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Appassionata di [[teatro]] musicale, nella sua carriera si è dedicata anche alla regia operistica.<ref>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/dl/rainews/media/Franca-all-Opera-i-ricordi-della-Valeri-sulla-lirica-in-scena-a-Roma-d412cd27-badb-4b3a-89d5-0bfbba99c16f.html|titolo="Franca all'Opera": la Valeri e la passione per la lirica in scena a Roma}}</ref>.
 
== Biografia ==
=== Infanzia e giovinezza ===
Franca Norsa nasce il 31 luglio 1920 a Milano, in via Cerva,<ref name=":0">{{Cita web|url=https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/20_luglio_28/09-tempolibero-mixtxcorriere-web-milano-ff80aaa8-d0ce-11ea-b3cf-26aaa2253468.shtml|titolo=Buon compleanno, Franca: la «signorina snob» divisa tra teatro, cinema e Scala|autore=Maurizio Porro|sito=Corriere della Sera|data=28 luglio 2020|accesso=3 settembre 2020}}</ref>, ma l'atto di [[nascita]] riporta l'[[indirizzo]] di [[Residenza (diritto)|residenza]] di via Giuseppe Rovani 7, in una [[famiglia]] della [[borghesia]] milanese, secondogenita di Luigi Angelo Norsa, [[ingegnere]] mantovano alla [[Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche|Breda]] di [[Sesto San Giovanni]], e Cecilia Pernetta, originaria di [[Pavia]]; il [[padre]] era di [[Ebrei|origine ebraica]] ma viveva laicamente e la [[madre]], cattolica, era inizialmente mal vista dai parenti del futuro marito, ma l'arrivo del primogenito Giulio convinse la suocera ad acconsentire al [[matrimonio]]. I figli non vennero né battezzati come cristiani né avviati all'ebraismo.<ref name=":0" /><ref name="bugiarda">{{Cita|Franca Valeri, 2010}}.</ref><ref name="ilgiornale,28giug2020">{{cita news|autore=Luca Sablone|url=https://www.ilgiornale.it/news/cronache/franca-valeri-ammette-vidi-mussolini-appeso-non-mi-fece-pena-1873521.html|titolo=Franca Valeri ammette: "Vidi Mussolini appeso, non mi fece pena"|data=28 giugno 2020|accesso=28 giugno 2020|citazione=Papà era ebreo. Ricordo quando lesse sul giornale la notizia delle leggi razziali e pianse|urlarchivio=https://archive.is/20200628163455/https://amp.ilgiornale.it/news/cronache/franca-valeri-ammette-vidi-mussolini-appeso-non-mi-fece-pena-1873521.html|dataarchivio=28 giugno 2020|urlmorto=no|rivista=[[Il Giornale]]}}</ref> A carriera già avviata, fu poi scoperta nell'[[albero genealogico]] della famiglia la presenza di un'attrice, vissuta nel XVIII secolo, di nome Fanny Norsa.<ref name="lastampa2">{{Cita pubblicazione |url=http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=7921923 |titolo=Intervista a Franca Valeri |data=marzo 2018 |pubblicazione=[[La Stampa]] |p=43 |accesso=15 settembre 2021 |urlarchivio=https://archive.is/20130413090729/http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=7921923 |dataarchivio=13 aprile 2013 }}</ref>.
 
[[File:Franca Valeri - Il segno di Venere.JPG|thumb|Franca Valeri ne ''[[Il segno di Venere]]'' di [[Dino Risi]] (1955)]]
 
Appassionata di recitazione fin da piccola, imitatrice delle amiche della madre, Franca cresce apprendendo, su invito del padre (il quale le regala spesso dischi a 78 giri di [[Ettore Petrolini]]), l'[[Lingua inglese|inglese]] e il [[Lingua francese|francese]] e frequentando, grazie a entrambi i genitori spesso ospiti in un palchetto di amici, il [[teatro alla Scala]], appassionandosi così all'[[opera]]. Vive inoltre a [[Riccione]], [[Venezia]] e la [[Svizzera]] per le lunghe vacanze estive.<ref name="bugiarda" />. Dopo un periodo vissuto in un [[appartamento]] in [[via della Spiga]], i Norsa nel 1935 si trasferiscono nella signorile via Mozart.
 
Franca frequenta il [[Liceo classico Giuseppe Parini|Regio Liceo Ginnasio Giuseppe Parini]] nella sezione C, l'unica in cui venga insegnata la lingua inglese. Sua compagna di classe e amica in quel periodo è [[Silvana Mauri]]<ref>{{Cita web |url=http://milano.mentelocale.it/61442-milano-quando-franca-valeri-imitava-prof-parini/ |titolo=Maria Pace Ottieri, «Quando Franca Valeri imitava la prof del Parini», mentelocale.it |accesso=21 ottobre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304195834/http://milano.mentelocale.it/61442-milano-quando-franca-valeri-imitava-prof-parini/ |dataarchivio=4 marzo 2016 |urlmorto=sì }}</ref>, futura moglie di [[Ottiero Ottieri]] e nipote di [[Valentino Bompiani]], il quale, trasferitosi a Milano in quegli anni, aveva fondato la [[Bompiani|casa editrice Bompiani]].<ref name="bugiarda" /><ref name="enciclopedia1">{{Cita web |url=http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/silvana-mauri-ottieri/ |titolo=Silvana Mauri Ottieri |sito=Encliclopedia delle donne}}</ref>
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Franca Valeri inoltre non si è dedicata molto al [[doppiaggio]], tuttavia è rimasto un suo doppiaggio dell'attrice francese [[Simone Signoret]] nel film ''[[Confetti al pepe]]'' del 1963.
 
Durante gli anni sessanta, Franca Valeri pubblica una serie di dischi nei quali vengono registrati i suoi personaggi femminili. La serie di dischi viene pubblicata dalla casa discografica [[EMI]] - [[La voce del padrone (casa discografica)|La voce del padrone]]. Nascono così gli album ''[[Le donne di Franca Valeri]]'' (1962, con lo stesso titolo verrà pubblicato anche un EP 7" contenente un brano inedito rispetto all'album), ''[[Una serata con Franca Valeri]]'' (1965) e ''[[La signora Cecioni e le altre]]'' (1968). Negli album ogni traccia racchiude un breve monologo dei personaggi più celebri e conosciuti di Franca Valeri, attraverso la radio e la televisione. Al successo televisivo si deve infatti l'album ''La signora Cecioni e le altre'' del 1968, che dedica tutta la prima facciata al personaggio della signora Cecioni, una romana popolana sempre al [[telefono]] con ''mammà'', divenuta celebre grazie alle trasmissioni, dirette da [[Antonello Falqui]], ''[[Studio Uno (programma televisivo)|Studio Uno]]'' (1966) e ''[[Sabato sera (programma televisivo)|Sabato sera]]'' (1967).
 
=== Anni settanta ===
Le ultime apparizioni cinematografiche di Franca Valeri sono da posizionare tra gli anni settanta e gli anni ottanta, quando figura in alcune pellicole minori che fanno parte degli ultimi fuochi della [[commedia all'italiana]], tra cui: ''[[Basta guardarla]]'' di [[Luciano Salce]] (1970), ''[[Ettore lo fusto]]'' (1972), ''[[Ultimo tango a Zagarol]]<nowiki/>o'' (1973), ''[[La signora gioca bene a scopa?]]'' (1974).
 
Durante gli anni settanta partecipa alla fertile stagione degli sceneggiati televisivi della Rai. Diviene molto amica di persone di teatro, come [[Nora Ricci]], con la quale reciterà negli sceneggiati [[Rai]] ''[[Nel mondo di Alice]]'' e ''[[Sì, vendetta...]]'', entrambi del 1974, e [[Giuseppe Patroni Griffi]].<ref name="bugiarda" /> Nel 1974 scrive e interpreta la miniserie in quattro puntate ''Sì, vendetta...'', diretta da [[Mario Ferrero (regista)|Mario Ferrero]]. La vicenda è una riflessione sul mondo degli anni settanta e sui cambiamenti avvenuti in seno alla società italiana in conseguenza alla [[rivoluzione sessuale]], vissuta attraverso gli occhi di una signora borghese e della di lei figlia hippy. Ogni episodio infatti affronta un argomento diverso (l'emancipazione dei ragazzi italiani, il femminismo, il rapporto della borghesia con le mode dei giovani, ecc.), attraverso personaggi femminili, in parte già affrontati precedentemente da Franca Valeri nei suoi sketch: ad esempio l'episodio nel quale [[Sandra Mondaini]] interpreta la ricca signora che ha votato la sua esistenza alle stravaganze del mondo dell'arte, riecheggia il personaggio della traccia ''La donna del mondo hippy'', presente nell'album ''La signora Cecioni e le altre'', del 1968, che vuole convincere il marito ad indossare abiti stravaganti per non sfigurare alla festa che lei sta organizzando. Sempre nel 1974 Franca Valeri prende parte allo sceneggiato ''[[Nel mondo di Alice]]'', diretto da [[Guido Stagnaro]] e interpretato da [[Milena Vukotic]] (Alice).<ref name="dizionariodelcinema" />