Allen Welsh Dulles: differenze tra le versioni

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Nel 1934 Allen Dulles è nel consiglio d'amministrazione come direttore della banca Schroeder, suo fratello John Foster Dulles è consigliere legale, e secondo i critici la banca fu uno dei bracci finanziari del nazismo.<ref>{{Cita|Yeadon}}, 2002, pag. 279.</ref>
 
Tra la fine degli anni Venti e l'inizio degli anni Trenta, svolse la funzione di consulente legale per le delegazioni sulla limitazione degli armamenti presso la Società delle Nazioni. Incontrò oltre a Hitler, [[Benito Mussolini]], il ministro degli Esteri sovietico [[Maxim Litvinov]] e i primi ministri di Gran Bretagna e Francia. Nell'aprile del 1933, Dulles e Norman Davis incontrarono ufficialmente Hitler a Berlino, presso il Dipartimento di Stato . Dopo l'incontro, Dulles scrisse al fratello Foster e lo rassicurò sul fatto che le condizioni sotto il regime di Hitler "non erano così gravi" come aveva indicato un amico allarmista. Dulles parlò raramente del suo incontro con Hitler, e il futuro direttore della CIA [[Richard Helms]] non ne aveva mai sentito parlare fino a decenni dopo la morte di Dulles, e si dichiarò scioccato dal fatto che il suo ex capo non gliene avesse mai parlato. Dopo l'incontro con il ministro dell'Informazionedella propaganda tedesco [[Joseph Goebbels]], Dulles dichiarò di essere rimasto impressionato da lui e di aver citato la sua "sincerità e franchezza" durante la loro interazione. Dulles non era [[antisemita]], e negli anni '20, mentre lavorava all'ambasciata di Istanbul, aveva contribuito a smascherare i ''[[Protocolli dei Savi di Sion]]''.<ref>Grose, Peter (1994). Gentleman Spy: La vita di Allen Dulles . Boston, MA: Houghton Mifflin . ISBN 978-0395516072, p. 111-116</ref><ref>Richard Breitman et al. (2005). OSS Knowledge of the Holocaust. In: US Intelligence and the Nazis. pp. 11–44. [Online]. Cambridge: Cambridge University Press. Disponibile su: Cambridge Books Online doi : 10.1017/CBO9780511618178.006 [Consultato il 20 aprile 2016]. pagina 25</ref>
 
Tuttavia, nel 1935, Dulles tornò da un viaggio d'affari in Germania preoccupato per il trattamento riservato dai nazisti agli ebrei tedeschi e, nonostante le obiezioni del fratello, guidò un movimento all'interno dello studio legale Sullivan & Cromwell per chiudere il loro ufficio di Berlino. Lo sforzo ebbe successo e lo studio cessò di condurre affari nella Germania nazista. Mentre il Partito Repubblicano iniziava a dividersi in fazioni isolazioniste e interventiste, Dulles divenne un interventista dichiarato contro la Germania, candidandosi senza successo nel 1938 per la nomination repubblicana nel sedicesimo distretto congressuale di New York su una piattaforma che chiedeva il rafforzamento delle difese statunitensi. Dulles collaborò con Hamilton Fish Armstrong, l'editore della rivista Foreign Affairs, a due libri, ''Can We Be Neutral?'' (1936) e ''Can America Stay Neutral?'' (1939). Conclusero che l'isolamento diplomatico, militare ed economico, in senso tradizionale, non era più possibile in un sistema internazionale sempre più interdipendente. Dulles aiutò alcuni ebrei tedeschi, come il banchiere Paul Kemper, a fuggire negli Stati Uniti dalla Germania nazista.<ref>Srodes, James (1999). Allen Dulles: il maestro delle spie . Washington, DC: Regnery . ISBN 0-89526-314-9., 189-90 e segg.</ref>
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====Rivoluzione ungherese del 1956====
Nel contesto della [[rivoluzione ungherese del 1956]], John Foster Dulles e Allen Dulles ebbero un ruolo significativo. Il governo degli Stati Uniti, pur esprimendo sostegno al desiderio di libertà del popolo ungherese e a [[Imre Nagy]], adottò infine un approccio cauto, temendo l'[[Spirale bellica|escalation]] in un conflitto più ampio con l'Unione Sovietica. L'amministrazione Eisenhower, compresi i fratelli Dulles, optò per una politica volta a "tenere la pentola sul fuoco" nell'Europa orientale, incoraggiando la graduale erosione dell'influenza sovietica senza rischiare uno scontro diretto, e intervenire solamente dove fosse possibile evitare l'instaurazione del comunismo secondo la dottrina del ''rollback'' ("ributtare indietro"). Una delle principali preoccupazioni era che un intervento diretto degli Stati Uniti, sia militare che tramite azioni segrete, potesse scatenare una [[guerra nucleare]] con l'Unione Sovietica.
[[Radio Free Europe]] ebbe un ruolo importante nella trasmissione delle notizie sulla rivoluzione e sulle reazioni occidentali, nonché nella diffusione di informazioni sul [[Sul culto della personalità e le sue conseguenze|"discorso segreto" di Kruscev]] e sugli sforzi di [[liberalizzazione]] e [[destalinizzazione]] in altri paesi del [[blocco orientale]]. Sebbene le trasmissioni di RFE mirassero a incoraggiare la resistenza, è importante notare che non incitavano esplicitamente alla rivolta armata prima della rivoluzione. La radio sostenne la rivoluzione ungherese, ma molti insorti credettero erroneamente che gli Stati Uniti sarebbero intervenuti contro l'invasione sovietica, cosa che violava la politica proclamata da Dwight Eisenhower, che rifiutò di intervenire militarmente. Dulles difese la radio ma prese le distanze da certi servizi che ventilavano agli insorti l'intervento americano. Gli USA non intervennero, nonostante le richieste di aiuto dei ribelli ungheresi, per timore di una [[Terza guerra mondiale|guerra tra superpotenze]] una volta violati gli [[accordi di Yalta]]. Gli Stati Uniti speravano che l'[[ONU]] assumesse una posizione più decisa, ma alla fine la risposta delle Nazioni Unite fu limitata. Alla fine gli USA si limitarono ad operazioni di salvataggio ed esfiltrazione di insorti ungheresi e dissidenti.<ref>John Foster Dulles and the Diplomacy of the Cold War, 2021</ref> Circa 200.000 ungheresi espatriarono, quasi tutti in [[Austria]], e ci furono 2500 morti. Alcune fonti citano una frase di Allen Dulles secondo cui una rivolta più violenta, anche con un numero elevato di vittime, avrebbe potuto essere più efficace a lungo termine ma probabilmente si sarebbe riferito, in una conversazione privata sulla [[rivolta di Poznań]], ammirata da Dulles, allaa ribellioneuna mancata rivolta cecoslovacca di [[Brno]] finita in un nulla di fatto (''"sarei rimasto meno deluso, e il popolo cecoslovacco avrebbe avuto una stima molto più alta nel mondo, se ci fossero state mille o diecimila persone uccise. Uccidiamo più persone sulle strade ogni giorno senza motivo...bisogna correre dei rischi"'', citando [[Vladimir Lenin]], ''"certo a Poznań ci sono state molte vittime, ma non si può fare una frittata senza rompere le uova"''). Dulles avrebbe voluto intervenire invece per salvare gli insorti dei [[Rivolte del 1953 nella Germania Est|moti di Berlino Est del 1953]]<ref>{{cita web|url=https://www.historynewsnetwork.org/article/allen-dulles-id-have-felt-much-betterif-there-had-}}</ref>, e considerava la partecipazione di molti giovani in Ungheria come "una nuova luce" con il loro coraggio, che con Poznań aveva scosso il sistema sovietico; disse ad Eisenhower che di fatto ''"l'URSS ha perso un satellite e una provincia conquistata e il mito della morbida ragionevolezza del comunismo è stato distrutto agli occhi del mondo"'' con l'invasione sovietica.<ref>[https://books.google.it/books?id=I_ChEAAAQBAJ&pg=PA251&dq=I%E2%80%99d+have+felt+much+better%E2%80%A6if+there+had+been%E2%80%A6ten+thousand+people+killed+dulles&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&source=gb_mobile_search&sa=X&ved=2ahUKEwiUgb7H3IyPAxVAnP0HHcL0CLQQ6AF6BAgFEAM#v=onepage&q=I%E2%80%99d%20have%20felt%20much%20better%E2%80%A6if%20there%20had%20been%E2%80%A6ten%20thousand%20people%20killed%20dulles&f=false David M. Barrett, ''The CIA and Congress. The Untold Story from Truman to Kennedy''], 2017</ref> Dulles nutriva altresì dubbi sulla proposta di una dichiarazione ufficiale statunitense in occasione dell'anniversario della rivolta, mettendone in dubbio l'impatto sul popolo ungherese. La rivolta favorì comunque un enorme sentimento [[Antisovietismo|antisovietico]] all'est e nel mondo occidentale, con molte persone e partiti che si staccarono dal comunismo e da [[Mosca (Russia)|Mosca]].
 
==== Operazione 40 ====
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[[Categoria:Imprenditori statunitensi]]
[[Categoria:Guerra fredda]]
[[Categoria:Massoni]]