Francesco Crispi: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|la nave cacciatorpedienerecacciatorpediniere|Francesco Crispi (cacciatorpediniere)}}
{{Carica pubblica
|nome = Francesco Crispi
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[[File:Crispi e ministri al Quirinale nel capodanno 1888.jpg|miniatura|sinistra|upright=1.3|Crispi e i suoi ministri al Quirinale nel Capodanno del 1888. Alla sinistra di Crispi il ministro delle finanze [[Agostino Magliani]]; subito dietro, il ministro della Guerra [[Ettore Bertolè Viale]].]]
[[File:CaricatureRenouvellement ofde thela TripleTriplice alliance(36682988014).jpg|miniatura|upright=1|La stampa francese ironizza sulla Triplice alleanza e sulla debolezza dell'Italia che non a caso ha il volto di Crispi.]]
 
Il disegno di legge mirava a separare i ruoli dell'esecutivo da quelli del parlamento, cercando di svincolare il primo dai giochi politici del secondo. Il primo punto del disegno dava all'esecutivo il diritto di decidere sul numero e le funzioni dei ministeri. La prospettiva era inoltre quella di mantenere il Re (che lo [[Statuto Albertino]] metteva a capo dell'esecutivo) libero di decidere sull'organizzazione dei vari dicasteri. Il secondo punto prevedeva l'istituzione dei sottosegretari, che avrebbero dovuto aiutare i ministri e, nello stesso tempo, fare loro da portavoce in parlamento. Nonostante gli oppositori, la legge fu approvata il 9 dicembre 1887 alla Camera e due mesi dopo al Senato<ref>{{Cita|Duggan|pp. 612-613}}.</ref>.
 
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== Giudizio storico ==
[[File:F Crispi Palermo.jpg|miniatura|Targa commemorativa a Palermo del 1899]]
Complessa e controversa, la figura di Crispi fu celebrata durante il [[fascismo]] per l'ammirazione che ne aveva [[Benito Mussolini]].<ref>Si veda, ad esempio, il discorso di Mussolini del 20 settembre 1920 tenuto a Trieste: [http://www.mussolinibenito.net/discorso-di-trieste/ link]</ref> .
In quel periodo a Enna fu affissa la targa che recita: <div style="text-align:center; font-size: smaller">A FRANCESCO CRISPI<br>
TRA I FORTI FIGLI DI SICILIA<br>
FORTISSIMO E FIERISSIMO<br>
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Successivamente la sua figura andò decadendo per il [[giudizio storico]] negativo dei liberali repubblicani e anche di [[Antonio Gramsci]]<ref>Antonio Gramsci, [http://www.polyarchy.org/basta/documenti/gramsci.crispi.html ''Un ritratto politico di Francesco Crispi''] (1929-1935), in ''Quaderni del carcere'', sezione ''Il Risorgimento''</ref> che accusò Crispi di [[stato autoritario|autoritarismo]], [[bellicismo]] e [[imperialismo]], nonché di essere il vero precursore del [[storia dell'Italia fascista|regime fascista]]<ref name=history>[http://www.highbeam.com/doc/1G1-82803451.html Nation-building in 19th-century Italy: the case of Francesco Crispi] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140610231125/http://www.highbeam.com/doc/1G1-82803451.html |data=10 giugno 2014 }}, Christopher Duggan, History Today, 1 febbraio 2002</ref><ref name=gilmour>[http://www.accessmylibrary.com/article-1G1-87708350/randolph-churchill-italy-francesco.html The Randolph Churchill of Italy], by David Gilmour, The Spectator, 1 giugno 2002 (Review of Francesco Crispi, 1818-1901: From Nation to Nationalism, by Christopher Duggan)</ref>, pur essendo deceduto più di vent'anni prima l'ascesa di Mussolini.
 
Solo recentemente alcuni studi hanno rivalutato i meriti di Crispi, posizionando la sua figura di [[statista]], tra luci e ombre, a pieno titolo fra i protagonisti del [[Risorgimento]] e dell'Italia post-unitaria<ref>[http://www.frammentipensierisparsi.net/article-francesco-crispi-uno-studio-biografico-coraggioso-che-va-in-controtendenza-rispetto-all-esaltazione-120723769.html Francesco Crispi. Uno studio biografico coraggioso che va in controtendenza rispetto all'esaltazione retorica e all'ostracismo ideologico], recensione a: Giorgio Scichilone, ''Francesco Crispi'', edito da Flaccovio Editore, 2012 (Palermo), nella collana "Siciliani".</ref><ref>''Crispi: rivoluzionario o reazionario?'', documenti di Rai Storia, per la trasmissione ''Il Tempo e la Storia'' di [[Massimo Bernardini]], con ospite lo storico [[Giovanni Sabbatucci]]</ref>. Lo storico Giorgio Scichilone, Professore Associato presso Università degli studi di Palermo, ha definito Crispi come uno di quegli uomini "rari e maravigliosi" (espressione tratta da [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]]) che non sempre un'epoca è in grado di esprimere: «Non gli sarebbero mancate infatti le virtù necessarie: passione patriottica e prospettiva politica, unite a una non comune ambizione, ostinazione e cinismo. Perciò tralasciando la retorica, alla fine questo di Crispi si può dire: il suo apporto all'edificazione dello Stato italiano fu decisivo, e ciò è quanto gli deve essere riconosciuto al netto dell'esaltazione o degli ostracismi contemporanei e storiografici».<ref>{{cita libro|nome=Giorgio|cognome= Scichilone|titolo=Francesco Crispi|editore=Flaccovio Editore|città= Palermo|data=2012|collana="Siciliani"| pp=6-7}}</ref>.
 
Un esempio concreto del suo operato fu la legge Crispi-Pagliani del 1888 (22 dicembre 1888, n. 5849), che trasformò la sanità pubblica italiana, riducendo significativamente la mortalità e allineando il sistema sanitario agli standard delle grandi potenze europee. Come evidenziato dallo storico economico Francesco M. Fiore Melacrinis<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Melacrinis|data=2024|titolo=Quando la conoscenza guida l’azione politica: la Legge Crispi-Pagliani del 1888|rivista=Studi politici|pp=25|accesso=2025-03-08|doi=10.7413/STPOL042|url=https://doi.org/10.7413/STPOL042}}</ref>, questa riforma, basata sulle recenti scoperte della teoria dei germi di Pasteur e Koch, segnò una discontinuità con il passato, introducendo un sistema di sorveglianza capillare, l’istituzione della Direzione della Sanità Pubblica e l’impiego di ingegneri sanitari per il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie del paese.{{cn}} La riforma rafforzò il controllo sulle epidemie attraverso una rete più strutturata di ufficiali sanitari e medici provinciali, che garantirono un monitoraggio più efficace della salute pubblica. Questo nuovo assetto, pur mantenendo una componente centralizzatrice, migliorò la capacità dello Stato di intervenire in materia di sanità, come dimostra la riduzione della mortalità registrata negli anni successivi.
 
== Onorificenze ==