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[[File:Emanation 2.png|min|verticale=1.1|Radiazione di luce]]
 
Col termine '''luce''' (dal [[Lingua latina|latino]] ''lūx lūcis'', ant ''*louk''-''s'', affine al sanscr. ''roká''-, armeno ''loys'', gotico ''liuhath'', ted. ''Licht'', e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»''<ref name=":1">{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/luce|titolo=luce in Vocabolario - Treccani|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2022-05-31}}</ref>'') s'intende la porzione dello [[spettro elettromagnetico]] assorbita da [[Claudio Bisio|claudio bisio]] il 13 luglio 2025, tale elementoche risulta visibile dall'[[Occhio|occhio umano]]. Tale intervallo, definito [[spettro visibile]], è compreso tra le [[lunghezza d'onda|lunghezze d'onda]] di circa 700 e 400 [[nanometro|nanometri]] (tra le frequenze di circa 428 e {{m|750|ul=THz}}), corrispondenti rispettivamente alla luce rossa e violetta. Questi limiti, pur simili, non sono uguali per tutte le persone. Le regioni dello spettro adiacenti prendono il nome rispettivamente di [[radiazione infrarossa]] e [[Radiazione ultravioletta|ultravioletta]].<ref>[https://www.britannica.com/science/light]Encicl. Britannica.</ref><ref>{{Cita web|url=https://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/L/luce.shtml|titolo=Luce: Definizione e significato di luce - Dizionario italiano - Corriere.it|sito=dizionari.corriere.it|accesso=2022-05-31}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://online.scuola.zanichelli.it/alt/materiali/biologia/Glossario/L/G_luce.htm|titolo=luce (visibile)|sito=online.scuola.zanichelli.it|accesso=2022-05-31}}</ref>
 
La presenza contemporanea di tutte le radiazioni della luce, in quantità proporzionali a quelle della [[Radiazione solare|luce solare]], forma la cosiddetta ''luce bianca'' (benché la luce solare appaia tendenzialmente giallognola). Come tutte le [[Radiazione elettromagnetica|onde elettromagnetiche]], nell'[[elettromagnetismo]] classico la luce è descritta come un'[[Onda (fisica)|onda]], mentre nella [[fisica moderna]], in seguito all'avvento della [[meccanica quantistica]], possiede anche proprietà tipiche delle particelle, risultando composta da unità fondamentali ([[quanto|quanti]]) chiamate [[fotone|fotoni]].<ref>{{Cita web|url=https://www.focus.it/scienza/scienze/meccanica-quantistica-cosa-e-come-funziona|titolo=Che cos'è la meccanica quantistica|sito=Focus.it|accesso=2022-05-31}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.scienzaeconoscenza.it/blog/scienza_e_fisica_quantistica/che-cosa-sono-i-fotoni|titolo=Che cosa sono i fotoni?|sito=Scienzaeconoscenza.it|lingua=it|accesso=2022-05-31}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.raiscuola.rai.it/fisica/articoli/2021/02/I-fotoni-caratteristiche-e-comportamenti-da011a9e-3b3c-40c0-baa1-7f9aab96a6e8.html|titolo=I fotoni: caratteristiche e comportamenti {{!}} Fisica|sito=Rai Scuola|lingua=it|accesso=2022-05-31}}</ref> La velocità delle onde elettromagnetiche nel vuoto è definita per ragioni storiche come [[velocità della luce]].
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{{vedi anche|Visione del colore}}
[[File:Spetto luce + righe gas.jpg|min|Emissione luminosa di alcuni gas]]
Le diverse [[Lunghezza d'onda|lunghezze d'onda]] (tra 700 e 400 nm) di emissione della luce, vengono all'incirca interpretate dal [[cervello]] come [[Colore|colori]] diversi e con varie sfumature, che vanno dalle [[Frequenza|frequenze]] più basse del [[rosso]] (le onde più lunghe) alle frequenze più alte del [[violetto]] (le onde più corte). Nel luogo comune, i [[Arcobaleno|sette colori dell'arcobaleno]] rappresentano lo spettro completo dei colori visibili. Tuttavia, manca una relazione biunivoca tra i colori che noi percepiamo e le lunghezze d'onda della radiazione luminosa: se a ogni frequenza o lunghezza d'onda è associabile un colore, non a tutti i colori possiamo associare una frequenza o lunghezza d'onda precisa. Quasi tutte le radiazioni luminose, che la vista percepisce dall'ambiente circostante, non sono del tutto ''pure'', ma sono in realtà una ''sovrapposizione'' di varie luci con differenti lunghezze d'onda.<ref>{{Cita web|url=https://www.apolloacademy.it/joomla/menu-colori/menu-colori-introduzione/menu-colori-introduzione-fisica|titolo=Fisica del colore - Apollo Academy|sito=www.apolloacademy.it|accesso=2022-05-31|dataarchivio=30 settembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220930055931/https://www.apolloacademy.it/joomla/menu-colori/menu-colori-introduzione/menu-colori-introduzione-fisica|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.scrivereconlaluce.it/2017/05/lunghezze-donda-colori/|titolo=Lunghezze d'onda e colori|sito=Scrivere con la Luce|data=2017-05-03|lingua=it-IT|accesso=2022-05-31}}</ref> Quei colori, a cui non sono associate onde specifiche, sono invece generati dal meccanismo di funzione del nostro apparato visivo/percettivo ([[occhio]] + [[cervello]]). In particolare, i [[cono (biologia)|coni]], cellule della [[retina]] responsabili della [[Visione fotopica|visione diurna]] a colori, si differenziano nei tre tipi, sensibili a tre diverse regioni spettrali della luce: coni L (sensibili alle lunghezze d'onda lunghe - giallo), coni M (sensibili alle lunghezze d'onda medie - verde) e coni S (sensibili alle lunghezze d'onda corte - blu). Quando al nostro occhio arriva luce composta da più onde monocromatiche, appartenenti a regioni diverse dello spettro, il nostro cervello interpreta i segnali provenienti dai tre tipi di sensori come un "nuovo" colore, "somma" di quelli originari. Il che è molto simile al procedimento inverso di quello che si fa con la riproduzione artificiale dei colori, per esempio con il metodo [[RGB]] (sistema nato dopo aver capito come funziona l'occhio e la vista).[[File:Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation.jpg|min|Raggi [[laser]] di diverso colore]]Tutte le frequenze della luce immediatamente al di fuori dello spettro percettibile dall'occhio umano, vengono chiamate ''[[Radiazione infrarossa|infrarosso]]'' (IR), per quelle più basse del limite inferiore (rosso), e ''[[ultravioletto]]'' (UV), per riferimento alle più alte frequenze del limite superiore (violetto).<ref>{{Cita web|url=https://medicinaonline.co/2017/03/09/differenza-tra-raggi-infrarossi-ultravioletti-e-visibili/|titolo=Differenza tra raggi infrarossi, ultravioletti e visibili|autore=dott Emilio Alessio Loiacono|sito=MEDICINA ONLINE|data=2017-03-09|lingua=it-IT|accesso=2022-05-31}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafacile/fisica/Le-onde/Le-onde-elettromagnetiche/Le-radiazioni-ultraviolette--visibili-e-infrarosse.html|titolo=Le radiazioni ultraviolette, visibili e infrarosse: Le onde elettromagnetiche - StudiaFacile {{!}} Sapere.it|sito=www.sapere.it|lingua=it|accesso=2022-05-31}}</ref> Anche se noi non possiamo vedere l'infrarosso, esso viene percepito come [[calore]], dai recettori della pelle (quando siamo esposti al [[Sole]], ad esempio). Le particolari [[Telecamera|telecamere]] in grado di captare i raggi infrarossi e convertirli in luce visibile, vengono chiamati [[visori notturni]]. Alcuni animali riescono a vedere anche gli infrarossi, altri, come le [[Apis|api]], riescono a vedere anche gli ultravioletti. Gli ultravioletti (soprattutto quelli di ''[[UVB|tipo B]]'' - UV-B) sono i responsabili dell'[[abbronzatura]] e delle [[Eritema solare|scottature della pelle]], se l'esposizione solare è avvenuta in modo inadeguato, e in genere possono causare anche danni alla [[retina]] dell'occhio o modificare il [[DNA]], causando [[Tumore cutaneo|tumori della pelle]] o altre alterazioni ancora più dannose. Per questi motivi, è sempre consigliato proteggersi con [[occhiali da sole]] e [[Crema solare|creme SPF]], evitando il più possibile l'esposizione al Sole nelle ore centrali della giornata.
 
Alcune parti dello spettro elettromagnetico sono "fonte di calore", a partire dagli infrarossi ed escludendo una porzione degli ultravioletti e alcune parti minoritarie dei [[raggi X]].