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'''Giaffa''' ({{Ebraico|יָפוֹ|Yafo}}; {{Arabo|يَافَا|Yāfā}}) è una [[città di Israele]] oggi inglobata nell'area urbana di [[Tel Aviv]], parte della municipalità di [[Tel Aviv|Tel Aviv-Giaffa]] nel [[distretto di Tel Aviv]]. La città si trova su un promontorio naturalmente elevato sulla costa mediterranea.
 
Gli scavi a Giaffa indicano che la città fu abitata già durante l'[[Età del bronzo|Età del Bronzo]] Anticoantico. La città è menzionata in diversi documenti antichi egizianiegizi e assiri. Biblicamente, Giaffa è indicata come uno dei confini della [[Dan (tribù)|tribù di Dan]] e come un porto attraverso il quale furono importati [[cedri libanesidel Libano]] per la costruzione del [[Tempio di Gerusalemme]]. Sotto il dominio persiano, Giaffa fu assegnata ai [[Fenici]]. La città appare nella storia biblica di [[Giona (profeta)|Giona]] e nella leggenda greca di [[Andromeda (mitologia)|Andromeda]]. In seguito, la città servì come il principale porto della [[Giudea]] [[Asmonei|asmonea]]. Tuttavia, la sua importanza diminuì durante il periodo romano a causa della costruzione di [[Cesarea marittima|Cesarea]].
 
Giaffa fu contesa durante le [[Crociata|Crociatecrociate]], quando presiedeva la [[Contea di Giaffa e [[Ascalona]]. È associata alla [[Battagliabattaglia di Giaffa]] del 1192 e al successivo Trattatotrattato di Giaffa, una tregua tra [[Riccardo I d'Inghilterra]] e [[Saladino]], così come a un successivo [[pace di Giaffa|trattato di pace del 1229]]. Nel 1799, [[Napoleone Bonaparte]] saccheggiò la città durante l'Assedio[[assedio di Giaffa]], e nella [[Primaprima guerra mondiale|Prima Guerra Mondiale]] i britannici conquistarono la città nella Battagliabattaglia di Giaffa del 1917, e sotto la loro amministrazione, come parte della [[Palestina Mandataria,mandataria]] le tensioni etniche culminarono nei [[moti di Giaffa|disordini di Giaffa del 1921]].
 
A partire dal [[XIX secolo]], Giaffa divenne nota per i suoi vasti frutteti e frutti, tra cui l'omonima arancia. diA Giaffa.seguito Dopo ladella [[guerra di indipendenza israeliana del 1948]] in Palestina, la maggior parte della popolazione araba fuggífuggì o fu [[Esodo palestinese del 1948|espulsa]] da Israele, e la città divenne parte del neonato statoStato di [[Israele]], e fu unificata in un unico municipio con [[Tel Aviv]] nel 1950. Oggi, Giaffa è una delle città miste di Israele, con circa il 37% della popolazione cittadina [[Arabi israeliani|araba]].
 
== Storia ==
=== Periodo antico ===
[[File:Welcome old jaffa.jpg|miniatura|sinistra|Scalinata verso [[Giaffa antica]]]]
Anticamente la città di Giaffa era tutta su [[terrazzamenti]]. Il c.d. [[Papiro Harris]] narra la conquista dell'antica città di Giaffa con un ingegnoso stratagemma. Durante le campagne di conquista di [[Thutmose III]] in Palestina un suo generale, Geuthy, uccise con l'inganno il principe di Giaffa, venuto al campo egiziano come ambasciatore, e poi, per impadronirsi della città, nascose duecento soldati in duecento ceste per farli entrare di soppiatto. Questo racconto stimolò la letteratura mondiale, come i racconti di ''[[Le mille e una notte|Mille e una Notte]]'' e il ''[[Cavallo di Troia]]''.<ref>{{Cita|Grimal|pp. 275-276}}.</ref>
 
I suoi tre millenni di storia ne fanno ''«il [[porto]] più antico del mondo»''<ref>{{cita web|url=http://www.holyland-pilgrimage.org/it/un-giorno-nella-vecchia-giaffa|titolo=Un giorno nella Vecchia Giaffa<nowiki>|</nowiki>Pellegrinaggio in Terra Santa|sito=Holyland-Pilgrimage.org|data=2017|accesso=15 gennaio 2019}}</ref>, malgrado la sua importanza come scalo marittimo non sia oggigiorno molto rilevante.
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=== Antichità classica ===
Giaffa non è menzionata nella campagna costiera di [[Alessandro Magno]], ma durante le [[Guerre dei diadochi|Guerreguerre dei Diadochi]], [[Antigono I Monoftalmo|Antigono Monoftalmo]] catturò Giaffa nel 315 a.C. [[Tolomeo I|Tolomeo I Sotere]] la distrusse successivamente nel 312 a.C.. Nonostante ciò, Giaffa fu ripopolata e divenne un sito di coniazione tolemaico nel [[III secolo a.C.]]. Le prove archeologiche di questo periodo includono una torre di guardia e numerosi manici di anfore con bolli.<ref name=":32">{{Cita pubblicazione|titolo=IV. Ioppe|data=14 luglio 2014|opera=Volume 3 South Coast: 2161-2648|pp=19-31|url=https://www.degruyter.com/document/doi/10.1515/9783110337679.19/html|accesso=19 giugno 2024|editore=De Gruyter|lingua=en|doi=10.1515/9783110337679.19|isbn=978-3-11-033767-9}}</ref> Inoltre, la città è menzionata in diversi papiri di Zenone.<ref name=":32"/><ref name=":42">{{Cita pubblicazione|cognome=Peilstöcker|nome=Martin|data=2007|titolo=Urban Archaeology in Yafo (Jaffa): Preliminary Planning for Excavations and Research of a Mediterranean Port City|url=http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1179/003103207x227292|rivista=Palestine Exploration Quarterly|lingua=en|volume=139|numero=3|p=150|doi=10.1179/003103207x227292|issn=0031-0328}}</ref> L'area passò sotto il controllo [[Impero seleucide|seleucide]] dopo la Battagliabattaglia di Paneas nel 198 a.C.<ref name=":32"/>
 
Intorno al 163-162 a.C., durante la [[Rivolta maccabea|rivolta dei Maccabei]], gli abitanti di Giaffa invitarono gli ebrei locali su barche, affondandole successivamente e annegando centinaia di persone. In risposta, [[Giuda Maccabeo]] attaccò Giaffa, incendiando il porto, distruggendo navi e uccidendo molti abitanti, sebbene non tentò di mantenere il controllo della città. Nel 147-146 a.C., suo fratello [[Gionata Maccabeo]] espulse la guarnigione del re seleucide [[Demetrio II Nicatore|Demetrio II]] da Giaffa, ma non conquistò la città. Nel 143 a.C., [[Simone Maccabeo]] stabilì una guarnigione a Giaffa, espellendo gli abitanti non ebrei per impedire loro di collaborare con il comandante seleucide Trifone, e fortificò la città. Durante le operazioni di [[Antioco VII|Antioco VII Sidete]] in Giudea, egli chiese la resa di Giaffa e di altre città. Simone negoziò un accordo accettando di pagare un tributo ridotto.<ref name=":32"/> La cattura di Giaffa da parte di Simone è lodata in [[Primo libro dei Maccabei|1 Maccabei]] per la sua importanza strategica come porto.<ref name=":32"/>
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Giaffa fu annessa alla [[Siria (provincia romana)|Siria]] da [[Gneo Pompeo Magno|Pompeo]] ma successivamente restituita alla Giudea da [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]], riaffermando l'accesso ebraico al mare attraverso il loro porto tradizionale. Nel 39 a.C., [[Erode il Grande|Erode]] catturò Giaffa da [[Antigono II Asmoneo|Antigono]], sebbene il controllo fluttuasse fino a quando [[Augusto|Ottaviano]] la restituì a Erode dopo la sconfitta di [[Marco Antonio|Antonio]] e [[Cleopatra]]. Dopo la morte di Erode, Giaffa, insieme a Torre di Straton (Cesarea), [[Samaria (città antica)|Sebaste]] e [[Gerusalemme]], fu assegnata all'etnarchia di [[Erode Archelao|Archelao]] in Giudea.<ref name=":32"/> La costruzione del superiore porto di Erode a Cesarea diminuì l'importanza regionale di Giaffa.<ref name=":32"/><ref name=":42"/><ref name=":52"/>
 
I resoconti di Giuseppe Flavio indicano che Giaffa aveva lo status di città, amministrando i distretti circostanti, riflettendo una continua importanza regionale.<ref name=":32"/> Tuttavia, egli aggiunge che il porto di Giaffa era inferiore a quello di Cesarea.<ref>{{Cita libro|cognome=Josephus|wkautore=Flavio Giuseppe |titolo=Josephus Complete Works|data=1981|editore=Kregel Publications|isbn=0-8254-2951-X|città=Grand Rapids, Michigan|p=331|traduttore=[[William Whiston]]}}, s.v. ''[[Antichità giudaiche|Antiquities]]'' [https://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0146%3Abook%3D15%3Asection%3D331 15.9.6.] (15.331)</ref> La popolazione della città durante questo periodo era prevalentemente ebraica.<ref name=":32"/> Strabone, scrivendo all'inizio del [[I secolo d.C.]]], descrive Giaffa come un luogo da cui è possibile vedere Gerusalemme, la capitale degli ebrei, e scrive che gli ebrei la usavano come arsenale navale quando scendevano al mare.<ref>Strabo, ''[[Geografia (Strabone)|Geographica]]'', 16.2.28</ref> Gli scavi suggeriscono un'espansione urbana durante il [[Ellenismo|periodo ellenistico]] sotto il dominio tolemaico, seguita da una contrazione sotto il dominio seleucide e romano iniziale, e una nuova espansione più tardi nei periodi romano e [[Bisanzio|bizantino]].<ref name=":32"/> I resti archeologici del periodo romano si trovano principalmente vicino al porto, includendo ritrovamenti ricchi come la [[Ceramica sigillata|terra sigillata]], un timbro per pane o formaggio, e monete.<ref name=":32"/>
 
Nelle prime fasi della [[Primaprima guerra giudaica]] nel 66 d.C., [[Gaio Cestio Gallo]] inviò forze a Giaffa, dove la città fu distrutta e i suoi abitanti uccisi indiscriminatamente. Giuseppe Flavio scrive che 8.400 abitanti furono massacrati.<ref name=":6">{{Cita libro|cognome=Rogers|nome=Guy MacLean|titolo=For the Freedom of Zion: the Great Revolt of Jews against Romans, 66-74 CE|data=2021|editore=Yale University Press|isbn=978-0-300-24813-5|città=New Haven|p=167}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Radan|nome=George T.|data=1988|titolo=The strategic and commercial importance of Jaffa, 66–69 CE|url=http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/09518968808569539|rivista=Mediterranean Historical Review|lingua=en|volume=3|numero=1|pp=74-86|doi=10.1080/09518968808569539|issn=0951-8967}}</ref> Successivamente, la città fu ripopolata da ebrei espulsi dalle regioni vicine,<ref name=":32"/> che la utilizzarono per interrompere il commercio marittimo tra [[Egitto (provincia romana)|Egitto]] e Siria. Quando i Romani, guidati da [[Vespasiano]], si avvicinarono a Giaffa, quegli ebrei fuggirono in mare ma furono devastati da una tempesta, uccidendo 4.200 persone. Coloro che raggiunsero la riva furono uccisi dai Romani, che successivamente distrussero di nuovo Giaffa e stazionarono truppe per impedire il suo riutilizzo come base di pirati.<ref name=":6" /> Nel [[III secolo d.C.]], Giaffa era conosciuta con il nome di Flavia Ioppe, indicando potenzialmente una designazione onoraria sotto il [[Dinastia flavia|dominio Flavio]].<ref name=":32"/>
 
=== Età islamica e delle Crociate ===
Nel 636 Giaffa fu conquistata dagli [[Arabi]] [[musulmani]] e in seguito servì come porto di [[Ramla]], diventata capoluogo provinciale.
 
Giaffa fu conquistata dai crociati nel giugno del 1099, nel corso della Prima[[prima Crociatacrociata]] e divenne il centro della [[Contea di Giaffa e Ascalona]], vassallo del [[Regno di Gerusalemme]].
 
[[Saladino]] occupò Giaffa nel 1187, ma il 10 settembre 1191 la città si arrese a Rere [[Riccardo I d'Inghilterra]], tre giorni dopo la sua vittoriosa [[battaglia di Arsuf]] e rimase in mano crociata malgrado gli sforzi di riprenderla del sultano [[ayyubide]] nel luglio del 1192, nell'ambito della [[battaglia di Giaffa]]. Il Trattato di Giaffa del 2 settembre 1192, firmato da Saladino e Riccardo, assicurò una tregua tra cristiani e musulmani.
 
Il 2 giugno 1157 i [[Repubblica di Pisa|Pisani]] avevano ottenuto alcuni terreni al porto da [[Amalrico I di Gerusalemme|Amalrico]], all'epoca conte di Giaffa]], con la possibilità di erigervi [[fondaco|fondaci]], un [[mercato]] e una [[chiesa (architettura)|chiesa]]. I [[Repubblica di Venezia|Veneziani]] crearono da parte loro nel tardo medioevo un servizio di [[galea|galee]] di linea tra [[Venezia]] e Giaffa per il trasporto dei pellegrini europei che desideravano recarsi in [[Terrasanta]].
 
Nel 1229, l'Imperatoreimperatore [[Federico II di Svevia]] firmò con il Sultanosultano [[ayyubide]] [[al-Malik al-Kamil|al-Malik al-Kāmil]] un nuovo Trattatotrattato ([[Pacepace di Giaffa]]) che prevedeva una tregua decennale e fortificò la cittadella, mentre sulle mura fu incisa una scritta bilingue in [[Lingua latina|Latinolatino]] e in [[Lingua araba|Araboarabo]]. L'iscrizione, decifrata nel 2011, definisce Federico "Imperatoreimperatore del [[Sacro Romano Impero|Sacro Romano [Impero]]]" e riporta la data del "1229[°] anno dell'Incarnazione di Nostro Signore Gesù, il Messia".
 
=== Periodo ottomano ===
Tra il 3 ed il 7 marzo 1799 Giaffa, allora parte dei territori sotto il dominio della [[Sublime porta]], fu sottoposta ad [[Assedio di Giaffa|assedio da parte delle truppe francesi]] al comando di [[Napoleone Bonaparte]] durante la [[Campagna d'Egitto|Campagnacampagna di Siria]]. La città fu espugnata e alla conquista fece seguito un massacro dei difensori ottomani e albanesi, fatti prigionieri dai soldati francesi: secondo alcune fonti circa 2.440, secondo altri 4.100.<ref>{{Cita libro |autore=[[Louis Antoine Fauvelet de Bourrienne|L.A. Fauvelet de Bourrienne]] |titolo=Memorie di Napoleone |url=http://books.google.com/books?id=NZxjAAAAMAAJ&dq=Louis%20Antoine%20Fauvelet%20de%20Bourrienne&lr&num=100&as_brr=1&hl=no&pg=PA172#v=onepage&q&f=false |p=172}}</ref> Nel porto di Giaffa ha sede [[i24news]], un [[canale televisivo]] [[Televisione satellitare|satellitare]] di attualità internazionale.
 
== Geografia ==
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== Società ==
Giaffa costituisce una città mista dal punto di vista etnoreligioso. Negli [[anni 2000]] abitavano in città circa {{M|45000}} abitanti, dei quali circa {{M|30000}} [[ebrei israeliani]] e circa {{M|15000}} [[Arabi israeliani|arabi]] [[palestinesi]].<ref name="Klein250">{{Cita|Klein|p. 250}}.</ref> Gli arabi sono concentrati in particolare nei quartieri di Ajami e Jabaliyye.<ref>{{Cita|Monterescu|p. 42}}.</ref> La maggior parte degli arabi di Giaffa sono [[Islam|musulmani]] e vi è una minoranza di [[arabi cristiani]] principalmente di confessione [[Chiesa greco-ortodossa di Gerusalemme|greco-ortodossa]].<ref>{{Cita|Monterescu|p. 319}}.</ref> Molti degli ebrei stabilitisi in città dopo il 1948 erano originari in particolare di [[Romania]], [[Bulgaria]] e [[Iraq]]. In città si sono poi stabiliti numerosi immigrati dai paesiPaesi dell'ex [[Unione Sovietica]] e svariati collaborazionisti palestinesi originari dei [[Territori occupati da Israele|territori occupati]] insediati in città dallo [[Shin Bet]].<ref name="Klein250"/>
 
Giaffa vive oggi un processo di [[gentrificazione]], dal momento che molti telavivini facoltosi si trasferiscono in città, attratti dalle abitazioni dallo stile arabo. Molti degli arabi locali si trasferiscono, i più facoltosi verso le aree del [[Vialeviale Gerusalemme]] e della [[Torre dell'orologio (Giaffa)|Torre dell'orologio]], quelli non abbienti verso [[Lidda]] e [[Ramla]]. Le autorità israeliane hanno favorito il cambiamento etnico della città, sfrattando centinaia di famiglie arabe dalle loro abitazioni.<ref>{{Cita|Klein|pp. 250-251}}.</ref> A partire dagli anni 2000 si è stabilita a Giaffa anche una comunità ebraica [[Sionismo religioso|sionista religiosa]], che ha stabilito numerose [[yeshivah]].<ref>{{Cita|Klein|p. 257}}.</ref>
 
== Economia ==