Il 5 dicembre 1492 le navi di [[Cristoforo Colombo]] arrivarono nell'isola, che venne denominata ''la Española''. Colombo vi lasciò un insediamento di 39 marinai, chiamato ''[[La Navidad]]''. L'anno successivo, ritornando nel secondo viaggio, lo trovò distrutto e decise di fondare un nuovo insediamento più a est, nel territorio dell'attuale Repubblica Dominicana, chiamandolo ''[[La Isabela]]'', considerato il primo vero insediamento europeo nelle [[Americhe]]. L'isola divenne una colonia spagnola.
Dei primi anni di dominazione spagnola si ricorda lo schema delle fattorie (''haciendas''): basato sull'esperienza portoghese nella costa occidentale dell'[[Africa]],. Esso consisteva nello sfruttamento del lavoro retribuito degli spagnoli, un regime di schiavitù per le popolazioni native, la vendita degli stessischiavi in [[Spagna]] e l'imposizione di un tributo in polvere d'oro o cotone. Lo sfruttamento delle ricchezze naturali e della forza lavoro indigena poteva avvenire solo a favore della corona spagnola e non dei privati. Questo provocò sia molto malcontento tra gli spagnoli e lache mortevittime, spesso per tristezza, deifra i [[Taino (popolo)|Taino]] durante il viaggio oceanico. I modi con cui vennero trattati gli indigeni (considerati come la ricompensa per la conquista) provocarono un crollo della loro condizione fisica e, della speranza e dell'aspettativa di vita. I Taino arrivarono a suicidarsi in massa e a realizzare aborti come unica via di salvezza dalla schiavitù; la loro popolazione scese dalle circa 400 000 persone calcolate nel [[1492]] a 60 000 nel [[1508]].
La scarsa manodopera indigena e la concentrazione della stessa in poche famiglie aristocratiche fece sì che i coloni spagnoli emigrassero presso altre terre. Solo con l'introduzione della lavorazione intensiva della canna da zucchero la popolazione incominciò a crescere, e con essa iniziò anche la tratta degli schiavi neri dall'Africa. A metà del [[XVI secolo]] si calcola che fossero presenti sull'isola più di 20 000 africani provenienti da tribù differenti, mentre i Taino erano praticamente estinti.
All'inizio del 1600, per combattere il contrabbando e gli attacchi dei [[pirati]], la Casa realeReale spagnola decise di trasferire tutte le persone che vivevano nelle zone ovest e nord-est dell'isola in zone più controllabili e vicine alla capitale, Santo Domingo. Questo provocò un impoverimento generale dell'economia dell'isola e la possibilità per [[filibustieri]] e [[bucanieri]] di occupare la parte occidentale ([[Tortuga]]) come loro principale base di partenza per gli attacchi alle navi dirette e provenienti dall'[[Europa]].
=== Primi tentativi d'indipendenza ===
=== Lo sviluppo turistico e la crescita economica ===
Fino agli [[Anni 1960|anni '60]] del [[XX secolo,]] il paesePaese rimase sostanzialmente povero come il vicino [[Haiti]], poi le rispettive economie cominciarono a differenziarsi, soprattutto grazie alla scelta deli governi dominicani di investire molto sul [[turismo]] internazionale, portandolo a divenire molto più benestante, sviluppato e stabile, anche se non ricco in termini assoluti. Questa trasformazione ha aumentato notevolmente il divario tra la società dominicana, di [[lingua spagnola]] composta essenzialmente da ''[[Meticcio|mestizos]]'', [[Ispanità|ispanici]] e bianchi europei, e quella haitiana, a maggioranza nera e francofona. Davanti alle calamità naturali e alle crisi politiche e sociali molto violente di Haiti, i governi della Repubblica Dominicana, su spinta dei settori più conservatori, sono stati decisi a respingere o espellere le migliaia di profughi haitiani dal paese<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ilpost.it/2024/03/27/repubblica-dominicana-haiti-muro-confine/|titolo=La Repubblica Dominicana vorrebbe stare più lontano possibile da Haiti|sito=Il Post|data=2024-03-27|accesso=2025-04-30}}</ref>.
== Geografia ==
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