Democrazia: differenze tra le versioni
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Storicamente il concetto di democrazia non si è cristallizzato in una sola univoca versione<ref>La sua dialettica interna è stata evidenziata da [[Giovanni Sartori]], per il quale "la democrazia è una forma di governo che vive perennemente sotto pressione, potentemente condizionata dal grande divario sempre esistente e che tutti possono constatare, fra gli «ideali democratici» e la democrazia realmente esistente, con le sue umane imperfezioni. Gli studi di Sartori sulla democrazia sono originali perché combinano in una sintesi felice la tradizione classica della scienza politica italiana (la scuola detta elitista che risale a [[Gaetano Mosca]] e a [[Vilfredo Pareto]]), aspetti della teoria realistica della democrazia di [[Schumpeter]], e un’attenzione, dovuta alla sua originaria formazione filosofica, al ruolo delle idee di valore e delle credenze collettive": [[Angelo Panebianco]], ''Sartori, maestro della politica'', [[Corriere della Sera]], 5 aprile 2017.</ref> ovvero in un'unica concreta traduzione, ma ha trovato espressione evolvendosi in diverse manifestazioni, tutte comunque caratterizzate dalla ricerca di una modalità capace di dare al popolo la potestà effettiva di governare.
Benché all'idea di democrazia si associ in genere una [[forma di Stato]], la democrazia può riguardare qualsiasi [[comunità]] di persone e il modo in cui vengono prese le decisioni al suo interno (per esempio il [[Papa]] viene eletto da una ristretta cerchia e anche lo furono i primi quattro [[Califfo|
== Definizione ==
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[[File:2006 Italian pollbox.jpg|miniatura|destra|Urna elettorale italiana]]
{{Citazione|Molte forme di governo sono state sperimentate e saranno sperimentate in questo mondo di peccato e di dolore. Nessuno ha la pretesa che la democrazia sia perfetta
La democrazia è una [[forma di Stato]]<ref>Forma di governo in quanto organizzazione dei rapporti tra popolo e sovranità, ossia tra governanti e governati, questo in contrapposizione a [[forma di governo]] nel senso di sistema secondo il quale in uno stato sono organizzati i rapporti tra gli organi supremi". In questo senso si veda Marco Olivetti, ''Enciclopedia del Diritto'', ''[[Il Sole 24 Ore]]'', che distingue le forme di Governo in parlamentare, presidenziale, semipresidenziale, ecc. all'interno dello Stato liberal-democratico. D'altra parte vi è una tradizione che risale ad Aristotele che classifica la democrazia come una forma di governo. A proposito si veda ''Manuale di storia del pensiero politico'', a cura di C. Galli che definisce la democrazia aristotelica (o meglio di politeia) come una "costituzione" o "forma di governo". Invece S. Petrucciani, in ''Modelli di Filosofia Politica'', si riferisce alla democrazia in solo termini di "costituzione". In termini più generali (e meno tecnici) democrazia può essere definita come un "sistema politico" (vedi la voce dedicata "Democrazia", su [[Encarta]]), oppure, sulla scia di Bobbio e del Teorema di Arrow citato nella voce, in maniera più sintetica come un "metodo di scelta collettiva".</ref> che, nella sua accezione [[Storia contemporanea|contemporanea]], si è via via affermata in modo particolarmente significativo negli ultimi due secoli. Nell'arco di più di due millenni, il concetto di democrazia ha tuttavia vissuto una continua evoluzione, subendo importanti modificazioni nel corso della storia. Le prime definizioni di democrazia risalgono all'[[antica Grecia]].
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