Canis lupus: differenze tra le versioni

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Rapporti con gli umani: Musei e centri informativi sul lupo
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== Etimologia ==
Il termine «lupo» deriva dal vocabolo [[lingua latina|latino]] ''lupus'', che a sua volta è un [[prestito linguistico|prestito]] di origine [[lingua sabina|sabina]].<ref name=Boitani/> Secondo il prete inglese Edward Topsell, la [[Radice (linguistica)|radice]] sarebbe di origine [[lingua greca antica|greca antica]], probabilmente da {{polytoniclang|grc|λέοπος}} o {{polytoniclang|grc|λουκᾶς}} (in ionico-attico {{polytoniclang|grc|λῦκος}}).<ref>{{cita|Young e Goldman|pp. 5-6|cidYoung|titolo=Parte I}}.</ref> Quest'ultima deriverebbe a sua volta dall'[[lingue indoeuropee|indoeuropeo]], più precisamente dalla radice ''wlkwo''.<ref>{{cita|Watkins||cidWat}}.</ref>
 
== Descrizione fisica ==
=== Anatomia e dimensioni ===
{{immagine multipla
[[File:Description iconographique comparée du squelette et du système dentaire des mammifères récents et fossiles (Canis lupus skull).jpg|miniatura|sinistra|Illustrazione del cranio]]
| direzione = orizzontale
| allinea = destra
| larghezza1 = 150
| larghezza2 = 300
[[File:| immagine1 = Description iconographique comparée du squelette et du système dentaire des mammifères récents et fossiles (Canis lupus skull).jpg|miniatura|sinistra|Illustrazione del cranio]]
[[File:| immagine2 = Description iconographique comparée du squelette et du système dentaire des mammifères récents et fossiles (Canis lupus).jpg|miniatura|Illustrazione dello scheletro]]
| sotto = Illustrazioni del cranio e dello scheletro.
}}
Rispetto agli altri [[Canina|canidi lupini]] del genere ''[[Canis]]'', il lupo grigio è più grande e pesante, con un muso più robusto, orecchie più corte, torace più profondo e coda più lunga.<ref name="heptner166">{{cita|Heptner e Naumov|p. 166|cidHept}}.</ref><ref name="mech1974"/> Ha una corporatura snella ma robusta, con la schiena leggermente inclinata e il collo muscoloso.<ref name="heptner166" /> Gli arti del lupo grigio sono leggermente più lunghi rispetto a quelli degli altri canidi, il che gli conferisce maggiore agilità e velocità, specialmente sulla neve.<ref>{{cita|Mech|p. 13|cidMech81}}.</ref> Le femmine tendono ad avere teste più snelle, colli meno muscolosi, zampe leggermente più corte e spalle meno robuste rispetto ai maschi.<ref>{{cita|Lopez|pp. 31-32|cidLopez}}.</ref> I suoi denti sono grandi e robusti, adatti a una dieta ossifraga.<ref>{{cita|Therrien||cidTher}}, 2005.</ref><ref>{{cita|Mech ''et al.''|p. 112|cidMech}}.</ref> Le mascelle sono in grado di esercitare una pressione di circa 100&nbsp;kg/cm², quasi il doppio di quella di un [[cane da pastore tedesco]].<ref>{{cita|Lopez|p. 34|cidLopez|citazione=Il lupo può esercitare una pressione di oltre 100 kg/cm rispetto alla metà circa di un pastore tedesco, capacità sufficiente a frantumare qualsiasi osso gli capiti sotto i denti per arrivare al midollo.}}</ref> Il lupo grigio si muove solitamente con un'andatura ampia e regolare, posizionando le zampe posteriori nelle orme di quelle anteriori. Questo passo può essere mantenuto per ore a una velocità di 8-{{M|9|u=km/h}}.<ref>{{cita|Mech ''et al.''|p. 32|cidMech}}.</ref> Può raggiungere velocità massime di 55-{{M|70|u=km/h}}, spiccare balzi in orizzontale fino a 5 metri e mantenere una velocità di 50-{{M|60|u=km/h}} per circa 20 minuti<ref>{{cita|Nowak e Paradiso|p. 953|cidNowak83}}.</ref>.
 
[[File:Description iconographique comparée du squelette et du système dentaire des mammifères récents et fossiles (Canis lupus).jpg|miniatura|Illustrazione dello scheletro]]
Con l'eccezione di alcune grandi razze di cani domestici, il lupo grigio è il canide più grande.<ref name="mech1974" /> Il suo peso e la sua taglia variano geograficamente, seguendo un incremento proporzionale con la latitudine, in accordo con la [[regola di Bergmann]].<ref name="heptner197">{{cita|Heptner e Naumov|p. 197|cidHept}}.</ref> Ciò è evidente nei grandi lupi del Canada e dell'Alaska, che possono superare in peso le popolazioni mediorientali e dell'Asia orientale fino a 3-6 volte.<ref>{{cita|Hunter e Barrett|p. 100|cidHunt}}.</ref> Normalmente, un lupo adulto misura 105-{{M|160|u=cm}} di lunghezza e 80-{{M|85|u=cm}} di altezza al garrese.<ref name="heptner174">{{cita|Heptner e Naumov|p. 174|cidHept}}.</ref> La coda misura 29-{{M|50|u=cm}}, le orecchie 9-{{M|11|u=cm}}, e i piedi posteriori 22-{{M|25|u=cm}}.<ref name="heptner174" /> La testa misura {{M|22.9|u=cm}} di lunghezza e 13-{{M|15.2|u=cm}} di larghezza.<ref>{{cita|Mech|p. 14|cidMech81|citazione=''The skull itself is large and long and tapers forward, averaging nine to eleven inches long and five to six inches wide.''}}.</ref>
 
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Gli studi sul DNA mitocondriale ([[mtDNA]]) dei canidi hanno rivelato l'esistenza di tre [[stirpe|stirpi]] principali di lupo grigio. La più antica è quella del [[Canis himalayensis|lupo himalayano]], la cui origine risale a circa {{formatnum:800000}} anni fa e che attualmente vive nelle regioni himalayane del [[Kashmir]], dell'[[Himachal Pradesh]] e del [[Nepal]] orientale. È probabile che il ''[[Canis lupus pallipes]]'', diffuso nell'[[India]] meridionale, si sia differenziato dal lupo dell'Himalaya circa {{formatnum:400000}} anni fa. La stirpe più giovane è rappresentata dal ''[[Canis lupus filchneri]]'' del [[Tibet]], che ebbe origine circa {{formatnum:150000}} anni fa. Quest'ultima, nota come "stirpe boreale", si espanse successivamente in Europa e nel Nord America.<ref>{{cita|Jhala e Sharma ||cidJhala}}, 2004.</ref><ref name="akrs2007">{{cita|Aggarwal ''et al.''||cidAggar}}, 2007.</ref>
 
I lupi [[giapponesi]], ormai estinti, discendevano dai lupi boreali. Colonizzarono la [[penisola coreana]] e il [[Giappone]] prima che quest'ultimo si separasse dal continente asiatico, circa {{formatnum:20000}} anni fa, durante il [[Pleistocene]]. Con l'inizio dell'[[Olocene]], l'espansione dello [[stretto di [[Tsugaru]] separò l'isola di [[Honshū]] da [[Hokkaidō]], causando cambiamenti climatici che portarono all'estinzione della maggior parte della grande fauna indigena. I lupi giapponesi si adattarono a questi cambiamenti attraverso un processo di [[nanismo insulare]], iniziato circa {{formatnum:13000}} anni fa e conclusosi 7000 anni fa. Il ''[[Canis lupus hattai]]'', presente nell'isola di Hokkaidō, era più grande rispetto alla sua controparte meridionale, il ''[[Canis lupus hodophilax]]'', grazie a un habitat più montuoso, a un numero maggiore di prede di grandi dimensioni e allo scambio genetico con i lupi siberiani migrati nell'isola.<ref>{{cita|Walker|p. 41|cidWalker}}.</ref>
 
Il ''Canis lupus'' colonizzò il [[Nord America]] durante il tardo [[età dei mammiferi terrestri nordamericani|Rancholabreano]], attraversando il [[Ponte di Bering]] in almeno tre migrazioni separate, ciascuna delle quali rappresentata da diversi [[cladi]] di lupi grigi eurasiatici. Tra i primi a migrare vi fu un ecomorfo<ref>{{Sapere|ecomorfismo|Caratteri ecomorfi}}</ref> ipercarnivoro, caratterizzato da una struttura robusta, che però non si espanse oltre l'[[Inlandsis]] del [[Wisconsin]], probabilmente a causa della presenza, più a sud, del ''[[Canis dirus]]''. Entrambe queste specie si estinsero durante il [[Quaternario]], senza lasciare discendenti.<ref>{{cita|Leonard ''et al.''||cidLeo}}, 2007.</ref> La prima stirpe di lupi a insediarsi stabilmente nel Nord America fu quella degli antenati del ''[[Canis lupus baileyi]]'', successivamente spinti verso sud dal ''[[Canis lupus nubilus]]''. Quest'ultimo, a sua volta, fu spinto verso est e sud dal più grande ''[[Canis lupus occidentalis]]'', un processo che continua ancora oggi.<ref name="chambers" />
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Particolarmente rilevante è la ''[[Echinococcus]]'' spp., un tipo di tenia le cui uova, presenti nelle feci di lupi e canidi infetti, possono contaminare acqua e alimenti e infettare gli esseri umani attraverso l'ingestione accidentale. Questo può portare allo sviluppo di [[echinococcosi cistica]], una patologia potenzialmente grave per l'uomo.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Cristian A.|cognome=Alvarez Rojas|nome2=Thomas|cognome2=Romig|nome3=Marshall W.|cognome3=Lightowlers|data=1º gennaio 2014|titolo=Echinococcus granulosus sensu lato genotypes infecting humans – review of current knowledge|rivista=International Journal for Parasitology|volume=44|numero=1|pp=9-18|lingua=en|accesso=13 marzo 2021|doi=10.1016/j.ijpara.2013.08.008|url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0020751913002579| issn=0020-7519}}</ref>
 
== Cultura e rapportiRapporti con gli umani ==
[[File:Romolo e remo.jpg|miniatura|''[[Romolo e Remo]] allattati dalla lupa'' (ca. 1616), [[Peter Paul Rubens]].]]
{{Approfondimento
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<ref>riportato in: J. Linnell, R. Andersen, Z. Andersone, L. Balciauskas, J.C. Blanco, L. Boitani, S. Brainerd, U. Breitenmoser, I. Kojola, O. Liberg, J. Loe, H. Okarma, H. Pedersen, C. Promberger, H. Sand, E. Solberg, H. Valdmann, P. Wabakken.‘’The Fear of Wolf , A Review of wolf attacks on humans’’. Allegato 5 , 2002 ,LCIE (Large Carnivore Initiative for Europe).
</ref>
}}
 
=== Musei e centri informativi sul lupo ===
In Italia esistono diversi musei e centri dedicati al lupo, focalizzati sia su aspetti naturalistici sia sul rapporto con l’uomo. Ecco una panoramica delle principali strutture:
 
* [[Museo del lupo appenninico|Museo del Lupo Appenninico]] – [[Civitella Alfedena]] (AQ, Abruzzo) fa parte del Centro Visite del [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise]]. Espone documenti, diorami, e materiali vari; è connesso a un’area faunistica dove si possono osservare lupi in semilibertà;
* Museo Naturalistico del Lupo – Alessandria del Carretto (CS, Calabria), nel Parco Nazionale del Pollino, mira a sensibilizzare sui temi del lupo edel suo rapporto con l’uomo, tramite diorami e pannelli informativi;
* Museo del Lupo – Viggiano (Basilicata), primo museo naturalistico dedicato al lupo nel Sud Italia, realizzato nel 2000; ospita esemplari imbalsamati (lupo, aquile, tassi, volpi), fossili, rocce, e offre aule didattiche e postazioni multimediali tematiche (Fuoco, Terra, Aria, Acqua);
* Museo del Lupo – Arsita (TE, Abruzzo) - museo didattico / ecomuseo con pannelli esplicativi e contenuti multimediali per avvicinare il pubblico, in particolare i più giovani, ai temi della fauna selvatica e del lupo;
* Centro Uomini e Lupi – Entracque (CN, Piemonte), centro visita tematico con percorso multimediale sul mito del lupo e area faunistica con torrette d’osservazione, di lupi in cattività non più in grado di vivere in natura;
* Museo del Lupo – Pretoro (CH, Abruzzo), combina la figura del lupo con tradizioni locali e raccoglie costumi storici e materiale legato alla rappresentazione del Miracolo di San Domenico,
 
=== Nella cultura popolare ===
{{vedi anche|Lupo (araldica)}}
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Alcuni agenti dell'[[United States Fish and Wildlife Service|FWS]] tenevano cuccioli di lupo, ottenendo i risultati migliori quando li catturavano prima che aprissero gli occhi. Al contrario, i cuccioli catturati all'età di 3-4 settimane si dimostrarono incorreggibili.<ref name="Goldman174"/> I lupi possono quindi essere addomesticati, ma non così facilmente come i cani. La maggior parte dei tentativi di addestrare i lupi a lavorare è fallita. Il biologo svedese Erik Zimen cercò di addestrare i lupi a trainare una slitta. I lupi arrivavano ad accettare la bardatura, ma non erano affidabili, dato che venivano facilmente distratti dai compagni e da altri animali presenti, e si rifiutavano di eseguire ordini se annoiati.<ref>{{cita|Zimen|pp. 88-90|cidZimen}}.</ref> In contrasto, [[John James Audubon]] scrisse di un caso nel [[Kentucky]] in cui un lupo fu addestrato a cacciare cervi,<ref>{{cita|Audubon e Bachman|p. 130|cidAud}}.</ref> e Henry Wharton Shoemaker pubblicò una simile storia riguardo ai pionieri della [[Pennsylvania]] che usavano i lupi come cani da caccia.<ref>{{cita|Shoemaker|pp. 24-25|cidSho}}.</ref>
 
== Rapporti con gli umani ==
'''Sicurezza lupi'''
 
Modello d’informazione distribuito al pubblico nei Parchi Nazionali della Columbia Britannica da parte del Ministero dell’Ambiente e Parchi. Sicurezza lupi: Riguardarsi dal nutrire i lupi nei Parchi Nazionali e non incoraggiarli ad avvicinarsi per non abituarli a prendere confidenza con la vista dell’uomo, cioè a non sentire più paura di lui. Naturalmente, i lupi sono animali timidi e discreti che si allontanano quando incontrano delle persone. Qualche lupo però può avere perso la paura dell’uomo e potrebbe venire a frequentare le aree di campeggio ed avvicinarsi agli escursionisti. È estremamente importante mantenere un controllo adeguato delle aree di accampamento, di ridurre ed eliminare l’abbandono di rifiuti di modo che non rimanga niente da mangiare per gli animali selvatici. Vi ricordiamo che nutrire gli animali selvatici è proibito dal Park and Recreation Areas Regulations e dal Wild-Life Amendament Act. Le persone colte in flagranza saranno multate .
 
Se un lupo sembra agire senza paura o in maniera aggressiva, è importante adottare quanto prima i seguenti comportamenti nei suoi confronti:
 
* Non permettere che un lupo si avvicini a più di 100 metri.
* Allargare le braccia e agitarle in aria per sembrare più alti.
* Come gruppo agite all’unisono per fare capire al lupo che non è il benvenuto.
* Indietreggiare lentamente senza mai girare la schiena al lupo.
* Fate rumore, lanciare sassi, sabbia o pezzi di legno contro il lupo.
* Non lasciate giocare i bambini fuori dal campo. Teneteli sempre sotto il controllo di adulti. Assicuratevi che gli animali domestici siano sorvegliati e al guinzaglio, meglio ancora, non portateli con voi.
* Mantenete pulita l’area di campeggio. Fate da mangiare e disponete il cibo avanzato lontano dai posti letto. Mettete cibo, oggetti di toilette, spazzatura ed altri oggetti fuori dalla portata degli animali selvatici in contenitori ben chiusi. Sono stati visti lupi rimuovere oggetti personali ed altri oggetti non alimentari.
* Non sotterrate la spazzatura anche se impacchettata.
* Lavate le stoviglie in un recipiente e gettate l’acqua sporca nel mare.
* Per la toilette usate preferibilmente luoghi lontano dal campo, al di sotto del livello dell’alta marea. I lupi di solito mangiano gli escrementi umani.
 
TENETE PRESENTE! VOI SIETE SOLO UN OSPITE IN QUESTO AMBIENTE PRIMA DI TUTTO E’ LA CASA DEGLI ANIMALI CHE CI ABITANO.
 
=== Musei e centri informativi sul lupo ===
In Italia esistono diversi musei e centri dedicati al lupo, focalizzati sia su aspetti naturalistici sia sul rapporto con l’uomo. Ecco una panoramica delle principali strutture:
 
* [[Museo del lupo appenninico|Museo del Lupo Appenninico]] – [[Civitella Alfedena]] (AQ, Abruzzo) fa parte del Centro Visite del [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise]]. Espone documenti, diorami, e materiali vari; è connesso a un’area faunistica dove si possono osservare lupi in semilibertà;
* Museo Naturalistico del Lupo – Alessandria del Carretto (CS, Calabria), nel Parco Nazionale del Pollino, mira a sensibilizzare sui temi del lupo edel suo rapporto con l’uomo, tramite diorami e pannelli informativi;
* Museo del Lupo – Viggiano (Basilicata), primo museo naturalistico dedicato al lupo nel Sud Italia, realizzato nel 2000; ospita esemplari imbalsamati (lupo, aquile, tassi, volpi), fossili, rocce, e offre aule didattiche e postazioni multimediali tematiche (Fuoco, Terra, Aria, Acqua);
* Museo del Lupo – Arsita (TE, Abruzzo) - museo didattico / ecomuseo con pannelli esplicativi e contenuti multimediali per avvicinare il pubblico, in particolare i più giovani, ai temi della fauna selvatica e del lupo;
* Centro Uomini e Lupi – Entracque (CN, Piemonte), centro visita tematico con percorso multimediale sul mito del lupo e area faunistica con torrette d’osservazione, di lupi in cattività non più in grado di vivere in natura;
* Museo del Lupo – Pretoro (CH, Abruzzo), combina la figura del lupo con tradizioni locali e raccoglie costumi storici e materiale legato alla rappresentazione del Miracolo di San Domenico,
 
== Note ==
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=== Pubblicazioni ===
* {{cita pubblicazione|autore=R. K. Aggarwal|etal=si|titolo=Mitochondrial DNA coding region sequences support the phylogenetic distinction of two Indian wolf species|lingua=en|rivista=Journal of Zoological Systematics and Evolutionary Research|anno=2007|volume=45|numero=2|pp=163-172|doi=10.1111/j.1439-0469.2006.00400.x|cid=cidAggar}}
* {{cita pubblicazione|autore=T. M. Anderson|etal=si|titolo=Molecular and Evolutionary History of Melanism in North American Gray Wolves|url=https://archive.org/details/sim_science_2009-03-06_323_5919/page/1338|lingua=en|rivista=Science|anno=2009| volume=323|numero=5919|pp=1339-1343|doi=10.1126/science.1165448|cid=cidAnderson}}
* {{cita pubblicazione|autore=F. Angelici|autore2=L. Rossi|titolo=A new subspecies of grey wolf (Carnivora, Canidae), recently extinct, from Sicily, Italy|url=http://www.museostorianaturaleverona.it/media/_Musei/_StoriaNaturale/_Allegati/Biblioteca/Bollettino/Bollettino%2042(2018)/Bollettino_42_2018.pdf|formato=pdf|lingua=en|rivista=Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona - Botanica Zoologia|volume=42|anno=2018|pp=3-15|ISSN=2499-5681|cid=cidAng}}
* {{cita pubblicazione|autore=S. Biquand|etal=si|titolo=Fishes as diet of a wolf (Canis lupus arabs) in Saudi Arabia|url=http://nwrc.gov.sa/NWRC_ARB/mzyd_files/1-1994-005.pdf|formato=pdf|lingua=en|rivista=Mammalia|anno=1994|volume=58|numero=3|pp=492-494|cid=cidBiq|accesso=8 dicembre 2018|dataarchivio=28 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190728122520/http://nwrc.gov.sa/NWRC_ARB/mzyd_files/1-1994-005.pdf|urlmorto=sì}}
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* {{cita pubblicazione|autore=W. H. Sykes|titolo= Catalogue of the Mammalia of Dukun (Deccan); with observations on the habits, etc., and characters of new species|lingua=en|rivista=Proceedings of the Committee of Science and Correspondence of the Zoological Society of London 1830–1831|anno=1831|volume=1|p=101|cid=cidSykes1831}}
* {{cita pubblicazione|autore=C. J. Temminck|titolo=Over de Kennis en de Verbreiding der Zoogdieren van Japan|lingua=nl|rivista=Tijidschrift voor Natuurlijke Geschiedenis en Physiologie|anno=1839|volume=5|pp=274-293|cid=cidTemminck1839}}
* {{cita pubblicazione|autore=O. Thalmann|etal=si|titolo=Complete Mitochondrial Genomes of Ancient Canids Suggest a European Origin of Domestic Dogs|url=https://archive.org/details/sim_science_2013-11-15_342_6160/page/870|lingua=en|rivista=Science|editore=[[AAAS]]|anno=2013|volume=342|numero=6160|pp=871-874 |doi=10.1126/science.1243650|PMID=24233726|cid=cidThal}}
* {{cita pubblicazione|autore=F. Therrien|titolo=Mandibular force profiles of extant carnivorans and implications for the feeding behaviour of extinct predators|lingua=en|rivista=Journal of Zoology|anno=2005|volume=267|numero=3|pp=249-270|doi=10.1017/S0952836905007430|cid=cidTher}}
* {{cita pubblicazione|autore=C. Vilà|autore2=R. K. Wayne|titolo=Hybridization between Wolves and Dogs|url=https://archive.org/details/sim_conservation-biology_1999-02_13_1/page/195|lingua=en|rivista=Conservation Biology|anno=1999|volume=13|numero=1|pp=195-198|doi=10.1046/j.1523-1739.1999.97425.x|cid=cidVila}}