Jim Morrison: differenze tra le versioni
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|note periodo attività =
|tipo artista = cantautore
|immagine = Jim Morrison
|didascalia = Jim Morrison nel
|band precedenti = [[The Doors]]
|totale album = 8 (22 postumi)
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Venerdì 2 luglio Jim, attorno all'ora di [[pranzo]], uscì e andò a dettare un [[telegramma]] telefonico all'editor della casa editrice [[Simon & Schuster]] di New York Jonathan Dolger, il quale era in procinto di ripubblicare in edizione [[tascabile]] il suo libro di poesie ''The Lords and The New Creatures'', comunicandogli la [[volontà]] di non apporre più in [[copertina]] l'ormai iconica foto di Joel Brodsky che lo rappresentava giovanissimo e bellissimo, ma un più recente scatto di lui con la [[barba]] eseguito da Edmund Teske. Depresso e silenzioso, passò il seguente [[pomeriggio]] con l'amico Alain Ronay: pranzarono in Place des Vosges, per poi girare per locali fin quasi a sera, con l'ultimo drink in [[Place de la Bastille]]. Ronay dichiarò di aver salutato Jim per l'ultima volta nella stessa [[piazza]] prima di scendere nella [[Metropolitana di Parigi|metropolitana]], descrivendolo tormentato dalla [[tosse]] e dal [[singhiozzo]], gonfio e con un brutto aspetto; scendendo le [[Scala (architettura)|scale]], si era voltato per dargli un'ultima occhiata. Secondo la versione ufficiale, Pam dichiarò che in seguito quella stessa sera Jim era uscito da solo per cenare, poi era ritornato per andare con lei in ''rue Buffault'' (distante oltre 3 km e mezzo) per vedere il film [[western]] psicologico consigliato da Alain Ronay ''[[Notte senza fine (film 1947)|Notte senza fine]]'', di [[Raoul Walsh]], nel [[cinema d'essai]] ''Action La Fayette'', che lo proiettava in lingua originale con i [[Sottotitolo|sottotitoli]] francesi; poi entrambi erano rientrati, fermandosi prima ad un ristorante cinese aperto in tarda ora in ''rue Saint-Antoine'', dove Jim mangiò [[pollo]] in [[agrodolce]]. Attorno all’una giunsero a casa. Si misero ad ascoltare dei dischi dei Doors: Jim sedette con davanti a sé un [[taccuino]] nell'attesa di [[ispirazione]], sorseggiando di tanto in tanto una bottiglia di [[whisky]], mentre Pamela lavò dei [[Piatto (stoviglia)|piatti]] sporchi, e poi si mise a preparare strisce di eroina in [[polvere]], droga che Jim odiava ma che quella notte inalò con lei, forse perché Pam gli aveva fatto credere fosse [[cocaina]]. Guardarono anche i loro filmini vacanzieri in [[Super 8 millimetri|Super 8]]; Pam andò a [[letto]] attorno alle 2:20, Jim non molto tempo dopo, lasciando suonare l'ultimo disco fino alla conclusione.
A notte fonda, dopo le 3.30 o forse alle 4, Pam si svegliò, sentendo Jim avere il respiro pesante e rantolare; cercò di svegliarlo scuotendolo, ma invano; gli diede allora degli [[Schiaffo|schiaffi]], e Jim si svegliò, inizialmente non sapendo dove si trovasse. Poi egli rifiutò la proposta di Pam di chiamare un medico e decise invece di farsi un [[Bagno (immersione del corpo)|bagno]] caldo. Pam lo accompagnò e aiutò a entrare nella [[vasca da bagno]], poi tornò a dormire, per risvegliarsi brevemente poco dopo, senza che Jim fosse ritornato a letto. Lo trovò nella vasca con del sangue che usciva dal [[naso]]; al suo arrivo le disse che aveva la [[nausea]] e stava per vomitare, così lei corse in [[Cucina (architettura)|cucina]] a prendere una [[pentola]] per raccogliere il [[vomito]], che era composto da cibo seguito da grumi di sangue; Pam poi ripulì la pentola. Jim, sempre assistito da Pam, ebbe altri due fiotti di vomito; sempre rifiutando il medico, sembrò stare meglio, dicendo a Pam di sentirsi strano ma non malato, e di tornare a letto perché presto l'avrebbe raggiunta; lei, avendo notato del colore riaffiorargli sul [[viso]] impallidito, ripulita per la terza volta la pentola tornò a letto rassicurata. Alle 8 circa, Pam si alzò dal letto per recarsi in bagno, dove scoprì il corpo esanime di Jim ancora immerso nell'acqua della vasca, ancor calda, con gli [[Occhio|occhi]] chiusi. Notandogli sul viso reclinato un leggero [[sorriso]] credette inizialmente a uno [[scherzo]] e gli disse di smetterla perché le stava facendo [[paura]], ma poi notò una traccia di sangue scesa dalla [[narice]] destra; da sola e sconvolta lo scosse, inutilmente; poi cercò di tirarlo fuori dalla vasca, senza riuscirci; successivamente non parlando ancora bene il [[Lingua francese|francese]] chiamò, come racconterà in seguito, la casa della regista Agnès Varda in rue Daguerre per parlare con Alain Ronay, che alloggiava da lei; rispose lo stesso Ronay, a cui Pam piangendo disse di non riuscire a svegliare Jim nella vasca e di credere che stia morendo. Ronay andò a svegliare
Da quel pomeriggio stesso, per evitare clamore mediatico,
Dopo aver vagliato senza successo alcuni cimiteri di [[campagna]], Varda e gli altri decisero di farlo seppellire presso il vicino cimitero di Père-Lachaise, poiché uno dei pochi aperti a stranieri, ivi compresi molti artisti morti a Parigi, tra cui i tanto imitati [[poeti maledetti]] del [[Decadentismo]], come appunto [[Tomba di Oscar Wilde|Oscar Wilde]]. Il tutto prima che la notizia divenisse di dominio pubblico. La sepoltura di Jim Morrison avvenne alle 9 del mattino di mercoledì 7 luglio, nella seconda fila del settore n. 6, alla confluenza con i settori 5-14-16, senza rito religioso e senza [[lapide]]. La cerimonia fu molto breve, solo 8 minuti, senza nemmeno aspettare il termine dell'inumazione, ed alla presenza di pochissimi: Bill Siddons, Alain Ronay, Pamela Courson, Agnès Varda e la canadese Robin Wertle, la segretaria di Jim a Parigi. Pamela, seguendo una volontà espressa in passato dallo stesso Jim, recitò qui i versi finali del [[poema]] ''Celebrazione della Lucertola'':
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=== Teatro ===
Jim Morrison ebbe anche delle esperienze in ambito teatrale. Segnalatosi a scuola per i suoi atteggiamenti “plateali”, nel 1962 si produsse in alcune declamazioni poetiche e performance con l'[[ukulele]] al Contemporary caffè di Clearwater, che incuriosirono il pubblico. L'anno successivo studiò drammaturgia e storia del teatro al dipartimento di Scienze del linguaggio, prese lezioni di recitazione e frequentò il Conradi Theater dell'università. La prima esibizione “ufficiale” risale tuttavia all'autunno del 1964 quando, ventenne, ottenne il ruolo di Gus in un allestimento studentesco del ''[[Il calapranzi|Calapranzi]]'', il thriller capolavoro di [[Harold Pinter]]. Jim si dimostrò attore imprevedibile e impetuoso sia nelle prove sia durante lo spettacolo, influenzato in parte dalla lettura di [[Antonin Artaud]] e del suo “teatro della crudeltà”. In seguito venne folgorato dal [[Living Theatre]] e fu coinvolto in alcuni show che si tennero a [[San Francisco]] e a [[Los Angeles]] nel febbraio 1969.<ref name="sd05"/> Nel libro ''I Signori. Appunti sulla visione'' scrisse: “Lo scopo dell'[[happening]] è curare la noia, ripulire gli occhi, operare una ricongiunzione infantile col flusso della vita. Il suo più piccolo, più ampio scopo è la purificazione della percezione”.<ref name="r00"/>
=== La controversa biografia di Bill Cosgrave ===
Nel 2020 venne pubblicata una biografia assai controversa e criticata, ad oggi non ancora tradotta in italiano<ref>Bill Cosgrave: ''Love Her Madly: Jim Morrison, Mary and me''; 2020; Dundurn Press Ltd; Toronto; ISBN 1459746600</ref>, relativamente al rapporto personale tra Jim Morrison e la sua compagna del periodo appena precedente la fondazione della rock band. In essa, l'autore, amico di vecchia data di [[Mary Frances Werbelow]], compagna di Morrison nel triennio 1962–1965, fa il punto circa l'enorme ascendente che la ragazza di [[Clearwater (Florida)|Clearwater]], in [[Florida]], classe 1944, esercitò sul futuro cantante dei Doors. Jim era molto innamorato e ricambiato dalla ragazza ed intendeva sposarla, stando alle parole di Cosgrave, che ebbe modo di frequentare la coppia in quel periodo assiduamente, ma la Werbelow, a fine luglio del 1965, preferì interrompere momentaneamente la relazione perché in disaccordo con la decisione di Morrison di creare una rock band e per via della sua dedizione all'alcool (era anche stato arrestato in Florida, a [[Tallahassee]] il 28 settembre 1963 per ubriachezza molesta), per la sua decisione di rompere con la propria famiglia, ed a causa dei propri sbalzi d’umore, mentre era favorevole al suo interesse per la cinematografia e per la poesia. La rottura, anche se “temporanea”, secondo l'autore, provocò un dolore mai superato ed ebbe notevoli e durature ripercussioni negative sul carattere di Jim. Alcuni brani quali ''[[The Crystal Ship]]'', ''The End'' e ''[[Moonlight Drive]]'', ma anche ''[[Hello, I Love You]]'', ''[[Soul Kitchen]]'' e ''[[When the Music's Over]]'', si legge nel libro, sono ispirati dalla drammatica rottura del loro rapporto. La Werbelow, ch’era stata vincitrice ad un concorso di bellezza a Clearwater, seguì Morrison in California ma non accettò la sua rinuncia ad occuparsi di cinematografia nonostante la laurea conseguita all'[[UCLA]] e questo problema era fonte di continue discussioni tra i due. Una volta interrotto il rapporto, la ragazza si ritirò, dopo pochi mesi, a meditare in [[India]] per oltre un lustro, conducendo una vita di ferrea ascesi. Ritornò negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] alla fine del 1971 per scoprire che Jim Morrison, col quale era intenzionata a riconciliarsi, era deceduto all'inizio di luglio di quell'anno. Secondo l'autore, lo shock che la ragazza ne ebbe fu talmente forte da ritenersi colpevole sia dello stile di vita assunto dal cantante a partire dalla loro rottura, che del suo decesso prematuro, tanto da non aver cercato più alcuna relazione amorosa per il resto della sua vita, ritirandosi in un riserbo totale nella natia Clearwater, e non concedendo alcun'intervista in merito (nemmeno al regista [[Oliver Stone]] che, nel 1990, era intenzionato a girare un film sulla vita di Morrison). Lo stesso Cosgrave, pur rimanendole amico ed essendo andato ripetutamente a visitarla, non è riuscito a farsi rilasciare, dall'ottuagenaria donna, confidenze in merito alla relazione con il cantante. Va altresì fatto notare che la ben nota bibliografia di Morrison, questa tradotta anche in italiano<ref>Jerry Hopkins, Daniel Sugerman, ''Nessuno uscirà vivo di qui: la sconvolgente biografia di Jim Morrison'', Milano, Kaos, 2005, p. 370, ISBN 88-7953-141-7.</ref> accenna brevemente alla relazione tra Morrison e la Werbelow ed alla vicinanza anche letteraria (oltreché sentimentale) tra i due, implicitamente avvalorando quanto narrato da Cosgrave. Le critiche più severe a questa biografia concernono il successivo rapporto tra Jim e Pamela Courson, laddove Cosgrave si spinge oltre, interpretando, senza averne risconto obiettivo, la relazione tra il cantante e la sua nuova compagna come una sorte di "ripiego" rispetto all'amore mai dimenticato per la Werbelow, ed attribuendo alla Courson tutti i successivi eccessi che portarono Morrison a morte prematura, nonché l'iniziazione all'uso degli stupefacenti.
== Film e docufilm ==
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* ''[[When You're Strange]]'', [[Documentario|docufilm]] di [[Tom DiCillo]], [[2009]]
* ''Mr. Mojo risin' - The story of L.A. Woman'', [[Documentario|docufilm]] di Martin R. Smith, Doors Music C., [[2011]]
* J. D. M. twentyseven, cortometraggio diretto da Rossella Logiurato e Roberto Avolio, 2025.
=== Il film "The Doors" del 1991 ===
{{vedi anche|The Doors (film)}}
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