Impero spagnolo: differenze tra le versioni
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Fu una monarchia composita, governata prima dai [[Trastámara]], successivamente dagli [[Asburgo]], e infine dai [[Borbone di Spagna]]. Fu formato da [[Ferdinando II di Aragona]] e [[Isabella I di Castiglia]] nel 1492 a seguito della [[scoperta delle Americhe]] e della [[conquista di Granada]], che mise fine alla [[Reconquista]]. Sotto [[Carlo V]], la corona di Castiglia inviò i [[Conquistadores]] ad [[Colonizzazione spagnola delle Americhe|occupare larghe parti delle Americhe]]. Con la sua abdicazione nel 1556 a seguito del diffondersi della [[riforma protestante]], Carlo lasciò il [[Sacro Romano Impero]] al fratello [[Ferdinando I d'Asburgo|Ferdinando I]], mentre la Spagna, le Fiandre e i possedimenti italiani andarono al figlio [[Filippo II di Spagna|Filippo II]]. Filippo annesse poi dei territori nell'Asia orientale (che presero da lui il nome di [[Filippine]]) e divenne anche [[re del Portogallo]] e del suo [[Impero portoghese|impero]] a seguito di una [[Crisi di successione portoghese|crisi di successione]]. Diede quindi inizio al ''[[Siglo de Oro]]'', che perdurò fino alla conclusione della [[guerra franco-spagnola]] e della [[guerra di restaurazione portoghese]].
Con la [[guerra di successione spagnola]], i [[Borbone]] divennero la casa Reale di Spagna e con i [[Decreti di Nueva Planta]] la Spagna divenne una nazione unitaria. Tuttavia la loro ascesa in Spagna non muta il declino spagnolo. I [[Paesi Bassi spagnoli|Paesi Bassi]] vengono perduti completamente, i domini italiani passano agli [[Asburgo d'Austria]] o ai Savoia, anche se nel [[1735]] riconquistano i regni di Napoli e di Sicilia dando vita a [[Borbone delle Due Sicilie|un ramo cadetto dei Borbone]], e la Spagna stessa va numerose volte in [[bancarotta]]. Con l'[[campagna di Napoleone in Spagna|invasione napoleonica nel 1808]], l'intero
La Spagna costituirà nel [[XIX secolo]] un secondo impero coloniale, in [[Africa]], limitato a parte del [[Marocco spagnolo|Marocco]], [[Sahara spagnolo|Sahara
Le [[isole Canarie]], [[Ceuta]], [[Melilla]] e le altre ''[[plazas de soberanía]]'', ancora oggi [[territori d'oltremare]] spagnoli, sono quanto rimane dell'ex Impero spagnolo.
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I Castigliani inoltre avevano iniziato ad intervenire militarmente al di fuori dei confini nazionali già dal [[1402]], quando re [[Enrico III di Castiglia|Enrico III]], in competizione con i [[Portogallo|portoghesi]] per i porti africani, ordinò all'esploratore normanno [[Jean de Béthencourt]] di colonizzare le [[isole Canarie]], il cui diritto di possesso era stato ottenuto nel [[1344]] da [[papa Clemente VI]], ma venne riconosciuto solo col [[Trattato di Alcáçovas|trattato di Alcaçovas]].
[[File:Aragonese Empire.PNG|miniatura|sinistra|verticale=0.7|
La situazione politica svoltò decisamente con il matrimonio dei due ''[[Maestà Cattolica|Reyes Católicos]]'', [[Ferdinando II d'Aragona]] e [[Isabella I di Castiglia]], anche se non crearono un vero e proprio Stato unitario, bensì una confederazione di regni con proprie amministrazioni, che a partire dall'ascesa al trono del nipote [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] (Carlo I come re di Spagna) furono retti da un unico monarca in regime di [[unione dinastica]].
La formale fusione delle due casate portò prepotentemente la [[Spagna]] alla ribalta dello scenario internazionale: all'improvviso, non solo la penisola iberica (ad eccezione del [[Portogallo]]) era riunita sotto un'unica autorità, ma l'annessione dei possedimenti aragonesi nel [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]], fece sì che da [[Brindisi]] a [[Cadice]] lo spazio marittimo passò sotto completo controllo delle flotte spagnole, e di conseguenza anche i traffici commerciali che vi transitavano.
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Intanto già nei primi anni del Cinquecento era stata completata la colonizzazione del primo insediamento spagnolo in America, la ricca [[Hispaniola]]. Incoraggiati dal successo gli esploratori cercarono ogni possibile zona adatta alla colonizzazione, e presto dalla base caraibica partirono avventurieri per nuove conquiste; da lì [[Juan Ponce de León]] prese [[Porto Rico]] e [[Diego Velázquez de Cuéllar|Diego Velázquez]], [[Cuba]]. Sul continente il primo insediamento fu [[Darién]] nel [[Panama]], costituito nel [[1512]] da [[Vasco Núñez de Balboa]].
Fu ancora Balboa che nel [[1513]] attraversò l'[[istmo di Panama]] e divenne il primo europeo a vedere l'[[
==== Effetti economici sulla Spagna ====
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In questo modo la [[Spagna]] si trovò impreparata alla crescente domanda di beni e materiali lavorati proveniente dalle colonie, e divenne dipendente dall'estero per le loro forniture. Il denaro e le materie prime che transitavano per i forzieri dei possidenti spagnoli si dirigevano verso i commercianti di tutta [[Europa]] in cambio di prodotti finiti, arricchendo anche i banchieri che li finanziavano, primi fra tutti i [[Repubblica di Genova|genovesi]]. Il Cinquecento è infatti anche noto in Spagna come ''el siglo de los Genoveses'' ("il secolo dei genovesi").
Ebbe inizio un lento processo di impoverimento dell'economia spagnola, che invece alimentava le fortune di quelle europee (tra tutte, soprattutto quelle dell'[[Regno d'Inghilterra|Inghilterra]], della [[Regno di Francia|Francia]] e dei [[Paesi Bassi]], che nel [[Seicento]] raggiunsero il picco di prosperità), denotando una pessima capacità della classe dirigente di [[Madrid]] di gestire la ricchezza ed il vantaggio sugli altri Paesi concorrenti generato dalla colonizzazione delle [[Americhe]].
=== L'età d'oro: l'Impero su cui il sole non tramonta mai (1521-1643) ===
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* Accesso ai prodotti [[Americhe|americani]] ([[oro]], [[argento]], [[zucchero]]) e [[asia]]tici ([[porcellana]], [[spezie]], [[seta]])
* Diminuire il potere della [[Francia]], contenendola nei suoi confini orientali.
* Mantenere l'[[egemonia]] degli [[Asburgo]] cattolici in [[Sacro Romano Impero Germanico|Germania]], difendendo il [[
* Difendere l'[[Europa]] contro l'[[Islam]], soprattutto dall'[[Impero ottomano]].
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Alla metà del [[XVI secolo]], l'intera parte occidentale del continente era soggiogata all'egemonia di Madrid, che lo controllava con la forza del suo esercito (nel [[1530]] contava oltre 150.000 uomini, di gran lunga il più numeroso d'[[Europa]]), finanziato dall'argento americano, ed una stretta rete di alleanze dinastiche con i vari rami della famiglia asburgica.
Alla morte di [[Carlo V]], l'Impero sul continente aveva raggiunto la massima estensione, lasciava ai figli domini da [[Algeri]] ai [[Paesi Bassi]], che comprendevano numerose fortezze in [[Nordafrica]], il [[meridione d'Italia]] con [[Sicilia]] e [[Sardegna]], il Milanese, l'Austria con vastissime estensioni nell'[[Europa centrale]], la [[Franca Contea]],
La suddivisione dell'Impero europeo agli eredi Filippo e Massimiliano, che ressero rispettivamente [[Spagna]] e [[Nuovo Mondo]] il primo, e [[Sacro Romano Impero]] il secondo, disgregò il solido blocco territoriale ma favorì la suddivisione del conflitto con l'altra superpotenza internazionale: l'[[Impero ottomano]].
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Durante i tentativi di soffocamento della rivolta nei Paesi Bassi, giunti all'acme con l'esecuzione dei capi ribelli Egemont e Hornes, si rivelò il volto più cruento dell'imperialismo ispanico europeo quando le truppe del re scatenarono violentissime campagne di repressione uccidendo sommariamente migliaia di persone e imprigionandone altrettante.
Da quel momento l'influenza andò sempre lentamente calando, in corrispondenza all'ascesa degli inglesi, dei francesi e degli stessi olandesi che crearono anch'essi
Gli ultimi possedimenti europei al di fuori della [[penisola iberica]] furono persi con la [[Trattato di Utrecht|pace di Utrecht]] del [[1713]], durante la [[guerra di successione spagnola]], spartiti tra gli austriaci ed i Savoia, ma l'Impero continuava ad esistere già da tempo solo oltremare.
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L'espansione degli insediamenti sulla costa pacifica portò al contatto con le [[civiltà precolombiane]], i [[Maya]], gli [[Aztechi]] e gli [[Inca]].
Esse avevano acquisito uno sviluppo tecnologico paragonabile all'[[antico Egitto]], avevano creato potenti imperi in [[Messico]] ed in [[Perù]] ma la superiorità militare e la feroce astuzia degli europei permise ad esigui drappelli di soldati guidati da [[Hernán Cortés]] e [[Francisco Pizarro]] nel 1520 e 1530, di conquistare [[Tenochtitlán]] e [[Cuzco]], imponendo definitivamente l'autorità spagnola su tutta la fascia centro-meridionale delle [[Americhe]] escluso il [[Brasile]] che era portoghese per via della linea di demarcazione tra le due potenze del trattato di Tordesillas.
L'ampliamento dei confini in [[Sudamerica]] non si arrestò fino al 1558, ottenuti il [[Guatemala]], la [[Colombia]] ed il [[Cile]] centrale. [[File:Fundacion de Santiago.jpg|thumb|upright|[[Pedro de Valdivia]] fonda [[Santiago
"La via per l'Oriente da Occidente" attraverso lo [[
==== Lo sterminio degli amerindi ====
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=== La decolonizzazione ===
Nonostante le perdite territoriali in Europa, la Spagna mantenne sempre uno stretto controllo sulle regioni d'oltremare. Il [[trattato di Utrecht]] lasciò sostanzialmente intatto l'impero (tranne qualche acquisizione inglese e francese nei [[Caraibi]]) ed i suoi monopoli commerciali. Il tentativo alla base del trattato era quello di creare un equilibrio di forze tra le superpotenze dell'epoca, ma per tutto il [[XVIII secolo]] vi furono gravi attriti con il [[Portogallo]] in [[Uruguay]] e con la [[Regno
Le successive guerre coloniali portarono alla perdita della [[Florida]] per mano inglese, e di altre zone caraibiche.
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Nel [[1811]] [[Venezuela]] e [[Paraguay]] furono proclamati indipendenti, mentre le giunte comunali di [[Santiago del Cile]] e di [[Buenos Aires]] si comportarono di fatto come istituzioni staccate della Spagna.
Questo processo si interruppe violentemente per effetto della restaurazione della monarchia, voluta nel [[1815]] al [[Congresso di Vienna]] dalle potenze assolutistiche, e che in breve tempo liquidò tutti i nuovi regimi dell'[[America Latina]], tranne la dittatura di [[José Gaspar Rodríguez de Francia|José Francia]] nel [[Paraguay]] e la giunta della futura capitale argentina, che proclamò l'indipendenza delle [[Province Unite del Rio de la Plata]] nel [[1816]].
==== L'indipendenza dell'America meridionale ====
Ufficialmente l'[[Argentina]], la prima provincia spagnola resasi indipendente, divenne uno Stato a sé nel [[1810]].
L'ondata rivoluzionaria riprese vigore nel [[1817]] grazie al fondamentale apporto di eccellenti personalità, e dilagò in due ondate: dal nord, vigorosamente contrastata dai presidi dell'esercito nei monti colombiani, guidata da [[Simón Bolívar]] che partì dal [[Venezuela]]; e dal sud, condotta dall'"[[
In [[Messico]] inizialmente si verificò una rivoluzione sociale capeggiata da [[Miguel Hidalgo y Costilla]], un curato di campagna sostenitore della libertà per indigeni e meticci, ma, nonostante la costituzione di un breve governo, Hidalgo venne scomunicato, sconfitto, fatto prigioniero e giustiziato.
Seguì una controrivoluzione che terminò con la presa del potere da parte del conservatore [[Agustín de Iturbide]], autoproclamatosi imperatore con il nome di Agustín I.
====I territori persi con gli Stati Uniti====
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Infine il [[Marocco spagnolo]] nel [[1912]].
Ancora oggi detiene due enclave spagnole in Africa
=== Eredità dall'Impero spagnolo ===
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