Televisione: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua||Tv (disambigua)|TV}}
{{nota disambigua|il film del 1931|Televisione (film)}}
La '''televisione''' (parola completamente entrata in uso in [[Italia]], in luogo del precedente "[[radiovisione]]", dopo la seconda guerra mondiale,
Da un punto di vista [[Sociologia|sociologico]], la televisione è uno tra i [[Mezzo di comunicazione di massa|mezzi di comunicazione di massa]] più diffusi, utilizzati e apprezzati al mondo e naturalmente anche tra i più discussi. Dal punto di vista del pubblico, la semplicità d'uso e l'attuale basso costo l'hanno portata ad affiancare sempre più efficacemente la [[stampa]] e la [[Radio (mass media)|radio]] come fonte di [[informazione]], e anche di [[svago]] grazie agli innumerevoli [[spettacoli]].
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Negli [[anni '30]], la televisione comincia a diventare una realtà concreta, anche se limitata in termini di diffusione e qualità: Nel 1936 la [[BBC]] inizia regolari trasmissioni televisive nel [[Regno Unito]], uno dei primi servizi di televisione pubblica al mondo. Contemporaneamente negli [[Stati Uniti]], reti come la [[NBC]] cominciarono a trasmettere sporadicamente.
In Italia, dopo un periodo di trasmissioni sperimentali, a partire dal 1939 si avranno le prime trasmissioni regolari giornaliere con un palinsesto, trasmesse in presa diretta dall'[[Eiar]], dalle stazioni di [[Roma]] e [[Milano]].
=== Il dopoguerra e l'espansione degli anni '50 ===
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Nel 1977, dopo anni di sperimentazioni, avviene ufficialmente il passaggio dalle trasmissioni in bianco e nero a quelle a colori.
Nel 1980 negli [[USA]] nasce [[CNN]], il primo canale solo di notizie, in inglese
=== Gli anni '90 e 2000: la televisione digitale ===
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=== Aspetti sociali ed effetti sui bambini ===
{{vedi anche|Mezzi di comunicazione di massa}}
La televisione ha contribuito alle interazioni sociali dalla seconda parte del [[XX secolo]].<ref>{{Cita web|url=http://storiaefuturo.eu/media-propaganda-politica-consenso-nel-xx-secolo/|titolo=Media : propaganda, politica e consenso}}</ref> Diversi studi di [[psicologia]] hanno dimostrato che l'atteggiamento dello spettatore di cinema o televisivo rispetto al documento che sta guardando è di maggiore "passività" rispetto al lettore di un libro, in quanto nota di meno le [[contraddizione|contraddizioni]] all'interno del documento stesso<ref>[[Lucia Lumbelli]], "In che senso esiste una ''passività'' dello spettatore cinematografico?", IKON, suppl. al n. 63, ottobre-dicembre 1967, Milano : IKON, 1967, pp. 37-52</ref>.
I bambini imitano quello che fanno i genitori, se i genitori guardano molta televisione lo fanno anche i figli; inoltre in presenza di un livello di istruzione o di una condizione economica svantaggiata, aumenta il consumo di televisione<ref>Rideout V,Hamel E|The media family:Electronic media in the live of infants, toddlers, preschoolers and their parents|Kaiser Family Foundation|Menlo Park |CA|2006</ref>. Se negli anni settanta l'età media in cui un bambino iniziava un consumo regolare di televisione era di quattro anni, nel 2011 è scesa a quattro mesi<ref>Bub C |Glotzen,bis die Synapsen qualmen|Spiegel on-line|14 febbraio 2011</ref>. Studi scientifici hanno evidenziato come la televisione<ref>https://www.researchgate.net/publication/275994173_Television_and_Aggression_A_Panel_Study</ref>, anche solo in forma passiva, influisca negativamente sullo sviluppo cognitivo dei bebè da 0 a 3 anni<ref>{{Cita web |url=http://www.psicologopedia.it/2012/02/22/gli-effetti-cognitivi-e-psicologici-della-televisione-la-revisione-di-desmurget-della-letteratura-esistente/# |titolo=Gli effetti cognitivi e psicologici della televisione: la revisione di Desmurget della letteratura esistente | Studio di Psicologia e Logopedia<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=11 novembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141111200138/http://www.psicologopedia.it/2012/02/22/gli-effetti-cognitivi-e-psicologici-della-televisione-la-revisione-di-desmurget-della-letteratura-esistente/# |dataarchivio=11 novembre 2014 |urlmorto=sì }}</ref>.
L'[[Associazione dei pediatri americani]] sconsiglia l'uso della televisione in qualsiasi sua forma ai bambini sotto i due anni.
Emblematico il caso del [[DVD]] ''Baby Einstein'' commercializzato dalla [[Disney]] come altamente educativo per i bebè, in seguito smentito da studi scientifici tanto che la Disney ha cominciato nel 2009 a rimborsare le famiglie in possesso del video<ref>[http://magazine.excite.it/baby-einstein-la-disney-e-pronta-a-rimborsare-N60961.html "Baby Einstein", la Disney è pronta a rimborsare<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Il meccanismo della pubblicità televisiva produce una dipendenza da un determinato tipo di alimentazione: il
==== Esposizione alla violenza ====
{{vedi anche|Esperimento della bambola Bobo}}
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* {{Cita testo|titolo=La televisione a colori senza matematica|url=https://archive.org/details/latelevisioneacolorisenzamatematica|autore=W. A. Holm|editore=CELI|anno=1972|ISBN=}}
* {{Cita testo|titolo=La televisione per tutti|url=https://archive.org/details/latelevisionepertutti_1930|autore=G. & B. Fracarro|editore=Radio 1BW|anno=1930}}
* Enrico Bagni, ''Il contributo di alcuni fisici italiani alla nascita della televisione in Italia negli anni '30-'40 del secolo scorso'', in Quaderni di Storia della Fisica, vol.26, n.1, pp. 93-138, 2022.
== Voci correlate ==
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