Lago d'Averno: differenze tra le versioni
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{{dx|[[File:Wilson-avernus.jpg|thumb|Il lago d'Averno in un dipinto del 1765]]}}
Secondo un'ipotesi, il nome ''Avernus'' deriverebbe dal greco ἄορνος, ossia "senza uccelli", poiché si narra che tale assenza fosse dovuta al fatto che le acque del lago esalassero particolari gas che non avrebbero permesso la vita agli uccelli. Nonostante ciò, si tratta di un'ipotesi incerta, infatti altri studiosi concordano che il nome sarebbe da ricollegare alla radice av-, col significato di "profondità, abisso".<ref>Dizionario di toponomastica, UTET, 2006, p.
== Mitologia e fenomeni naturali correlati ==
Secondo le religioni e le mitologie greche e romane, il lago è un accesso all'[[Oltretomba]] (regno del dio [[Plutone (divinità)|Plutone]]) e dimora terrestre dell'angelo caduto [[Lucifero]]: questa è la ragione per cui gl'[[inferno|inferi]] romani (l'''Ade'' greco) si chiamano anche [[Ade (regno)|Averno]] (per giunta, gli alberi situati intorno alla sponda del lago vengono associati alla celebre [[Inferno - Canto primo|selva oscura]] citata nell'[[Inferno (Divina Commedia)|Inferno]] di [[Dante Alighieri|Dante]]). Una chiara testimonianza di tutto ciò ci è stata data dal poeta latino [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], nel sesto libro dell'[[Eneide]]: Enea consulta la sibilla cumana, situata in un antro presso il [[Tempio di Apollo (Cuma)|Tempio d'Apollo]] di [[Cuma]], pregandola di guidarlo verso gl'Inferi, la cui porta sarebbe proprio il Lago d'Averno (''scrupea, tuta lacu nigro nemorumque tenebris'' VI, 238).
Nel corso del [[XIX secolo]] il lago è stato oggetto di studio per molteplici fenomeni naturali da cui è caratterizzato, in particolare per il [[fenomeno ottico]] della [[Fata Morgana (ottica)|Fata Morgana]].<ref>{{Cita libro|titolo=Sopra la Fata Morgana del Lago di Averno|url=http://books.google.com/books?id=6j0FAAAAQAAJ&pg=PA39|anno=1834|editore= «Annali Civili del Regno delle Due Sicilie», vol. IV, fasc. VII|pagine=30–41}}; {{Cita libro|autore=Giuseppe Ruffo|titolo=Sulla Fata Morgana del Lago di Averno|url=http://books.google.com/books?id=4KgWAAAAQAAJ&pg=RA1-PA37|anno=1839|editore= «Atti della Reale Accademia delle Scienze», vol. IV|pagine=19–41}}</ref> Analogamente, dall'Ottocento in poi si è diffusa tra la popolazione la credenza secondo cui la [[Fata Morgana (mitologia)|fata Morgana]], ossia la figura mitologica celtica legata al [[Materia di Bretagna|ciclo arturiano]], avesse scelto proprio questo luogo come dimora, risiedendo all'interno di castelli immaginari fluttuanti sull'acqua e visibili proprio a causa del relativo fenomeno ottico.
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