Tronto: differenze tra le versioni
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Il '''Tronto''' (''Truentum'' e ''Truentus'' in [[lingua latina|latino]], ''Trùndë'' in [[dialetto ascolano]]) è uno dei [[fiume|fiumi]] principali del versante Adriatico dell'Italia centrale.<ref name="ref_A">Giuseppe Marinelli, ''op. cit.'', pag. 350.</ref> La sua lunghezza di 115 km <ref name=Treccanionline/> attraversa per la maggior parte del suo corso la regione [[Marche]] nella [[provincia di Ascoli Piceno]], internandosi nel [[Parco nazionale dei Monti Sibillini]]
Il suo [[bacino idrografico]] si estende su una superficie di
[[File:PonteDArli(AP).jpg|miniatura|Il Tronto nei pressi di Ponte d'Arli frazione di Acquasanta Terme]]
[[File:Porta Solestà Ascoli Piceno retouched.jpg|miniatura|Il Ponte Romano di Solestà di Ascoli Piceno che attraversa il Tronto]]
[[File:Monti della Laga 2.jpg|miniatura|Versante occidentale dei Monti della Laga: a sinistra la Cima Lepri
[[File:544AscoliPPrefettura.JPG|thumb| Nel gruppo scultoreo, scalpellato da Romolo del Gobbo, posto alla sommità centrale della facciata principale del Palazzo del Governo di Ascoli Piceno ci sono due grandi figure simboliche riferibili alle rappresentazioni dei fiumi Tronto e Castellano che attraversano la città
==L'idronimo==
Il nome del fiume, come riferisce [[Sebastiano Andreantonelli]], nell'antichità è stato citato da [[Plinio il Vecchio|Gaio Plinio Secondo]], detto Plinio il Vecchio, come ''Truentum''. Il geografo romano ha utilizzato il genere neutro, altri autori come [[Sebastian Münster]] lo hanno definito al maschile come ''Truentus''. [[Flavio Biondo]] lo ha chiamato ''Troentum'' e [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]] ''Truentinon'', mentre Domenico Mario Negro ''Truennus''. Lo storico [[Leandro Alberti]] riporta che [[Strabone]] lo ha scritto ''Druentum''. Nel ''Concordantiae Canonum'', un vecchio codice della [[biblioteca apostolica vaticana]], riportato nel VI Tomo degli ''Annales'' del cardinale [[Cesare Baronio]], è stato menzionato come ''Droentinum'': «''Vitalem Episcopum Droentinum ex regione Picena''». [[Giusto Lipsio]], nel IV libro del ''Poliorceticon'', lo ha letto ''Triuntum''.<ref name="ref_A"/>
Giuseppe Castelli ascrive all'etimologia della scomposizione del nome ''Tru-entum'' il significato di ''corrente impetuosa''. Egli prende spunto da [[Festo]] che ha interpretato le forme verbali ''truo, as'' e ''truans, antis'' nell'accezione di ''spostarsi'' o ''correre'', verbi ricollegabili allo stesso significato che nella ''lingua sanscrita'' ha ''dru'' che vuol dire appunto ''correre'',
Sull'epigramma di una lapide ascolana, databile intorno al
Giuseppe Marinelli si esprime sull'origine dell'idronimo e, attingendo da [[Plinio il Vecchio]]<ref>Plinio, ''[[Naturalis Historia]]'', 3, 110 ([https://la.wikisource.org/wiki/Naturalis_Historia_-_Liber_III#110 testo originale] su wikisource in latino).</ref>, riferisce che il fiume ha preso il nome dalla città di ''Truentum'', l'attuale [[Martinsicuro]], cittadina [[liburni|liburna]] attigua alla foce del corso d'acqua.
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==Il percorso==
=== La sorgente ===
Il fiume nasce nel Lazio sul versante occidentale dei [[Monti della Laga]], nel comune di [[Amatrice]], in corrispondenza della [[Cima della Laghetta]]<ref name="ref_A" /> (
Nella zona delle sorgenti il bacino idrografico del Tronto è attiguo a quelli del [[Vomano]] ([[
=== Alta, media e bassa valle ===
Nel primo tratto del suo corso percorre verso [[nord]] la conca di Amatrice e riceve da sinistra le acque del torrente [[Lago di Scandarello|Scandarello]] e quelle di alcuni affluenti provenienti dai monti [[Monte Prato|Prato]] e [[Monte Pozzoni|Pozzoni]] della catena dei [[monti Reatini]], al confine con l'[[Umbria]]. Quest'area del bacino del Tronto è separata a sud dalla valle del [[Velino (fiume)|fiume Velino]] e dal [[Passo della Torrita]]. Successivamente, proseguendo verso [[nord]], taglia [[Accumoli]] per poi raccogliere le acque del torrente Chiarino, affluente di destra presso [[Colle (Arquata del Tronto)|Colle d'Arquata]], che scende dalla [[Macera della Morte]] marcando il confine tra Lazio e Marche. In seguito vira verso [[est]] ed entra nel territorio marchigiano di [[Arquata del Tronto]] dove riceve l'apporto delle acque dei [[monti Sibillini]] e si snoda per una gola rocciosa, stretta tra i monti della Laga a sud e il massiccio del [[monte Ceresa]] a nord. Giunto nel comune di [[Acquasanta Terme]] acquisisce da destra le acque del Rio Garrafo, che nasce come Rio Volpara dal versante nord-orientale della Macera della Morte e raccoglie da sinistra le acque del monte Ceresa, comprese quelle che discendono dal fosso dell'Agore. Presso la frazione ascolana di [[Mozzano]], confluisce da sinistra il torrente [[Fluvione]] che ha origine sotto la cima del [[monte Vettore]], nel comune di [[Montegallo]]. A questo punto il Tronto entra nel centro abitato della città di Ascoli Piceno, dove è raggiunto dal suo principale affluente, il [[Castellano (torrente)|Castellano]], formando numerosi meandri. Poche centinaia di metri più a valle riceve anche il torrente Chiaro, proveniente dalle colline [[Force|forcesi]], in cui confluiscono le acque del [[monte Ascensione]]. In seguito, la valle si allarga entrando nella zona collinare che degrada fino alla costa. Dal comune di [[Castel di Lama]] alla [[foce]] il fiume segna il confine tra le regioni Marche e Abruzzo.
===La foce===
Il percorso del fiume si conclude sfociando nel [[mare Adriatico]] tra i comuni di [[San Benedetto del Tronto]] e [[Martinsicuro]].[[File:Foce del Tronto.jpg|miniatura|La foce del Tronto tra [[San Benedetto del Tronto|San Benedetto]] e [[Martinsicuro]], vista dalla sponda abruzzese]]
==Regime idrologico==
Il Tronto ha regime appenninico con forti piene nella stagione piovosa autunnale (anche di 1
=== Comuni bagnati ===
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|[[Accumoli]]
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|[[Arquata del Tronto]]
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|[[Acquasanta Terme]]
|Destra
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|[[Ascoli Piceno]]
|Destra
|-
|[[Maltignano]]
|Destra
|-
|[[Sant'Egidio alla Vibrata]]
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|[[Ancarano (Italia)|Ancarano]]
|Destra
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|[[Colli del Tronto]]
|Sinistra
|-
|[[Controguerra]]
|Destra
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|[[Spinetoli]]
|Sinistra
|-
|[[Monsampolo del Tronto]]
|Sinistra
|-
|[[Colonnella]]
|Destra
|
|-
|[[Monteprandone]]
|Sinistra
|-
|[[Martinsicuro]]
|Destra
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|-
|[[San Benedetto del Tronto]]
|Sinistra
|}
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Le fonti documentali attestano che il tratto orientale della [[Via Salaria]], antica [[Strade romane|strada consolare]] che collegava [[Roma]] con il mare Adriatico, percorreva la valle del Tronto snodandosi affiancata all'alveo di questo fiume. <ref name=Marinelli352>G. Marinelli, ''op. cit.'', pag. 352.</ref>
Durante l'[[Età napoleonica|epoca napoleonica]] ha dato il nome al [[Dipartimento del Tronto]] che comprendeva le attuali province di [[Provincia di Ascoli Piceno|Ascoli]], [[
Fino al risorgimento il fiume marcava, dopo aver attraversato la città di Ascoli, il confine di
===Il Porto di Druentum===
La denominazione di ''Druentum'', già trovata da Leandro Alberti negli scritti di Strabone, risulta identica a quella del porto letta dal Brunetti nei documenti di un privilegio accordato alla città di Fermo nell'anno 1242. L'antico approdo aveva il nome di questo fiume ed era stato ricostruito gli ascolani. In tempi successivi acquisirà il nome di Porto d'Ascoli, ma a causa dell'insabbiamento e delle devastazioni di età barbarica risulterà inservibile. Nell'anno 1211, dopo la concessione della dominazione sul litorale adriaco alla città di Fermo da parte di [[Ottone IV di Brunswick]], si rinvigorirono le vecchie ostilità tra ascolani e fermani che hanno provocato i contrasti, storicamente noti, come la ''Guerra tra Ascoli e Fermo''. La città di Ascoli, pochi anni più tardi, ha ottenuto da [[Federico II di Svevia]] il diritto di possedere un porto presso la foce del fiume. La sua costruzione è stata realizzata tra il 1245
==Il Tronto nella letteratura==
Il nome del fiume è riportato da [[Cecco d'Ascoli]] nel testo del XVI capitolo del II Libro dell'[[L'Acerba|Acerba]], diffusamente noto per le parole con cui inizia la descrizione della città di Ascoli cui il poeta dedica il verso: «''O bel paese con li dolci colli, / Perhè non conoscisti, o genti acerbe. / Con l'atti avari invidiosi e folli?''» L'autore prosegue e, dopo alcuni endecasillabi, cita questo fiume scrivendo: «''Da voi l'invidia serà lontana, / quando al ponente retornerà Tronto / E castellano de terra esculana''». <ref>Cecco d'Ascoli, ''[https://archive.org/details/lacerbao00ceccuoft/page/76/mode/2up L'Acerba]'', R. Carabba, Lanciano, 1916.</ref>
[[Dante Alighieri]] lo cita nell'[[Paradiso - Canto ottavo|VIII canto]] del [[Paradiso (Divina Commedia)|Paradiso]] della [[Divina Commedia]]. Il sommo poeta lo menziona dopo aver incontrato [[Carlo Martello d'Angiò]], re d'[[Ungheria]], deceduto in giovane età dopo soli 5 anni dalla sua nomina al trono quale successore di [[Ladislao IV d'Ungheria|Ladislao IV]]. La prematura scomparsa non ha consentito al monarca di prendere possesso dei territori francesi
[[Giovanni Boccaccio]] indica il nome del corso d'acqua nella sua opera intitolata ''De Fluminibus'' scrivendo: «''Viridis fluvius a Picenatibus dividens Aprutinos et in Truentum cadens''» ossia: «''il fiume Verde che divide il Piceno dall'Abruzzo e si getta nel Tronto''».
==Note==
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*Cecco d'Ascoli, ''[http://www.archive.org/details/lacerbao00ceccuoft L'Acerba]'', R. Carabba, Lanciano, 1916;
* Sebastiano Andreantonelli, ''Storia di Ascoli'', Traduzione di Paola Barbara Castelli e Alberto Cettoli – Indici e note di Giannino Gagliardi, Ascoli Piceno, G. e G. Gagliardi Editori, Centro Stampa Piceno, giugno 2007, pag. 34 - 35;
* Giuseppe Marinelli, ''Dizionario Toponomastico Ascolano'' - ''La Storia, i Costumi, i Personaggi nelle Vie della Città'', D'Auria Editrice, Ascoli Piceno, marzo 2009
== Voci correlate ==
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