Doppio sogno: differenze tra le versioni

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|coprotagonista = Albertine
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'''''Doppio sogno''''' (titolo originale tedesco ''Traumnovelle'', ossia ''Novella del sogno'') è un racconto, o novella, di [[Arthur Schnitzler]]. Inizialmente, l'autore avrebbe voluto chiamarlo ''Doppelnovelle'' (i.e., ''Doppia novella''), un titolo provvisorio che rimase fino al 1924, ma che poi egli cassò.<ref name=farese/> Apparve dapprima a puntate sulla rivista di moda berlinese «Die Dame» dal dicembre 18601925 (n.6) al marzo 1926 (n.12); lo stesso anno uscì il libro per i tipi di [[S. Fischer Verlag]].
 
''Doppio Sogno'', titolo scelto per tutte le edizioni italiane, si inserisce nell'estetica del Modernismo Viennese di inizio secolo XX. Racconta la crisi che colpisce una giovane coppia borghese nella Vienna degli Anni Venti, il medico Fridolin e la moglie Albertine: sarà quest'ultima a compiere, tramite il sogno che rappresenta il climax della storia, una sorta di viaggio liberatorio negli abissi della coscienza.<ref name=farese/> La crisi della coppia borghese, con l'incomunicabilità del matrimonio che turba l'equilibrio uomo/donna, per Schnitzler è emblematica della crisi dell'individuo di fronte alla realtà dell'esistenza.<ref name=farese/>
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Il medico Fridolin ha sposato la giovane Albertine ed hanno una figlia.
 
Una sera, dopo un ballo in maschera nel corso del quale a entrambi sono state rivolte offerte amorose, tornano a casa carichi di un'insolita eccitazione e trascorrono una notte di insolita passione. Il giorno dopo tra loro qualcosa è cambiato, e la sera, dopo aver messo a letto la figlioletta, iniziano ad analizzare i sentimenti e i desideri della notte precedente. In conseguenza delle audaci confessioni della giovane moglie sui suoi sogni e desideri prima del matrimonio e nel corso del fidanzamento, Fridolin comincia a provare verso di lei dei sentimenti ambivalenti, soprattutto dopo che Albertine gli racconta di un giovane, conosciuto durante una vacanza in [[Danimarca]], a cui, se glielo avesse chiesto, si sarebbe certamente concessa.
 
La sincerità apparentemente ingenua di Albertine spinge Fridolin, forse un po' per ripicca, a una confessione simile. Le racconta di una ragazza giovanissima, forse quindicenne, con cui aveva avuto un eccitante scambio di occhiate, e che aveva suscitato in lui una forte eccitazione, sempre durante la vacanza danese.
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I due decidono di raccontarsi sempre in futuro gli accadimenti di quel genere.
 
In quel momento Fridolin viene chiamato al capezzale di un paziente, un consigliere. Quando arriva all'appartamento, Fridolin trova il consigliere già morto. La figlia e devota infermiera del consigliere è stremata dal dolore, e, forse proprio perchéper haquesto "abbassato le difese", all'improvviso confessa il suo amore per Fridolin. Appena fatta questa dichiarazione, arriva il suo fidanzato, in compagnia di alcuni parenti del morto.
 
Fridolin è lieto di andarsene, ma non ha alcuna fretta di tornare a casa. Cammina per le strade finché, come per caso, incontra una prostituta che lo abborda. La segue nella sua stanza, ma la giovinezza della ragazza e un certo disgusto lo trattengono dal fare l'amore con lei. Tuttavia ancora non ha voglia di tornare a casa, ed entra in un caffè di terza categoria in cui sta suonando un pianista. Presto nota un uomo seduto al tavolino di fronte, e riconosce in lui un certo Nachtigall, un suo ex compagno di [[università]] che, dopo aver abbandonato lo studio della medicina, si era fatto conoscere per il suo modo di fare sconsiderato (si era guadagnato, ricorda Fridolin, un'ingiuria antisemita da un banchiere ebreo nella cui casa si era comportato male).
 
I due uomini bevono qualcosa insieme e iniziano a rivangare il passato. Presto Nachtigall eccita la curiosità di Fridolin accennando a quello che è in procinto di fare. Per guadagnarsi da vivere, Nachtigall suona il piano in casa di certi ricchi, molto tardi la notte, nel corso di quelle che hanno tutta l'apparenza di raffinatissime orge. Talmente scandalosa è la condotta dei presenti che Nachtigall suona con gli occhi bendati. Può solo indovinare quello che accade, ma - si suppone - per
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Fridolin torna in città, frustrato, ma ancora deciso a risolvere il mistero e determinato ad approfittare di tutte le opportunità sessuali che in precedenza ha disdegnato. Tuttavia, quando va a trovare la figlia del consigliere la trova poco appetibile e poco disponibile; è in procinto di lasciare la città con il suo fidanzato, e non vedrà mai più Fridolin. Invece la giovane prostituta, a cui Fridolin porta in elemosina un pacchettino di cibo sostanzioso, è stata portata in ospedale: ha la sifilide o la tubercolosi e per qualche tempo non tornerà a casa, gli dice un'altra prostituta i cui approcci non lo conquistano.
 
Infine Fridolin legge sul giornale del misterioso avvelenamento di una certa baronessa D. (Dubieski) in un albergo signorile a cui aveva fatto ritorno, a tarda notte, accompagnata da due uomini. È stata portata al Policlinico in stato di incoscienza. Non c'è alcuna prova che si tratti della stessa donna, ma il medico salta alla conclusione che la coincidenza è in sé una prova. Si precipita dapprima all'ospedale, dove viene a sapere che la donna è morta, e poiquindi all'[[obitorio,]] - dove in qualità di medico gli è permesso accedere ai cadaveri - tra i quali, naturalmente, c'ène quelloanalizza dellail baronessacorpo. Fridolin esamina il corpo senza raggiungere la certezza di trovarsi di fronte a ciò che rimane della bellezza che si è sacrificata per salvarlo. Nondimeno egli è quasi eccitato dal fascino del corpo femminile disteso di fronte a lui. Si china sulla donna, ma viene richiamato all'ordine dal patologo in servizio all'obitorio, che, mentre Fridolin si allontana, gli chiede se fosse lei. Il medico esita e poi annuisce in silenzio.
 
Una volta uscito, si rende conto che la sua avventura volge al termine. Torna a casa. Sul cuscino, accanto alla moglie addormentata, che è di nuovo a letto, vede con orrore la mascherina affittata da Gibiser e racconta allora ad Albertine tutta la storia, come se fosse l'unico modo per salvare il loro matrimonio.