Vincent van Gogh: differenze tra le versioni

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La più completa [[fonte primaria]] per la comprensione di Van Gogh come artista e come uomo è ''[[Lettere a Theo]]'', la raccolta di lettere tra lui e il fratello minore, il [[mercante d'arte]] [[Theodorus van Gogh|Théo van Gogh]], con il quale intratteneva un rapporto particolarissimo e intimo: Théo, infatti, fornì a Vincent sostegno finanziario ed emotivo per gran parte della sua vita.<ref name="Pix">{{cita|Pomerans|p. ix}}.</ref><ref>{{cita web|url=http://www.vangoghletters.org/vg/|titolo=Van Gogh: The Letters|editore=Van Gogh Museum|lingua=en|accesso=7 ottobre 2009}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.webexhibits.org/vangogh/|titolo=Van Gogh's letters, Unabridged and Annotated|lingua=en|accesso=25 giugno 2009|dataarchivio=21 maggio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160521190032/http://www.webexhibits.org/vangogh/|urlmorto=sì}}</ref> La maggior parte di ciò che ci è noto sul pensiero di Van Gogh e sulle sue teorie sull'arte è scritto nelle centinaia di lettere che lui e il fratello si scambiarono tra il 1872 e il 1890: più di seicento da Vincent a Théo e quaranta da Théo a Vincent.
 
Il patrimonio epistolare di Vincent e Théo, si è detto, è una documentazione fondamentale, non solo perché raccoglie notizie determinanti per ricostruire la personalità e le tormentate vicende esistenziali del pittore, ma anche perché consente di comprenderne a pieno le concezioni artistiche. Tra il mondo pittorico e quello [[Poetica|''poieticopoetico'']] ed epistolare di Van Gogh, invero, correva una forte compenetrazione: in ragione della celebre formula oraziana ''[[ut pictura poësis]]'', infatti, il pittore nelle proprie missive commentò molto dettagliatamente i propri capolavori, che infatti dispongono quasi sempre di una riflessione epistolare in merito al soggetto, all'apparato cromatico, alle circostanze gestative. Anche se molte di queste lettere non sono datate, gli storici dell'arte sono stati in grado di ordinarle cronologicamente. Il periodo in cui Vincent visse a Parigi è il più difficile da ricostruire per gli storici appunto poiché i due fratelli, vivendo insieme, non ebbero bisogno di scriversi.<ref>{{cita|Pomerans|pp. i-xxvi}}.</ref>
 
Oltre alle lettere da Vincent per Théo ne sono state conservate altre e, in particolare, quelle a Van Rappard, a Émile Bernard e alla sorella [[Wil Van Gogh|Wil]].<ref>{{cita|Pomerans|p. xiii}}.</ref> Il ''corpus'' di lettere è stato pubblicato nel 1913 dalla vedova di Théo, [[Johanna Bonger|Johanna van Gogh-Bonger]], che le rese pubbliche con molta cautela, perché non voleva che il dramma nella vita dell'artista mettesse in ombra il suo lavoro. Van Gogh stesso era un avido lettore di biografie di altri artisti e pensava che la loro vita dovesse essere in linea con le caratteristiche della loro arte fantastica, anche se talvolta poco seria.