Assedio di Torino: differenze tra le versioni

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m La Data della fine dell'assedio di Candia è 1669 e non 1689.
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{{Campagnabox Guerra di successione spagnola}}
 
L{{'}}'''assedio di Torino''' ebbe luogo nel 1706 durante la [[guerra di successione spagnola]]<ref name="comune.torino.it">{{cita web|url=http://www.comune.torino.it/cultura/biblioteche/ricerche_cataloghi/pdf/bibliografie/assedio.pdf|titolo=comune.torino.it-1706. L’assedio di Torino|accesso=19 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180827155031/http://www.comune.torino.it/cultura/biblioteche/ricerche_cataloghi/pdf/bibliografie/assedio.pdf|urlmorto=sì}}</ref>. Oltre {{formatnum:44000}} soldati francesi [[accerchiamento|accerchiarono]] la [[cittadellaCittadella di Torino]] difesa da circa {{formatnum:10500}} soldati sabaudi che combatterono dal 14 maggio fino al 7 settembre, quando l'esercito imperiale, comandato dal [[Eugenio di Savoia|principe Eugenio]] di Savoia e dal [[duca]] [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]], dopo aver attraversato l'intera [[Pianura Padana]] ingaggiò battaglia e costrinse i nemici a togliere l'assedio<ref name="comune.torino.it"/>.
 
L'[[assedio]] durò centodiciassette giorni; a conclusione della guerra, con la firma del [[Trattato di Utrecht]] del 1713 e [[Trattato di Rastadt|Rastadt]] dell'anno successivo<ref name="ssbernardobrigida.it">{{cita web|url=http://www.ssbernardobrigida.it/Assedio1706.htm|titolo=La battaglia di Torino|accesso=19 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090112232809/http://www.ssbernardobrigida.it/Assedio1706.htm}}</ref>, [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]], [[duca di Savoia]], divenne il primo re della sua [[Casa Savoia|dinastia]].
 
Per le rilevanti dimensioni e importanza della città (una delle pochissime capitali d'Europa in cui sia mai stato posto un [[assedio scientifico|assedio scientificamente studiato]]), ebbe grande risonanza internazionale.
 
Alcuni storici considerano l'assedio di Torino l'evento che segna l'inizio del [[Risorgimento]].
 
== La guerra ==
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[[File:Statua Pietro Micca.JPG|thumb|sinistra|Statua a Pietro Micca]]
 
Grandi manifestazioni vennero organizzate per celebrare il bicentenario e il tricentenario della battaglia: nel 1906, in una Torino ormai divenuta capocapitale industriale d'Italia, l'incarico di commemorare l'episodio bellico venne affidato a Tommaso Villa, sotto il patrocinio del sindaco della città, [[Secondo Frola]]. Per l'occasione, vennero organizzati convegni di carattere storico, pubblicati volumi, inaugurati monumenti (tra cui si ricorda quello di [[Leonardo Bistolfi]], davanti alla chiesa della Madonna di Campagna, poi distrutto dai bombardamenti alleati nella [[seconda guerra mondiale]]). La grande attenzione posta intorno all'evento portò a dichiarare, il 25 agosto dello stesso anno, la casa natale di Pietro Micca, a [[Sagliano Micca|Sagliano]], quale Patrimonio nazionale<ref>È interessante su questo aspetto il saggio di Fabrizio Corrado, ''Il 1706 del 1906. Arte e retorica per il bicentenario della battaglia di Torino'' in "Torino 1706: l'alba di un regno", op. cit.</ref>.
 
In occasione del terzo centenario, nel 2006, la battaglia venne riproposta attraverso una grande ricostruzione storica, grazie all'intervento di figuranti provenienti dalle associazioni storiche di mezza Europa: a ricordo dell'evento, una mostra tematica venne lasciata fruibile al pubblico nel Mastio della Cittadella di Torino<ref>{{cita web|url=http://www.comune.torino.it/cultura/tricentenario/calendario.pdf|titolo=Torino 1706: l'alba di un regno|accesso=7 settembre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061008184428/http://www.comune.torino.it/cultura/tricentenario/calendario.pdf}}</ref>.