Genocidio nella Striscia di Gaza: differenze tra le versioni
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'''Genocidio nella Striscia di Gaza''' è una qualificazione, dibattuta, data all'azione militare [[Israele|israeliana]] e ai suoi effetti sulla popolazione [[Palestinesi|palestinese]] della [[Striscia di Gaza]] durante la [[guerra Israele-Hamas|guerra tra Israele e Hamas]] iniziata nel 2023. La discussione su tale definizione ha coinvolto le istituzioni della [[giustizia internazionale]], organizzazioni umanitarie, studiosi accademici, attori politici, i mass media e l'opinione pubblica globale. L'utilizzo di tale qualificazione è stato criticato soprattutto nella fase iniziale della guerra, mentre col passare dei mesi ha visto un consenso crescente da parte degli studiosi.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Nimer Sultany|data=9 maggio 2024|titolo=A Threshold Crossed: On Genocidal Intent and the Duty to Prevent Genocide in Palestine|rivista=Journal of genocide research|editore=[[Routledge]]|lingua=en|doi=10.1080/14623528.2024.2351261}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=fr|autore=Pierre-Louis Caron|url=https://www.franceinfo.fr/monde/proche-orient/israel-palestine/guerre-dans-la-bande-de-gaza-qui-utilise-ou-non-le-mot-genocide-pour-decrire-les-operations-israeliennes-et-pour-quelles-raisons_7277304.html|titolo=Guerre dans la bande de Gaza : qui utilise ou non le mot "génocide" pour décrire les opérations israéliennes, et pour quelles raisons ?|pubblicazione=[[France Info]]|data=2 giugno 2025}}</ref>
Nel gennaio 2024, nel contesto di un ricorso presentato dal Sudafrica,<ref>{{cita web|url=https://icj-cij.org/fr/affaire/192|titolo=Application de la convention pour la prévention et la répression du crime de génocide dans la bande de Gaza (Afrique du Sud c. Israël)|sito=[[Corte internazionale di giustizia]]|accesso=27 dicembre 2024|lingua=fr,en}}</ref> la [[Corte internazionale di giustizia]] (CIG) delle [[Nazioni Unite]] ha ritenuto «plausibilmente genocidarie»<ref name="internazionale" /> le azioni d'Israele a Gaza, ordinando a Israele di fare quanto in suo potere per «prevenire possibili atti genocidari».<ref name="internazionale">{{cita news|url=https://www.internazionale.it/ultime-notizie/2024/01/26/israele-palestina-gaza-cig-genocidio-sudafrica|titolo=La Corte internazionale di giustizia ordina a Israele di prevenire atti di genocidio a Gaza|sito=[[Internazionale (periodico)|Internazionale]]|data= 26 gennaio 2024|accesso=27 dicembre 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240912063227/https://www.internazionale.it/ultime-notizie/2024/01/26/israele-palestina-gaza-cig-genocidio-sudafrica|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=fr|url=https://news.un.org/fr/story/2024/01/1142662#:~:text=Les%20d%C3%A9cisions%20de%20la%20CIJ,un%20Etat%20%C3%A0%20les%20appliquer.|titolo=La CIJ ordonne à Israël de prendre des mesures pour empêcher les actes de génocide à Gaza {{!}} ONU Info|sito=news.un.org|data=26 gennaio 2024|accesso=10 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Fatima|cognome=Al-Kassab|url=https://www.npr.org/2024/01/26/1227078791/icj-israel-genocide-gaza-palestinians-south-africa|titolo=A top U.N. court says Gaza genocide is 'plausible' but does not order cease-fire|pubblicazione=NPR|data=26 gennaio 2024|accesso=9 marzo 2025}}</ref> Altri 14 Paesi hanno poi dichiarato la loro intenzione d'intervenire presso la CIG al fianco del Sudafrica; tra essi: Irlanda, Belgio, Spagna, Cile e Bolivia.<ref>{{cita news|url=https://unric.org/en/south-africa-vs-israel-14-other-countries-intend-to-join-the-icj-case/|titolo=South Africa vs Israel: 14 other countries intend to join the ICJ case|sito=[[Organizzazione delle Nazioni Unite]]|accesso=27 dicembre 2024|lingua=en}}</ref>
}}</ref> Il governo d'Israele nega qualsiasi ipotesi di genocidio, accusando a sua volta la CPI e la CIG di [[antisemitismo]]<ref>{{cita news|url=https://www.timesofisrael.com/in-bombshell-ruling-icc-issues-arrest-warrants-for-netanyahu-gallant-over-gaza-war/|titolo=ICC issues arrest warrants for Netanyahu, Gallant over Gaza war; PM slams ‘antisemitism’|sito=The Times of Israel|data=21 novembre 2024|accesso=27 dicembre 2024|lingua=en}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.theguardian.com/world/2024/jan/26/israeli-officials-accuse-international-court-of-justice-of-antisemitic-bias|titolo=Israeli officials accuse international court of justice of antisemitic bias|nome=Bethan|cognome=McKernan|accesso=27 dicembre 2024|lingua=en}}</ref> e affermando di stare intraprendendo un conflitto armato al solo scopo di neutralizzare i [[Terrorismo|terroristi]] di [[Hamas]], colpevoli dell'[[Attacco di Hamas a Israele del 2023|attacco a Israele del 7 ottobre 2023]] e che Israele ritiene servirsi dei civili palestinesi come [[scudo umano|scudo]].<ref>{{Cita web|url=https://www.affarinternazionali.it/genocidio-la-controversa-questione-delle-accuse-a-israele/|titolo=La controversa questione delle accuse a Israele}}</ref>
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=== Concetto e definizioni di genocidio ===
Nonostante casi a posteriori definibili come "genocidi" siano avvenuti sin dall'Antichità, il concetto di genocidio nasce solo durante la [[seconda guerra mondiale]] per impulso del giurista ebreo polacco [[Raphael Lemkin]]. Dopo essere stato incluso tra i capi di imputazione al [[processo di Norimberga]] (ma non nella sentenza finale), il crimine di genocidio viene sancito definitivamente a livello internazionale dalla [[Convenzione sul genocidio]] del 1948.<ref>{{Cita|Jones 2011|pp. 3-14}}</ref> All'articolo 2 della convenzione il genocidio è definito come:<ref>{{Cita web|url=https://fedlex.data.admin.ch/filestore/fedlex.data.admin.ch/eli/cc/2002/358/20140611/it/pdf-a/fedlex-data-admin-ch-eli-cc-2002-358-20140611-it-pdf-a.pdf|titolo=Convenzione del 9 dicembre 1948 per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio}}</ref>
{{Citazione|ciascuno degli atti seguenti, commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale:<br/>a) uccisione di membri del gruppo;<br/>b) lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo;<br/>c) il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale;<br/>d) misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo;<br/>e) trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro.|[[Convenzione sul genocidio]]}}
La convenzione istituisce un dovere per tutti gli stati di prevenire e punire il crimine di genocidio. [[Israele]] vi ha aderito il 9 marzo 1950, lo [[Stato di Palestina]] nel 2014.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://treaties.un.org/Pages/ViewDetails.aspx?src=TREATY&mtdsg_no=IV-1&chapter=4&clang=_en|titolo=Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide|editore=[[Organizzazione delle Nazioni Unite]]}}</ref><ref>{{Cita|Amnesty International 2024|p. 86}}</ref>
▲{{Vedi anche|Guerra Israele-Hamas}}
Il 7 ottobre 2023 una azione militare contro la città di [[Sderot]], una ventina di villaggi del sud d'Israele, due installazioni militari e un raguno giovanile ad un festival di musica è stato compiuto dal [[Brigate Ezzedin al-Qassam|braccio armato di Hamas]], segnando un'escalation notevole nel conflitto israelo-palestinese. L'attacco, attraverso il lancio di razzi e incursioni di terra, ha causato {{formatnum:1195}} morti (736 civili israeliani, 79 cittadini stranieri e 379 membri delle forze di sicurezza), {{formatnum:3000}} feriti e il rapimento di 240 persone tra i civili e le forze di sicurezza israeliane trasportate e quindi detenute come ostaggi entro la striscia di Gaza.<ref>{{Cita web|url=https://www.hrw.org/report/2024/07/17/i-cant-erase-all-blood-my-mind/palestinian-armed-groups-october-7-assault-israel}}</ref> Tale azione è stata definita da Hamas come un «atto difensivo» contro l'occupazione israeliana.<ref>{{Cita web|url=https://www.palestinechronicle.com/wp-content/uploads/2024/01/PDF.pdf|titolo=Our Narrative...Operation Al-Aqsa Flood}}</ref> Almeno 14 civili israeliani sono stati uccisi dalle forze di sicurezza di Israele quando, essendo prigionieri dei commandos di Hamas, si sono trovati coinvolti negli scontri con le forze armate israeliane intervenute per impedire che gli ostaggi fossero trasportati nella striscia di Gaza.<ref>{{Cita web|url=https://archive.md/20240615152306/https://www.telegraph.co.uk/world-news/2024/06/13/israel-killed-dozen-own-citizens-on-october-7-un-claims/}}</ref>▼
Nei decenni successivi, soprattutto a partire dagli anni Settanta del XX secolo, si è sviluppata una ricca letteratura scientifica sul concetto di genocidio, che ha a sua volta portato allo sviluppo di ricchi dibattiti e di nuove definizioni di genocidio date dagli studiosi. L'[[Olocausto]] mantenne in ogni caso un ruolo centrale negli studi, anche una volta che si svilupparono studi comparati tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta. Lo sterminio sistematico degli ebrei venne quindi ritenuto il massimo esempio di genocidio mai esistito e un evento unico all'interno della più ampia categoria dei genocidi, quando non direttamente il metro di paragone in base al quale stabilire cosa costituisse un genocidio. Ciò ebbe conseguenze anche sulla stessa concezione di genocidio, poiché si svilupparono due correnti, una più restrittiva, che mirava a evitare una "banalizzazione" dell'Olocausto attraverso un uso troppo liberale del concetto, e un'altra invece che evidenziava il rischio di escludere atti che meritavano di essere inclusi, insistendo sul fatto che i genocidi possano costituire un continuum tra atti più o meno distruttivi.<ref>{{Cita|Jones 2011|pp. 15-23}}</ref> A partire dagli anni Novanta secondo Ernesto Verdeja si sviluppò una tensione latente tra gli studiosi di genocidi comparati, tra i quali nacque un consenso sul fatto che l'Olocausto fosse uno tra i tanti genocidi, sebbene con elementi specifici, e gli specialisti dell'Olocausto, rimasti invece maggiormente ancorati alla concezione tradizionale.<ref>{{Cita|Verdeja 2025|pp. 4-5}}</ref>
Il 9 ottobre 2023, il ministro della Difesa israeliano [[Yoav Gallant]] ordina «un assedio completo» e il blocco totale delle forniture di cibo, elettricità e carburante a Gaza, soggiungendo: «Stiamo combattendo animali umani e ci comporteremo di conseguenza». Il giorno seguente informa le truppe dell'esercito israeliano di aver «tolto ogni freno» poiché si trovano a combattere contro «animali umani».<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=M.I|url=https://www.un.org/unispal/document/icj-southafricavsisrael-provisional-measures-26jan2024/|titolo=Application of the Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide in the Gaza Strip (South Africa v. Israel)- Court Order - ICJ|sito=Question of Palestine|p=17|citazione=I have released all restraints . . . You saw what we are fighting against. We are fighting human animals.|accesso=20 febbraio 2025}}</ref> Il 12 ottobre 2023, il Presidente israeliano [[Isaac Herzog]] attribuisce all'intera nazione palestinese, compresa la popolazione civile, la responsabilità degli attacchi del 7 ottobre.<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=M.I|url=https://www.un.org/unispal/document/icj-southafricavsisrael-provisional-measures-26jan2024/|titolo=Application of the Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide in the Gaza Strip (South Africa v. Israel)- Court Order - ICJ|sito=Question of Palestine|p=17|citazione=It is an entire nation out there that is responsible. It is not true this rhetoric about civilians not aware, not involved. It is absolutely not true.|accesso=28 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/10/09/israele-assedio-completo-gaza-stop-cibo-luce-benzina_2e273dfc-db2c-4da7-bf69-13315ff510af.html|titolo=Israele: assedio completo Gaza, stop cibo, luce, benzina - Notizie - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=9 ottobre 2023|accesso=20 febbraio 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://it.euronews.com/2023/10/09/lannuncio-di-israele-gaza-assediata-interrotte-forniture-di-gas-acqua-ed-elettricita|titolo=Israele assedia Gaza e colpisce Hezbollah in Libano|sito=euronews|data=9 ottobre 2023|accesso=20 febbraio 2025}}</ref>▼
Il concetto di genocidio ha assunto una crescente rilevanza giuridica negli anni Novanta, con la nascita prima di tribunali ad hoc [[Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia|per la ex Jugoslavia]] e [[Tribunale penale internazionale per il Ruanda|per il Ruanda]], e poi con la nascita della [[Corte penale internazionale|Corte Penale Internazionale]] a inizio anni Duemila.<ref name=":15">{{Cita pubblicazione|autore=Devrim Aydin|data=1 ottobre 2014|titolo=The Interpretation of Genocidal Intent under the Genocide Convention and the Jurisprudence of International Courts|rivista=Journal of Criminal Law|volume=78|numero=5|lingua=en|doi=10.1350/jcla.2014.78.5.943}}</ref> Ciò ha permesso di creare una giurisprudenza internazionale, che ha per esempio definito più nel dettaglio il significato degli atti genocidari elencati nella convenzione: secondo l'orientamento prevalente, le uccisioni si riferiscono ad attacchi intenzionali contro i civili o indiscriminati tra obiettivi civili e militari; le lesioni all'integrità fisica o mentale si riferiscono ad esempio a torture, violenze sessuali, trattamenti inumani e degradanti, deportazione; le condizioni di vita tese a provocare la distruzione fisica del gruppo si riferiscono a metodi che non provocano l'immediata eliminazione fisica di membri del gruppo, ma che raggiungono questo obiettivo sul lungo periodo, come ad esempio la fame o la negazione di assistenza medica.<ref>{{Cita|Amnesty International 2024|pp. 89-92}}</ref>
I giuristi prima e i tribunali internazionali poi si sono lungamente interrogati sull'interpretazione data a "l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso come tale". Da questa definizione i giuristi fanno derivare la necessità di provare la ''mens rea'', ossia l'intenzione di compiere un determinato atto compreso tra quelli della convenzione. Per provare questa intenzione molti giuristi ritengono necessario provare non solo un intento generico (''dolus generalis'') di compiere tali atti, bensì un ''dolus specialis'', un intento specifico di voler distruggere un gruppo come tale. Ciò ha portato ad esempio la Corte Internazionale di Giustizia a definire come genocidio solo il [[massacro di Srebrenica]], ma non la politica serba di [[Pulizia etnica nella guerra di Bosnia|pulizia etnica della Bosnia-Erzegovina]] nel suo complesso. In particolare, nel caso [[Croazia contro Serbia]] la Corte ha sostenuto che l'intento genocida debba essere l'unico che si possa ragionevolmente inferire da un determinato insieme di azioni. La soglia legale per determinare un genocidio è perciò molto alta, più alta di quella usata abitualmente nel dibattito accademico, che invece ha evidenziato come i motivi alla base di una determinata azione siano di solito molteplici.<ref>{{Cita|Verdeja 2025|pp. 8-9}}</ref><ref name=":15" /><ref>{{Cita|Amnesty International 2024|pp. 101-102}}</ref>
Tra i criteri utilizzati dai tribunali internazionali per determinare l'intento vi sono da un lato le azioni svolte, ad esempio il fatto che certi atti genocidari siano avvenuti in modo ripetuto, la scala delle atrocità commesse, il numero di vittime, la mancanza di distinzione per età e genere, il tentativo di distruggere le prove e dall'altro eventuali dichiarazioni che abbiano espresso volontà genocidarie e l'uso di termini dispregiativi verso il gruppo protetto. Infine sono stati considerati anche altri crimini internazionali, come il genocidio culturale, vale a dire distruzione di beni culturali del gruppo protetto, anche se di per sé non sono elencati tra gli atti genocidari previsti dalla convenzione del 1948.<ref name=":15" /><ref>{{Cita|Amnesty International 2024|pp. 98-101}}</ref>
=== Il genocidio nel conflitto israelo-palestinese ===
{{Vedi anche|Conflitto arabo-israeliano}}
Il tema del genocidio è fin da subito legato al [[conflitto arabo-israeliano]]. Se infatti il progetto [[Sionismo|sionista]] di creazione di uno stato ebraico in [[Palestina]] è precedente alla seconda guerra mondiale e all'Olocausto, fu a seguito di questo che all'interno della [[Ebrei|comunità ebraica mondiale]] si solidificò il consenso sulla necessità di avere una propria entità statuale a propria difesa, e che centinaia di migliaia di profughi dall'Europa si riversarono nel [[Mandato britannico della Palestina|mandato britannico]] prima e nel nascente stato di Israele poi. Israele ha poi ricevuto riparazioni di decine di miliardi di dollari per l'Olocausto da parte della nuova [[Repubblica Federale Tedesca]]. Alcuni studiosi, come la giurista statunitense [[Martha Minow]], si spingono a considerare la stessa decisione delle Nazioni Unite sulla [[Piano di partizione della Palestina|partizione della Palestina]] e il riconoscimento del nuovo stato ebraico come una sorta di risarcimento internazionale rispetto a ciò che gli ebrei avevano subito.<ref name=":12">{{Cita|Jones 2011|pp. 252-253}}</ref><ref>{{Cita libro|lingua=en|autore=[[Martha Minow]]|titolo=Between vengeance and forgiveness : facing history after genocide and mass violence|anno=1998|editore=[[Beacon Press]]|città=[[Boston]]|p=133|ISBN=978-0807045077}}</ref>
L'Olocausto è divenuto inoltre uno dei fondamenti dell'identità nazionale del nuovo stato, visto come l'assicurazione che un nuovo Olocausto non si potrà più ripetere, come dichiarò [[Netanyahu]] il 21 aprile 2009 in occasione del [[Yom HaShoah]]: «I negazionisti dell'Olocausto non potranno più commettere un altro Olocausto contro gli Ebrei. [...] Questo è l'obbligo supremo di Israele». Il riferimento all'[[Iran]] e al suo [[Programma nucleare iraniano|programma nucleare]] venne poi esplicitato dal primo ministro [[Silvan Shalom]]: «Ciò che l'Iran sta tentando di fare adesso, non è molto diverso da ciò che Hitler ha fatto agli ebrei solo 65 anni fa». Secondo alcuni osservatori l'Olocausto è stato quindi anche un mezzo per Israele per giustificare le proprie azioni militari e di politica estera.<ref name=":12" /> La minaccia di un nuovo genocidio ebraico non è comunque ritenuta dagli israeliani una possibilità solo da parte iraniana. Il gruppo [[Terrorismo islamista|terroristico islamista]] [[Hamas]] nella propria carta fondativa parla dell'"obliterazione di Israele" da parte dell'Islam,<ref>{{Cita web|url=https://avalon.law.yale.edu/20th_century/hamas.asp|titolo=Hamas Covenant 1988|sito=[[Avalon Project]]|editore=[[Università di Yale]]}}</ref> un richiamo ritenuto parte di una "retorica genocida" da parte di analisti israeliani<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=[[Dore Gold]]|url=https://jcpa.org/the-myth-of-the-moderate-hamas/|titolo=The Myth of the Moderate Hamas|editore=[[Jerusalem Center for Security and Foreign Affairs]]|data=27 aprile 2014}}</ref> e un "incitamento al genocidio" da parte di organizzazioni internazionali.<ref>{{Cita web|url=https://www.genocidewatch.com/it/israel|titolo=Israel/Palestine 2020}}</ref> Osservatori israeliani come [[Yehoshafat Harkabi]] hanno riscontrato una volontà genocida anche nella stessa [[Guerra arabo-israeliana del 1948|coalizione araba del 1948]] e nel suo slogan di "ricacciare gli ebrei in mare".<ref name=":52">{{Cita pubblicazione|autore=Martin Shaw|data=20 aprile 2010|titolo=Palestine in an International Historical Perspective on Genocide|rivista=Holy Land Studies|editore=[[Edinburgh University Press]]|volume=9|numero=1|lingua=en|doi=10.3366/hls.2010.0001}}</ref>[[File:Gaza_Strip_map_-_ITA_2023_larger.svg|miniatura|Mappa della Striscia di Gaza con restrizioni d'accesso al settembre 2023<ref>{{Cita web|url=https://www.unocha.org/publications/map/occupied-palestinian-territory/gaza-strip-access-and-movement-september-2023|titolo=Gaza Strip access and movement {{!}} September 2023|sito=Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA)|accesso=14 agosto 2025}}</ref>
]]Anche da parte palestinese vi è un tradizionale utilizzo del concetto di genocidio per accusare Israele e le sue politiche, anche se si è a lungo trattato di accuse confinate solitamente solo alla sfera propagandistica. Tali qualificazioni hanno trovato una certa accoglienza tra gli osservatori terzi in alcune specifiche occasioni: la prima fu il [[massacro di Sabra e Shatila]] del 1982, effettuato dalle [[Falangi Libanesi|milizie cristiane libanesi]], alleate di Israele,<ref name=":12" /> e dichiarato un "atto genocidario" dall'[[Assemblea generale delle Nazioni Unite]];<ref>{{Cita web|url=https://www.hlrn.org/img/documents/A_RES_37_123_EN.pdf|titolo=Risoluzione 37/123}}</ref> quelle successive invece si sono susseguite a partire dal 2006, principalmente in riferimento alle politiche israeliane relative alla [[Striscia di Gaza]].<ref name=":12" /> Questo territorio, abitato da 2,2 milioni di persone in appena {{M|365|u=km2}}, fu occupato da Israele nel 1967 a seguito della [[guerra dei sei giorni]] e poi [[Piano di disimpegno unilaterale israeliano|evacuato unilateralmente]] nel 2005. Dopo la vittoria di Hamas alle [[Elezioni legislative in Palestina del 2006|elezioni dell'anno successivo]], nel dicembre 2006 ([[Operazione Piogge estive|operazione piogge estive]]) vi fu un primo scontro militare con Israele, che bombardò e poi entrò militarmente nella Striscia per liberare un proprio soldato fatto prigioniero. Nel 2007 poi Hamas assunse completamente il controllo del territorio rivierasco, dopo [[Battaglia di Gaza (2007)|scontri]] con gli uomini fedeli ad [[Fatah|al-Fatah]], partito di governo dell'[[Autorità Nazionale Palestinese]]. Da allora l'intera area è sottoposta a un [[Blocco della Striscia di Gaza|blocco completo]] via terra, via mare e via aria da parte israeliana, con periodici scontri militari tra la milizia islamista, autrice di lanci di missili verso lo stato ebraico, e quest'ultimo, che ha reagito con tre operazioni militari nel 2008-09 ([[operazione piombo fuso]]), in occasione della quale venne parzialmente invasa la Striscia via terra, nel 2014 ([[Operazione Margine di protezione|operazione margine di protezione]]) e nel 2021 ([[Conflitto israelo-palestinese del 2021|operazione guardiani delle mura]]). Tutte le operazioni hanno visto massicci bombardamenti che portarono complessivamente a più di 2000 vittime civili.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://statistics.btselem.org/en/all-fatalities/by-date-of-incident?operationSensor=%5B%22cast-lead%22%2C%22pillar-of-defense%22%2C%22protective-edge%22%2C%22guardian-walls%22%2C%22breaking-dawn%22%2C%22shield-arrow%22%2C%22home-garden%22%5D§ion=participation&tab=overview|titolo=Fatalities - All data|editore=[[B'Tselem]]}}</ref><ref>{{Cita|Amnesty International 2024|pp. 49-55}}</ref>
Già nel 2006 lo storico israeliano [[Ilan Pappé]] sostenne che la campagna di bombardamenti israeliani sulla Striscia costituisse una "politica genocida".<ref name=":12" /><ref>{{Cita web|lingua=en|autore=[[Ilan Pappé]]|url=https://electronicintifada.net/content/genocide-gaza/6397|titolo=Genocide in Gaza|sito=[[The Electronic Intifada]]}}</ref> Nel 2010 il giurista statunitense [[Richard Falk]], relatore speciale dell'ONU sui territori palestinesi occupati, sostenne che il blocco israeliano esprimesse «l'intenzione deliberata, da parte di Israele e dei suoi alleati, di sottoporre un'intera comunità umana a condizioni di estrema crudeltà che mettono in pericolo la vita umana», avvisando di un possibile futuro "olocausto palestinese".<ref>{{Cita libro|lingua=en|autore-capitolo=[[Richard Falk]]|curatore=William A. Cook|titolo=The Plight of the Palestinians. A Long History of Destruction|anno=2010|editore=[[Palgrave Macmillan]]|capitolo=Slouching toward a Palestinian Holocaust|ISBN=978-0-230-10037-4|DOI=10.1057/9780230107922}}</ref> Nel 2014 poi l'''operazione margine di protezione'' fu descritta come un "genocidio" da diversi giornalisti,<ref name=":22">{{Cita web|lingua=en|autore=Charles Davis|url=https://www.vice.com/en/article/israels-war-on-gaza-is-it-genocide-813/|titolo=Israel’s War on Palestine: It’s Bad, but Is It ‘Genocide’?|editore=[[Vice (rivista)|Vice]]|data=13 agosto 2014}}</ref> analisti di relazioni internazionali<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Abukar Arman|url=https://www.aljazeera.com/opinions/2014/7/27/on-gaza-genocide-and-impunity|titolo=On Gaza, genocide, and impunity|pubblicazione=[[Al Jazeera]]|data=27 luglio 2014}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Soraya Sepahpour-Ulrich|url=https://www.globalresearch.ca/the-g-word-gaza-genocide-and-arab-fratricide/5394391|titolo=Israel and the “G” Word: Gaza Genocide And Arab Fratricide|data=1 agosto 2014}}</ref> e studiosi (di nuovo Ilan Pappé, che lo definì un "genocidio incrementale"),<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=[[Ilan Pappé]]|url=https://electronicintifada.net/content/israels-incremental-genocide-gaza-ghetto/13562|titolo=Israel’s incremental genocide in the Gaza ghetto|sito=[[The Electronic Intifada]]|data=13 luglio 2014}}</ref> oltre che da diversi leader politici di paesi arabi e non.<ref name=":42">{{Cita|Short e Rashed 2016|pp. 74-76}}</ref> Il [[Tribunale Russell]] ravvisò invece un "incitamento al genocidio" nelle dichiarazioni di giornalisti e leader politici israeliani.<ref>{{Cita web|url=https://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2014_2019/documents/dplc/dv/summary-of-findings_/summary-of-findings_en.pdf|titolo=The Russel Tribunal on Palestine - Extraordinary session on Gaza: summary of findings|editore=[[Tribunale Russell]]|data=25 settembre 2014}}</ref><ref name=":42" /> Tali qualificazioni sono state aspramente contestate da altri giornalisti e giuristi, che hanno invece sostenuto che la responsabilità di ciò che stava avvenendo fosse da imputarsi esclusivamente ad Hamas,<ref name=":22" /><ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Michael Wilner|url=https://www.jpost.com/operation-protective-edge/analysis-critics-of-israels-gaza-operation-could-look-to-isis-to-see-what-real-genocide-is-370537|titolo=For Gaza critics, lessons from ISIS on genocide|pubblicazione=[[The Jerusalem Post]]|data=9 agosto 2014}}</ref> mentre il governo israeliano dichiarò di stare intervenendo per auto-difesa<ref>{{Cita web|url=https://www.un.org/unispal/document/auto-insert-185123/|titolo=Letter dated 9 December 2010 from the Permanent Representative of Israel addressed to the President of the Human Rights Council|editore=[[Nazioni Unite]]}}</ref><ref name=":42" /> e sostenne che la milizia islamista stesse commettendo un "auto-genocidio" per l'asserito uso di civili come scudi umani.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://news.sky.com/story/israel-minister-accuses-hamas-of-self-genocide-10396084|titolo=Israel Minister Accuses Hamas Of 'Self-Genocide'|pubblicazione=[[Sky News]]|data=20 luglio 2014}}</ref> Nel corso degli anni Dieci del XXI secolo altri studi accademici hanno collegato la politica israeliana nei confronti di Gaza e più in generale dei palestinesi (politica ritenuta genocida dai britannici Short e Rashed) al più ampio progetto sionista di [[colonialismo di insediamento]] che già avrebbe già prodotto l'[[Esodo palestinese del 1948|esodo delle popolazioni arabe nel 1948]], noto nel mondo arabo come "Nakba", ritenuto da diversi storici una pulizia etnica di massa (e, secondo alcuni di questi studi, una forma di genocidio).<ref name=":32">{{Cita|Short e Rashed 2016|pp. 68-92}}</ref><ref name=":52" />
=== Guerra tra Israele e Hamas ===
{{Vedi anche|Guerra Israele-Hamas}}
▲Il 7 ottobre 2023 una azione militare contro la città di [[Sderot]], una ventina di villaggi del sud d'Israele, due installazioni militari e un
▲Il 9 ottobre 2023, il ministro della Difesa israeliano [[Yoav Gallant]] ordina «un assedio completo» e il blocco totale delle forniture di cibo, elettricità e carburante a Gaza, soggiungendo: «Stiamo combattendo animali umani e ci comporteremo di conseguenza». Il giorno seguente informa le truppe dell'esercito israeliano di aver «tolto ogni freno» poiché si trovano a combattere contro «animali umani».<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=M.I|url=https://www.un.org/unispal/document/icj-southafricavsisrael-provisional-measures-26jan2024/|titolo=Application of the Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide in the Gaza Strip (South Africa v. Israel)- Court Order - ICJ|sito=Question of Palestine|p=17|citazione=I have released all restraints . . . You saw what we are fighting against. We are fighting human animals.|accesso=20 febbraio 2025}}</ref> Il 12 ottobre 2023, il Presidente israeliano [[Isaac Herzog]] attribuisce all'intera nazione palestinese, compresa la popolazione civile, la responsabilità degli attacchi del 7 ottobre.<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=M.I|url=https://www.un.org/unispal/document/icj-southafricavsisrael-provisional-measures-26jan2024/|titolo=Application of the Convention on the Prevention and Punishment of the Crime of Genocide in the Gaza Strip (South Africa v. Israel)- Court Order - ICJ|sito=Question of Palestine|p=17|citazione=It is an entire nation out there that is responsible. It is not true this rhetoric about civilians not aware, not involved. It is absolutely not true.|accesso=28 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/10/09/israele-assedio-completo-gaza-stop-cibo-luce-benzina_2e273dfc-db2c-4da7-bf69-13315ff510af.html|titolo=Israele: assedio completo Gaza, stop cibo, luce, benzina - Notizie - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=9 ottobre 2023|accesso=20 febbraio 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://it.euronews.com/2023/10/09/lannuncio-di-israele-gaza-assediata-interrotte-forniture-di-gas-acqua-ed-elettricita|titolo=Israele assedia Gaza e colpisce Hezbollah in Libano|sito=euronews|data=9 ottobre 2023|accesso=20 febbraio 2025}}</ref>
==Azioni di guerra incriminate==
{{vedi anche|Crimini internazionali nel conflitto tra Israele e Hamas}}
===Uccisioni dirette===
Durante i primi due mesi di bombardamenti, Israele sganciò {{formatnum:25000}} tonnellate di esplosivi sulla Striscia di Gaza, usando [[Bomba guidata|bombe guidate]], sganciate in aree densamente popolate, che tuttavia, per loro potenza distrussero interi quartieri.<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Hanna Duggal,Shakeeb Asrar|url=https://www.aljazeera.com/news/longform/2023/11/9/israel-attacks-on-gaza-weapons-and-scale-of-destruction|titolo=Israel’s attacks on Gaza: The weapons and mapping the scale of destruction|sito=Al Jazeera|accesso=19 febbraio 2025}}</ref>
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Al 31 agosto 2024, secondo il Ministero della Salute di Gaza, il numero di decessi era salito a {{formatnum:40691}} e il numero di decessi identificati per nome a {{formatnum:34344}}. Tra i decessi identificati per nome, {{formatnum:17652}} (51%) erano donne e bambini, {{formatnum:2955}} (9%) erano anziani di tutti i sessi e {{formatnum:13737}} (40%) erano uomini.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.middleeasteye.net/live-blog/live-blog-update/gaza-death-toll-tops-40691-89-killed-past-two-days|titolo=Gaza death toll tops 40,691, with 89 killed in past two days|sito=Middle East Eye|accesso=19 febraio 2025}}</ref> Nel novembre 2024, il Ministero ha riferito che {{formatnum:1410}} famiglie di Gaza erano state completamente cancellate dal registro civile a seguito dei bombardamenti israeliani.<ref>{{Cita web|url=https://archive.ph/20241206080712/https://www.haaretz.com/middle-east-news/palestinians/2024-12-05/ty-article-magazine/.premium/entire-families-crushed-in-gaza-by-israeli-airstrikes-not-even-memories-remain/00000193-92bf-dfe8-a5db-fbff98170000|titolo=Entire Families Were Crushed in Gaza by Israeli Airstrikes. Not Even …|sito=archive.ph|data=6 dicembre 2024|accesso=25 marzo 2025}}</ref>
Con l'avanzare del conflitto, la raccolta dei dati è diventata sempre più difficile per il Ministero della Salute di Gaza a causa della distruzione delle infrastrutture, il ministero ha dovuto integrare la
Nel gennaio 2025, [[The Lancet]] ha pubblicato un'analisi peer-reviewed dei decessi avvenuti durante la guerra di Gaza tra ottobre 2023 e il 30 giugno 2024. Lo studio ha stimato 64.260 morti per traumi fisici in quel periodo, con una previsione di oltre 70.000 entro ottobre 2024. Il 59,1% delle vittime era composto da donne, bambini e anziani. La ricerca ha concluso che il Ministero della Salute di Gaza aveva sottostimato i decessi legati ai traumi del 41% nei suoi rapporti, sottolineando inoltre che i dati raccolti "sottovalutano l’impatto complessivo dell’operazione militare a Gaza, poiché non includono i decessi indiretti causati da interruzioni dei servizi sanitari, insicurezza alimentare e carenze di acqua e igiene".<ref>{{Cita web|url=https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(24)02678-3/fulltext|titolo=Traumatic injury mortality in the Gaza Strip from Oct 7, 2023, to June 30, 2024: a capture–recapture analysis}}</ref>
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Il 9 ottobre 2024, il [[The New York Times|New York Times]] riporta le testimonianze di 44 medici, infermieri e paramedici, ognuno dei quali afferma di aver assistito a diversi casi di bambini preadolescenti con ferite d’arma da fuoco al cranio o al torace, molti dei quali colpiti alla testa da un singolo proiettile. Il Dottor Ndal Farah afferma di aver visto casi di questo tipo “quasi ogni giorno”, mentre il Dottor Mohamad Rassoul Abu-Nuwar parla di 6 bambini tra i 5 e i 12 anni, ognuno colpito alla testa da un singolo proiettile. Le testimonianze sono supportate da radiografie che mostrano la presenza di proiettili nei crani di diversi bambini.<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Feroze|cognome=Sidhwa|url=https://www.nytimes.com/interactive/2024/10/09/opinion/gaza-doctor-interviews.html|titolo=Opinion {{!}} 65 Doctors, Nurses and Paramedics: What We Saw in Gaza|pubblicazione=The New York Times|data=9 ottobre 2024|accesso=11 aprile 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/10/17/bambini-con-ferite-darma-da-fuoco-alla-testa-altri-dicevano-di-sperare-di-morire-cosa-hanno-visto-65-medici-usa-a-gaza-lindagine-del-nyt/7734666/|titolo="Bambini con ferite d’arma da fuoco alla testa, altri dicevano di sperare di morire": cosa hanno visto 65 medici Usa a Gaza. L’indagine del Nyt|sito=Il Fatto Quotidiano|data=17 ottobre 2024|accesso=11 aprile 2025}}</ref>
Il 31 marzo 2025, l’UNICEF riporta l’uccisione di almeno 322 bambini dalla rottura del cessate il fuoco del 17 marzo 2025, con una media giornaliera di 100 bambini mutilati o uccisi.<ref>{{Cita web|url=https://www.unicef.org/press-releases/least-322-children-reportedly-killed-gaza-strip-following-breakdown-ceasefire|titolo=At least 322 children reportedly killed in the Gaza Strip following breakdown of ceasefire}}</ref> Il bilancio totale di gennaio 2025 era di circa
===Distruzione deliberata di infrastrutture civili===
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Infine, alla luce delle specifiche misure provvisorie che ha deciso di indicare, la Corte ritiene che Israele debba presentare alla Corte un rapporto su tutte le misure adottate per dare effetto a quest'ordinanza entro un mese, a partire dalla data di quest'ordinanza. La relazione così fornita sarà poi trasmessa al Sudafrica, al quale sarà data l'opportunità di presentare alla Corte le sue osservazioni al riguardo.<ref>{{Cita web|url=https://www.icj-cij.org/node/203454|titolo=Summary of the Order of 26 January 2024|data=26 gennaio 2024|lingua=en}}</ref>|Corte dell'AIA}}
Jeremy Laurence, portavoce dell'ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite, ha dichiarato: «Centinaia di palestinesi, molti dei quali civili, sarebbero stati uccisi e feriti. Inoltre, tenendo ostaggi in aree così densamente popolate, i gruppi armati stanno mettendo a ulteriore rischio la vita dei civili palestinesi, così come quella degli ostaggi stessi, a causa delle ostilità. Tutte queste azioni, da entrambe le parti, possono equivalere a crimini di guerra».<ref name="operazione">{{cita news|url=https://it.euronews.com/2024/06/11/onu-israele-potrebbe-aver-commesso-crimini-di-guerra-per-liberare-i-quattro-ostaggi-a-nuse|titolo=Onu: Israele potrebbe aver commesso crimini di guerra per liberare i quattro ostaggi a Nuseirat|sito=Euronews}}</ref>
===Reazioni dei Paesi===
*{{ZAF}}: ha depositato un'istanza contro Israele alla Corte Internazionale di Giustizia con l'accusa di genocidio.<ref>{{Cita web|autore=O. N. U. Italia|url=https://unric.org/it/gaza-il-sudafrica-accusa-israele-di-condotta-genocida-davanti-alla-corte-internazionale-di-giustizia-dellaja/|titolo=Gaza: Il Sudafrica accusa Israele di «condotta genocida» davanti alla Corte internazionale di giustizia dell'Aja|sito=ONU Italia|data=12 gennaio 2024|accesso=26 marzo 2025}}</ref>
*{{Bandiera|Lega Araba|nome}}: ha espresso il suo supporto alle accuse di genocidio mosse dal Sudafrica.<ref name=":7" />
*{{SPA}}, {{MAL}}, {{TUR}}, {{BAN}}, {{JOR}}, {{EGY}}, {{LBA}}, {{BOL}}, {{MDV}}, {{PAK}}, {{NAM}}, {{SEN}}, {{COL}}, {{BRA}}, {{CHI}}, {{MEX}}, {{NIC}} e {{IRL}} hanno espresso il loro supporto alle accuse di genocidio mosse dal Sudafrica. Tra questi, alcuni hanno chiesto alla CIG di unirsi al Sudafrica nell'
*{{SAU}}, {{TUR}} e {{QAT}} hanno accusato Israele di genocidio.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.ndtv.com/world-news/new-phase-of-genocide-policy-turkey-condemns-israels-strikes-on-gaza-7951517|titolo="New Phase Of Genocide Policy": Turkey Condemns Israel's Strikes On Gaza|sito=www.ndtv.com|accesso=27 marzo 2025}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.bbc.com/news/articles/cp8x5570514o|titolo=Saudi crown prince says Israel committing 'genocide' in Gaza|sito=www.bbc.com|data=12 novembre 2024|accesso=11 aprile 2025}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.reuters.com/world/middle-east/qatars-emir-what-is-happening-region-is-collective-genocide-2024-10-03/|titolo=Qatar's Emir: What is happening in region is 'collective genocide'|pubblicazione=Reuters|accesso=11 aprile 2025}}</ref>
*{{IRN}}: ha utilizzato il termine «genocidio» per descrivere le azioni israeliane contro i palestinesi.<ref>{{Cita web|url=https://irangov.ir/detail/454421|titolo=Iran urges immediate global action to halt Israeli genocide in Gaza|sito=irangov.ir|accesso=27 marzo 2025}}</ref>
*{{sf|{{USA}}: supportano Israele e tendono a rimanere scettici riguardo alle accuse di genocidio, sostenendo che le azioni israeliane sono in risposta a minacce di sicurezza.}}
*{{sf|{{UE}}: pur sollevando preoccupazioni per la violenza, hanno generalmente evitato di usare il termine "genocidio", adottando una posizione di mediazione ed esprimendo preoccupazione per entrambe le parti.
*{{sf|{{CHN}}, {{IND}} e {{RUS}}: a loro volta coinvolti in dispute internazionali, questi Stati hanno preferito non esprimersi direttamente poiché consapevoli che prendere posizione in un caso così delicato recherebbe loro pochi vantaggi e potrebbe turbare irreversibilmente le loro relazioni nella regione.}}
== Economia ==
Alla fine del 1° semestre 2025, l'ONU ha pubblicato un rapporto, ''From economy of occupation to economy of genocide'' (Dall'economia dell'occupazione all'economia del genocidio) a firma del ''Relatore sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967'' [[Francesca Albanese]], dove sono analizzati i meccanismi economici, pubblici e privati, che sosterrebbero un progetto coloniale israeliano di sfollamento e sostituzione dei palestinesi nei territori occupati<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.ohchr.org/en/documents/country-reports/ahrc5923-economy-occupation-economy-genocide-report-special-rapporteur|titolo=A/HRC/59/23: From economy of occupation to economy of genocide - Report of the Special Rapporteur on the situation of human rights in the Palestinian territories occupied since 1967 (Advance edited version)|sito=OHCHR|accesso=10 luglio 2025}}</ref>.
==Dibattito pubblico==
{{P|La sezione va integrata con più pareri, in modo che sia rappresentativa della varietà di opinioni nel dibattito a livello globale.|diritto|giugno 2025}}
Nel 2014, l'organizzazione International Jewish Anti-Zionist Network ha pubblicato una lettera aperta in cui condannava il genocidio attuato da Israele nella Striscia di Gaza. La lettera è stata firmata da 33 sopravvissuti della [[Shoah]], oltre che da numerosi parenti di sopravvissuti.<ref>{{Cita web|url=https://www.ictuni.org/sites/default/files/publications/full_page_b_tel_final_final.pdf|titolo=Jewish survivors and descendants of survivors of Nazi genocide unequivocally condemn the massacre of Palestinians in Gaza|citazione=We must raise our collective voices and use our collective power to bring about an end to all forms of racism, including the ongoing genocide of Palestinian people.}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-28916761|titolo=Holocaust families criticise Israel|pubblicazione=BBC News|data=2014-08-24|accesso=2025-06-30}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.middleeasteye.net/live-update/holocaust-survivors-call-boycott-israel|titolo=Holocaust survivors call for boycott of Israel|sito=Middle East Eye|accesso=2025-06-30}}</ref>
Nel giugno del 2024, in seguito all'intensificarsi delle violenze nel corso della [[Guerra di Gaza]], altri 10 sopravvissuti hanno pubblicato una simile lettera aperta.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://mondoweiss.net/2024/06/ten-holocaust-survivors-condemn-israels-gaza-genocide/|titolo=Ten Holocaust survivors condemn Israel’s Gaza genocide|sito=Mondoweiss|data=2024-06-22|accesso=2025-06-30}}</ref>
Nel novembre del 2024, la [[senatrice a vita italiana]] [[Liliana Segre]], sopravvissuta ad [[Auschwitz]], si è espressa contro l'abuso del termine genocidio in riferimento a Gaza.<ref>{{Cita news|url=https://www.rainews.it/articoli/2024/11/segre-a-gaza-non-e-genocidio-no-allabuso-della-parola-b2d4583f-0e3d-410b-9be0-ca41024dd089.html|titolo=Liliana Segre scrive al Corriere: "A Gaza non è genocidio, no all'abuso della parola"|pubblicazione=rainews.it|data=29 novembre 2024|accesso=12 giugno 2025}}</ref>
Un ruolo significativo nel dibattito è stato assunto anche dalla comunità scientifica e medica. Nel giugno 2025 la rivista scientifica ''[[The Lancet]]'' ha pubblicato una corrispondenza dal titolo ''Genocide in Gaza: moral and ethical failures of medical institutions'' in cui si denunciano sia le gravi conseguenze umanitarie del conflitto, sia l’insufficiente presa di posizione delle istituzioni mediche di fronte alle violazioni del diritto internazionale umanitario. La pubblicazione ha contribuito a inserire la prospettiva medico-etica nel più ampio dibattito politico e giuridico sul termine “genocidio”.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Helena|cognome=Niu|nome2=Marella|cognome2=Bedggood|nome3=Matthew|cognome3=Jenkins|data=2025-06-28|titolo=Genocide in Gaza: moral and ethical failures of medical institutions|rivista=[[The Lancet]]|volume=405|numero=10497|pp=2271–2272|lingua=en|accesso=2025-08-20|doi=10.1016/S0140-6736(25)01173-0|url=https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(25)01173-0/fulltext}}</ref>
Nell'agosto 2025, durante un'intervista a [[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]], lo scrittore israeliano [[David Grossman]] ha dichiarato:«Per anni ho rifiutato di utilizzare questa parola: “genocidio”. Ma adesso non posso trattenermi dall’usarla [...]».<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Francesca Caferri|url=https://www.repubblica.it/esteri/2025/07/31/news/grossman_intervista_scrittore_israeliano_gaza_guerra-424764877/|titolo=Grossman: “A Gaza è genocidio, mi si spezza il cuore ma adesso devo dirlo”|sito=la Repubblica|data=2025-07-31|accesso=2025-08-01}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.wired.it/article/david-grossman-gaza-genocidio-dichiarazioni-libri-storia/|titolo=David Grossman, la sua voce e l'importanza delle parole su Gaza, "È genocidio”|accesso=1 agosto 2025}}</ref>
La Vicepresidente dell'Unione Europea [[Teresa Ribera Rodríguez]] e l'ex Presidente del Parlamento europeo e diplomatico [[Josep Borrell]] si sono espressi definendo genocidio le azioni di Israele a Gaza<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Alyssa Mcmurtry|url=https://www.aa.com.tr/en/europe/eu-vice-president-says-gaza-situation-looks-a-lot-like-genocide-/3575203|titolo=EU vice president says Gaza situation ‘looks a lot like genocide’|sito=Anadolu Ajansı|data=21 maggio 2025|accesso=14 agosto 2025}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Sam Jones|url=https://www.theguardian.com/world/2025/may/09/israel-committing-genocide-in-gaza-says-eus-former-top-diplomat|titolo=Israel committing genocide in Gaza, says EU’s former top diplomat|sito=The Guardian|data=10 maggio 2025|accesso=14 agosto 2025}}</ref>.
==Note==
<references/>
== Bibliografia ==
=== Libri ===
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Adam Jones|titolo=Genocide: A Comprehensive Introduction|annooriginale=2006|anno=2011|editore=[[Routledge]]|città=[[New York]]|cid=Jones 2011|ISBN=978–0–415–48618–7}}
* {{Cita libro|lingua=en|autore-capitolo=Damien Short e Haifa Rashed|curatore=Damien Short|titolo=Redefining Genocide: Settler Colonialism, Social Death and Ecocide|anno=2016|editore=[[Zed Books]]|capitolo=Palestine|cid=Short e Rashed 2016|ISBN=9781842779316}}
=== Articoli ===
* {{Cita pubblicazione|autore=Ernesto Verdeja|data=20 gennaio 2025|titolo=The Gaza Genocide in Five Crises|rivista=Journal of Genocide Research|editore=[[Routledge]]|lingua=en|doi=10.1080/14623528.2025.2452707|cid=Verdeja 2025}}
=== Rapporti ===
* {{Cita web|lingua=en|url=https://www.amnesty.org/en/documents/mde15/8668/2024/en/|titolo=Israel/Occupied Palestinian Territory: ‘You Feel Like You Are Subhuman’: Israel’s Genocide Against Palestinians in Gaza|editore=[[Amnesty International]]|data=5 dicembre 2024|cid=Amnesty International 2024}}
==Voci correlate==
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==Altri progetti==
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{{Conflitto israelo-palestinese}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|guerra|Nazioni Unite|Israele|diritto}}
[[Categoria:Conflitto Israele-Striscia di Gaza]]
[[Categoria:Genocidi]]
[[Categoria:Guerra nel 2023]]
[[Categoria:Guerra nel 2024]]
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