=== Gonzaga dei principati minori ===
{{vedi anche|Gonzaga dei principati minori}}
Oltre al ramo più importante di Mantova si ebbero numerosi [[Ramo cadetto|rami minori]],<ref>{{cita|Brunelli|p. 112|cidRoberto}}.</ref> che però godettero di completa autonomia rispetto al ramo principale,<ref>{{cita|Braglia|p. 195|cidBraglia}}.</ref> essendo investiti direttamente dall'imperatore.<ref>{{cita|Coniglio|pp. 473-499|cidConiglio}}.</ref> Sino alla prima metà del [[XIV secolo]] i signori di Mantova governarono unitariamente il loro [[stato]]. La prima scissione si ebbe a opera di [[Feltrino Gonzaga]], che diede inizio al ramo cadetto di [[Gonzaga di Novellara e Bagnolo|Novellara]] ([[1371]]).<ref>{{cita|Coniglio|p. 473|cidConiglio}}.</ref> Una successiva divisione venne effettuata alla morte nel [[1444]] di [[Gianfrancesco Gonzaga]] e di [[Ludovico III Gonzaga]] nel [[1478]].<ref>{{cita|Coniglio|p. 482|cidConiglio}}.</ref> La dinastia configurò due tipi di territorio: il "[[Mantovano nuovoNuovo]]", al quale appartennero tutti i territori situati ai confini del loro stato e il "Mantovano vecchioVecchio", l'antico territorio comunale della città di Mantova. I Gonzaga, nel tempo, non giunsero mai alla unificazione di tutti i loro domini in quanto considerarono le terre di confine come terre minori, appannaggio dei rami minori della casata.<ref>{{cita libro|||I Gonzaga di Bozzolo|2011||Mantova|curatore=Clifford M. Brown;Paola Tosetti Grandi}}</ref>
== Araldica gonzaghesca ==
=== Imprese ===
[[File:Studiolo di Isabella d'Este, pentagramma.jpg|miniatura|Mantova, Palazzo Ducale, [[studiolo di Isabella d'Este]], impresa del pentagramma (al centro).]]
Molti importanti esponenti della casata utilizzarono le [[Motto#Imprese|imprese]] come [[Emblema|emblemi]] personali. Uno dei più antichi e misteriosi, scelto da [[Gianfrancesco Gonzaga]], fu quello della [[Calendula arvensis|calendula]] (o della margherita), seguito da quello della [[Streptopelia decaocto|tortora]],<ref>{{Cita web|url=httphttps://www.culturaitalialombardiabeniculturali.it/opencmsopere-arte/itschede/temiM0240-00025/viewItem.jsp?language=it&id=oai%3Aculturaitalia.it%3Amuseiditalia-work_6129|titolo=Impresa della tortora|accesso=282 maggioottobre 20162025}}</ref> col motto ''[[Vrai amour ne se change]]'', entrambe riprese anche da Ludovico III. Così pure il [[Sole (araldica)|sole raggiato]], accompagnato anche dal motto ''Per un dexir'' e lo [[scoglio]] con [[diamante]],<ref>{{Cita libro|nome=Andrea|cognome=Ciaroni|titolo=Maioliche del Quattrocento a Pesaro: Frammenti di storia dell'arte ceramica dalla bottega dei Fedeli|url=https://books.google.it/books?id=zlyME_UKO1kC&pg=PA54&lpg=PA54&dq=scoglio+con+diamante+impresa+gonzaga&source=bl&ots=cBXi8s9xBF&sig=2Qs_WTdfJtY6nMeOWRPxJ3UIb_A&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwj5z670lP3MAhWGXRQKHeVJDlgQ6AEIKTAB#v=onepage&q=scoglio%20con%20diamante+impresa%20gonzaga&f=false|accesso=31 agosto 2023|data=2004|editore=Altomani & Sons|lingua=it|ISBN=978-88-7038-404-8}}</ref> accompagnato dal motto ''AMUMOK'', appartenne al secondo marchese di Mantova. Francesco II adottò l'impresa della [[museruola]], col motto ''Cautius''.<ref>{{Cita web|url=http://www.culturaitalia.it/opencms/museid/viewItem.jsp?language=it&id=oai%3Aculturaitalia.it%3Amuseiditalia-work_6106|titolo=Impresa della museruola|accesso=28 maggio 2016}}</ref> Francesco II adottò il [[crogiolo]],<ref>{{Cita web|url=http://www.museodarcomantova.it/sito/le-ceramiche/boccale-con-impresa-del-crogiolo-manifattura-faentina-secolo-xv-xvi-1495-1519.html|titolo=Boccale con impresa del “crogiolo”|accesso=28 maggio 2016|urlmorto=sì}}</ref> presente anche in molte [[Volta (architettura)|volte]] della sua residenza di città di [[Museo della città di palazzo San Sebastiano|palazzo San Sebastiano]], e la [[Cervidae|cervetta]].<ref>{{Cita web|url=https://mantovastoria.wordpress.com/2016/08/28/mantova2016-5-capitelli-da-osservare-tra-gonzaga-bonacolsi-visconti-e-damnatio-memoriae/|titolo=Mantova2016: 5 capitelli da osservare tra Gonzaga, Bonacolsi, Visconti e damnatio memoriae|accesso=12 luglio 2018}}</ref> [[Isabella d'Este]] fece uso del [[Pentagramma (musica)|pentagramma]],<ref>{{Cita web|url=https://www.academia.edu/3656835/La_medaglia_di_Isabella_dEste_Nemesi_e_le_sue_stelle|titolo=La medaglia di Isabella d'Este: Nemesi e le sue stelle|accesso=29 maggio 2016}}</ref> presente in un soffitto del suo [[Studiolo di Isabella d'Este|studiolo]], del numero romano XXVII,<ref>{{Cita web|url=http://www.engramma.it/eOS/index.php?id_articolo=614|titolo=Il rebus delle imprese rinascimentali e una nota sui loghi-rebus|accesso=28 maggio 2016}}</ref> dell'impresa [[Alfa e Omega]],<ref>{{Cita libro|nome=Federico|cognome=Argani|titolo=Il Rinascimento delle ceramiche maiolicate in Faenza|url=https://books.google.it/books?id=X3pJAQAAIAAJ&q=impresa+alfa+omega+isabella+d'este&dq=impresa+alfa+omega+isabella+d'este&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwieqtv49v7MAhXGvhQKHRvIDooQ6AEILzAE|accesso=31 agosto 2023|data=1974|editore=Multigrafica|lingua=it}}</ref> dell'impresa del [[candelabro]]<ref>{{Cita libro|nome=Giancarlo|cognome=Malacarne|titolo=I Gonzaga di Mantova: I Gonzaga marchesi : il sogno del potere : da Gianfrancesco a Francesco II (1432-1519)|url=https://books.google.it/books?id=nZFoAAAAMAAJ&q=impresa+del+candelabro+gonzaga&dq=impresa+del+candelabro+gonzaga&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjFoqjB2_7MAhXJORQKHcAbAZYQ6AEIHDAA|accesso=31 agosto 2023|data=2004|editore=Bulino edizioni d'arte|lingua=it|ISBN=978-88-86251-67-9}}</ref> e della frase latina ''[[Nec spe nec metu]]''. Federico II Gonzaga, primo duca di Mantova, predilesse la [[Salamandra (mitologia)|salamandra]],<ref>{{Cita web|url=http://accessibile.palazzote.it/index.php/percorso-per-ipovedenti-e-non-vedenti/impresa-della-salamandra-impresa-del-guanto.html|titolo=Palazzo Te 1525|accesso=29 maggio 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160331103044/http://accessibile.palazzote.it/index.php/percorso-per-ipovedenti-e-non-vedenti/impresa-della-salamandra-impresa-del-guanto.html}}</ref> accompagnata dal motto ''Quod huic deest me torquet'', che campeggia in molti affreschi di [[Palazzo Te]] e l'impresa del [[monte Olimpo]],<ref>{{Cita libro|nome=Giovanni|cognome=Coppadoro|titolo=Antonio Maria Viani e la facciata di Palazzo Guerrieri a Mantova|url=https://books.google.it/books?id=iMi-l5dJ9eAC&pg=PA42&dq=impresa+monte+olimpo+gonzaga&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiXj4-K3_7MAhUGuhQKHWOBBS0Q6AEIITAB#v=onepage&q=impresa%20monte%20olimpo+gonzaga&f=false|accesso=1º novembre 2023|data=2010|editore=Alinea Editrice|lingua=it|ISBN=978-88-6055-491-8}}</ref> col motto ''FIDES''. Vincenzo I adottò una mezzaluna sormontata dal motto ''SIC'',<ref>{{Cita web|url=http://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-VI1/2|titolo=Quattrino con motto SIC|accesso=29 maggio 2016}}</ref> che starebbe a significare ''Sic illustrior crescam'', oppure ''[[Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo|Sanguis Iesu Christi]]''. Il condottiero [[Luigi Gonzaga "Rodomonte"]] utilizzò l'impresa dello [[scorpione]]: ''[[Qui vivens laedit morte medetur]]'' fu il motto che stava a simboleggiare le proprietà dello scorpione, che «da vivo è nocivo, ma da morto cura», grazie agli estratti ricavati dal suo veleno e che quindi il condottiero avrebbe ucciso chiunque provasse ad offenderlo.<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/gonzaga-luigi-detto-rodomonte_(Dizionario-Biografico)/|titolo=Gonzaga Luigi detto Rodomonte|accesso=2 ottobre 2025}}</ref>
== I Gonzaga e l'arte ==
=== I ritratti gonzagheschi della collezione di Ambras ===
[[File:Ritratto di Aloisio Gonzaga 1494-1549.jpg|miniatura|Ritratto di [[Aloisio Gonzaga]], [[Marchesato di Castel Goffredo|marchese di Castel Goffredo]],<ref>{{cita|Marocchi|p. 175|cidMarocchi1}}.</ref> nella collezione di Ambras.]]
Una serie di [[Ritratto|ritratti]] in miniatura di esponenti della famiglia Gonzaga è custodita nel [[Kunsthistorisches Museum]] di [[Vienna]].<br />Essa prende nome e proviene dal [[castello di Ambras]] di [[Innsbruck]], in [[Austria]] e fu voluta da dall'arciduca [[Ferdinando II d'Austria]], noto collezionista di ritratti e di armature. La pinacoteca venne incrementata dalla seconda moglie del nobile, [[Anna Caterina Gonzaga]], figlia del duca di Mantova [[Guglielmo Gonzaga|Guglielmo]].<br />La raccolta presenta sia personaggi appartenuti al ramo principale che rappresentanti dei rami cadetti della dinastia. Dei trentatré ritratti, eseguiti da pittori di corte, cinque appartengono alla linea primogenita (tra i quali Guglielmo e Vincenzo Gonzaga), sei della linea di [[Gonzaga di Guastalla|Guastalla]], quattro della linea di [[Gonzaga di Vescovato|Vescovato]], otto della linea di [[Gonzaga di Sabbioneta e Bozzolo|Sabbioneta e Bozzolo]], cinque del ramo di [[Gonzaga di Luzzara|Luzzara]] e cinque del ramo di [[Gonzaga di Castel Goffredo, Castiglione e Solferino|Castel Goffredo, Castiglione e Solferino]].<ref>{{cita libro|||I ritratti gonzagheschi della collezione di Ambras|1980||Mantova|curatore=Giuseppe Amadei|curatore2=Ercolano Marani|isbn=no}}</ref>
=== Fasti gonzagheschi ===
* {{cita libro|Giancarlo|Malacarne|I Gonzaga di Mantova, una stirpe per una capitale europea. Gonzaga Marchesi|2005|Il Bulino|Modena|sbn=LO10885278}}
* {{cita libro|Giancarlo|Malacarne|Gonzaga, Genealogie di una dinastia|2010|Il Bulino|Modena|isbn=978-88-86251-89-1|cid=Malacarne, 2010}}
* {{cita libro|Massimo|Marocchi|I Gonzaga di Castiglione delle Stiviere. Vicende pubbliche e private del casato di San Luigi|editore=Artegrafica|1990|Verona|cid=cidMarocchi1|sbn=LO10341114}}
* {{cita libro|Adelaide|Murgia|I Gonzaga|1972|Mondadori|Milano|opera = Le grandi famiglie d'Europa |cid=cidMurgia|
sbn=LO10352772}}
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