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{{Divisione amministrativa
|Panorama = Torregrotta landscape 2015.jpg
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=== Medioevo ===
[[File:Torregrotta tunnel vico Cesare Battisti.jpg|thumb|Scorcio del centro storico: il tunnel pedonale di vico [[Cesare Battisti]]]]
Caduto l'[[Impero Romanoromano d'Occidente|Impero Romanoromano]], l'area torrese fu occupata dagli [[Ostrogoti]] e successivamente dai [[Impero bizantino|Bizantini]] assumendo la denominazione di ''Casale del Conte''.<ref name="valdina">{{cita web|url= http://www.comune.valdina.me.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1&Itemid=3|titolo=Storia di Valdina|editore=Sito ufficiale Comune di Valdina |accesso=17 luglio 2013|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304075917/http://www.comune.valdina.me.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1&Itemid=3|urlmorto=sì}}</ref> Il Casale fu un piccolo centro agricolo<ref>{{cita|Gazzara, 2006|p. 56|}}.</ref> raso al suolo dai Saraceni intorno all'anno [[870]].<ref name="rocca">{{cita web|url= http://halleyweb.com/c083073/oc/oc_p_elenco.php?menu=53&sa=0&tipohtml=1&rrfupro=../oc/oc_p_elenco.php&nodo=1&&x=&fun=53&abi=0&server=&ente=c083073&DOABKPR=24&sigla=E2&node=0|titolo=Storia di Roccavaldina |editore=Sito ufficiale Comune di Roccavaldina|accesso=17 luglio 2013}}</ref> Gli arabi preferirono insediarsi nell'odierna contrada Radali<ref name="coco9">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 9|}}.</ref> e durante la loro [[Storia della Sicilia islamica|dominazione]], che durò fino alla [[Storia della Sicilia normanna|conquista normanna]] del [[1061]],<ref>{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 10|}}.</ref> il territorio torrese venne chiamato ''Rachal Elmelum''.<ref name="coco9"/>
Nel marzo del [[1168]] il Re normanno [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo II]] e sua madre, [[Margherita di Navarra e di Sicilia|Margherita di Navarra]], diedero in dono l'antico Casale bizantino al monastero benedettino di Santa Maria della Scala di [[Messina]]<ref>{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 63|}}.</ref><ref>{{cita|Gazzara, 2006|p. 61|}}.</ref> creando l'entità territoriale che sarebbe passata alla storia come ''feudo di Santa Maria della Scala''.<ref name="coco14">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 14|}}.</ref> Quest'ultimo comprendeva la quasi totalità del territorio di Torregrotta e in parte quello di [[Valdina]].<ref>{{cita|Pandolfo, 1999|pp. 6-7|}}.</ref> La concessione fu riconfermata dai successori [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] e [[Costanza d'Altavilla|Costanza I]], e poi per ben due volte, nel [[1209]] e nel [[1221]], dall'imperatore svevo [[Federico II di Svevia|Federico II]].<ref>{{cita|A. Coco et al., 1993|pp. 66-68|}}.</ref> Durante il [[Storia della Sicilia sveva|regno]] di quest'ultimo, il feudo su usurpato dal [[giudice]] messinese Afranione de Porta e in seguito da altri cittadini messinesi, ritornando in possesso del monastero soltanto nel [[1289]] in virtù di una sentenza emessa dal [[legato pontificio]] di [[Sicilia]] nel [[1267]].<ref name="coco69">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 69|}}.</ref>
A partire dall'ondata di [[peste nera|peste]] del [[1347]] il Casale del feudo di Santa Maria della Scala iniziò progressivamente a spopolarsi,<ref name="coco70">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 70|}}.</ref> rimanendo in abbandono fino al [[XVI secolo]].
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Nel frattempo la borghesia torrese, che voleva rafforzare la propria [[egemonia]] in seno alla comunità locale sfruttando sia il consistente [[potere]] economico sia l'avversione dei torresi nei confronti di Roccavaldina,<ref name="coco103104">{{cita|A. Coco et al., 1993|pp. 103-104|}}.</ref> approfittò di un periodo di crisi politico-amministrativa del [[Comune|governo comunale]] roccese<ref name="coco108"/> e, grazie all'appoggio di varie [[Politico|personalità politiche]], riuscì ad ottenere l'autonomia di Torregrotta da Roccavaldina il {{data|21|10|1923}}.<ref name="coco13"/>
 
Nel secondo dopoguerra, Torregrotta era ancora un centro agricolo ma le trasformazioni economiche e sociali seguite al periodo bellico segnarono l'inizio di una fase di sviluppo.<ref>{{Cita|Ministeri, 2009|pp. 5-6}}.</ref> Nella seconda metà del Novecento, periodo in cui si osservò una significativa crescita demografica, la città fu interessata da una profonda [[Urbanizzazione|espansione urbanistica]] con la costruzione di nuovi edifici sulle terre un tempo agricole.<ref name="Cita|Ministeri, 2009|p. 5">{{Cita|Ministeri, 2009|p. 5}}.</ref><ref name="VCoco92">{{cita|V. Coco, 2022|p. 92|}}.</ref>
Dal secondo dopoguerra, con la ripresa economica e sociale seguita al periodo bellico, iniziò l’ingrandimento della città che visse il proprio momento più florido tra gli anni sessanta e ottanta del novecento.
 
=== Simboli ===
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
{{vedi anche|Chiese di Torregrotta}}
{{Doppia immagine|destra|Torregrotta Saint Paulinus church.jpg|175|Torregrotta Our Lady of the Stairs church.JPG|175|La chiesa di San Paolino Vescovo|La chiesa di Santa Maria della Scala}}
* ''Chiesa di San Paolino Vescovo''. Inaugurata il 29 giugno [[1943]]<ref>{{cita pubblicazione |titolo=Libretto ricordo inaugurazione chiesa parrocchiale San Paolino |editore=Parrocchia San Paolino Vescovo |città=Torregrotta |data= 29 giugno 1943}}</ref> in via Mezzasalma, custodisce al suo interno una tela del [[1671]] attribuita a Francesco Iaconissa che raffigura la [[Deposizione di Gesù|Deposizione di Cristo]] dalla Croce<ref>{{cita web|url= http://2.114.208.66/torregrotta/ch/ch_p_chiesa_dettaglio.php?idchiesa=1&x=daa8b1a0f441b9d007853d5dc2c4e36c|titolo= La chiesa di San Paolino Vescovo|editore= Sito ufficiale Comune di Torregrotta|accesso= 17 giugno 2013|urlmorto= sì}}</ref> e che originariamente adornava l'[[altare]] dell'antica chiesa di San Paolino, già chiesa di [[Chiesa di Maria Santissima della Pietà (Torregrotta)|Maria SS. della Pietà]].<ref name="pan8">{{cita|Pandolfo, 1999|p. 8|}}.</ref> DaHa quest'ultimosubito edificio,nel ormai demolito, proviene anche una [[campana]]corso del [[1886]]tempo ancoradiverse funzionante.<ref name="coco101">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 101|}}.</ref> Nel [[2010]] la chiesa è stata ristrutturatamodifiche e nella facciata è stata collocata una vetrata che raffigura [[Paolino di Nola|San Paolino]]ristrutturazioni.<ref>{{Cita news|autore=Mariella Di Giovanni |titolo=Realizzata una vetrata in onore di S. Paolino |pubblicazione=[[Gazzetta del Sud]] |editore=[[Società Editrice Sud]] |giorno=18|mese=luglio|anno=2010}}</ref>
=== Architetture religiose ===
* ''Chiesa di San Paolino Vescovo''. Inaugurata il 29 giugno [[1943]]<ref>{{cita pubblicazione |titolo=Libretto ricordo inaugurazione chiesa parrocchiale San Paolino |editore=Parrocchia San Paolino Vescovo |città=Torregrotta |data= 29 giugno 1943}}</ref> in via Mezzasalma, custodisce al suo interno una tela del [[1671]] attribuita a Francesco Iaconissa che raffigura la [[Deposizione di Gesù|Deposizione di Cristo]] dalla Croce<ref>{{cita web|url= http://2.114.208.66/torregrotta/ch/ch_p_chiesa_dettaglio.php?idchiesa=1&x=daa8b1a0f441b9d007853d5dc2c4e36c|titolo= La chiesa di San Paolino Vescovo|editore= Sito ufficiale Comune di Torregrotta|accesso= 17 giugno 2013|urlmorto= sì}}</ref> e che originariamente adornava l'[[altare]] dell'antica chiesa di San Paolino, già chiesa di [[Chiesa di Maria Santissima della Pietà (Torregrotta)|Maria SS. della Pietà]].<ref name="pan8">{{cita|Pandolfo, 1999|p. 8|}}.</ref> Da quest'ultimo edificio, ormai demolito, proviene anche una [[campana]] del [[1886]] ancora funzionante.<ref name="coco101">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 101|}}.</ref> Nel [[2010]] la chiesa è stata ristrutturata e nella facciata è stata collocata una vetrata che raffigura [[Paolino di Nola|San Paolino]].<ref>{{Cita news|autore=Mariella Di Giovanni |titolo=Realizzata una vetrata in onore di S. Paolino |pubblicazione=[[Gazzetta del Sud]] |editore=[[Società Editrice Sud]] |giorno=18|mese=luglio|anno=2010}}</ref>
* ''Chiesa di Santa Maria della Scala''. Aperta ai fedeli il 10 aprile [[1976]], sorge sull'omonima piazza ed è stata dedicata il 10 ottobre dello stesso anno.<ref>{{Cita news|autore= Angelo Coco|titolo= Morto Padre Santo Trimarchi|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=dicembre|anno=2001|p=2}}</ref> La chiesa è erede del plurisecolare culto torrese per la Vergine della Scala, il cui antico tempio religioso si suppone dovesse trovarsi nel centro storico.<ref name="tornot9">{{Cita news|autore= Roberto Scibilia|titolo= Torre Sacra|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=settembre|anno=2001|pp=10-11}}</ref>
* ''Chiesa del Santissimo Crocifisso''. Fu consacrata e aperta al culto il 22 gennaio [[1925]] in occasione dell'inaugurazione dell'istituto [[Figlie del Divino Zelo]] di cui faceva parte.<ref name="coco118">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 118|}}.</ref> Negli [[anni 1970|anni settanta]] ha subito una importante opera di ristrutturazione con l'aggiunta di un ulteriore corpo e la sostituzione del tetto in legno con un solaio in cemento armato.<ref name="coco120">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 120|}}.</ref><ref>{{cita web|url= http://2.114.208.66/torregrotta/ch/ch_p_chiesa_dettaglio.php?idchiesa=3&x=daa8b1a0f441b9d007853d5dc2c4e36c|titolo= La chiesa del SS. Crocifisso sul sito|editore= Sito ufficiale Comune di Torregrotta|accesso= 17 giugno 2013|urlmorto= sì}}</ref> Conserva all'interno quattro statue lignee tra le quali quella della [[Tindari#Il Santuario della Madonna Nera|Madonna del Tindari]] del 1925.<ref name="coco120"/>
* ''Chiesa di San Cristoforo''. L'epoca di edificazione è incerta, probabilmente di origini [[Impero bizantino|bizantine]].<ref name="pan8"/> Dagli atti notarili risulta attiva almeno dall'inizio del [[XIX secolo]].<ref name="coco113">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 113|}}.</ref> Ne rimangono solo le mura perimetrali lungo la via San Vito.<ref name="coco113"/>
[[File:Torregrotta arco merlato.jpg|thumb|upright|left|L'[[arco (architettura)|arco]] merlato [[XVII secolo|secentesco]] di via Mezzasalma]]
 
=== Architetture civili ===
* ''Torre del Castrum''. Databile tra il [[XVI secolo|XVI]] e il [[XVII secolo]],<ref name="coco30">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 30|}}.</ref> fu una delle opere difensive del ''[[Castrum]]'' fatto edificare dall'imperatore [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] per proteggere i contadini che abitavano il Casale del Feudo di Santa Maria della Scala.<ref name="pan7"/> Nel corso del tempo ha subito diverse modificazioni e stravolgimenti ed oggi si presenta inglobata in abitazioni di epoche successive lungo la vico Trieste.<ref name="coco17"/>. Un’altra torre scomparsa sorgeva lungo via Libertà.<ref>{{cita|A. Coco et al., 1993|pp. 17-18|}}.</ref>
* ''Arco merlato''. Fu uno dei [[Porta cittadina|portali]] di accesso al ''[[Castrum]]'' cinquecentesco fatto edificare dall'imperatore [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]].<ref name="pan8"/> La sua costruzione è tuttavia successiva poiché sulla chiave di volta interna sono ancora visibili i numeri 6 5 0 ed è quindi databile al [[1650]].<ref name=" tornot10"/> Il [[Porta cittadina|portale]] è costituito da un [[Arco (architettura)|arco]] a tutto sesto sormontato da una [[Merlo (architettura)|merlatura ghibellina]]. Si trova ai margini della via Mezzasalma.
 
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* ''Icone raffiguranti la Madonna della Scala''. Scolpite su lastre di [[Arenaria|pietra arenaria]] delle dimensioni di {{M|33|u=cm}} di larghezza e {{M|45|u=cm}} di altezza,<ref name="coco32">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 32|}}.</ref> ebbero la funzione di marcare i confini dell'antico feudo di Santa Maria della Scala.<ref name="coco25">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 25|}}.</ref> Delle sette icone presunte, ne rimangono oggi soltanto quattro: due in territorio torrese, in via dei Mille e in contrada Largari, due in territorio di [[Valdina]].<ref name="coco32"/>
* ''Grotta rupestre''. Si trova nei pressi della via San Vito<ref name="coco18">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 18|}}.</ref> e fa parte di una serie di grotte dislocate tra Torregrotta e la frazione Cardà del comune di [[Roccavaldina]].<ref name="coco19">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 19|}}.</ref>
 
=== Architetture scomparse ===
* ''[[Chiesa di Maria Santissima della Pietà (Torregrotta)|Chiesa di Maria Santissima della Pietà]]''. Fu edificata nella seconda metà del [[XVII secolo|Seicento]]. Nell'[[XIX secolo|ottocento]] divenne il fulcro della [[Storia_di_Torregrotta#La_questione_religiosa_torrese|questione religiosa torrese]] e fu intitolata a San Paolino<ref name="pan8"/>. L'edificio, in stato di abbandono, venne demolito alla metà del novecento<ref name="pan8"/>.
[[File:Torregrotta Holy Cross Church.jpg|thumb|La chiesa del SS. Crocifisso e l'ex istituto [[Figlie del Divino Zelo]]]]
* ''Chiesa di Santa Maria Maddalena''. Sorgeva nella omonima contrada torrese lungo l'antica via Maddalena e ne rimane soltanto una piccola porzione di muro perimetrale.<ref name="coco85">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 85|}}.</ref> L'edificio di culto e il complesso agricolo che la circondava furono attivi già sul finire del XVI secolo poiché a partire dal [[1584]] sono documentati scambi commerciali di bestiame e tessuti in occasione della festività di [[Maria Maddalena]].<ref name="coco37">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 37|}}.</ref> La chiesa, la cui funzionalità è accertata fino ad almeno il [[1834]],<ref name="coco89">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 89|}}.</ref> fu abbattuta intorno alla metà del [[XX secolo]] durante i lavori di costruzione della strada provinciale n. 59,<ref name="pan7"/><ref name="tornot9"/> mentre è ignota la causa della scomparsa delle strutture agricole.<ref name="coco89"/>
* ''Chiesa trecentesca''. Lungo vico Trieste, incorporati in un edificio settecentesco in rovina, vi erano tracce di una chiesa del [[XIV secolo]] di cui è ignoto il titolare.<ref name="pan8"/> Secondo le ipotesi degli storici potrebbe trattarsi dell'antico tempio religioso dedicato a Santa Maria della Scala.<ref name="tornot9"/>
* ''Riposto della Torre''. Chiamato anche ''magazzinazzu'',<ref name="tornot11"/> fu un edificio appartenuto all'antico Feudo di Santa Maria della Scala che sorgeva sulla via XXI Ottobre nei pressi del monumento ai caduti e che fu abbattuto fra l'ottobre [[1954]] e il marzo [[1955]].<ref name="coco25"/> Sotto il [[rosone]] della facciata principale erano posizionate una grande icona marmorea raffigurante la Madonna della Scala e una lapide recante un'iscrizione latina che, secondo le ipotesi degli storici, doveva essere la concessione del re di Sicilia [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo II]] del [[1168]].<ref name="coco25"/>
* ''Torri''. Una sorgeva lungo via Libertà,<ref>{{cita|A. Coco et al., 1993|pp. 17-18|}}.</ref> l'altra nei pressi di piazza Santa Maria della Scala, parte intregrante di un antico fondaco.<ref name="tornot12">{{Cita news|autore=Pippo Pandolfo|titolo=1586…È l’alba|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=dicembre|anno=2002|pp=10-11}}</ref><ref name="coco47">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 47|}}.</ref>
 
== Società ==
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{{Demografia/Torregrotta}}
 
L'entità della popolazione torrese nei periodi storici antecedenti l'[[Risorgimento|unificazione italiana]] è incerta.<ref name="coco14"/> Durante l'[[ottocento]], un primo documentato fenomeno migratorio fece incrementare la popolazione,<ref>{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 73|}}.</ref> composta da circa 400 abitanti nel [[1852]].<ref name="coco101"/>{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 101|}}.</ref>
 
Nel [[novecento]], lo sviluppo demografico fu in larga parte determinato dal più ampio fenomeno dei [[Emigrazione|flussi migratori]] dai comuni montani verso i centri costieri,<ref>{{ name="Cita|Ministeri, 2009|p. 5}}.<"/ref> risultando preminente rispetto ad altre località provinciali grazie alla baricentrica collocazione geografica della città nell’area costiera tirrenica della Sicilia nord-orientale ma anche grazie alla nascita e sviluppo del vicino polo industriale del Mela.<ref name="mini7">{{Cita|Ministeri, 2009|p. 7}}.</ref>
 
Al 31 dicembre [[2024]] Torregrotta è il 13º comune più popoloso della provincia di Messina,<ref>{{cita web|url=http://www.tuttitalia.it/sicilia/provincia-di-messina/33-comuni/popolazione/|titolo=Elenco comuni in provincia di Messina per popolazione|accesso=9 gennaio 2016|sito= tuttitalia.it |editore=Gwind srl|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201021183639/https://www.tuttitalia.it/sicilia/provincia-di-messina/33-comuni/popolazione/}}</ref> il primo comune più [[Densità di popolazione|densamente popolato]] nella provincia,<ref name="class">{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/083/098/statistiche/classifiche.html|titolo=Torregrotta: posizione nelle classifiche|accesso=4 novembre 2012|sito= comuni-italiani.it|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304064752/http://www.comuni-italiani.it/083/098/statistiche/classifiche.html}}</ref> a conferma del ruolo di centro attrattore nei confronti della popolazione.<ref>{{Cita libro|cognome=Pascuzzi |nome=Emanuela |titolo=La distanza sociale. Politica e società a Messina|editore= Franco Angeli s.r.l. |città=Milano |anno=2010|url=http://books.google.it/books?id=tQhY0_mXGkMC&pg=PA72&dq=torregrotta&hl=it&ei=pUnETYKgNcXMtAbh66CSDw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=5&ved=0CD4Q6AEwBDgU#v=onepage&q=torregrotta&f=false|accesso= 4 novembre 2012|p=72}}</ref>
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
La popolazione straniera è molto limitata e in lieve diminuzione su base pluriennale.<ref name="estero">{{cita web|url=https://www.tuttitalia.it/sicilia/39-torregrotta/statistiche/cittadini-stranieri-2024/|titolo=Cittadini stranieri Torregrotta 2024|accesso=077 giugno 2025|sito= tuttitalia.it}}</ref> Al 1º gennaio 2025, gli immigrati regolarmente residenti a Torregrotta sono 211, pari al {{M|2.91|u=%}} dell'intera popolazione.<ref>{{cita web|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera per sesso al 1º gennaio 2025|url=https://demo.istat.it/app/?l=it&a=2024&i=STR|accesso=077 giugonogiugno 2025}}</ref> Secondo i dati dell'[[Istituto nazionale di statistica]], le nazionalità più numerose risultano essere: <ref>{{Cita web|titolo=Popolazione residente per cittadinanza o paese di nascita al 1º gennaio 2024|url=https://demo.istat.it/app/?i=RCS&l=it|accesso=077 giugnoogiugno 2025}}</ref>
# [[Romania]]: 127
# [[Polonia]]: 13
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* Crocieri:<ref name="coco36">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 36|}}.</ref> è l'area cittadina che si estende a ridosso e nei dintorni della via Crocieri. Il nome di quest'ultima deriva dal fatto che forma una croce con la via XXI Ottobre e in origine veniva indicata come strada ''Crociera''.<ref name="coco51">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 51|}}.</ref>
* Grotta:<ref name="coco34"/> è una delle due contrade che compongono il centro storico. Compare in diversa documentazione già nel [[XVI secolo]] e poi durante l'[[ottocento]].<ref>{{cita|A. Coco et al., 1993|pp. 34-35|}}.</ref>
* Scala:<ref name="coco36"/> è l'area cittadina che si estende all'incirca tra la via Nazionale e il lungomare Rosario Livatino ed è citata come contrada [[rurale]] a partire dalla prima metà dell'[[ottocento]].<ref name="coco46">{{cita|A. Coco et al., 1993|p. 46|}}.</ref> Nel [[XVI secolo]] si trovava qui un fondaco (edificio simile ai moderni [[motel]]) appartenente al feudo di Santa Maria della scala e per tale motivo chiamato ''fondaco della Scala''.<ref name="tornot12">{{Cita news|autore=Pippo Pandolfo|titolo=1586…È l’alba|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=dicembre|anno=2002|pp=10-11}}</ref><ref>{{cita|A. Coco et al., 1993|pp. 46-47|}}.</ref>
* Torre:<ref name="coco36"/> la contrada fino agli inizi dell'Ottocento venne chiamata ''Casale'' ed era il centro abitato del feudo di Santa Maria della Scala. Già presente nel [[medioevo]] e poi riedificato nel [[1526]], costituisce il nucleo storico della città.<ref name=" tornot10"/>
Esistono diverse altre contrade, cittadine e rurali, talvolta ricomprese all'interno delle quattro sopracitate, la cui memoria storica, nella maggior parte dei casi, è andata perduta:<ref>{{cita|A. Coco et al., 1993|pp. 36-40|}}.</ref> Badessa, Barone, Bottisco, Bruca, Cotugnara, Ficarotta, Granatara, Largari, Maddalena, Marsilio, Perara, Pirrera, Radali, Sciabecco, Timoniere, Triari.
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L’economia di Torregrotta può essere storicamente ricondotta all'ambito [[agricoltura|agricolo]] e al piccolo [[allevamento]].<ref name="maim26.27">{{Cita|Maimone, 1993|pp. 26-27}}.</ref><ref name="mini6.7">{{Cita|Ministeri, 2009|pp. 6-7}}.</ref> Dalla fine del secolo scorso, l’agricoltura ha subito un sostanziale declino in favore dell'[[industria]] e, soprattutto, del [[settore terziario|terziario]] che è divenuto il maggiore settore.<ref name="mini6.7"/><ref name="maim27">{{Cita|Maimone, 1993|p. 27}}.</ref>
 
Significativa la [[bachicoltura]] attuata tra il XVI e XIX secolo grazie alla coltivazione dei [[Morus alba|gelsi bianchi]].<ref name="tornot11"/><ref name="coco7172">{{cita|Coco et al., 1993|pp. 71-72|}}.</ref><ref name="tornot11"/> Così come la coltivazione della patata primaticcia nella seconda metà del [[novecento]].<ref name="tornnot1998">{{Cita news|autore= Pippo Marco|titolo= Smerge e patata primaticcia. Protagoniste dell’economia agricola torrese del secolo|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=giugno|anno=1998|pp=8-9}}</ref><ref>{{Cita|Maimone, 1993|p. 44}}.</ref> Di particolare interesse la produzione di [[Sbergia|smergie]], pesca dalle riconosciute peculiarità organolettiche,<ref name="maim47">{{Cita|Maimone, 1993|p. 47}}.</ref> introdotta dagli arabi nel X secolo.<ref>{{Cita news|autore=[[Melo Freni]]|titolo=Un aeroporto mette a rischio le "smerge" dono superstite del giardino dell'Eden |pubblicazione=[[Gazzetta del Sud]] |editore=[[Società Editrice Sud]]|data=15 settembre 2007|citazione=In quanto al frutto, è facile invece sentir parlare di un innesto sperimentato dagli arabi in quei secoli a cavallo dell'anno Mille, allorché fecero della Sicilia il più bel giardino del Mediterraneo, cantato dai poeti: il giardino di Hamdis.}}</ref>
Nel [[XXI]] secolo]] l’agricoltura è essenzialmente costituita dall’[[orticoltura]] e dalle coltivazioni legnose, soprattutto olivo, agrumi e pesco (smergeti), ma è il settore torrese che occupa meno addetti.<ref name="mini7"/><ref name="maim43.62">{{Cita|Maimone, 1993|pp. 43-62}}.</ref><ref name="mini7">{{Cita|Ministeri, 2009|p. 7}}.</ref>
[[File:Torregrotta beach summer 2024.jpg|thumb|La spiaggia di Torregrotta]]
Per gran parte del [[novecento]], il settore secondario torrese si è caratterizzato per il protagonismo dell’industria di estrazione e trasformazione dell’argilla in [[laterizio|laterizi]].<ref name="tornotlaterizi">{{Cita news|autore= Mariella Di Giovanni |titolo= L'industria di laterizi|pubblicazione=Torregrotta Notizie|editore=Comune di Torregrotta|giorno=-|mese=settembre|anno=1997|pp=9-11}}</ref><ref name="gazlaterizi">{{Cita news|autore=Veronica D'Amico|titolo=Crisi dei laterizi. Molti stabilimenti chiusi e impianti fatiscenti |pubblicazione=[[Gazzetta del Sud]] |editore=[[Società Editrice Sud]]|data=5 marzo 2013}}</ref> Dall’inizio del nuovo millennio è essenzialmente costituito da piccole e medie attività, operanti principalmente nel comparto [[Edilizia|edile]] e in misura minore in quello [[Attività manifatturiera|manifatturiero]].<ref name="Ateco2021"/><ref name="mini25">{{Cita|Ministeri, 2009|p. 25}}.</ref> I [[Laboratorio|laboratori]] e gli [[Fabbrica|stabilimenti]] sono collocati in due poli produttivi.<ref name="maim86">{{Cita|Maimone, 1993|p. 86}}.</ref>
 
Il [[terziario (economia)|terziario]] ha ruolo di maggiore settore dell'economia torrese costituendo oltre il 65% dell'[[Tasso di occupazione|occupazione lavorativa]] della città.<ref name="mini24">{{Cita|Ministeri, 2009|p. 24}}.</ref> Comparti principali sono il [[commercio]], i [[Trasporto|trasporti]], il [[Magazzino|magazzinaggio]], la [[pubblica amministrazione]] e la [[ristorazione]].<ref name="mini25"/>
In via di sviluppo il turismo, in particolare nel [[Balneazione|comparto balneare]], per cui dal [[2023]] Torregrotta è stata inserita nell'elenco dei comuni turistici della [[Sicilia]].<ref>{{Cita web|url=https://www.regione.sicilia.it/sites/default/files/2023-03/D.A.%20n.%20188%20del%2002.03.2023.pdf|titolo= D.A. n. 188 del 02.03.2023 |sito= regione.sicilia.it |editore= Regione Siciliana |accesso = 17 settembre 2023}}</ref>
 
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== Sport ==
Nel calcio maschile sono attive tre società iscritte ai campionati della [[Lega Nazionale Dilettanti|LND]]:<ref name="CONI">{{cita web|url=https://www.coni.it/it/registro-societa-sportive/home/registro-2-0/registro.html?id_regione=19&id_provincia=283&id_comune=83098&codice_fiscale=&denominazione=&cognome_legale=&sigla=&codice_affiliazione=&nome_regione=Sicilia&nome_provincia=Messina&nome_comune=Torregrotta&regione_ok=&provincia_ok=&comune_ok=|titolo=Registro Nazionale delle Associazioni e Società Sportive dilettantistiche|editore=[[CONI]]|accesso=14 aprile 2025}}</ref> Academy Torregrotta, S.P. Torregrotta e Torregrotta 1973. Quest’ultima è la maggiore e storica società calcistica cittadina che milita nel campionato di [[Promozione (calcio)]].<ref>{{Cita news|url= https://www.tuttocampo.it/Sicilia/News/1747179/stagione-memorabile-per-il-torregrotta-promozione-e-coppa-sicilia|titolo= Stagione memorabile per il Torregrotta: Promozione e Coppa Sicilia|pubblicazione=tuttocampo.it |giorno=25|mese=maggio|anno=2025|accesso=25 giugno 2025}}</ref> Nella sua storia ha raggiunto diverse volte il campionato di [[Eccellenza (calcio)|Eccellenza]] <ref>{{Cita news|autore=Giovanni Passalacqua|url=https://www.tempostretto.it/news/calcio-verdetti-torregrotta-fa-festa-dopo-11-anni-torna-eccellenza.html|titolo=Torregrotta fa festa: dopo 11 anni torna in Eccellenza|pubblicazione=tempostretto.it |giorno=9|mese=maggio|anno=2016|accesso=5 giugno 2025}}</ref> ed ha vinto due trofei: coppa “Tonino Caltagirone” nella stagione 1997-98.<ref>{{Cita news|autore=|titolo=Momenti di gloria alla premiazione per il trofeo "Caltagirone"|pubblicazione=A.S. Torregrotta News Sport |giorno=-|mese=settembre|anno=1999|p=6}}</ref> e coppa Sicilia nella stagione 2024-25.<ref>{{Cita news|url=https://sicilia.lnd.it/archivio/news/2025/05/al-torregrotta-la-coppa-sicilia-edizione-2024-25|titolo=Al Torregrotta la Coppa Sicilia edizione 2024-25|pubblicazione=sicilia.lnd.it |giorno=19|mese=maggio|anno=2025|accesso=5 giugno 2025}}</ref>
La principale attività del Torregrotta 1973 viene svolta nel settore giovanile la cui scuola calcio è riconosciuta di 3°º livello dalla [[Federazione Italiana Gioco Calcio|FIGC]].<ref>{{cita web|url=https://www.figc.it/it/giovani/grassroots-attivit%C3%A0-di-base/sistema-qualit%C3%A0-club-giovanili/elenco-scuole-calcio-elite/?r=&t=torregrotta&pr=&l=|titolo=Elenco Club Giovanili riconosciuti di 3°-2°-1° livello|editore=[[Federazione Italiana Gioco Calcio|FIGC]]|accesso=14 aprile 2025}}</ref>
 
Nel calcio femminile, per il breve periodo di tre stagioni consecutive è stata attiva la società S.S.F. Torregrotta che ha raggiunto la [[Serie B (calcio femminile)|serie B]] nella [[Serie B 2005-2006 (calcio femminile)|stagione 2005-2006]].<ref>{{cita web|url=http://www.webalice.it/stefanosteve/storia.htm|titolo=Storia S.S.F. Torregrotta|accesso=29 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160125235319/http://www.webalice.it/stefanosteve/storia.htm|urlmorto=sì}}</ref>
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=== Impianti sportivi ===
A Torregrotta sono presenti i seguenti principali impianti sportivi:
*Campo Comunale per il calcio, costruito negli [[anni 1980]] e intitolato nel [[2016]] a Pietro Gangemi,<ref>{{Cita web|url= https://www.strettoweb.com/2016/10/torregrotta-dal-21-al-23-ottobre-la-festa-dellautonomia-torrese/470813/ | titolo= Torregrotta, dal 21 al 23 ottobre la Festa dell’Autonomia Torrese |sito= strettoweb.com |editore= Editore Socedit srl|formato= |accesso = 11 giugno 2023}}</ref> ha una tribuna con capienza di {{formatnum:500}} spettatori ed è dotato di terreno di gioco regolamentare in [[erba sintetica]] oltre all’illuminazione artificiale.<ref>{{cita web |url= http://www.asdtorregrotta.it/campigioco_scheda.php?idcampo=2 |titolo= Dati Stadio Comunale |sito= asdtorregrotta.it |accesso= 20 dicembre 2010 |dataarchivio= 11 gennaio 2011 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20110111114946/http://www.asdtorregrotta.it/campigioco_scheda.php?idcampo=2 |urlmorto= sì }}</ref> L'impianto è utilizzato per le gare casalinghe nonché per gli allenamenti delle locali società calcistiche.
*[[Cupola geodetica]]: inaugurata il 26 maggio [[2023]], è un impianto sportivo pluridisciplinare.<ref>{{Cita news|autore=Maria Caterina Calogero|titolo=Un nuovo impianto sportivo, Torregrotta brinda al traguardo| pubblicazione=[[Gazzetta del Sud]] |editore=[[Società Editrice Sud]]|giorno=28|mese=maggio|anno=2023|p=}}</ref> Ospita le attività e le gare interne della New Volley Team Torregrotta.
 
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== Voci correlate ==
* [[ChiesaChiese di Maria Santissima della Pietà (Torregrotta)|Chiesa di Maria Santissima della Pietà]]
* [[Cronologia di Torregrotta]]
* [[Economia di Torregrotta]]
* [[Riposto della Torre]]
* [[Simboli di Torregrotta]]
* [[Sindaci di Torregrotta]]