Everest: differenze tra le versioni

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Parete nord: Traslitterazioni
 
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Nel [[1852]] venne chiamato "Cima XV".
 
Il nome comunemente usato oggi fu introdotto nel [[1865]] dall'inglese [[Andrew Scott Waugh|Andrew Waugh]], topografo generale dell'India, in onore del suo predecessore sirSir [[George Everest]], che al servizio della [[Corona Britannica|corona britannica]] lavorò per molti anni come supervisore dei geografi britannici in India.
 
== Descrizione orografica ==
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=== Prima ascensione ===
[[File:Edmund Hillary and Tenzing Norgay.jpg|thumb|upright=1.1|[[Edmund Hillary]] e [[Tenzing Norgay]]]]
La [[prima ascensione]] certa fu compiuta il 2329 maggio 1953 dal [[Nuova Zelanda|neozelandese]] [[Edmund Hillary]] e dallo [[sherpa]] [[Tenzing Norgay]], che scalarono il monte dal Colle Sud e dalla cresta sud-est.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilpost.it/2023/05/29/scalata-everest-edmund-hillary-tenzing-norgay/|titolo=In cima all'Everest per la prima volta, 70 anni fa|autore=Emanuele Menietti|sito=Il Post|data=29 maggio 2023|lingua=it|accesso=30 maggio 2023}}</ref> La spedizione fu organizzata nei minimi dettagli dal Joint Himalayan Committee, con sede a Londra, e aveva anche motivazioni politiche: il Regno Unito desiderava fregiarsi dell'onore di aver raggiunto per primo il tetto del mondo. Il comando fu affidato al colonnello John Hunt. La scelta del versante sud fu obbligata poiché il versante nord era chiuso per questioni politiche da anni. Gli alpinisti fissarono il campo per l'assalto finale a circa 7.000 metri di altitudine. Per decisione di Hunt, i tentativi di raggiungere la cima sarebbero stati effettuati da due alpinisti alla volta. Il primo, compiuto il 26 maggio, fallì. Riuscì l'assalto tentato tre giorni più tardi: verso le undici e mezzo Hillary e Norgay raggiunsero il tetto del mondo, un traguardo che fino a pochi decenni prima appariva impossibile. Stando alle dichiarazioni successive di Tenzing, divenuto celebre in patria e nel mondo, il neozelandese arrivò qualche secondo prima perché in quel momento stava battendo la traccia. Giunti sulla cima, in segno di gratitudine Hillary pose nella neve una croce, mentre Tenzing dei biscotti e cioccolato per ringraziare gli dei. Rimasero sulla vetta un quarto d'ora<ref>{{Cita web|url=https://www.geopop.it/29-maggio-1953-la-conquista-ufficiale-delleverest-avvenne-69-anni-fa/|titolo=29 maggio 1953: la conquista ufficiale dell’Everest avvenne 69 anni fa|sito=Geopop|lingua=it|accesso=27 maggio 2022}}</ref>. Hillary morì a 88 anni l'11 gennaio 2008, Tenzing mancò nel 1986, a 72 anni di età.
 
=== Prima ascensione femminile ===
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[[File:Mount Everest - Kukuczka Czok.jpg|thumb|upright=0.8|[[Jerzy Kukuczka]] e [[Andrzej Czok]]]]
* ''Pilastro sud'' - 19 maggio 1980 - prima salita dei polacchi [[Jerzy Kukuczka]] e [[Andrzej Czok]]. La via sale tra la quella dei britannici del 1975 e la cresta sud-est. La spedizione era guidata da [[Andrzej Zawada]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Roberto Mantovani|rivista=Rivista della Montagna|numero=41|anno=1980|mese=ottobre|titolo=Alpinismo in Himalaya|p=171}}</ref>
* ''Pilastro sud-ovest'' - 4 maggio 1982 - prima salita dei russi EduardĖduard MyslovskiMyslovskij e Vladìmir (VolodyaVolodja) Balyberdin. La via supera una parete rocciosa di {{TA|1 800 m,}} che costituisce il principale pilastro della parete sud-ovest. La spedizione era costituita da 27 alpinisti guidati da A. OvchinnikovOvčinnikov, B. Romanov ed E. Tamm. Gli alpinisti fecero uso di ossigeno supplementare ma non di portatori d'alta quota. Furono installati cinque campi, di cui l'ultimo a {{TA|8 500 m}}, dove la via si congiunge con la cresta ovest. Nei giorni seguenti 11 alpinisti raggiunsero la vetta.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Roberto Mantovani|rivista=Rivista della Montagna|numero=53|anno=1982|mese=novembre-dicembre|titolo=Cronaca extraeuropea|p=339}}</ref>
* ''Parete sud-ovest di sinistra'' - 20 maggio 2009 - prima salita dei coreani [[Park Young-Seok]], Jin Jae-Chang, Kang Ki-Seok e Shin Dong-Min. La via si trova a sinistra della via russa del 1982. Dal campo 4, a {{TA|7 800 m,}} sale parallelamente alla cresta ovest per poi congiungersi a {{TA|8 350 m.}}<ref>{{cita web|url=http://aaj.americanalpineclub.org/climbs-and-expeditions/asia/nepal/central-nepal/2009-everest-sw-face-by-c-pae/|titolo=2009: Everest SW face, by C. Pae|lingua=en|editore=americanalpineclub.org|accesso=12 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130202233144/http://aaj.americanalpineclub.org/climbs-and-expeditions/asia/nepal/central-nepal/2009-everest-sw-face-by-c-pae/}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.montagna.tv/cms/?p=10347|titolo=Mr. Park vince la sudovest dell'Everest|editore=montagna.tv|data=25 maggio 2009|accesso=12 marzo 2013}}</ref>
 
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* ''Great Couloir'' - 3 ottobre 1984 - prima salita degli australiani [[Tim Macartney-Snape]] e [[Greg Mortimer]].<ref>{{cita libro|autore=William L. Steffen|titolo=Himalayan Dreaming: Australian Mountaineering in the Great Ranges of Asia 1922-1990|editore=ANU E Press|anno=2010|lingua=en|url=http://books.google.it/books?id=RS0K3RxgECUC|pp=171-181|capitolo=An unforgettable face|isbn=978-1-921666-17-9}}</ref>
* ''Great Couloir'' - 17 maggio 1991 - prima salita dell'italiano [[Battistino Bonali]] e del ceco [[Leopold Sulovský]] senza portatori e senza uso di ossigeno, modificando la via degli australiani. La via seguita si sviluppa lungo il Great Couloir (Norton), superato per la prima volta integralmente in quella occasione (fascia rocciosa di 80 metri a 8400&nbsp;m con difficoltà di 5º grado).<ref name="everestsummiteersassociation.org"/><ref>{{Cita libro|autore = Oreste Forno|titolo = grazie montagna|anno = 1994|editore = Grafica Sovico|città = }}</ref><ref>{{Cita web|autore = Todo Vertical|url = http://www.todovertical.com/?opt=not&Noticia=1540|titolo = 1991: Ruta Parcial del Corredor Norton o Ruta debajo del Collado Norte - Corredor Norton|accesso = |data = }}</ref><ref>{{Cita web|autore = Oreste Forno|url = http://publications.americanalpineclub.org/articles/12199225903/Asia-Tibet-Everest-Great-Couloir|titolo = Asia, Tibet, Everest, Great Couloir|accesso = |data = }}</ref>
* ''Couloir nord-nordest'' - 20 maggio 1996 - prima salita dei russi ValèriValèrij KokhànovKochànov, PiòtrPëtr KuznetsòvKuznecòv e GrigòriGrigòrij Semikolènov.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Vladimir Shataev|volume=71|anno=1997|titolo=Mount Everest, North-Northeast Face, New Route|url=http://books.google.it/books?id=FattUWiYu80C|lingua=en|p=344|isbn=978-1-933056-44-9|accesso=12 marzo 2013}}</ref>
* ''Parete nord diretta'' - 30 maggio 2004 - Prima salita dei russi Pàvel (PashaPaša) ShabalìnŠabalìn, IlyàIl'jà TuhvatùllinTuchvatùllin e AndrèyAndrèj Mariev.<ref>{{cita web|url=http://www.alpinist.com/doc/ALP08/climbing-note-everest|titolo=Mount Everest, North Face direct|lingua=en|editore=alpinist.com|data=1º settembre 2004|accesso=12 marzo 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.planetmountain.com/News/shownews4.lasso?l=1&keyid=34563|titolo=Parete nord dell'Everest: vetta e via nuova per i russi|editore=planetmountain.com|data=1º giugno 2004|accesso=12 marzo 2013}}</ref>
 
==== Parete est ====
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== Note ==
 
=== Esplicative ===
<references group="N" />
 
=== Bibliografiche ===
{{Note strette}}