Massimo Troisi: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Rb retropatrol Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile Modifica da mobile avanzata |
|||
(7 versioni intermedie di 6 utenti non mostrate) | |||
Riga 7:
|GiornoMeseNascita = 19 febbraio
|AnnoNascita = 1953
|LuogoMorte =
|LuogoMorteLink =
|GiornoMeseMorte = 4 giugno
Riga 24:
Formatosi sulle tavole del palcoscenico e naturale erede designato di [[Eduardo De Filippo|Eduardo]] e [[Totò]],<ref name="tg1">{{Cita news|titolo=Speciale Massimo Troisi|url=http://www.mollica.rai.it/celluloide/troisi_speciale/taormina.htm|accesso=9 gennaio 2012|data=|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130715024818/http://www.mollica.rai.it/celluloide/troisi_speciale/taormina.htm|dataarchivio=15 luglio 2013}}</ref><ref name="cocciardo63">{{Cita |Cocciardo|p. 63|Cocciardo}}.</ref> fu accostato anche a [[Buster Keaton]] e [[Woody Allen]].<ref name=p.42/><ref name=p.16>{{Cita|Paradiso... non potevi attendere?|p. 16|Paradiso... non potevi attendere?}}.</ref> Cominciò la sua carriera assieme agli inossidabili amici del gruppo ''I Saraceni'', divenuto ''[[La Smorfia (cabaret)|La Smorfia]],'' [[Lello Arena]] ed [[Enzo Decaro]]. Il successo del trio, inatteso e immediato, consentì al giovane Troisi di esordire al cinema con ''[[Ricomincio da tre]]'' (1981), il film che ne decretò il successo sia come attore che come regista. Dall'inizio degli [[anni 1980|anni ottanta]] si dedicò esclusivamente al cinema, interpretando 12 film, 5 dei quali diretti da lui stesso.<ref name=p.10>{{Cita|Paradiso... non potevi attendere?|p. 10|Paradiso... non potevi attendere?}}.</ref>
Affetto sin dall'infanzia da gravi problemi al [[cuore]], morì prematuramente il 4 giugno 1994 all'[[Infernetto]] di Roma. La causa fu un [[attacco cardiaco]], conseguente a [[febbre reumatica|febbri reumatiche]]. Il giorno prima aveva terminato la sua ultima pellicola, ''[[Il postino]]'' (considerato un caposaldo del cinema italiano degli anni '90), per la quale sarebbe stato candidato nel 1996 ai [[premi Oscar]] per le categorie [[Oscar al miglior attore|miglior attore]] e [[Oscar alla miglior sceneggiatura non originale|miglior sceneggiatura non originale]].
Adoperò uno stile personale che esaltava una capacità espressiva verbale, mimica e gestuale con la quale combinava ruoli prettamente comici a quelli più riflessivi.
Riga 82:
}}
All'inizio degli anni ottanta l'industria cinematografica italiana stava attraversando una fase critica rispetto agli anni precedente: allo scarso afflusso di pubblico nelle sale andava ad aggiungersi la brutta sensazione del prosciugamento delle idee. In un tale frangente fu agevole per Troisi il passaggio dal piccolo al grande schermo,<ref name=cocciardo75 >{{Cita |Cocciardo|p. 75|Cocciardo}}.</ref> ma le prime proposte non lo allettarono: «C'era tutta una fascia della commedia che non si sa come chiamare, che non aveva più niente a che vedere con la grande Commedia all'Italiana, che veniva a offrirmi film. Io, forte del fatto che facevo teatro, ero contento di fare le mie cose, e per l'imbarazzo di dover fare quello che mi proponevano, ho sempre rifiutato. Ho letto diversi copioni scoraggianti e poi non mi piaceva come questa gente si presentava».<ref>{{Cita |Cocciardo|p. 67|Cocciardo}}.</ref>
[[File:Troisi, Pavignano.jpg|thumb|left|Con ''Ricomincio da tre'' Troisi inaugurò un lungo sodalizio artistico con [[Anna Pavignano]] (a destra), che sopravvisse anche alla fine della loro relazione sentimentale; insieme scrissero le sceneggiature di tutti i film dell'attore partenopeo eccetto ''Non ci resta che piangere''.<ref name=p.47-48>{{Cita|Paradiso... non potevi attendere?|pp. 47-48|Paradiso... non potevi attendere?}}.</ref>]]
Riga 101:
Nel 1982 partecipa, come soggettista e attore, nei panni di sé stesso, al film di Ludovico Gasparini ''[[No grazie, il caffè mi rende nervoso]]'', al fianco di Lello Arena.<ref name=p.96>{{Cita|Paradiso... non potevi attendere?|p. 96|Paradiso... non potevi attendere?}}.</ref> Nel film Troisi è l'attesissimo ospite del ''Primo Festival Nuova Napoli'' ed è l'obiettivo principale del personaggio interpretato da Arena, un maniaco assassino intenzionato a uccidere chiunque partecipi all'ambito festival. Nel finale del film viene brutalmente ucciso dal maniaco, legato a un organetto che suona ad alto volume [[Funiculì funiculà]] (che è anche il nome d'arte che il personaggio di Arena si è scelto per meglio indicare la sua missione) con la bocca tappata con un pezzo di pizza.<ref>{{Cita |Cocciardo|p. 172|Cocciardo}}.</ref>
Nel 1983 firmò la sua seconda pellicola, ''[[Scusate il ritardo]]''. Le riprese cominciarono a Napoli il 20 settembre 1982 e vennero ultimate la prima settimana di novembre, ma il film uscì solo il 7 marzo 1983, a due anni di distanza dal primo. Troisi dimostrò subito di essere un autore scomodo per il sistema consolidato del cinema, in quanto realizzava pellicole quando ne aveva voglia, quando ne sentiva veramente l'esigenza. «Se ti perdi un film di Troisi» - dichiarò - «non succede niente, te lo puoi vedere tranquillamente tra due anni, oppure lo puoi perdere e ne vedi un altro».<ref>{{Cita |Cocciardo|p. 70|Cocciardo}}.</ref> Il titolo della pellicola è un riferimento sia al troppo tempo trascorso dal film precedente, del 1981, sia ai diversi tempi dell'amore e alla non sincronia dei rapporti di coppia.<ref>Matilde Hochkofler, ''Massimo Troisi. Comico per amore'', Marsilio, 1998. ISBN 88-317-6899-9</ref> Nel film Troisi interpreta Vincenzo, un uomo titubante, timoroso di tutto ciò che potrebbe essere, di tutto ciò che potrebbe accadere. L'indecisione e la superficialità amorosa caratterizzano a fondo questo personaggio tanto emblematico quanto reale. Questa pellicola forse è quella maggiormente autobiografica: non vi si racconta
Con ''Scusate il ritardo'' Troisi ricrea anche una serie di personaggi-tipo, onnipresenti nel teatro di sempre; per esempio l'amico di Vincenzo, Tonino, interpretato da Arena, richiama in un certo senso il personaggio del vinto d'amore, già presente nella letteratura greca e latina. Il tema principale di ''Scusate il ritardo'' è
Nel 1987, grazie al pareggio casalingo contro la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]], il [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] allenato da [[Ottavio Bianchi]] vinse il suo primo scudetto e i tifosi esposero in una strada di Napoli un grande striscione azzurro con scritto ''Scusate il ritardo'', parafrasando e rendendo omaggio così alla pellicola di Troisi.<ref>''Cultura popolare a Napoli e in Campania nel Novecento'' di Amalia Signorelli, p. 148 ISBN 88-7188-643-7</ref>
|