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|AnnoMorte = 1946
|Attività = insegnante
|Attività2 = giornalista
|Attività3 = scrittrice
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità =
}}
== Biografia ==
Carmela Baricelli nacque a Casalbuttano il 25 gennaio 1861 da Stefano Baricelli, agente di commercio e Carolina Sartori, filatrice
Dal 1885 iniziò a collaborare come giornalista con il quotidiano ''La Provincia – Corriere di Cremona'', spesso firmandosi con lo pseudonimo "Malvina", in omaggio alla scrittrice veneta e conferenziera [[Malvina Frank]].<ref
=== Impegno politico e sociale ===
Nel corso della sua permanenza a Cremona
Per la sua attività nell'ambito del movimento socialista, dove era molto nota per le sue doti di conferenziera, venne iscritta al casellario politico come soggetto sovversivo.<ref name=":3">{{Cita libro|autore=Rachele Farina|titolo=Dizionario biografico delle donne lombarde, 568-1968|p=108}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.laprovinciacr.it/scheda/cultura/137253/Sovversive--pazze-e-istruite-.html|titolo=Sovversive, pazze e istruite. Le donne che fanno paura|data=10 marzo 2016|accesso=25 giugno 2025}}</ref>
Sensibile al tema dell'alfabetizzazione e dell'istruzione delle classi meno abbienti, sostenne la creazione di una scuola serale per operai presso la Camera del Lavoro e di un ufficio di collocamento per disoccupati. Partecipò a numerose associazioni femminili, promuovendo la nascita di una Società operaia femminile di mutuo soccorso e nel 1898 la Lega di resistenza femminile; fu rappresentante della sezione femminile della Camera del Lavoro.<ref>{{Cita libro|curatore=Rachele Farina|titolo=Carmela Baricelli|anno=1995|editore=Baldini e Castoldi|città=Milano|p=108|opera=Dizionario biografico delle donne lombarde 568-1968|ISBN=88-8089-085-9}}</ref> Venne iscritta al casellario politico per la sua attività ritenuta sovversiva.<ref>{{Cita|Telli|p. 116}}</ref><ref name=":3" />
Nel 1904 venne trasferita all’Istituto Magistrale "Adelaide Cairoli" di Pavia.<ref name=":1" /> Dal 1912 al 1914, anni che coincisero con la sua militanza socialista, insegnò a Padova, trasferimento che nella sua autobiografia attribuì a una sanzione per le sue idee politiche<ref name=":4" />▼
==== Pavia, 1904-1912. Il periodico ''L'Alleanza'' ====
Durante l'esperienza padovana condusse un'indagine sulle condizioni del lavoro femminile nella provincia di Padova, pubblicando dati sul numero delle operaie occupate, su salari, orari, multe e tipologie di impiego. Le sue conclusioni denunciarono una situazione sconfortante, caratterizzata dall’assenza di forme di previdenza e dalle difficoltà nell’organizzazione sindacale delle lavoratrici: «Di previdenza per malattia o per vecchiaia nessuna traccia, le organizzazioni di resistenza sono lettera morta. I tentativi fatti per riunire in lega le lavoratrici naufragarono tutti per l'opera deleteria delle egoiste e delle fanatiche sobillate dai preti».▼
Nel 1904 venne trasferita all’Istituto Magistrale "Adelaide Cairoli" di Pavia; restò in questa città fino al 1912.<ref name=":1" />
In questo periodo, durante il quale si intensificarono le iniziative del movimento emancipazionista a sostegno del [[Suffragio femminile in Italia|suffragio femminile]], il suo impegno si orientò verso la promozione dell'istruzione sociale e politica delle donne. Nel 1906 fondò il circolo "L’Alleanza Femminile", da cui prese vita pochi mesi dopo il settimanale ''L’Alleanza: Giornale settimanale politico letterario per l’istruzione sociale e politica della donna'', uno dei periodici emancipazionisti più completi e "tra i più longevi dell’età giolittiana".<ref>{{Cita libro|autore=Annarita Buttafuoco|titolo=Cronache femminili. Temi e momenti della stampa emancipazionista in Italia dall’Unità al Fascismo|anno=1988|editore=Dipartimento di Studi Storico-Sociali e Filosofici Università degli Studi di Siena,|città=Siena|p=113}}</ref> Diretto da Baricelli e pubblicato dal 1906 al 1911, ebbe tra le collaboratrici numerose figure di punta del femminismo italiano, tra cui [[Linda Malnati]], [[Emilia Mariani]], [[Maria Pasolini Ponti|Maria Pasolini]], [[Paolina Schiff]], [[Teresa Labriola]], [[Giselda Brebbia]], [[Bice Sacchi]], [[Anna Franchi]].<ref>{{Cita|Telli|p. 54}}</ref>
Successivamente venne trasferita a Torino presso la Regia Scuola complementare autonoma «Margherita di Savoia» e, dopo un breve ritorno all'''Anguissola'' di Cremona, assunse l'incarico di preside presso l'Istituto Magistrale di Belluno.▼
Nel 1910 il settimanale si divise in due sedi, una a Pavia, sotto la sua guida, e una a Milano, diretta da [[Abigaille Zanetta]]. Tra le due anime del progetto emersero divergenze significative: Baricelli,
Già da tempo critica nei confronti di quello che definiva il "maschilismo" socialista, Baricelli si era espressa pubblicamente contro l'atteggiamento di Filippo Turati, che l’8 aprile 1910 aveva definito le donne "prive di mentalità politica". In un articolo di risposta, l'insegnante cremonese attribuì tale condizione non a una mancanza naturale, ma alla responsabilità degli stessi socialisti, accusati di non impegnarsi attivamente per superare i pregiudizi esistenti.<ref>{{Cita libro|autore=Debora Migliucci|titolo=Per il voto alle donne : dieci anni di battaglie suffragiste in Italia, 1903-1913|anno=2006|editore=Mondadori|città=Milano|p=84}}</ref><ref name=":5" /> ▼
Nel 1911 sottoscrisse la ''Petizione delle donne italiane al Parlamento,'' con il quale veniva richiesto il riconoscimento dei diritti politici per le donne, inclusa l'estensione del diritto di voto e di eleggibilità.<ref name=":4">{{Cita web|url=http://dbe.editricebibliografica.it/cgi-bin/dbe/Scheda?175|titolo=Baricelli Carmela|accesso=25 giugno 2025}}</ref> Nello stesso anno presiedette con [[Bice Sacchi]] il primo Congresso Pro suffragio femminile svoltosi a Torino.<ref>{{Cita web|url=https://unionefemminile.it/torino-1911-il-primo-congresso-pro-suffragio-femminile/|titolo=Torino 1911. Il primo Congresso pro suffragio femminile|data=11 aprile 2013|accesso=25 giugno 2025}}</ref>
==== Padova e Torino, 1912-1919 ====
▲Nel 1910 il settimanale si divise in due sedi, una a Pavia, sotto la sua guida, e una a Milano, diretta da [[Abigaille Zanetta]]. Tra le due anime del progetto emersero divergenze significative: Baricelli sosteneva una linea inclusiva, rivolta a tutte le donne indipendentemente dall'appartenenza politica, mentre Zanetta, più vicina alle posizioni di Anna Kuliscioff, propendeva per una netta separazione dal suffragismo di matrice borghese. Queste tensioni riflettevano un più ampio dibattito interno al movimento femminile e al socialismo italiano, e contribuirono a un progressivo distacco di Baricelli dal Partito Socialista.
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▲Durante l'esperienza padovana condusse un'indagine sulle condizioni del lavoro femminile nella provincia
▲Già da tempo critica nei confronti di quello che definiva il "maschilismo" socialista, Baricelli si era espressa pubblicamente contro l'atteggiamento di Filippo Turati, che l’8 aprile 1910 aveva definito le donne "prive di mentalità politica". In un articolo di risposta, l'insegnante cremonese attribuì tale condizione non a una mancanza naturale, ma alla responsabilità degli stessi socialisti, accusati di non impegnarsi attivamente per superare i pregiudizi esistenti.
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Il dissenso con la linea del partito si approfondì negli anni successivi, fino alla rottura definitiva nel 1914, quando Baricelli assunse posizioni apertamente interventiste, in contrasto con l'orientamento neutralista del PSI. Nello stesso anno fondò il giornale ''L’Alleanza Interventista'', segnando una netta svolta rispetto al precedente impegno socialista.▼
▲Il dissenso con la linea del partito si approfondì
=== Ultimi anni e conversione ===
Dopo l'esperienza torinese e la delusione dell'esperienza socialista,
Negli anni successivi si riavvicinò alla religione cattolica. Tra la fine del 1934 e l'inizio del 1935 entrò come ospite pagante nell’Istituto del "Buon Pastore" di Cremona, dove trascorse gli ultimi undici anni della sua vita, dedicandosi all’istruzione delle giovani ospiti e ad attività religiose.<ref name=":0">{{Cita sito|url=https://liberliber.it/autori/autori-b/carmela-baricelli/|titolo=Carmela Baricelli|accesso=}}</ref> ▼
Dopo alcuni anni trascorsi a insegnare a Cremona, venne trasferita a Belluno, dove concluse la carriera scolastica come preside di un istituto magistrale. Nel 1931 fece ritorno a Cremona.<ref name=":4" />
{{Cita libro|autore=Nadia Maria Filippini|titolo=Donne sulla scena pubblica|anno=2006|p=282|ISBN=9788846473837}}▼
▲Negli anni
{{Cita libro|autore=Carmela Baricelli|titolo=Ritorno alla Fede sulle vie del Vangelo, Uno sguardo sul Mondo|anno=1941|editore=Vescovile Queriniana|ISBN=88-8058-581-9}}▼
▲Nel 1941 scrisse il libro autobiografico ''Ritorno alla fede sulle vie del Vangelo''.<ref>{{Cita libro|autore=Carmela Baricelli|titolo=Ritorno alla
{{Cita libro|autore=Angelo Maria Telli|titolo=Lettera al Paradiso con nastro azzurro|anno=2000|editore=Edizioni Il Galleggiante|pp=54, 116}}▼
== Opere ==
{{Cita libro|autore=Rachele Farina|titolo=Dizionario biografico delle donne lombarde|anno=1995|p=108|ISBN=88-8089-085-9}}▼
Oltre che giornalista, Baricelli fu anche una scrittrice di manuali di divulgazione, specie per l'istruzione femminile, e di drammi e romanzi.<ref name=":4" />
==== Manuali e Antologie ====
* ''L'istruzione popolare. Libro di lettura per operai e contadini,'' Cremona, Tip. Sociale, 1894
* ''Tra fiori e messi. Guida alla pratica dell'apprendimento dell'arte del comporre ed all'acquisto delle idee'', Pavia, Ottani, 1900
* ''Serto muliebre. Creazioni femminili de' nostri maggiori poeti'', Pavia, Stab. D'arti Grafiche Ottani-Bernasconi, 1904
* ''Per la scuola e per la vita. Antologia ad uso speciale delle scuole medie femminili'', Pavia, A. Boerchio, 1910
==== Romanzi ====
* ''Una coscienza. Dramma romantico in quattro atti'', Cremona, Tip. Lit. Fezzi, 1903
* ''I vinti, ovvero il Genio oppresso'', Pavia, Tip. Succ. Ottani-Bernasconi, 1907
* ''Il poema venduto.'' ''Seguito del romanzo'' ''I vinti''. Pavia, Ottani-Bernasconi, 1911
* ''Ritorno alla fede sulle vie del Vangelo. Uno sguardo sul mondo'', Brescia, Tip. Editrice Vescovile “Queriniana” dell’istituto Artigianelli, 1941
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Annarita Buttafuoco|titolo=Cronache femminili : temi e momenti della stampa emancipazionista in Italia dall'Unità al fascismo|anno=1988|OCLC=848669348}}
* {{Cita libro|autore=|titolo=DBE Dizionario Biografico dell'Educazione 1800-2000|anno=2013|editore=Bibliografica|città=Milano|volume=|ISBN=9788870757279|curatore=Giorgio Chiosso, Roberto Sani|url=http://dbe.editricebibliografica.it/dbe/ricerche.html}}
▲* {{Cita libro|autore=Rachele Farina|titolo=Dizionario biografico delle donne lombarde|anno=1995|p=108|ISBN=88-8089-085-9}}
▲* {{Cita libro|autore=
tra Sette e Ottocento|anno=2006|p=|ISBN=9788846473837|curatore=Nadia Maria Filippini|città=Milano|editore=Franco Angeli|cid=Filippini}}
* {{Cita libro|autore=Franca Pieroni Bortolotti|titolo=Alle origini del movimento femminile in Italia. 1848 - 1892.|editore=Einaudi|anno=1975}}
▲* {{Cita libro|autore=Angelo Maria Telli|titolo=Lettera al Paradiso con nastro azzurro: biografia di Carmela Baricelli (1861-1946)|anno=2000|editore=Edizioni Il Galleggiante|pp=
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