Standa: differenze tra le versioni

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*La fortuna sotto casa.
*Un mondo che vale.
*Il meglio per me.}}
*Garibaldi fu ferito, fu ferito ad una gamba, Garibaldi va alla Standa a comprarsi un’altra gamba!}}
}}
'''Standa''' (già '''Società Anonima Magazzini Standard''') è stata una catena italiana di [[Supermercato|supermercati]] fondata nel 1931 e attiva nel settore dei [[Centro commerciale|grandi magazzini]] di fascia media alimentari e non alimentari. Come tale, ha cessato di esistere nel 2004, sopravvivendo, limitatamente nella vendita del settore alimentare, fino al 2012.
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== Storia ==
=== Le origini - anni trenta ===
[[Franco Monzino]], lasciando la direzione dell'[[UPIM]] e possedendo un capitale di 50.000 lire, (equivalenti ain circaeuro, 60.000in eurobase al cambio previsto, circa 25€ odierniattuali) il 9 maggio 1931 fondò col fratello Italo, la sorella Ginia Monzino in Borletti e Tullio Astesani, la '''[[Società Anonima Magazzini Standard']]'' con sede a [[Milano]] nel [[magazzino]] di via Torino 38, rilevando il bazar "33". Il 21 settembre dello stesso anno in questi locali nasceva il primo magazzino Standa che ottenne presto successo.<ref>''25º anniversario Magazzini Standa 1931-1956'', p. 47, Magazzini Standa, 1956.</ref> Nei primi anni si susseguono le aperture di nuovi [[Negozio|negozi]] in tutto il paese e principalmente grazie al rilevamento di vecchi negozi preesistenti. Durante una parata in [[corso Umberto I]]<ref>(oggi via del Corso)</ref> nel 1938 a [[Roma]], [[Benito Mussolini]] vide l'insegna "[[Standard]]" e diede ordine di cambiarlo e perciò divenne ''Standa'' e solo successivamente si cercò un [[sintagma]] che supportasse un nuovo [[acronimo]]; ne vennero proposti diversi come Società Tutti Articoli Nazionali Dell'Arredamento (Sabatini-Coletti) oppure Società Tutti Articoli Nazionali Dell'Arredamento e Abbigliamento (Zingarelli) oppure ancora Società Tutti Articoli Nazionali Dell'Abbigliamento e Arredamento (Piccola Treccani).<ref>''25º anniversario Magazzini Standa 1931-1956'', p. 48, Magazzini Standa, 1956.</ref><ref>Maria Grossmann e Franz Rainer (a cura di), ''[https://books.google.it/books?id=ITchAAAAQBAJ&pg=PA608#v=onepage&q&f=false La formazione delle parole in italiano]'', Walter de Gruyter, 2004, p. 608, n. 1.</ref>
 
=== Dagli anni quaranta agli anni sessanta ===
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Il settore alimentare venne suddiviso in due: gli esercizi del centro sud furono acquisiti dal Gruppo Cedi ([[Conad]]), acquisendo il marchio ma utilizzando soprattutto l'insegna di quest'ultima; il nome Standa sopravvisse in maniera strutturata solamente nei negozi del centro-nord Italia, acquisiti in società con il Mediocredito Lombardo da Gianfelice Franchini (ex proprietario dei [[Supermercati Brianzoli]] ed ex amministratore delegato di Standa), con un piano di rinnovo dei negozi.<ref>{{Cita web|url=http://www.gruppodileva.it/standa/index.html|titolo=Gruppo Di Leva - BlueKids {{!}} Esprit {{!}} Standa {{!}} Coin - Sorrento|accesso=29 agosto 2019}}</ref>
 
[[Silvio Berlusconi]] dichiarerà in seguito di essere stato costretto a vendere la Standa successivamente alla sua entrata in [[politica]], affermando che nei [[Comune|comuni]] amministrateamministrati da giunte di [[centro-sinistra]] non gli venivano concesse le autorizzazioni per aprire nuovi punti vendita. Secondo altri l'acquisizione e la successiva vendita della Standa sarebbe stata determinata dalla volontà di creare una liquidità per il gruppo Fininvest, che attraversava un difficile periodo tra il 1990 e il 1998 come asserito dallo stesso Berlusconi che affermò di essere esposto con le banche per diverse migliaia di miliardi.<ref>
{{Cita news
|autore = Ettore Livini