Kitáb-i-Aqdas: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: codifica, sostituzione o rimozione di caratteri unicode per spazi tipografici particolari
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: accenti e modifiche minori
 
Riga 1:
[[File:Kitáb-í-Aqdas tradotto in italiano .jpg|alt=|miniatura|Kitáb-í-Aqdas - Il libro più santo]]
Il '''Kitáb-i-Aqdas''' (<small>letteralmente</small> "Il Libro più Santo") è il testo religioso centrale della [[Bahá'í|Fede bahá'í]] scritto da [[Bahá'u'lláh]], il fondatore della religione bahá'í, nel 1873. ÉÈ considerato dai bahá'í divinamente rivelato e rappresenta una parte fondamentale delle scritture della Fede. Sebbene costituisca la principale fonte delle leggi e delle pratiche baháʼí, il contenuto del testo affronta anche altri temi, tra cui i principi fondamentali della religione, l'istituzione delle strutture amministrative della Fede, aspetti mistici, norme etiche, principi sociali e le profezie. Nella letteratura baháʼí il ''KÍtab-i-Aqdas'' è descritto come il "Libro Madre" degli insegnamenti di Bahá'u'lláh e come la "Carta della futura civiltà mondiale".<ref>{{Cita libro|autore=Shoghi Effendi|titolo=Dio Passa nel Mondo|anno=1944|editore=Bahá'í Publishing Trust|città=Wilmette, Illinois, Usa|ISBN=0877430209}}</ref>
 
== Etimologia ==
Il libro fu scritto in [[lingua araba|arabo]] con il titolo di '''''al-Kitāb al-Aqdas''''' (in arabo: الكتاب الأقدس), con il titolo persiano di ''Ketāb-e Aqdas'' ({{PerB|كتاب اقدس}}), in inglese e in molte altre lingue è comunemente indicato con la traslitterazione persiana ''Kitáb-i-Aqdas'', che gli fu dato dallo stesso Bahá'u'lláh.
 
Il termine ''Aqdas,'' è una forma superlativa derivata dalla radice [[Lingue semitiche orientali|triconsonantica]] [[Lingue semitiche orientali|semitica]] '''Q-D-Š''', che indica "santità" o "sacro". Il testo è talvolta chiamato "'''l'Aqdas'''" o con espressioni come "'''''Libro delle leggi"''''', "'''''Libro più santo'''"'' o "'''''Libro di Aqdas'''"''. È considerato il testo fondamentale degli insegnamenti di Bahá'u'lláh e la base spirituale e normativa della '''futura civilità mondiale''' auspicata dalla Fede bahá'í.
 
== Storia ==
Il Kitáb-i-Aqdas fu completato ad [[Acri (Israele)|Acri]] attorno al [[1873]] mentre era ancora imprigionato. Fu scritto in risposta alle richieste dei credenti sulle leggi di Dio per la nuova religione e sulle indicazioni su come organizzare i loro affari. <ref>{{Cita web|autore=Moojan Momen|url=https://irfancolloquia.org/4/momen_history/|titolo=The History of Writing and Transmission of the Kitab-i-Aqdas|titolotradotto=La storia della scrittura e della trasmissione del Kitab-i-Aqdas}}</ref> Bahá'u'lláh scrisse in seguito che, dopo la composizione iniziale nella [[Casa di `Abbúd|Casa di 'Abbúd]], attese per qualche tempo prima di inviarlo ai credenti in Iran.
 
Bahá'u'lláh fece pervenire alcune copie manoscritte del libro ai [[bahá'í]] in [[Persia]], e attorno al [[1891]] provvide alla pubblicazione del testo originale in arabo a [[Bombay]], in India.
Riga 14:
Una copia del Kitáb-i-Aqdas, datata gennaio 1887, scritta a mano da Zaynu'l-Muqarrabín, è conservata presso la [[British Library]]. La descrizione della biblioteca afferma: "Le sue copie sono molto apprezzate per la loro accuratezza".<ref>{{Cita web|url=https://www.bl.uk/collection-items/kitab-al-aqdas-and-other-tablets-by-bahaullah|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230513205706/https://www.bl.uk/collection-items/kitab-al-aqdas-and-other-tablets-by-bahaullah|urlmorto=sì|titolo=Biblioteca Britannica}}</ref>
 
Solo nel 1986 la Casa Universale di Giustizia decise che era arrivato il tempo di procedere alla traduzione in inglese del testo che venne pubblicata nel 1992, anno che segnava il centenario della scomparsa di Bahá'u'lláh. Negli anni successivi, gradualmente, il libro fu tradotto in numerose altre lingue, fra le quali la lingua italiana<ref>{{Cita web|url=http://www.bahaimilano.it/bibliotecadigitale/Kitab-i-Aqdas.pdf|titolo=traduzione}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Bahá'u'lláh|titolo=Kítab-i-Aqdas|anno=1995|editore=Casa Editrice Bahá'í|ISBN=}}</ref>, in swahili, lingua parlata da oltre 200 milioni di persone all'interno e al di fuori dell'Africa <ref>{{Cita web|url=https://notizie.bahai.it/wp-admin/post.php?post=6892&action=edit|titolo=Tanzania: Pubblicato in swahili il Libro Più Santo bahá'í}}</ref> e nel gennaio 2024 è stata pubblicata la prima edizione cartacea del Kitáb-i-Aqdas in polacco.
 
== Il contenuto ==
Il ''Kitáb-i-Aqdas'' non è solo un libro di leggi, ma un testo complesso che oltre ai temi giuridici tratta di [[etica]], di [[morale]], dell'amministrazione bahá'í, delle pratiche religiose bahá'í, delle [[diritto penale|leggi penali]], dello [[stato civile|stato delle persone]], di [[scienze sociali|principi sociali]], e anche [[profezia|profezie]].
 
Alcune norme e istruzioni del Kitáb-i-Aqdas non sono ancora applicabili alla società attuale, spetta alla [[Casa Universale di Giustizia]] indicarne i tempi e le modalità di applicazione. Resta ferma la prospettiva che tutte tali norme si applicheranno gradualmente, infatti Bahá'u'lláh ha stabilito che la loro osservanza debba essere attuata con ''tatto e saggezza'' e non dev'essere causa di ''perturbazione e dissidio''<ref name=":1">{{Cita libro|nome=Smith, Peter, 1947 November|cognome=27-|titolo=A concise encyclopedia of the Baha'i faith|url=https://www.worldcat.org/oclc/42912735|accesso=|data=2000|editore=Oneworld|oclc=42912735|ISBN=1851681841}}</ref>. Shoghi Effendi ha chiarito che se una norma bahá'í è in contrasto con la legge di un paese può non essere applicata in quel determinato paese<ref name=":1" /> poiché le leggi di qualsiasi paese devono avere priorità sulle norme bahá'í<ref>A Bausani, ''Aqdas'', in ''Encyclopædia Iranica'', 1989.</ref>. Alcune norme sono state dettate non per il presente, lasciando la decisione per la loro applicazione alla Casa Universale di Giustizia<ref name=":1" />. L'attuazione della legge bahá'í risiede anzitutto nella coscienza, nella comprensione e nella ragione di ogni bahá'í<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=Smith, pp. 159|rivista=|numero=}}</ref>. Le norme bahá'í non sono considerate prescrittive finché non si aderisce volontariamente alla Fede bahá'í e l'adesione alla Comunità bahá'í non è subordinata al grado di osservanza di tali norme. Il neofita è incoraggiato ad applicarle gradualmente, secondo le proprie possibilità.<ref name=":1" />
 
Fanno parte del Kitáb-i-Aqdas anche i supplementi:
Riga 51:
A pagina 23; § 6 del libro ''Bahá'u'lláh'' ingiunge la preghiera obbligatoria con nove rak’ah: (nove cicli di recitazioni di versetti appositamente rivelati, accompagnati da una serie prescritta di genuflessioni ed altri movimenti). Successivamente, egli ''"per motivi di saggezza"'' ha cambiato tale ''“Tavola di Preghiere”''. Specificando che, qualche anno prima, alcuni scritti sacri, inclusa la preghiera di nove rak’ah, erano state ''“registrate separatamente"'' e ''"spedite via"'' (pag. 113; risposta alla domanda n. 63). Poi, nel capitolo 'Note Esplicative' del libro, a pagina 156; § 9, viene spiegato che tale tavola, assieme ad altre tavole, venne rubata, poco dopo l'Ascensione di Bahá'u'lláh, da Muhammad-'Ali, l'Arciviolatore del Suo Patto. Si evidenziò così la grande preveggenza di Bahá'u'lláh e la ''"saggezza"'' del perché: ''"In seguito sono state rivelate queste tre nuove Preghiere obbligatorie"''; e chiarendo di conseguenza la ragione per cui: ''"non fu consegnata ai credenti mentre Egli era in vita"'' quella originaria, trafugata poi da Muhammad-'Ali, l'Arciviolatore del Suo Patto: come si svelò poi palesemente d'essere.
 
Il credente è tenuto a recitare a suo piacimento, una tra le tre note preghiere obbligatorie, preceduta da delle abluzioni, cioè lavando prima le mani e il volto. Le preghiere obbligatorie tra cui scegliere sono quindi tre: una lunga, una media e una breve. La preghiera lunga e media prevedono la recitazione di versetti accompagnati da dei movimenti e posizioni corporali (eretta, con le mani in alto, genuflessa, prostrata, seduta). La preghiera obbligatoria breve è invece composta di poche frasi e non prevede alcun movimento o gesto. Shoghi Effendi spiega che Bahá'u'lláh ha ridotto al minimo riti e formalità nella Fede bahá’í e che le poche forme rimaste - come quelle relative alla preghiera obbligatoria - sono simboli di una realtà interiore. La preghiera obbligatoria breve è stata quindi rivelata per dare maggiore libertà ai credenti che non avvertissero il desiderio di seguire questi gesti<ref>{{Cita libro|autore=Shoghi Effendi|titolo=da una lettera del 24 giugno 1949 citata nella compilazione Preghiera - Meditazione - Devozione|p=31, n. 59}}</ref>. Per consultare il testo delle preghiere obbligatorie vedere pagg. 82-90 del libro. Oltre alla preghiera obbligatoria, il credente, nella giornata, dopo aver lavato le mani ed il viso, deve ripetere 95 volte ''“Allah-u-Abha”,'' che significa ''"Dio il Gloriosissimo"''. (pag. 26; §18).
 
Nel periodo del ciclo mestruale, la donna è dispensata dalla preghiera obbligatoria; in sostituzione ad essa, dopo aver eseguito le abluzioni, ella ripeterà 95 volte ''“Sia glorificato Iddio, Signore dello Splendore e della Bellezza”'' (pag. 25, § 13). Questo non la esonera dall'obbligo morale di ripetere durante il giorno l’altra formula di 95 volte ''“Allah-u-Abha”''. I bahá'í usano diversi metodi per tale conta: alcuni usano una specie di rosario con 95 grani, altri usano un semplice sistema manuale di conteggio, consolidato dalla tradizione.