Gustaf Mauritz Armfelt: differenze tra le versioni

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Nel settembre [[1797]], all'età di 40 anni, Armfelt uscì dal suo esilio a Kaluga e soggiornò in vari luoghi con la sua famiglia, specialmente [[Berlino]] e [[Dresda]]. La sua amicizia con il Duca di [[Curlandia]] [[Pietro Biron]] lo portò a soggiornare in vari castelli fra [[Slesia]] e [[Boemia]] dove ebbe una relazione con la giovane figlia del Duca, principessa Wilhelmine di Sagan, dalla quale ebbe due figlie: Gustava Wilhelmina Charlotta (nata [[1798]]) e Adelaide Gustava Aspasie (nata [[1801]]).
[[File:Gustaf Mauritz Armfelt av Joseph Mathias Grassi.jpg|miniatura|Armfelt. Ritratto dipinto da [[Josef Grassi]] nel 1801.]]
 
Nel [[1796]] Gustavo Adolfo aveva raggiunto la maggiore età e col nome di [[Gustavo IV Adolfo di Svezia]] aveva assunto le funzioni di regnante. Nel novembre [[1799]] riabilitò Armfelt e nel settembre [[1800]] lo autorizzò a tornare in Svezia. Al suo ritorno fu inviato a [[Vienna]] come ambasciatore, carica che ricoprì dal [[1802]] al [[1804]] quando fu costretto a lasciare l'incarico a causa dei suoi attacchi al governo austriaco del quale non condivideva l'atteggiamento nei confronti di Napoleone verso il quale provava profondo odio. Nel 1805 la Svezia aderisce alla terza coalizione contro [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] e Armfelt, dal 1805 al 1807, fu comandante in capo delle forze svedesi nel Granducato svedese di [[Pomerania]] che difese fino all'estremo riuscendo a respingere i francesi nelle prime fasi della guerra, ma non riuscendo però ad evitarne la conquista da parte delle armate napoleoniche.