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|Panorama = Piazza dei Signori e Palazzo dei Trecento.jpg
|Didascalia = Veduta di Piazza dei Signori
|Bandiera = Flag of Treviso-Bandiera.png
|Voce bandiera =
|Voce stemma =
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|Didascalia mappa = Il territorio comunale nella provincia di Treviso.
}}
'''Treviso''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]:</small> {{IPA|/treˈvizo/}} {{audio|It-Treviso.ogg}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" />,<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> capoluogo dell'[[provincia di Treviso|omonima provincia]] in [[Veneto]]. È il quinto comune della regione per popolazione.
 
La città, di origine paleoveneta-pre romana, sorge su tre alture poste nei pressi del Fiume [[Sile]], in un territorio caratterizzato da numerose risorgive. La vicinanza ad alcune importanti arterie, come la strada [[Via Postumia|Postumia]], e le stesse vie d'acqua, ha reso la città, sin dai tempi più antichi, un vivace centro commerciale.
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La città sorge sulla bassa [[Pianura veneto-friulana|pianura veneta]], in una zona ricca di risorse idriche: numerose sono le [[risorgiva|sorgenti risorgive]], localmente dette ''fontanassi''. Entro lo stesso territorio comunale nascono numerosi fiumi di risorgiva dei quali il più importante è il [[Botteniga]]. Quest'ultimo, dopo aver ricevuto le acque di [[Pegorile]] e [[Piavesella di Nervesa|Piavesella]], oltrepassa le [[Mura di Treviso|mura]] all'altezza del [[Ponte de Pria]] e si divide poi nei diversi rami, detti ''cagnani'' ([[Cagnan Grande]], [[Canale dei Buranelli|Buranelli]], [[Cagnan della Roggia|Roggia]]), che tanto caratterizzano il centro storico.
 
Un altro, più modesto corso d'acqua risorgiva, nasce all'interno della cinta muraria, il Cantarane (0,447&nbsp;km, in gran parte interrato). CorsoIl corso d'acqua principale è comunque il [[Sile]] che, dopo aver lambito le [[Mura di Treviso|mura meridionali]], riceve le acque dei ''cagnani'' del Botteniga. Altri fiumi rilevanti, tutti affluenti del Sile, sono lo [[Storga]], il [[Limbraga]] (da sinistra) e il [[Dosson (fiume)|Dosson]] (da destra). La città poggia su un terreno composto di materiali fini e limoso-sabbiosi. La distribuzione dei vari livelli stratigrafici è molto irregolare a causa delle frequenti divagazioni e variazioni di corso subite dai fiumi durante l'ultima era geologica.
 
L'altitudine minima è di 6 [[metri sul livello del mare|m s.l.m.]] e si riscontra all'estremità sudorientale del territorio comunale, in località Sant'Antonino; di contro, il punto di massima, 31 [[metri sul livello del mare|m s.l.m.]], corrisponde all'estremità nordoccidentale, nei pressi di Santa Bona. Il municipio, [[Ca' Sugana]], si trova invece a 15 [[metri sul livello del mare|m s.l.m.]] Per quanto riguarda il [[Classificazione sismica|rischio sismico]], Treviso è classificata nella zona 3, ovvero a bassa sismicità.
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=== L'età barbarica e l'alto Medioevo ===
Con l’inizio dell’[[alto Medioevo]], a partire dal [[VI secolo]], la città di Treviso attraversò una fase di profonda trasformazione. Le vie fluviali, in particolare il [[Sile]] e i suoi [[Affluente|affluenti]], assunsero un ruolo centrale nella vita economica e strategica del territorio. Il nucleo urbano si consolidò attorno all’isola naturale formata dal [[Botteniga|Cagnan]], dalla Roggia e dal Sile, dove la conformazione idrografica permetteva l’approdo di imbarcazioni e favoriva i traffici locali.
La decadenza del tardo periodo romano dal 284 al 476 si fece sentire anche a Treviso benché, all'indomani della [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] e durante il [[Regno ostrogoto|regno]] di [[Teodorico il Grande|Teodorico]], la città fosse ancora un centro annonario di prim'ordine<ref>{{cita|Michieli|pp. 49-50}}.</ref>. Contesa nel corso del [[VI secolo]] tra [[Ostrogoti]] e [[Bizantini]], secondo la tradizione la città diede i natali a [[Totila]], glorioso capo militare germanico che vinse i Bizantini proprio alle porte di Treviso<ref>{{cita|Michieli|p. 51}}.</ref>.
 
Dopo la [[Caduta dell'Impero romano d'Occidente|caduta dell’Impero Romano d’Occidente]] nel [[476|476 d.C.]], Treviso fu contesa tra [[Ostrogoti]] e [[Impero bizantino|Bizantini]], e secondo la tradizione locale, proprio nei pressi della città nacque [[Totila]], condottiero ostrogoto che sconfisse i Bizantini. Con l’arrivo dei [[Longobardi]], Treviso venne elevata a sede di uno dei trentasei [[Ducati longobardi|ducati del regno]], e fu dotata di una [[Zecca (moneta)|zecca]] che rimase attiva per secoli, coniando monete anche sotto i [[Carolingi]] e successivamente durante il [[Repubblica di Venezia|dominio veneziano]].
Conquistata dai [[Longobardi]], fu eretta a [[Ducato di Treviso|sede]] di uno dei trentasei [[Ducati longobardi|ducati]] del [[Regno longobardo|regno]] e venne dotata di un'importantissima zecca<ref>{{cita|Michieli|pp. 53-57}}.</ref><ref name="Treviso, 2 pp. 3-35">{{cita|Brunetta|vol. 2, ''Dall'età longobarda al Secolo X'' di Stefano Gasparri, pp. 3-35}}.</ref>. Quest'ultima continuò a fiorire anche sotto i [[Carolingi]], sotto i quali il locale vescovo ebbe il titolo di conte (da non confondere con il titolo di conte di Treviso dei [[Collalto]] che mantennero per molto tempo poteri sulla città, anche se limitati nel corso dei secoli) e ancora sotto la [[Serenissima]] vi si coniava il [[bagattino]]<ref>Adriano Augusto Michiel, Storia di Treviso, pp. 59-62.</ref>.
 
[[File:Treviso - Palazzo dei Trecento - Foto di Paolo Steffan.jpg|miniatura|Il [[Palazzo dei Trecento]], attuale sede del Consiglio Comunale della Città]]
Nel corso del [[IX secolo]], sotto l’influenza carolingia, il [[vescovo di Treviso]] assunse anche il titolo di [[conte]], consolidando il potere ecclesiastico sulla città. La struttura urbana si sviluppò attorno al cardo e al decumano massimo, identificabili oggi con l’asse via [[Calmaggiore]]–via Indipendenza e via Martiri della Libertà, rispettivamente. L’umbilicus agri, centro della centuriazione romana, si trovava nei pressi dell’attuale [[Postioma]], ai confini fra [[Paese (Italia)|Paese]] e il territorio comunale del capoluogo, a testimonianza della continuità territoriale tra epoca romana e medievale.[[File:Treviso - Palazzo dei Trecento - Foto di Paolo Steffan.jpg|miniatura|Il [[Palazzo dei Trecento]], attuale sede del Consiglio Comunale della Città]]
 
=== L'età comunale ===
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=== Il periodo postunitario e le due guerre ===
Il 21 ottobre [[1866]], nelle Province Venete si tenne il [[Plebiscito del Veneto del 1866|plebiscito di annessione]] al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]: a Treviso prevalsero nettamente i "sì" (i "no" [[Risultati del plebiscito del Veneto del 1866#Provincia di Treviso|furono soltanto due]]). Nel corso dell'[[XIX secolo|Ottocento]], {{Senzain città fonte|si installarono in città famiglie della borghesia imprenditoriale, di origine «foresta» (trai cuiGiacomelli, Boscoi SanCaccianiga, Giorgio)i Coletti, i Felissent, gli [[Graziano Appiani|Appiani]], nessunai fonteMattei, informazionei Mandruzzato ed altri), generica}}che diedero il primo impulso alle industrie locali e al processo di [[inurbamento]] della popolazione contadina.<ref>Storia di Treviso, 4, a cura di Ernesto Brunetta, La società trevigiana tra Ottocento e Novecento: le classi dirigenti di Livio Vanzetto, pp. 68-99</ref><ref>Storia di Treviso, 4, a cura di Ernesto Brunetta, La società trevigiana tra Ottocento e Novecento: le classi popolari di Ernesto Brunetta, pp. 107-183</ref>
 
Alla fine del secolo la povertà nelle campagne era dilagante: la [[pellagra]] era all'ordine del giorno e molti ne soffrivano fino ad ammalarsi di mente (la cosiddetta "follia pellagrosa" che causava allucinazioni e deliri); proprio per far fronte a queste difficoltà venne costruito a Treviso il nuovo ospedale psichiatrico provinciale, il [[Ex ospedale psichiatrico Sant'Artemio|Sant'Artemio]]<ref>V. su questo: L. Tosi - R. Frattini - P. Bruttocao (2004) ''S. Artemio: storia e storie del manicomio di Treviso'', CRAL ULSS nº 9 - Provincia di Treviso.</ref>. A causa di questa difficile situazione economica molti proletari cercarono fortuna altrove, in particolare in [[Brasile]]<ref>{{cita|Brunetta|vol. 4, ''La società trevigiana tra Ottocento e Novecento: le classi dirigenti'' di Livio Vanzetto, pp. 68-99}}.</ref><ref>{{cita|Brunetta|vol. 4, ''La società trevigiana tra Ottocento e Novecento: le classi popolari'' di Ernesto Brunetta, pp. 107-183}}.</ref>.
 
[[File:(Treviso) Il Monumento ai Caduti, Gloria di Arturo Stagliano, in Piazza della Vittoria.jpg|miniatura|Il Monumento ai Caduti, "Gloria" di [[Arturo Stagliano]], in Piazza della Vittoria|265x265px]]
 
Durante la [[prima guerra mondiale]], Treviso, «città di retrovia», subì diversi bombardamenti aerei da parte degli austriaci. A causa della [[ritirata di Caporetto]], la provincia risultò tagliata in due e migliaia di profughi trevigiani furono evacuati e sparsi in tutta la penisola. A partire dal 1916, come sistema difensivo della città, venne costruito un [[Campo trincerato di Treviso|campo trincerato]]. La ricostruzione e gli ambiziosi progetti urbanistici avviati in seguito, durante il [[Storia dell'Italia fascista|ventennio]], cambiarono in parte l'aspetto della città.
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=== Simboli ===
[[File:Treviso-Stemma.svg|thumb|Stemma della Città di Treviso]]
[[File:Treviso - piazza Rinaldi.jpeg|miniatura|[[Palazzo Rinaldi (Treviso)|Palazzo Rinaldi]], seconda sede municipale per importanza]]
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 22 agosto 1941<ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/ebc6e63f-0757-4b9c-84b9-ad464a7053b9/1793-treviso|titolo=Bozzetto dello stemma del Comune di Treviso|accesso=26 settembre 2024|sito=Archivio Centrale dello Stato, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref> ed è così è descritto nell'articolo 6 dello Statuto Comunale:
{{citazione|Scudo di rosso, alla croce d'argento, accantonata in capo da due [[stella (araldica)|stelle]] del secondo, di otto raggi, circondato da due rami di quercia e d'alloro, annodati da un nastro dai colori nazionali.}}
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[[File:River Sile in Treviso.JPG|miniatura|Riviera Garibaldi, vista dell'ex-ospedale e del ponte dell'Università]]
* [[File:4116TrevisoPzaSVito.JPG|miniatura|Piazza S. Vito]][[Palazzo Dolfin (Treviso)|Palazzo Giacomelli]], già noto come Palazzo Dolfin e successivamente Palazzo Calzavara, è un edificio storico di Treviso eretto alla fine del [[XVII secolo]] e completato nei primi anni del [[XVIII secolo]]. Sorge nei pressi del [[Sile|fiume Sile]], vicino all’antico sito del Portello, un punto strategico dove un tempo attraccavano le imbarcazioni in transito, per lo più provieniti da [[Venezia]]. Il palazzo fu progettato dall’architetto [[Andrea Pagnossin]], autore anche della facciata di [[Onigo (famiglia)|Palazzo Onigo]] e della [[Santi quaranta martiri di Inghilterra e Galles|Chiesa dei Santi Quaranta]]. La sua austera facciata si distingue per la presenza di quattro pilastri che sorreggono un [[Timpano (architettura)|timpano]], accentuando la maestosità dell’edificio. Al piano superiore, una grande finestra centrale ad [[arco a tutto sesto]] contribuisce allo slancio visivo della struttura. Gli interni sono arricchiti da un'ampia gradinata e dalla Sala delle Feste, progettata per ricevimenti e eventi mondani. Il soffitto della sala, suddiviso in tre comparti e decorato con una cornice di foglie di quercia, è affrescato con scene di banchetti e danze attribuite al pittore Luigi Dorigny, secondo lo storico [[Lorenzo Crico]].<ref>{{Cita web|url=https://www.trevisoinfo.it/palgiacomelli.htm|titolo=treviso palazzo giacomelli fiume sile|sito=www.trevisoinfo.it|accesso=7 maggio 2025}}</ref>
 
* [[Palazzo Dolfin (Treviso)|Palazzo Giacomelli]], già noto come Palazzo Dolfin e successivamente Palazzo Calzavara, è un edificio storico di Treviso eretto alla fine del [[XVII secolo]] e completato nei primi anni del [[XVIII secolo]]. Sorge nei pressi del [[Sile|fiume Sile]], vicino all’antico sito del Portello, un punto strategico dove un tempo attraccavano le imbarcazioni in transito, per lo più provieniti da [[Venezia]]. Il palazzo fu progettato dall’architetto [[Andrea Pagnossin]], autore anche della facciata di [[Onigo (famiglia)|Palazzo Onigo]] e della [[Santi quaranta martiri di Inghilterra e Galles|Chiesa dei Santi Quaranta]]. La sua austera facciata si distingue per la presenza di quattro pilastri che sorreggono un [[Timpano (architettura)|timpano]], accentuando la maestosità dell’edificio. Al piano superiore, una grande finestra centrale ad [[arco a tutto sesto]] contribuisce allo slancio visivo della struttura. Gli interni sono arricchiti da un'ampia gradinata e dalla Sala delle Feste, progettata per ricevimenti e eventi mondani. Il soffitto della sala, suddiviso in tre comparti e decorato con una cornice di foglie di quercia, è affrescato con scene di banchetti e danze attribuite al pittore Luigi Dorigny, secondo lo storico [[Lorenzo Crico]].<ref>{{Cita web|url=https://www.trevisoinfo.it/palgiacomelli.htm|titolo=treviso palazzo giacomelli fiume sile|sito=www.trevisoinfo.it|accesso=7 maggio 2025}}</ref>
* [[Ponte de Pria]], (''ponte di pietra'') è un ponte addossato alle mura, nel luogo in cui il [[Botteniga]] entra in città e si divide nei diversi ''cagnani''. Qui vi sono delle chiuse, ideate da [[fra' Giocondo]] per inondare i dintorni di Treviso a scopo difensivo.
* Quartiere Latino, presso la confluenza tra [[Sile]] e [[Cagnan|Cagnan Grande]], realizzato dall'architetto [[Paolo Portoghesi]] restaurando l'ex [[Ex ospedale civile di San Leonardo|ospedale di Santa Maria dei Battuti]] (altrimenti detto di San Leonardo), ospita assieme all'ex Distretto Militare il polo universitario cittadino.
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* [[Villaggio Eden]], la costruzione di questo villaggio operaio è stata voluta, all'inizio del Novecento, dall'industriale [[Graziano Appiani]] con l'intenzione di realizzare un progetto urbanistico e sociale a favore dei moltissimi lavoratori che si trasferivano in città dalle campagne e dai paesi vicini per lavorare nella sua azienda, la ''Fabbrica laterizi e fornaci Sistema Privilegiato della Ditta Appiani & C.'' L'ambizioso progetto, finalizzato a dare concreta applicazione alle idee dell'economista e sociologo [[Giuseppe Toniolo]], si concretizzò in diverse decine di unità abitative per i dipendenti dell'Appiani, nell'[[Teatro Eden|Eden Teatro]], in un caffè ristoratore, una stand per il tiro al piccione e uno spaccio-distilleria. Recentemente in quella zona è sorta l'Area Appiani dell'architetto ticinese [[Mario Botta]] ispirata ai borghi medievali italiani.
* [https://www.villabornello.com Villa Bornello], disegnata da Roberto Pamio e Renato Toso nella prima periferia della città è un riuscito esempio di residenza d'architettura moderna, con richiami a Carlo Scarpa e F.LWright, fusa nel grande parco che la circonda.
[[File:Treviso - piazza Rinaldi.jpeg|miniatura|[[Palazzo Rinaldi (Treviso)|Palazzo Rinaldi]], seconda sede municipale per importanza]]
[[File:4244TrevisoPalazzoBortolan.JPG|miniatura|[[Palazzo Bortolan]] o "dell'Umanesimo Latino"]]
[[File:4255TrevisoPalazzoDolfin.JPG|miniatura|235x235px|[[Palazzo Dolfin (Treviso)|Palazzo Dolfin - Giacomelli]]]]
 
==== Palazzi di Treviso ====
* [[Ca' dei Carraresi]];
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=== Architetture militari ===
[[File:4255TrevisoPalazzoDolfin.JPG|miniatura|[[Palazzo Dolfin (Treviso)|Palazzo Dolfin - Giacomelli]]]]Il centro storico è ancora parzialmente racchiuso dalla [[Mura di Treviso|cinta muraria]] costruita nel [[1509]] in vista della guerra della [[Repubblica di Venezia]] contro la [[lega di Cambrai]]. Oltre alla costruzione di imponenti mura bastionate e la deviazione di parte del fiume [[Botteniga]], il progetto del frate [[Giovanni Giocondo]], cui il [[Consiglio dei Dieci]] aveva affidato le opere di fortificazione, comportò anche l'abbattimento di diversi edifici, tra i quali parte dell'antico santuario di [[chiesa di Santa Maria Maggiore (Treviso)|Santa Maria Maggiore]]<ref>{{cita libro|Giovanni|Netto|Guida di Treviso. La città, la storia, la cultura e l'arte|2000|LINT Editoriale Associati|Ronchi dei Legionari| capitolo=Itinerario V. La città medievale - 2}}</ref>.
Alle tre porte monumentali di seguito citate si aggiunsero, nella seconda metà del [[XX secolo]], numerosi varchi.
[[File:PortaSanTomaso3.JPG|thumb|[[Porta San Tomaso]]]]
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Già nel [[XIV secolo]] il poeta fiorentino [[Fazio degli Uberti]], nel suo Dittamondo, cantava "''le chiare fontane''" di Treviso ed il "''piacer d'amor che quivi è fino''". L'[[Luigi Bailo|Abate Bailo]], nella propria guida della città del [[1872]], loda la purezza delle acque di Treviso, al punto da scrivere: "''quest'acque meritano che il forestier le gusti, né si dirà di conoscere Treviso, se non si sono gustate le sue acque''"<ref>Luigi Bailo, ''Guida della città di Treviso'', 1872; ''Sorgenti e fontane''</ref>.
[[File:Il Sile a Treviso.jpg|thumb|Il [[Sile]] al Ponte di San Martino]]
 
==== Fontane ====
Le trentatré fontane tutt'oggi presenti all'interno delle mura vennero installate, ad esclusione delle fontane di piazza S. Vito e piazza S. Leonardo e della particolare fontana delle Tette, per motivi di utilizzo domestico. Il rapporto con gli abitanti della via o della piazza era quotidiano e cadenzato dagli eventi legati allo svolgersi della giornata.
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* [[fontana di piazza Pola]];
* [[fontana di vicolo Pola]].
[[File:Il Parco delle Mura nei pressi di Porta Manzoni.jpg|200px|miniatura|Il Parco delle Mura "Isola del Paradiso" nei pressi di Porta Manzoni]]
 
[[File:Treviso - Villa Manfrin detta Margherita - Foto di Paolo Steffan.jpg|200px|left|thumb|Facciata di Villa Manfrin detta "Margherita"]]
[[File:TV01335Ca Zenobio.jpg|miniatura|200px|Villa Ca' Zenobio]]
==== Ville venete ====
[[File:Treviso - Villa Manfrin detta Margherita - Foto di Paolo Steffan.jpg|thumb|Facciata di Villa Manfrin detta "Margherita"]]
Le numerose [[ville venete]] schedate dall'[[IRVV]] nel comune di Treviso coprono un ampio arco temporale, dal [[XVII secolo|XVII]] al [[XIX secolo]] dovuto all'espansione di [[Venezia]] in terra ferma. Particolarmente interessanti sono [[Ca' Zenobio|Ca' Zenobio Alverà Ceccotto]] a Santa Bona e [[Villa Manfrin detta Margherita]] a Sant'Artemio.
[[File:TV01335Ca Zenobio.jpg|miniatura|Villa Ca' Zenobio]]
{{vedi anche|Ville di Treviso}}
 
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- Il [[Parco naturale regionale del Fiume Sile]] e le ''Restere:''
[[File:Ingresso sede Provincia di Treviso.jpg|left|200px|miniatura|La sede dell'Amministrazione Provinciale di Treviso presso il Parco Sant'Artemio]]
- Il [[Parco dello Storga|Parco dello Storga e il Parco Sant'Artemio]], [[Area naturale protetta|area protetta]] gestita dalla [[Provincia di Treviso]] istituita con lo scopo di tutelare il patrimonio naturalistico ed etnografico locale. All'interno del Parco Sant'Artemio si trova l'[[ex ospedale psichiatrico Sant'Artemio]] ora sede dell'[[Provincia di Treviso|Amministrazione Provinciale di Treviso]];
 
- Il Parco di Villa Margherita;
 
[[File:Il Parco delle Mura nei pressi di Porta Manzoni.jpg|miniatura|Il Parco delle Mura "Isola del Paradiso" nei pressi di Porta Manzoni]]
- Il parco delle Mura, da Bastione San Paolo a Bastione San Marco e Porta Santi Quaranta. Fino agli inizi del ‘900 il collegamento tra il centro urbano e la periferia era assicurato ancora dalle tre uniche porte: Porta San Tomaso in direzione Nord, Porta Santi Quaranta in direzione Ovest e Porta Altinia in direzione Sud.<ref>[https://www.trevisoinfo.it/mura.htm le mura di Treviso] trevisoinfo.it</ref>
 
== Società ==
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Da luglio 2014 si attua su tutto il territorio comunale la [[raccolta differenziata porta a porta]]. Tra i comuni capoluogo di provincia italiani, Treviso è la prima città dove si applica la tariffa puntuale (cioè si paga in base alla quantità di rifiuti prodotti)<ref>{{Cita web|titolo = Marca riciclona|url = http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2014/07/10/news/marca-riciclona-la-regina-d-italia-borso-seconda-brilla-carbonera-1.9576359|editore = la Tribuna di Treviso|data = 10 luglio 2014|accesso = 11 luglio 2014|dataarchivio = 14 luglio 2014|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140714222609/http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2014/07/10/news/marca-riciclona-la-regina-d-italia-borso-seconda-brilla-carbonera-1.9576359|urlmorto = sì}}</ref> e la prima per percentuale di rifiuti avviati a recupero (l'85,6% del totale nel 2016)<ref>{{Cita web|titolo = Comuni Ricicloni|url = http://www.ricicloni.it/dossier|editore = Legambiente}}</ref>
 
Inoltre, negli anni 2016 e 2017, l'Amministrazione comunale ha realizzato un apprezzato<ref>{{Cita news|titolo=La città pedonale ora piace stop al traffico ogni weekend|pubblicazione=[[La Tribuna di Treviso]]|data=3 novembre 2016}}</ref><ref>{{Cita news|autore=[[Auro Palomba]]|titolo=Pedonalizzare è un’opportunità sarà il Rinascimento di Treviso|pubblicazione=[[La Tribuna di Treviso]]|data=17 luglio 2016}}</ref> progetto di graduale pedonalizzazione del centro storico di Treviso<ref>{{Cita news|autore=Federico de Wolanski|titolo=Piazza Duomo pedonale via le auto e 57 parcheggi|pubblicazione=[[La Tribuna di Treviso]]|data=5 agosto 2016}}</ref>, non esente da osservazioni critiche riguardo alla carenza di parcheggi<ref>{{Cita news|autore=Alessandro Zago|titolo=«Il centro senza auto muore» Pozza rilancia il park Vittoria|pubblicazione=[[La Tribuna di Treviso]]|data=14 dicembre 2021}}</ref>. Sono divenute interamente pedonali e precluse al passaggio delle automobili [[Piazza Rinaldi]] e [[Piazza Santa Maria dei Battuti]]<ref>{{Cita news|titolo=Ecco la zona a traffico limitato l’area sarà protetta dai varchi|pubblicazione=[[La Tribuna di Treviso]]|data=26 luglio 2016}}</ref>.
 
La città, specialmente nei mesi invernali<ref>{{Cita news|autore=Valentina Calzavara|titolo=Smog, dodici giorni di sforamenti a Treviso con picchi nelle ore notturne|pubblicazione=[[La Tribuna di Treviso]]|data=27 gennaio 2022}}</ref>, soffre di una scadente [[qualità dell'aria]]. «Le caratteristiche geomorfologiche, unite a fattori ambientali-meteorologici e alla combustione di biomassa legnosa, portano il Comune ad essere particolarmente soggetto ad aumenti della concentrazione delle polveri sottili»<ref>{{Cita news|autore=Lorenza Raffaello|titolo=Smog, nella morsa delle Pm10|pubblicazione=[[La Tribuna di Treviso]]|data=21 gennaio 2022}}</ref>.
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== Economia ==
All'interno del territorio comunale vi sono medio piccole aziende specializzate, che producono frutta e verdura, cereali e altri prodotti agricoli.<ref>[https://www.reteimprese.it/aziende-agricole/treviso Aziende Agricole a Treviso] reteimprese.it</ref>
=== Agricoltura ===
{{...|centri abitati d'Italia}}
 
ANell'area Trevisoindustriale sono diffuse le produzioni [[artigianato|artigianali]] di [[ceramica|ceramiche]] e di [[porcellana|porcellane]], oltre alla lavorazione della [[paglia]] e del [[vimini]].<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=18}}</ref>
=== Artigianato ===
A Treviso sono diffuse le produzioni [[artigianato|artigianali]] di [[ceramica|ceramiche]] e di [[porcellana|porcellane]], oltre alla lavorazione della [[paglia]] e del [[vimini]].<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=18}}</ref>
 
AIn Trevisopassato invicino passatoal centro storico è stata fondata e vi ha avuto sede la [[Dal Negro (azienda)|Dal Negro]], azienda produttrice di [[carte da gioco]], che ha spostato la sede principale a [[Carbonera]]<ref>{{Cita web|url=https://dalnegro.com/azienda/|titolo=Scopri l'Azienda {{!}} Dal Negro - Inconfondibile dal 1876|sito=Dal Negro|lingua=it|accesso=8 febbraio 2023}}</ref>. Attualmente in questa città sono presenti uno stabilimento [[OSRAM|Osram]] e la sede della [[De'Longhi]].
=== Industria ===
A Treviso in passato è stata fondata e vi ha avuto sede la [[Dal Negro (azienda)|Dal Negro]], azienda produttrice di [[carte da gioco]]<ref>{{Cita web|url=https://dalnegro.com/azienda/|titolo=Scopri l'Azienda {{!}} Dal Negro - Inconfondibile dal 1876|sito=Dal Negro|lingua=it|accesso=8 febbraio 2023}}</ref>. Attualmente in questa città sono presenti uno stabilimento [[OSRAM|Osram]] e la sede della [[De'Longhi]].
 
=== Servizi ===
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* Treviso è toccata ad est dall'[[Autostrada A27 (Italia)|Autostrada A27]] Venezia-Belluno, con uscite Treviso Sud e Treviso Nord;
* La città è servita anche dall'[[Autostrada A4 (Italia)|Autostrada A4]] Torino-Milano-Venezia-Trieste, tramite l'uscita di [[Preganziol]], situata a circa dieci chilometri a sud della città.
* La città di Treviso è dotata anche della [[Superstrada Pedemontana Veneta]] che è un ibrido tra superstrada e autostrada, si interconnette con l'[[Autostrada A4 (Italia)|A4]], l'[[Autostrada A31 (Italia)|A31]] e l'[[Autostrada A27 (Italia)|A27]].
[[File:Circonvallazione treviso.JPG|miniatura|Tratto della [[tangenziale di Treviso]]]]
 
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=== Ferrovie ===
La [[stazione di Treviso Centrale|stazione ferroviaria di Treviso Centrale]], è una delle stazioni più importanti della Regione ed è attraversata da quattro linee ferroviarie:
* La [[Ferrovia Venezia-Udine|linea ferroviaria Venezia-Udine]] è la linea principale: oltre a collegare Treviso con [[Venezia]] e [[Udine]], alcuni treni proseguono per [[Gorizia]], [[Trieste]] e altri per [[Milano]] e [[Verona]] o per [[Roma]], [[Bologna]], [[Firenze]].
* La [[Ferrovia Montebelluna-Treviso|linea ferroviaria Montebelluna-Treviso]] collega Treviso con [[Montebelluna]]; alcuni treni proseguono per [[Stazione di Feltre|Feltre]], [[Belluno]] collegando quindi Treviso con la [[Val Belluna]].
* La [[Ferrovia Vicenza-Treviso|linea ferroviaria Vicenza-Treviso]] collega Treviso con [[Vicenza]] passando per [[Castelfranco Veneto]]; altri treni, a Castelfranco, si inseriscono sulla [[Ferrovia Trento-Venezia|linea della Valsugana]] collegando direttamente Treviso con [[Stazione di Padova|Padova]], [[Camposampiero]] e [[Bassano del Grappa]].
* La [[Ferrovia Treviso-Portogruaro|linea ferroviaria Treviso-Portogruaro]] collega Treviso con [[Portogruaro]] passando per [[Oderzo]] e [[Motta di Livenza]].
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{{vedi anche|Podestà di Treviso|Sindaci di Treviso}}
L'attuale amministrazione comunale è guidata dal sindaco [[Mario Conte (politico)|Mario Conte]], della [[Lega Nord|Lega]].
[[File:Il Sile a Treviso.jpg|thumb|Il [[Sile]] al Ponte di San Martino]]
 
=== Gemellaggi ===
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== Sport ==
=== AgricolturaRugby ===
;Calcio:Nel comune ha sede la società [[Treviso FBC 1993]], che ha come massimo risultato la partecipazione alla [[Serie A 2005-2006]]. Attualmente milita in [[Serie D]].[[File:TrevisoStadioTenni1.jpg|miniatura|Vista interna dello Stadio Tenni]]
{{vedi anche|Benetton Rugby Treviso|Benetton Rugby Treviso (femminile)}}
 
[[File:TV 160147monigo.jpg|miniatura|stadioStadio di rugby di Monigo|right]]
'''Freccette / Darts'''
Il rugby è la disciplina che ha portato il maggior numero di titoli sportivi alla città: in campo maschile il Rugby Treviso, dal 1982 di proprietà della famiglia Benetton, ha vinto 15 scudetti, il primo nel [[serie A 1955-1956 (rugby a 15)|1956]] e il più recente nel [[Super 10 2009-2010|2010]], anno in cui il club lasciò il campionato italiano per disputare il torneo interconfederale {{Celtic League|URC}}.
 
In campo femminile altresì, le {{rugby Red Panthers|N}}, la sezione femminile del Benetton Treviso, ha vinto 16 scudetti (più sette al tempo in cui il campionato non era organizzato ufficialmente dalla [[Federazione Italiana Rugby]]) tra il 1992 e il [[Serie A 2010-2011 (rugby a 15 femminile)|2011]].
A Treviso è stato fondato, nel 1983, il primo Dart Club in Italia. Nato come club privato, sviluppò ben presto un grande numero di soci appassionati dello sport delle [[freccette]]. Nel locale dove si giocava, fu gettata la base per la costituzione della F.I.G.F. (Federazione Italiana Gioco Freccette), anch'essa con sede a Treviso.
Altra società che ha fornito giocatori al rugby nazionale è il {{rugby Tarvisium|N}}, nato nel 1969 e presente in passato in diversi campionati di massima divisione.
;Ciclismo: A Treviso ha sede l'azienda [[Pinarello]] che produce [[bicicletta da corsa|biciclette da corsa]]. Nel 1999 la città ha ospitato in condivisione con [[Verona]] la prova a cronometro dei mondiali su strada. È stata inoltre, più volte, arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]].
Treviso ha altresì dato numerosi giocatori e giocatrici alla nazionale italiana: tra gli uomini si citano [[Guido Rossi (rugbista)|Guido Rossi]] (recordman di presenze in campionato), [[Oscar Collodo]] (nato in Svizzera ma cresciuto a Treviso), [[Walter Pozzebon]], [[Moreno Trevisiol]].
 
Tra le donne spiccano invece le sorelle [[Valentina Schiavon|Valentina]] e [[Veronica Schiavon]], [[Licia Stefan]], [[Sara Barattin]] e, più recentemente, [[Emanuela Stecca]] e [[Gaia Buso]]
;Ginnastica artistica: La [[Società Ginnastica Artistica Gymnasium]] è una società, con sede a [[Villorba]], ma fondata a Treviso.
 
;Pallacanestro: A Treviso sono esistite due società:
La prima è la [[Pallacanestro Treviso]], fondata nel 1954, vincitrice di cinque [[Serie A (pallacanestro maschile)|scudetti]] e numerosi titoli nazionali e internazionali. La Benetton Basket è "sopravvissuta" solo a livello giovanile in particolare fino all'under 14.
Il [[Treviso Basket]] fondato nel 2012, è la squadra locale nata dopo l'addio alla serie A del Gruppo Benetton. La squadra milita nella massima serie del campionato italiano dopo aver ottenuto la promozione nell'anno 2018-2019 [[Serie A (pallacanestro maschile)]] e conta numerosi tifosi in tutta la provincia. I "Fioi dea Sud" sono il gruppo ultras che segue la squadra in tutte le partite, registrando grandi presenze in ogni partita sia casalinga che in trasferta.
 
=== Pallacanestro ===
;Pallavolo: Il [[Volley Treviso]], fondato nel 1987, vanta nove [[Campionato italiano di pallavolo maschile|scudetti]], quattro [[CEV Champions League (maschile)|coppe dei campioni]], e numerosi altri titoli nazionali ed europei. Con l'uscita di scena della famiglia Benetton, nel 2012 la società è ripartita dal campionato di [[Serie B2 (pallavolo maschile)|Serie B2]].
La [[Pallacanestro Treviso]], fondata nel 1954 e anch'essa parte del gruppo sportivo Benetton fino al 2012, ha vinto cinque [[Serie A (pallacanestro maschile)|scudetti]] e due [[Coppa Saporta|Coppe Saporta]]; al 2025 svolge solo attività giovanile.
Il [[Universo Treviso Basket|Treviso Basket]], fondato nel 2012, milita in serie A dal 2019.
 
=== ArtigianatoPallavolo ===
;Rugby: Il rugby è lo sport trevigiano per eccellenza, e non solo per la città ma per l'intera Marca trevigiana.
;Pallavolo: Il [[Volley Treviso]], fondato nel 1987, vanta nove [[Campionato italiano maschile di pallavolo maschile|scudetti]], quattro [[CEV Champions League (maschile)|coppe dei campioni]], e numerosi altri titoli nazionali ed europei., Con lanch'uscitaessi, dicome rugby e pallacanestro, scenalegati dellaalla famigliagestione Benetton,; dopo l'uscita dal gruppo nel 2012 lail societàclub è ripartitaripartito dal campionato didalla [[Serie B2 (pallavolo maschile)|Serieserie B2]].
[[Benetton Rugby Treviso]], nato nel [[1932]] come Associazione Sportiva Rugby Treviso e legato alla famiglia Benetton dal 1978, è una delle società più rappresentative del [[rugby a 15|rugby]] italiano, ha conquistato quindici scudetti, che ne fanno la seconda squadra più vincente d'Italia.
La sezione femminile è costituita dalla società [[Red Panthers]], vincitrice di quattordici scudetti inoltre esiste anche una seconda società rugbistica in città, ovvero l’[[Associazione Sportiva Ruggers Tarvisium]], nata nel [[1969]].
[[File:TV 160147monigo.jpg|miniatura|stadio di Monigo]]
 
=== Sport acquatici ===
;Scherma: Ha sede in città la Società Scherma Treviso Maestro Ettore Geslao.
Treviso vanta una lunga tradizione, in [[canottaggio|campo remiero]] con la presenza di tre società, storica fu la vittoria nel [[due con]] alle [[Giochi della XIX Olimpiade|olimpiadi di Città del Messico del 1968]].
'''Judo'''
;Sport acquatici: Treviso vanta una lunga tradizione, in [[canottaggio|campo remiero]] con la presenza di tre società, storica fu la vittoria nel [[due con]] alle [[olimpiadi di Città del Messico]] del [[1968]]. In campo natatorio, in particolare nel [[nuoto pinnato]], è presentefigura la società Nuoto Pinnato Tarvisium, fondata nel 1978, organizzatrice di numerose edizioni dei Campionaticampionati Italianiitaliani e un Campionatocampionato Europeoeuropeo per club.<ref>{{collegamento interrotto|1={{cita testo|url=http://www.nptarvisum.it|titolo=Nuoto Pinnato Tarvisium}} |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> Nel 1986 è stato disputato nel fiume [[Sile]], il primo Campionato Italiano Master di questo sport.
 
=== Tiro a segno ===
Ha sede in città l'ASD Judo Treviso, scuola di Judo fondata dal maestro Berardino De Carlo nel 1959.
Sport praticato dal 1868, a livello nazionale e olimpico, Treviso ha vinto cinque scudetti consecutivi dal 1985 al 1989.
;Sport acquatici: Treviso vanta una lunga tradizione, in [[canottaggio|campo remiero]] con la presenza di tre società, storica fu la vittoria nel [[due con]] alle [[olimpiadi di Città del Messico]] del [[1968]]. In campo natatorio, in particolare nel [[nuoto pinnato]], è presente la società Nuoto Pinnato Tarvisium, fondata nel 1978, organizzatrice di numerose edizioni dei Campionati Italiani e un Campionato Europeo per club.<ref>{{collegamento interrotto|1={{cita testo|url=http://www.nptarvisum.it|titolo=Nuoto Pinnato Tarvisium}} |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> Nel 1986 è stato disputato nel fiume [[Sile]], il primo Campionato Italiano Master di questo sport.
;Tiro a Segno: Sport praticato dal 1868, a livello nazionale e Olimpico, Treviso ha vinto cinque scudetti consecutivi dal 1985 al 1989.: Tra gli atleti della società, meritano di esseresi citaticitano Luigi Adami, che partecipò alle [[Giochi della XIV Olimpiade|Olimpiadi di Londra del 1948]] (e che ricoprì la carica di Presidentepresidente sezionale negli [[anni 1970|anni '70settanta]]) e Paolo Barbisan, più volte paralimpico.
: MoltiDiversi tiratori trevigiani hanno inoltre rappresentato l'Italia in competizioni internazionali, tra i quali si ricordano Luciano Berizzi, Mario Bruniera, i fratelli Marica e Ivano Gobbo e Caterina Padovan.
 
=== IndustriaCalcio ===
;Tiro a Segno: Sport praticato dal 1868, a livello nazionale e Olimpico, Treviso ha vinto cinque scudetti consecutivi dal 1985 al 1989.: Tra gli atleti della società, meritano di essere citati Luigi Adami, che partecipò alle Olimpiadi di Londra del 1948 (e che ricoprì la carica di Presidente sezionale negli anni '70) e Paolo Barbisan, più volte paralimpico.
Nel comune ha sede la società [[Treviso Foot Ball Club 1993]], fondata nel 2019; la precedente società, fallita in tale anno, vantava come massimo risultato la partecipazione alla [[Serie A 2005-2006]].
: Molti tiratori trevigiani hanno inoltre rappresentato l'Italia in competizioni internazionali, tra i quali si ricordano Luciano Berizzi, Mario Bruniera, i fratelli Marica e Ivano Gobbo e Caterina Padovan.
 
=== Impianti sportivi ===
TraSi glicitano impianti sportivi, vanno citatilo [[stadio Comunale di Monigo]], in cui si giocano le partite di rugby, e lo [[stadio Omobono Tenni]], per il calcio, il complesso del poligono Comunale del Tiro a Segno di via Fonderia. A questi si aggiungono il complesso della [[Ghirada]], vera e propria cittadella sportiva in cui hanno sede numerose strutture.
 
== Note ==
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* {{cita web|url=https://www.comune.treviso.it/|titolo=Comune di Treviso}}
* {{cita web|url=https://www.diocesitv.it|titolo=Diocesi di Treviso}}
* {{cita web|url=httphttps://www.bibliotecatreviso.it|titolo=Biblioteche comunali di Treviso}}
* {{cita web|url=https://www.trevisoinfo.it/storiaindice.htm|titolo=Storia di Treviso}}