Repubblica Federale Democratica Transcaucasica: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
 
(5 versioni intermedie di 4 utenti non mostrate)
Riga 3:
|nomeCorrente = Transcaucasia
|nomeCompleto = Repubblica Federale Democratica Transcaucasica
|nomeUfficiale = زاقافقازیا خالق فدراتیو جومهوریتی<br>Անդրկովկասյան Դեմոկրատական Ֆեդերատիվ Հանրապետություն<br>ამიერკავკასიის დემოკრატიული ფედერაციული რესპუბლიკა
|nomeUfficiale = Закавказская демократическая федеративная республика
|paginaStemma =
|linkLocalizzazione = 1918 map of the Caucasus by the British Army.jpg
Riga 41:
|stato successivo = [[File:Flag of the First Republic of Armenia.svg|20px|border]] [[Prima Repubblica di Armenia]]<br/>[[File:Flag of the Democratic Republic of Azerbaijan (1918).svg|20px|border]] [[Repubblica Democratica di Azerbaigian]]<br/>[[File:Flag of Georgia (1918-1921).svg|20px|border]] [[Repubblica Democratica di Georgia]]
|stato attuale = {{ARM}}<br/>{{AZE}}<br/>{{GEO}}<br/>{{RUS}}<br/>{{TUR}}
|didascaliaLocalizzazione = Una mappa del [[Caucaso]] del 1918 dell'[[esercito britannico]]. Le sezioni evidenziate mostrano gli statiStati successori della RFDT, che rivendicarono più o meno lo stesso territorio.
}}
La '''Repubblica Federale Democratica Transcaucasica''' (in [[lingua azera|azero]] زاقافقازیا خالق فدراتیو جومهوریتی, ''Zaqafqaziya Demokratik Federativ Respublikası''; {{Armeno|Անդրկովկասյան Դեմոկրատական Ֆեդերատիվ Հանրապետություն|Andrkovkasyan Demokratakan Federativ Hanrapetowt'yown}}; {{Georgiano|ამიერკავკასიის დემოკრატიული ფედერაციული რესპუბლიკა|Amierk'avk'asiis Demok'rat'iuli Pederatsiuli Resp'ublik'a}}), conosciuta anche come '''Federazione Transcaucasica''', fu uno [[Stato]] che ebbe breve esistenza; comprendeva i moderni Stati dell'[[Armenia]], [[Azerbaigian]] e [[Georgia]].
 
Dopo la [[Rivoluzione di febbraio]], il [[Governo provvisorio russo]] creò il [[Comitato speciale per la Transcaucasia|Comitato speciale Transcaucasico]] per governare la zona. Dopo la [[Rivoluzione d'ottobre]], l'11 novembre 1917 fu sostituito dal [[Commissariato Transcaucasico]] e a sua volta dalla RFDTC nel febbraio 1918. Visto che la Repubblica Federale Democratica Transcaucasica era uno Stato indipendente che non aveva firmato alcun trattato di pace con l'[[Impero ottomano]];, la Repubblica Federale Democratica Transcaucasica era ancora in guerra e cercò di impedire che l'Impero ottomano si impadronisse dei territori dell'[[Amministrazione dell'Armenia occidentale]]. Riprendendo la guerra contro gli ottomani, esplosero rivolte nell'Azerbaigian, poiché dei musulmani non volevano combattere al fianco dei cristiani, ma con altri musulmani. Il 13 aprile 1918 [[Baku]] viene presa sotto il controllo della [[Federazione Rivoluzionaria Armena]] che creò la [[Comune di Baku]], spingendo i musulmani ad arroccarsi a [[Gäncä]]. L'Azerbaigian si staccò e divenne la [[Repubblica Democratica di Azerbaigian]], che si schierò subito a fianco dei turchi dando vita alla [[guerra armeno-azera]] e partecipando alla [[battaglia di Baku]]. Il resto della Federazione si divise nella [[Prima Repubblica di Armenia]] e nella [[Repubblica Democratica di Georgia]].
 
== Storia ==
La maggior parte del [[Caucaso meridionale]] era sotto il controllo dell'[[Impero russo]] nella prima metà del [[diciannovesimo secolo]]. Un [[Vicereame del Caucaso|vicereame caucasico]] era stato originariamente istituito nel 1801, per consentire al governo russo il controllo diretto nei decenni successivi. L'autonomia locale fu ridotta ed il controllo russo fu ulteriormente consolidato; il vicereame acquisì la maggior parte del potere nel 1845. Tiflis (ora [[Tbilisi]]) fu la capitale del [[Regno di Cartalia-Cachezia]], divenne la sede del vicereame e ''de facto'' la capitale della regione. Il Caucaso meridionale era prevalentemente rurale, tranne per [[Baku]]; che crebbe alla fine del diciannovesimo secolo, quando la regione iniziò ad esportare [[petrolio]] e divenne un importante centro economico. Etnicamente, la regione era molto diversificata. I tre principali gruppi etnici locali erano armeni, [[azeri]] e georgiani. Anche una popolazione russa si era stabilita, dopo che l'Impero russo aveva conquistato l'area.<ref>{{Cita|Kazemzadeh 1951|p. 3}}.</ref>
 
Con lo scoppio della [[Primaprima guerra mondiale]] nel 1914, l'Impero russo e l'[[Impero ottomano]] si combatterono nella regione del Caucaso. I russi vinsero diverse battaglie e penetrarono in profondità nel territorio ottomano. Tuttavia, erano preoccupati che la popolazione locale, per lo più musulmana, avrebbe continuato a seguire l'Impero ottomano di [[Mehmet V|Mehmed V]], per poi distruggere le forze russe poiché l'imperatore ottomano era anche il califfo, il leader spirituale dell'Islam. Entrambe le parti volevano anche utilizzare la popolazione armena, che viveva oltre il confine, a proprio vantaggio e fomentare rivolte. Dopo le sconfitte militari, il governo ottomano si rivolse contro gli armeni e nel 1915 iniziò un [[Genocidio armeno|genocidio]], in cui furono uccisi 1,5 milione di armeni.
 
La [[Rivoluzione di febbraio]] del 1917 vide la fine dell'Impero russo e l'istituzione di un [[Repubblica russa|Governo provvisorio in Russia]]. Il vicereame del Caucaso, guidato dal granduca [[Nikolaj Nikolaevič Romanov (1856-1929)|Nicola]], espresse un sostegno iniziale al nuovo governo, ma fu costretto a dimettersi, poiché il potere imperiale russo fu tolto.<ref>{{Cita|Kazemzadeh 1951|pp. 32-33}}.</ref> Il governo provvisorio creò un'autorità temporanea, il [[Comitato speciale per la Transcaucasia|Comitato Transcaucasico Speciale]] (noto con la sua abbreviazione russa Ozakom), il 22 marzo 1917. Il Comitato era composto da rappresentanti caucasici della Duma (legislatura russa) e altri leader locali; il Comitato doveva fungere da "vicereame collettivo" e aveva rappresentanti dei gruppi etnici della regione. Proprio come a Pietrogrado, fu istituito un sistema a doppia alimentazione, in cui l'Ozakom era in competizione contro i sovietici.<ref>{{Cita|Grigor 1994|p. 186}}.</ref> Con scarso sostegno da parte del governo di Pietrogrado, l'Ozakom ebbe difficoltà a stabilire la sua autorità sui soviet, soprattutto nel Soviet di Tiflis.<ref>{{Cita|Kazemzadeh 1951|p. 35}}.</ref>
Riga 68:
Una delegazione in rappresentanza del Seim doveva partire per [[Trebisonda]] il 2 marzo, ma quel giorno fu annunciato che i colloqui di pace a [[Brėst|Brest-Litovsk]], che si erano conclusi, con i russi che avrebbero firmato un trattato di pace. Nel [[trattato di Brest-Litovsk]] c'era l'accordo che i russi avrebbero ceduto vaste aree di terra all'Impero ottomano, comprese le principali regioni del Transcaucaso: i territori di [[Ardahan]], [[Batum oblast']] e [[Kars oblast']], perché erano stati annessi dalla Russia dopo la [[Guerra russo-turca (1877-1878)|guerra russo-turca del 1877–1878]]. Con questo sviluppo improvviso, la delegazione aveva rinviato la partenza poiché ha dovuto riconsiderare la propria posizione. Poiché il Transcaucaso non aveva preso parte ai negoziati di Brest-Litovsk, hanno inviato messaggi a diversi governi in tutto il mondo, affermando che poiché non erano una parte nei colloqui di pace non avrebbero onorato il trattato e non avrebbero evacuato i territori. La delegazione sarebbe finalmente partita il 7 marzo e sarebbe arrivata a Trebisonda il giorno successivo.<ref>{{Cita|Hovannisian 1969|p. 131}}.</ref> All'arrivo, la delegazione, composta da dieci delegati e altre cinquanta guardie, fu trattenuta perché le guardie furono invitate a disarmarsi. La delegazione insolitamente numerosa era composta da individui selezionati per rappresentare i diversi gruppi etnici e le fazioni politiche che componevano il Seim; al loro arrivo un funzionario ottomano aveva scherzato dicendo che se questa fosse l'intera popolazione della Transcaucasia, era davvero molto piccola, tuttavia, era solo una delegazione molto grande.<ref>{{Cita|Kazemzadeh 1951|p. 93}}.</ref>
 
Mentre i delegati attendevano l'inizio della conferenza a Trebisonda, il capo della [[Terza armata ottomana]], [[Wehib Pascià|Vehib Pascià]], ha inviato una richiesta il 10 marzo a EvgenyEvgenij LebedinskiiLebedinskij, un ex generale russo che aveva iniziato a seguire gli ordini del Commissariato, per evacuare le aree di Ardahan, [[Batumi|Batum]] e Kars, come previsto dal Trattato di Brest-Litovsk. Vehib disse anche a Ilia Odishelidze, che stava prendendo ordini anche dal Commissariato, che alla luce degli attacchi delle forze armene alla popolazione vicino a Erzurum, le forze ottomane avrebbero dovuto avanzare per mantenere la pace, avvertendo che qualsiasi risposta ostile sarebbe stata accolta con forza. A queste richieste ha risposto direttamente Chkheidze in qualità di presidente del Seim, il quale ha notato che il Transcaucaso aveva inviato una delegazione a Trebisonda per negoziare la pace e che poiché il Seim non riconosceva più l'autorità russa, non avrebbero riconosciuto le disposizioni di Brest-Litovsk.<ref>{{Cita|Kazemzadeh 1951|pp. 93-94}}.</ref> L'11 marzo l'esercito ottomano iniziò il suo attacco a Erzurum e con poche speranze di successo, i difensori per lo più armeni evacuarono meno di ventiquattro ore dopo.<ref>{{Cita|Hovannisian 1969|p. 135}}.</ref>
 
La [[Conferenza di pace di Trebisonda|conferenza per la pace di Trebisonda]] iniziò il 14 marzo. Nella prima sessione, il principale delegato ottomano [[Rauf Bey]] chiese alla delegazione transcaucasica da chi erano rappresentati. [[Akaki Chkhenkeli]], il capo della delegazione transcaucasica, non fu in grado di dare una risposta adeguata poiché non era chiaro era rappresentata da lui o dagli altri associati. Quando la domanda fu ripetuta due giorni dopo, Rauf chiese a Chkhenkeli di chiarire la composizione del loro stato, per determinare se fosse qualificato come uno ai sensi del [[diritto internazionale]]. Chkhenkeli aveva chiarito che dopo la Rivoluzione d'Ottobre l'autorità centrale aveva cessato di esistere in Transcaucasia. Fu formato un governo indipendente poiché aveva agito come uno stato quando aveva discusso l'invito ai colloqui di [[Trattato di Brest-Litovsk|pace di Brest-Litovsk]], anche se l'indipendenza non era stata esplicitamente proclamata. Rauf confutò l'argomento, affermando che il [[Consiglio dei commissari del popolo della RSFS Russa|Sovnarkom]] aveva l'autorità su tutta la Russia anche se i rappresentanti ottomani avevano inviato dei messaggi al Commissariato per partecipare ai colloqui a Brest-Litovsk, ciò non conferiva il riconoscimento.<ref>{{Cita|Kazemzadeh 1951|pp. 94-95}}.</ref> Infine, Rauf dichiarò che la delegazione ottomana era a [[Trebisonda]] solo per risolvere alcune questioni economiche e commerciali che non erano state risolte a [[Brėst|Brest-Litovsk]]. Chkhenkeli e i suoi colleghi delegati non avevano altra scelta che richiedere una breve pausa in modo da poter inviare dei messaggi al Seim e determinare come procedere.<ref>{{Cita|Hovannisian 1969|p. 140}}.</ref>
Riga 92:
Al momento della sua istituzione, la RFDT non aveva un governo per guidare il nuovo paese. Il Commissariato era stato sciolto quando fu dichiarata l'indipendenza e Gegechkori si rifiutò di mantenere una posizione di leadership, sostenendo di aver perso il sostegno per farlo. Sebbene fosse stato concordato durante i dibattiti di Seim che [[Akaki Chkhenkeli|Chkhenkeli]] avrebbe assunto il ruolo di primo ministro, si rifiutò di ricoprire una posizione di custode fino a quando non fosse stato formato un nuovo gabinetto. Il gabinetto non è stato finalizzato fino al 26 aprile, quindi per tre giorni la RFDT non aveva alcun esecutivo. Con pressanti esigenze da soddisfare, Chkhenkeli assunse il suo ruolo di primo ministro. Ordinò alle forze armene di cessare i combattimenti e chiese anche a Vehib di incontrarlo per i negoziati di pace a Batum, il luogo scelto deliberatamente in modo che potesse recarsi a Tiflis se necessario, cosa che non era possibile da [[Trebisonda]].<ref>{{Cita|Hovannisian 1969|p. 163}}.</ref>
 
IlI membri del [[Federazione Rivoluzionaria Armena|Dashnak]] inizialmente si rifiutarono di entrare nel governo; negoziarono con i [[menscevichi]] ma cedettero quando questi ultimi li avvertirono che avrebbero sostenuto solo Chkhenkeli o [[Hovhannes Kajaznuni]]. I menscevichi sapevano che l'elezione di Kajaznuni avrebbe dato la percezione che la RFDT intendesse continuare a combattere per difendere il territorio armeno e si temeva che ciò avrebbe visto gli azeri lasciare la federazione e rendere più facile per le forze ottomane minacciare il resto dell'Armenia, un proposta che i Dashnak non erano ansiosi di approvare.<ref>{{Cita|Hovannisian 1969|pp. 167-168}}.</ref> Il 26 aprile fu confermato dal Seim il governo, composto da tredici membri. Chkhenkeli, oltre ad essere primo ministro, assunse la carica di ministro degli esteri, le posizioni rimanenti furono divise tra armeni (quattro), azeri (cinque) e georgiani (tre). Azeri e georgiani occuparono le posizioni di primo piano nel Siem. Nel suo discorso inaugurale al Seim, Chkhenkeli annunciò che avrebbe lavorato per garantire l'uguaglianza di tutti i cittadini e per stabilire che i confini della RFDT si arebbero stabiliti sull'accordo con i loro vicini.<ref>{{Cita|Hovannisian 1969|p. 168}}.</ref> Ha inoltre delineato una piattaforma con cinque punti principali: scrivere una costituzione, delineare i confini, porre fine alla guerra;,combattere la controrivoluzione e l'anarchia e la riforma agraria.<ref>{{Cita|Hovannisian 1969|p. 108}}.</ref>
 
Una nuova conferenza di pace fu fatta a [[Batumi|Batum]] l'11 maggio, alla presenza sia di Chkhenkeli che di Vehib. Prima della conferenza, Chkhenkeli chiese di avere gli altri poteri centrali presenti, che i delegati ottomani ignorarono. Entrambe le parti invitarono degli osservatori: la RFDT portò un piccolo contingente tedesco, guidato dal generale Otto von Lossow, mentre i delegati ottomani erano rappresentanti della [[Repubblica delle Montagne del Caucaso Settentrionale|Repubblica montuosa del Caucaso settentrionale]], uno stato non riconosciuto che appoggiavano. Chkhenkeli desiderava procedere sulla base dei termini di Brest-Litovsk, ma ciò fu rifiutato dalla delegazione ottomana, guidata da Halil Bey, il ministro della giustizia ottomano. Halil Bey sostenne che poiché i due stati erano in conflitto, l'ottomano non avrebbe dovuto più riconoscere il trattato di Brest-Litovsk e invece presentò a Chkhenkeli una bozza di trattato debitamente preparata.