RMS Titanic: differenze tra le versioni
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Il cantiere della nave fu avviato il 31 marzo 1909 a Belfast, in Irlanda del Nord. Lo [[scafo]] del ''Titanic'' fu varato il 31 maggio 1911 e le sovrastrutture furono completate il 31 marzo dell'anno seguente.<ref name=B14-16/>
Il lavoro di costruzione delle navi negli [[anni 1910]] era difficile e pericoloso. Per i {{formatnum:15000}} uomini che all'epoca lavoravano presso la [[Harland and Wolff]], le precauzioni di [[Sicurezza sul lavoro|sicurezza]]<ref>{{cita|Gill 2010|p. 105}}.</ref> erano molto rudimentali; gran parte del lavoro venne svolto senza [[Attrezzatura antinfortunistica|attrezzature antinfortunistiche]], come caschi o guanti. Di conseguenza, durante la costruzione del ''Titanic'', vennero registrati 246 feriti, 28 dei quali "gravi" (braccia amputate da macchine o gambe schiacciate sotto la caduta di pezzi di acciaio); sei persone morirono sulla nave stessa mentre veniva costruita e allestita e altre due persero la vita nelle officine e nei capannoni del cantiere navale.<ref>{{cita|Gill 2010|p. 109}}.</ref> Poco prima del [[Varo (nautica)|varo]] un operaio venne ucciso da un pezzo di legno cadutogli addosso.<ref>{{
[[File:Olympic and Titanic Side Plan 1911.png|thumb|upright=2|Sezione del ''Titanic'']]
Le prove in mare si svolsero il 2 aprile 1912.<ref name="S22">{{cita|Spignesi 1998|p. 22}}.</ref> Per seguire tali prove, a bordo vennero imbarcati 78 tra piloti e fuochisti e 41 membri dell'equipaggio, mentre nessun membro del personale domestico pare fosse a bordo.<ref>{{cita|Eaton, Haas 1995|p. 44}}.</ref> Per tutta la giornata la nave venne sottoposta a test di velocità e manovrabilità (come arresti di emergenza, misurazioni delle qualità di manovra a velocità diverse). Le prove andarono a buon fine, quindi la nave poté entrare in servizio; tra le altre cose, essa mostrò di potersi fermare solo in una distanza di tre volte la sua lunghezza. Francis Carruthers, ispettore del [[Board of Trade]], avendo il nuovo transatlantico soddisfatto di tutti i requisiti imposti dal governo britannico, firmò il [[certificato di navigabilità]] n. 131428, valido per un periodo di un anno. Fu inserito nel registro navale del [[porto di Liverpool]] col numero ufficiale di vascello 131428 e [[sigla telegrafica]] "MGY".
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'''Il carbone e i carbonili'''
Il carico massimo di combustibile era di circa 8000 tonnellate. Il consumo giornaliero variava tra 600 e 850 tonnellate, con una media di 710 t/giorno a {{Converti|21|nodi|kmh|lk=on}} <ref name="C27">{{cita|Chirnside 2015|p. 27}}.</ref> di velocità di crociera. Il carbone era stoccato in 12 bunker distribuiti lungo i compartimenti caldaie
'''Le macchine alternative e la turbina'''
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Il vapore prodotto nelle caldaie a [[carbone]] azionava due [[Motore a vapore|motrici alternative]] invertibili a triplice espansione e veniva trasportato tramite due condotte principali in acciaio saldato, da cui si diramavano tubazioni secondarie a diametro crescente verso la sala motori. Il passaggio del vapore poteva essere controllato mediante valvole situate presso le paratie stagne, azionabili tramite volani centrali. La regolazione del flusso di vapore consentiva la variazione della velocità dell’apparato propulsivo.
Le due macchine alternative a triplice espansione servivano le eliche laterali. Questi impianti, tra i più imponenti dell’epoca, erano alti 10,7 m, lunghi 19,2 m e ciascuno pesava circa 600 t. Montate su basamenti in acciaio da 195 t, ciascuna sviluppava una potenza nominale di
Si trattava di motrici a quadrupla espansione con configurazione a quattro cilindri (uno ad alta pressione Ø 137 cm, uno a media pressione Ø 213 cm, due a bassa pressione Ø 246 cm e Ø 190 cm), tutti con corsa di circa 190 cm. I cilindri erano a doppio effetto, con inversione di ciclo vapore tramite valvole a pistone (alta e media pressione) e valvole a scorrimento (bassa pressione). L’inversione del moto era possibile mediante un sistema idraulico diretto. Era inoltre presente una seconda pompa ausiliaria a vapore ad alta pressione, utilizzabile in caso di guasto ai condotti principali per garantire continuità operativa. Le macchine alternative del ''Titanic'' e dei suoi due gemelli restano le più grandi mai costruite,<ref name="B28-33">{{Cita|Bossi 2012|pp. 28-33}}.</ref> occupando quattro ponti in altezza e sviluppando quasi {{Converti|22|MW|CV|lk=on}} di potenza.<ref name="B28-33" />
Il vapore esausto proveniente dai cilindri a bassa pressione delle due macchine alternative veniva recuperato tramite apposite condotte e indirizzato verso una [[Turbina a vapore|turbina]] a bassa pressione di tipo Parsons, accoppiata direttamente all’albero dell’elica centrale, che veniva azionata esclusivamente in marcia avanti, non essendo progettata per l’inversione del moto. Si è più volte sostenuto che essa fu una probabile causa dell'inerzia con cui il Titanic rispose alla manovra per evitare la collisione con l'iceberg.<ref name="B28-33" />
Durante le manovre (ad esempio inversione di marcia o operazioni portuali), in cui la turbina risultava inattiva, il vapore non utilizzato veniva condensato e l’acqua di condensa reimmessa nel circuito delle caldaie. La turbina era anche impiegata per la produzione di energia elettrica, tramite 4 generatori principali (dinamo) da 400 kW ciascuno, per una potenza complessiva di circa 1600 kW.
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=== Le ultime ore ===
{{vedi anche|naufragio del RMS Titanic}}
{{Doppia immagine verticale|sinistra|Titanic iceberg.jpg|Titanic Eisberg.jpg|190|Questo è l'[[iceberg]] che per quasi un secolo è stato creduto responsabile dell'affondamento. È stato fotografato da un passeggero del piroscafo ''Prinz Adalbert'', la mattina del 15 aprile sul luogo del naufragio.|L'iceberg che affondò il ''Titanic'', in realtà,
Scoperta nell'aprile del 2000, questa foto è stata scattata il 20 aprile dal marinaio [[Boemia|boemo]] Štěpán Řehořek, del piroscafo ''Bremen''.<ref>
[http://www.encyclopedia-titanica.org Encyclopedia Titanica]</ref>}}
Il 14 aprile, dopo quattro giorni di navigazione, verso le 13:30, il comandante discusse con Bruce Ismay di un messaggio appena ricevuto dal piroscafo [[RMS Baltic|''Baltic'']], anch'esso della White Star Line, che segnalava la presenza di ghiaccio a {{M|400|u=km}} sulla rotta del ''Titanic''. Il direttore della compagnia non diede eccessivo peso alla cosa, quindi venne ritenuto sufficiente spostare la rotta del transatlantico sulla traccia esterna meridionale (''Outward Southern Track''), un corridoio di navigazione concordato per le navi di linea. I due uomini discussero anche della velocità, decidendo di portarla al massimo possibile.<ref name=B28-33/> Nelle precedenti 24 ore, infatti, erano state percorse ben 546 miglia nautiche e c'era la possibilità di arrivare a New York con un giorno di anticipo, evento che avrebbe potuto essere ampiamente sfruttato a fini promozionali (similarmente a quanto accaduto alla nave gemella ''Olympic'', che circa un anno prima aveva riscosso grande successo compiendo lo stesso percorso in poco meno di sei giorni e senza nemmeno accendere tutte le caldaie). Non è mai stato chiarito chi si prese la responsabilità finale della decisione.<ref name=B38-43/>
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Nel 2000 esce ''[[Titanic - La leggenda continua]]'', film di animazione scritto e diretto da [[Camillo Teti]], ispiratosi al film del 1997 di Cameron.<ref name=film/>
Nel 2010 esce ''[[Titanic II (film)|Titanic II]]'', un [[film di serie B]] prodotto dallo studio [[The Asylum]], che si svolge su una nave vittima di un destino pressoché analogo nel 2012.<ref name=film/>
Nel 2012 usciranno due [[Miniserie televisiva|miniserie televisive]]: [[Titanic - Nascita di una leggenda]] e [[Titanic (miniserie televisiva 2012)]]. Nel 2022 sempre lo studio The Asylum produce ''[[Titanic 666]]'' dove, in prossimità del luogo dell'affondamento del primo Titanic, viene compiuto un rito satanico che scatena fenomeni paranormali. === Letteratura ===
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'''In italiano'''
* {{Cita libro|autore=Robert D. Ballard|titolo=Il ritrovamento del Titanic|editore=Mondadori|anno=1987|città=Milano|isbn=88-374-0988-5|cid=Ballard}}
* {{cita libro|autore=Donatello Bellomo
* {{cita libro|autore=Walter Lord|titolo=Titanic: la vera storia|editore=Garzanti|città=Milano|anno=1998|ISBN=88-11-66858-1|cid=Lord 1998}}
* {{Cita libro|autore=Claudio Bossi|titolo=Titanic|città=Firenze|editore=De Vecchi|anno=2012|isbn=978-88-412-0769-7|cid=Bossi 2012}}
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* {{cita libro|autore=Nick Barratt|anno=2009|titolo=Lost Voices From the Titanic: The Definitive Oral History|url=https://archive.org/details/lostvoicesfromti0000barr_o3c5|città=London|editore=Random House|ISBN=978-1-84809-151-1|cid=Barratt 2009}}
* {{cita libro|autore=Daniel Allen Butler|anno=1998|titolo=Unsinkable: the full story of the RMS Titanic|editore=Stackpole Books|città=Mechanicsburg, PA|ISBN=978-0-8117-1814-1|url=https://archive.org/details/unsinkablefullst00butl|cid=Butler 1998}}
* {{cita libro|autore=John P. Eaton|autore2=Charles A. Haas|titolo=Titanic: Triumph and Tragedy|url=https://archive.org/details/titanictriumphtr0000eato|edizione=2|editore=W.W. Norton & Company|anno=1995|ISBN=0-393-03697-9|cid=Eaton
* {{cita libro|autore=Anton Gill|anno=2010|titolo=Titanic: the real story of the construction of the world's most famous ship|url=https://archive.org/details/titanicrealstory0000gill|editore=Channel 4 Books|ISBN=978-1-905026-71-5|cid=Gill 2010}}
* {{cita libro|autore=Samuel Halpern|anno=2011|capitolo=Account of the Ship's Journey Across the Atlantic|titolo=Report into the Loss of the SS Titanic: A Centennial Reappraisal|url=https://archive.org/details/lossofsstitanicc0000unse|città=Stroud, UK|editore=The History Press|ISBN=978-0-7524-6210-3|cid=Halpern 2011}}
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* {{cita libro|autore=Lawrence Beesley|titolo=The Loss of the S.S. Titanic. Its Story and its Lessons|editore=Houghton Mifflin Company|anno=1912|cid=Beesley 1912}}
* {{cita libro|autore=Ward Greg|anno=2012|titolo=The Rough Guide to the Titanic|url=https://archive.org/details/roughguidetotita0000ward|editore=Rough Guides|città=Londra|ISBN=978-1-40538-699-9|cid=Ward 2012}}
* {{Cita libro|titolo=Titanic 9 Hours to Hell - The Survivors' Story|autore=W. B. Bartlett|url= https://www.lehmanns.de/shop/geisteswissenschaften/19999976-9781445604824-titanic-9-hours-to-hell|editore=Amberley Publishing|anno=2011|lingua=EN|ISBN=978-1-4456-0482-4|cid=Bartlett 2011|accesso=1º novembre 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20250831232611/https://www.lehmanns.de/shop/geisteswissenschaften/19999976-9781445604824-titanic-9-hours-to-hell|dataarchivio=31 agosto 2025|urlmorto=no}}
* {{Cita libro|titolo=882 1/2 Amazing Answers to Your Questions About the Titanic|autore1=Hugh Brewster |autore2=Laurie Coulter|editore=Madison Press Books|anno=1998|lingua=EN|ISBN= 978-0-590-18730-5|cid= Brewster, Coulter 1998}}
* {{Cita libro|titolo= Titanic: Triumph and Tragedy|autore1=John P. Eaton |autore2=Charles A. Haas|editore= Patrick Stephens|città=[[Wellingborough]]|anno=1994|lingua=EN|ISBN=978-1-85260-493-6|cid=Eaton Haas 1994}}
== Voci correlate ==
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