Gallipoli: differenze tra le versioni

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{{nd}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Doriano depressoGallipoli
|Panorama = Gallipoli Città Vecchia.jpg
|Didascalia = Panorama dell'isola del centro storico.
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|Data rielezione = [[elezioni comunali in Puglia del 2021#Gallipoli|4-10-2021]]
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = [[Baia Verde]], [[Lido Conchiglie]], [[Rivabella (Gallipoli)|Rivabella]], [[TorrePadula delBianca, Pizzo]], [[Torre San Giovanni la Pedata|Lido San Giovanni]]
|Divisioni confinanti = [[Alezio]], [[Galatone]], [[Matino]], [[Sannicola]], [[Taviano]]<ref>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/075/031/index.html|titolo=Gallipoli (LE) - Italia: Informazioni - Comuni confinanti|accesso=17 maggio 2013}}</ref>
|Zona sismica = 4
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Lo scontro finale fra le due casate si ebbe nella [[Battaglia di Tagliacozzo]] dove Corradino venne battuto sul campo di battaglia e in seguito imprigionato e decapitato, ma la ribellione anti-angioina non si spense. I feudatari svevi del Salento, ma anche altri provenienti dalla Calabria, dalla Sicilia e dal Napoletano si trincerarono nel castello salentino in un ultimo tentativo di resistenza.
 
L'[[Assedio di Gallipoli 1268-1269|Assedio di Gallipoli]] ebbe inizio già nel 1266 dopo la battaglia di Benevento, la città non riconobbe la nuova autorità angioina, come peraltro la gran parte dei feudi salentini che rimasero formalmente fedeli agli [[Hohenstaufen]], divenne durissimo dal novembre del 1268 con l'invio di ingenti forze da parte di Carlo I d'Angiò che aveva l'intenzione di sradicare per sempre ogni resistenza sveva dal regno. L'assedio durò fino agli inizi d'aprile del 1269 quando gli angioini, dopo quasi 2 anni, riuscirono a sfondare le difese e la città capitolò.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Pier Fusto Palumbo|titolo=Terra d'Otranto tra gli Svevi e gli Angioini e l'assedio di Gallipoli}}</ref> I baroni salentini a difesa della città, guidati da [[Glicerio de Persona|Glicerio da Matino]], figlio dell'ex Giustiziere di Capitanata e già consigliere di re Manfredi [[Gervasio de Persona|Gervasio de Matino]], si difesero strenuamente in quella che fu l'ultima resistenza degli Svevi contro l'invasore angioino.
 
Alla caduta della città, 33 dei baroni difensori di Gallipoli, il fior fiore dell'aristocrazia salentina, furono impiccati nel cortile del castello gallipolino, alcuni altri furono rimandati in catene nei propri feudi e li impiccati nelle piazze. Il capo della resistenza, [[Glicerio de Persona|Glicerio]] fu invece arrestato e condotto prigioniero nella fortezza di Brindisi dove la vendetta angioina fu terribile: su espresso ordine del re angioino fu torturato, quindi fatto trascinare da un cavallo per le strade della città e poi impiccato il 22 aprile 1269.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Archivio di Stato di Napoli|titolo=Documento Angioino|altri=reg. 1269, b.4, fg. 39; Camillo Minieri Riccio, Carlo I di Angiò; la data dell'esecuzione è in Arnesano - Baldi|anno=2004|pp=126-128}}</ref> Per intercessione della Regina d'Ungheria Elisabetta Cumana, suocera di Carlo I, fu invece risparmiata la vita al vecchio padre Gervasio e ai suoi familiari «''Gervasio de Matino, Peregrinae eius uxori, Gervasillo, Joannuccio et Perrello nepotibus eorum captivis in castro Brundusii, provisio pro liberatione ad praeces egregiae dominae illustris Reginae Hungariae carissimae affinis nostrae''».<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Minieri Riccio|titolo=Registro Angioino|altri=del 1269 S., fol. 224t.:}}</ref>
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* Il ''Cinema Teatro Italia'' è il teatro più grande della regione Puglia.<ref>{{cita libro|titolo= Territori del cinema: Stanze, luoghi, paesaggi. Un sistema per la Puglia Letture e interpretazioni |autore= Valentina Ieva |autore2= Francesco Maggiore |anno= 2013 |editore= Gangemi Editore|isbn= 978-88-492-7594-0}}</ref> Fu costruito nel 1976 per iniziativa di Pasquale Petrucelli, su progetto dell'architetto Enzo Perna ed è collocato nell'arteria principale della città, Corso Roma. I lavori di costruzione iniziarono negli anni'60 dall'impresa di costruzioni Otello Torsello. Occupa una superficie di 4000 metri quadri ed ha una capienza di 1400 posti. I circa 40 camerini si dispongono su 2 piani. Il complesso è decorato dalle ceramiche realizzate dal maestro [[Giuseppe Macedonio]]. Nel 1998 iniziarono i lavori di ristrutturazione su progetto di Enrico Iaffei. Dopo un lungo periodo di chiusura, nel 2023 riapre al pubblico e riprende la programmazione teatrale e cinematografica.<ref>{{cita web|url=http://www.cinemateatrigallipoli.it/cinema-teatro-gallipoli/storia-teatro-italia.html|titolo=Cinema Teatro Italia|accesso=23 ottobre 2018}}</ref>
* Il ''Cinema Teatro Tito Schipa'' (già ''Eldorado'') fu edificato nel [[1900]] ed era costruito completamente in legno. Successivamente la struttura venne gradualmente smontata per permettere la costruzione del nuovo stabile. Il materiale proveniente dall'antico Eldorado è stato sottoposto ad un attento lavoro di restauro terminato nel 1998. Il teatro occupa una superficie di 1000 metri quadri.<ref>[http://cinemateatrigallipoli.it/ Sito ufficiale del teatro]</ref>
* Il ''Teatro Garibaldi'' (già ''Teatro del giglio'') è sito nel centro storico, nelle vicinanze della centralissima via [[Antonietta De Pace]]. Fu costruito nel [[1825]] e fu fortemente voluto da Bonaventura Balsamo, in omaggio alla casata borbonica. Negli anni '70 dell'Ottocento passò al comune di Gallipoli che affidò i lavori di restauro all'ingegnere Bernardini di Lecce, artefice del teatro Paisiello. Ha una struttura a staffa di cavallo e dispone di un doppio ordine di palchi. Fu poi costruita un'elegante facciata in stile neoclassico, alla sommità della quale si staglia imponente lo stemma cittadino in pietra. Nel [[1879]] fu dedicato a uno dei protagonisti del [[Risorgimento]], [[Giuseppe Garibaldi]]. Il progettista ebbe a modello il [[Teatro San Carlo di Napoli]].<ref>{{Cita web |url=https://www.comune.gallipoli.le.it/arte-cultura-338.html |titolo=CopiaTeatro archiviataGaribaldi |accesso=24 ottobre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181024232243/https://www.comune.gallipoli.le.it/arte-cultura-338.html |dataarchivio=24 ottobre 2018 |urlmorto=sì }}</ref><ref>{{cita web|url= https://teatrogaribaldigallipoli.wordpress.com/il-teatro/ |titolo= Teatro Garibaldi Gallipoli }}</ref>
* Il ''Rivellino'', struttura fortificata del [[Castello di Gallipoli]], ha ospitato a partire dal 1945 un cinema all'aperto, con la capienza di ottocento posti a sedere. Il cinema ha chiuso i battenti nel 2005.<ref>{{Cita web|url=https://www.leccesette.it/archivio/50310/il-rivellino-passa-al-comune-diventera-un-contenitore-culturale.html|titolo=Il Rivellino passa al Comune, diventerà un contenitore culturale|sito=LecceSette: quotidiano lecce, cronaca, politica, spettacoli, eventi e notizie|lingua=it|accesso=2022-03-08}}</ref>