ref>: [[David Hemmings]] venne doppiato da [[Gino La Monica]], [[Clara Calamai]] da [[Isa Bellini]], [[Liana Del Balzo]] da [[Wanda Tettoni]], [[Furio Meniconi]] da [[Corrado Gaipa]], [[Nicoletta Elmi]] da [[Emanuela Rossi]] e [[Geraldine Hooper]] da [[Renato Cortesi]]; tutti gli altri attori si auto-doppiarono.
 
== Riconoscimenti ==