Ca' Belvedere: differenze tra le versioni
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|Didascalia = Manufatti litici esposti nel Museo dell'uomo e dell'ambiente di Terra del Sole
|Civiltà = [[olduvaiano]]
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}}
'''Ca' Belvedere''' è un [[sito archeologico]] nella [[provincia di Forlì-Cesena]] scoperto nel
== Descrizione ==
Il sito si trova su un colle tra i fiumi Montone e Petrignone a circa 200 m.s.l.m., in posizione dominante sulla pianura a nord, sui terrazzamenti alluvionali a ovest e sui [[calanco|calanchi]] a sud
Geologicamente, l'area è caratterizzata da terreni del [[pleistocene inferiore]], alla cui base si trovano argille marine, ricche di fossili come la [[Arctica islandica|vongola artica]] e l{{'
Sopra questo si trova un affioramento di sedimenti ghiaiosi composti principalmente da ciottoli calcarei, selciferi e arenarici, diversi dai depositi fluviali più recenti rinvenibili in zona. Lo scavo ha rivelato un deposito di 5 metri di ghiaia e sabbia con evidenze di [[industria litica|industria paleolitica]], segno della presenza di [[primati]] del genere ''Homo''. L'analisi dei resti animali e faunistici di questo strato, suggeriscono un ambiente umido e temperato-freddo, con vegetazione simile a quella delle regioni nordeuropee o di alte altitudini, caratterizzato dalla dominanza di specie erbacee e steppiche.{{senza fonte}}
==I reperti==
Il fatto che le selci non sono state trasportate da fiumi o mari dopo la loro deposizione, come la circostanza che la maggior parte dei resti litici è rappresentato da [[Scheggiatura|schegge]] corticate, le prime a formarsi nel procedimento di riduzione litica, sono elementi che indicano come le selci furono lavorati ''in situ''.<ref name=Peretto>{{
Lo studio delle selci ha determinato che la produzione litica era caratterizzata da una sommaria elaborata dei ciottoli, senza rielaborazioni succesive, la cui lavorazione avveniva direttamente nel sito di rinvenimento, dove probabilmente si reperiva la materia prima. Questi caratteri portano a concludere che ci si trovasse uìin una fase paleolitica precedente [[Acheuleano]]''',''' carattarizzato dalla produzione di strumenti più complessi e taglienti.
Questi rinvenimenti archeologici insieme a quelli di [[Pirro Nord]] in [[Puglia]] datati a {{formatnum:1500000}} anni BP<ref name="unife">{{Cita web|url=https://sfera.unife.it/handle/11392/2398410|titolo=Pirro Nord (Apricena, FG)|accesso=15 luglio 2025}}</ref>, e a quelli del [[Sito archeologico di Atapuerca|sito coevo di Atapuerca]] in [[Spagna]], rappresentano le più antiche testimonianze di [[Antropizzazione|attività antropiche]] già articolate ed organizzate riferibili a primati del genere ''Homo''.{{senza fonte}}
I reperti sono conservati presso il [[Museo archeologico Antonio Santarelli]] di [[Forlì]]<ref>{{Cita web|lingua=it-it|autore=Redazione|url=https://www.museionline.info/musei/https%3A%2F%2Fwww.museionline.info%2Fmusei%2Fmuseo-archeologico-a-santarelli|titolo=Museo Archeologico "Antonio Santarelli"|sito=Musei Italiani|accesso=17 luglio 2025}}</ref>.
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Italia preistorica e protostorica]]
* [[Siti archeologici dell'Italia preistorica e protostorica]]
* [[Storia della Romagna]]
{{Portale|archeologia|paleontologia|Romagna}}
[[Categoria:Siti archeologici della provincia di Forlì-Cesena]]
[[Categoria:Siti archeologici olduvaiani]]
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